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venerdì 24 dicembre 2010

Benitez via,ora Leonardo?



La rescissione consensuale del contratto che legava Benitez all'Inter è la logica conseguenza delle affermazioni del tecnico spagnolo dopo la vittoria del Mondiale per Club. Benitez all'Inter ha fatto male: ha l'attenuante degli infortuni ma non ha saputo adattarsi al calcio italiano e soprattutto alla sua nuova squadra. Ha cambiato preparazione fisica, ha tentato di andar contro (come gioco ed atteggiamento) al suo adorato predecessore e non ha ottenuto buoni risultati. Ed ora? La scelta di un traghettatore appare fuori discussione: Leonardo il più probabile. Benitez nelle competizioni europee ha fatto 4 semifinali a Liverpool, Leonardo non ha esperienza se non nella figuraccia rimediata ad Old Traffold l'anno scorso. Benitez ha vinto due scudetti a Valencia, Leonardo è arrivato 3° a 15 punti nella sua unica esperienza in panchina. Benitez ha vinto la più bella Champions nella storia del calcio rimontando 3 goal al Milan nella memorabile finale di Istanbul vinta ai rigori. Leonardo è un uomo Milan: ex giocatore,ex dirigente,ex allenatore. Se questa fosse la scelta,a mio avviso, l'Inter farebbe un passo indietro ritornando quella avventata di 7-8 anni fa quando in panchina c'era Tardelli. Non ho nulla contro Leonardo,anzi è un buon tecnico ed un ottima persona ma non lo considero assolutamente pronto per guidare una corazzata come l'Inter. I giocatori non sopportavano Benitez e questo è stato il motivo alla fine della cacciata "consensuale". Zanetti, Cordoba, Materazzi,Stankovic ed altri senatori dello spogliatoio hanno parlato alla società facendosi portavoce dei sentimenti all'interno della squadra e la linea comune era che Benitez non era gradito. Resta da definire se dopo Mourinho questo gruppo tolleri ancora qualcuno :sono giocatori che hanno vinto tutto e legano le loro vittorie al mago di Setubal più che alla loro forza. Il problema di Mourinho quando va via è che si è convinti di aver vinto solo grazie a lui e che annate del genere siano irripetibili senza il protoghese in panchina. Fino a che la squadra non si libererà di questa infatuazione-amore per Mourniho l'Inter farà fativa a centrare nuovamente grandi traguardi. Spero che Moratti non torni a gestire l'Inter come il suo giocattolo personale e capisca che deve iniziare un altro progetto nuovo, con pazienza e perseveranza senza voler vincere subito ancora tutto.
Non cred che Leonardo sia l'uomo adatto a sostituire in pochi mesi nella mente dei giocatori Mourniho. Chiudo con una considerazione di carattere etico-economico: Benitez quest'anno ha fatto malissimo sia all'Inter (dove è stato cacciato con una buonuscita) sia al Liverpool (6°in Premier e cacciato anche li con una buonuscita) e ha incassato grazie alla sua aria assente e falsamente paciosa e tranquilla ben 14 milioni di euro. In un momento mondiale in cui si licenzia dal lavoro per malattia o gravidanza, queste sono cifre e fatti che allontanano non poco dal mondo del calcio.
EL

mercoledì 22 dicembre 2010

Non solo Inter! Trento è campione del mondo di volley! E Bergamo conquista il bronzo!

La Trentino Betclic si è laureata campione del mondo per club di volley per la seconda volta consecutiva, spazzando via in finale i polacchi dello Skra Belchatow per 3-1 (25-22, 25-19, 20-25, 25-16 i parziali). Successo netto e senza storie per la squadra del presidente Mosna, campione d'Europa in carica: è il sesto titolo in dieci anni di storia, record impressionante. I ragazzi del coach Stoychev hanno disputato un torneo perfetto, come testimoniano i premi: Mvp e miglior schiacciatore a Juantorena, miglior alzatore a Raphael. Doppio successo mai centrato prima d'ora che bissa il doppio successo in Champions League del 2009 e 2010! L'albo d'oro della competizione parla solo italiano: dal 1989 ad oggi (ricordiamo però che tra il 93 e il 2008 il torneo non si è disputato) solo squadre italiane sul gradino più alto del podio.

Se il Volley maschile ci regala grandissime soddisfazioni, quello femminile non è comunque da meno: la Foppapedretti Bergamo ha conquistato agevolmente il bronzo battendo per 3-1 (25-8, 23-25, 25-8, 25-15)  le dominicane del Mirador nella finale per il 3° e 4° posto. Medaglia che risolleva il morale delle campionesse d'europa in carica, a terra dopo la netta sconfitta per 3-0 subita in semifinale dalle brasiliane della Osasco, contro le quali nulla hanno potuto Piccinini e Ortolani. (Il torneo è stato conquistato dalle turche del Fenerbahce).

MDZ

martedì 21 dicembre 2010

Il punto sul campionato

La lunga sosta natalizia ci permette di fare alcune considerazioni: il campionato è sicuramente più equilibrato di quanto avvenuto nelle ultime 4 stagioni. L'Inter è molto attardata (13 punti con 2 partite da recuperare) e non è più la padrona assoluta. Il Milan veniva da una striscia impressionante ma la sconfitta contro la Roma ha tolto alcune certezze ai rossoneri anche se la Juve (avversaria per il titolo più vicina e credibile) si fa raggiungere a Verona e dimostra di non essere ancora matura. Lazio e Napoli sono le due grandi sorprese del campionato. A mio avviso molto più i biancocelesti dei partenopei che da anni spendevano sul mercato ed avevano un progetto che finalmente dà i suoi frutti. La Lazio di Reja ha consegnato al campionato italiano un fuoriclasse come Hernanes ed un gioco solido,senza fronzoli tipico delle squadre del tecnico friulano. Il Napoli è una squadra giovane con un tridente offensivo di grandissimo talento,una difesa solida ed un centrocampo che si basa sulla crescita costante di Gargano,non più semplice motorino ma regista dai piedi raffinati. Non vinceranno lo scudetto ma possono inserirsi nella lotta Champions togliendo uno o due posti a squadre più blasonate come Roma,Inter o Juve. La squadra che esprime il miglior calcio è la Roma che si trova al 5°posto staccata di 7 punti e non sono tanti se si pensa al recupero della scorsa stagione. Se Ranieri riesce a gestire Totti e la rosa (ampia) che ha a disposizione i giallorossi possono farcela. In Italia non si esprime un grande calcio,è innegabile che il nostro campionato abbia perso appeal. Resta il più difficile del mondo,sia per pressione che per competenza tattica delle squadre ma proprio questo cercare il risultato ad ogni costo sta allontanando le persone dagli stadi e da questo sport. Le partite sono spesso bruttine,tattiche. L'addio di Mourinho ha privato il parco allenatori di un uomo discutibile ma sicuramente di personalità e di carattere. I vari Ranieri,Del Neri,Allegri,Benitez allenano grandi squadra ma non sono certo allenatori di fama o di grande acume. Non ho capito l'esonero di Gasperini dopo 5 anni ottimi al Genoa: aveva ancora il coraggio di giocare con il 3-4-3!! Il suo Genoa tentava,con tutti i limiti tecnici che aveva ed ha,di fare la partita. La chiamata di Ballardini punta a fare maggiori risultati anche giocando peggio. Fino ad ora il Genoa è riuscito a giocare peggio facendo anche minori risultati. Interessante il Palermo,molto interessante la gestione che Delio Rossi sta riservando a Pastore che dal rientro di Miccoli si è assolutamente ecclissato dal gioco. Il tecnico non si fa pregare a sostituire il talento argentino autore di prestazioni assolutamente modeste. Questo avvio di campionato ci ha regalato il rientro di Mutu e la rottura tra Cassano e la Samp. Sampdoria e Fiorentina mi sembrano squadre abbastanza simili che hanno in rosa ottimi giocatori (Vargas-Ziegler, Gamberini-Gastaldello,Palombo-Montolivo,Gilardino-Pazzini) ma giunte alla fine di un ciclo che le ha portate entrambe in Champions come picco più alto. L'addio di Prandelli a Firenze e di Marotta a Genova ha fatto capire anche che le società non avevano più stimoli ad impegnarsi in prima persona tagliando anche le poche spese che avevano effettuato per portare le squadre a buoni livelli. Da quota 20 in giù tutti lottano per la salvezza.Chievo,Cagliari,Bologna,Brescia,Lecce,Cesena,Bari sono alcune di queste squadre. Il Cagliari,nonostante Donadoni stia facendo bene,pagherà l'esonero di Bisoli,a mio avviso il miglior italiano emergente e faticherà a centrare l'obbiettivo,mentre il Chievo di Pioli sta facendo ottimi risultati con le grandi ma ha perso qualche scontro diretto di troppo (Brescia,Lecce e Bologna) che lo condanna ad avere meno punti di quanti ne potrebbe aver totalizzato. Le 3 neopromosse non sono state attrezzate per il salto: hanno un organico da serie B ma di questi tempi potrebbe bastare per salvarsi. Infine il Bari,passato dall'essere la rivelazione dello scorso campionato ad un mediocre ultimo posto con 11 punto. Un buon mercato invernale ed il rientro di alcuni assenti (Almiron su tutti) sono presupposti indispensabili per poter sperare nella salvezza. Le mie previsioni sull'esito finale (le squadre sono in ordine alfabetico!!!)
CHAMPIONS LEAGUE: INTER, JUVENTUS, MILAN, ROMA
EUROPA LEAGUE: LAZIO, NAPOLI, PALERMO
SERIE B: BARI, CESENA, LECCE
EL

lunedì 20 dicembre 2010

Buffon-Del Neri: il segnale che la Juve sta guarendo

A turbare il finora tranquillo cammino dei bianconeri sono arrivate le famose parole del tecnico Del Neri nei confronti di Gigi Buffon. A chi gli ha chiesto come avrebbe gestito la sua imminente disponibilità, il tecnico friulano ha risposto piccato che Gigi è un giocatore come tutti gli altri e quindi, come tutti, dovrà sudare e dimostrare di meritarsi il posto da titolare. Apriti cielo, accuse di delirio di onnipotenza, sdegno e incredulità tra gli addetti ai lavori, non ultimo il procuratore stesso del portierone bianconero, Silvano Martina, che in diretta televisiva ha bacchettato l'allenatore, chiedendo rispetto per il suo assistito e invocando una multa da parte della società per le dichiarazioni fuori luogo. Questo episodio ha scatenato le mai sopite ipotesi di mercato sul giocatore, dato dal 2006 a questa parte un giorno sì e l'altro no prima allo United, poi al Bayern Monaco, City e via dicendo. Il divorzio è dato per imminente, agevolato dalle buone prestazioni di Marco Storari. Non mi voglio soffermare sulle vicende di mercato, che comunque hanno un ruolo rilevante in questa situazione, bensì sul caso specifico. Del Neri è apparso scocciato già da tempo per il rumoroso silenzio e per l'assenza del campione, che durante la sua convalescenza non si è mai fatto vedere a Vinovo, tanto meno allo stadio, in un momento delicato della storia bianconera, che la nuova società sta tentando di riportare agli antichi fasti. A sua volta anche Buffon si è risentito, a suo dire a causa della lontananza della nuova società, che non gli è stata vicina nei momenti difficili post operazione e sopratutto non l'ha fatto sentire al centro del nuovo progetto. A incrinare un rapporto non idilliaco ci si è messo Marco Storari, autore fin qui di un ottima stagione; come se non bastasse poi, tra lo staff di Del Neri e il giocatore c'è uno screzio a causa dell'allontanamento del preparatore personale di Buffon....insomma la situazione è delicata, la scintilla tra le due parti non è mai scoccata.
Personalmente, per certi aspetti, trovo errato il comportamento della società, che avrebbe dovuto supportare al meglio una sua bandiera; trovo disdicevole la strategia tecnica che a parole  considera Buffon come patrimonio della Juve, cosa che però in corso Galileo Ferraris hanno non hanno dimostrato con i fatti acquistando un altro portiere, avendone già in casa uno, Manninger, che avrebbe potuto benissimo sostituire il collega come aveva già fatto in passato.Inoltre l'austriaco accetterà di fare il terzo portiere? Non credo. La strategia di mercato non è per nulla chiara ma, come dicevo, di mercato non voglio parlare troppo.
Allo stesso tempo, nonostante la stima illimitata e la gratitudine che nutro nei confronti del miglior portiere degli ultimi decenni, trovo errato il comportamento di Buffon. Una personalità della sua levatura non può mancare per il gruppo in momenti così. La sua assenza e il suo silenzio fanno un rumore di cui la Juve non ha bisogno dopo i recenti tumulti.
E fin qui siamo pari, 1-1. Ma ecco che con le parole di Del Neri riesplode il caso Buffon. Parole a mio avviso dovute dopo un periodo in cui lo spogliatoio si era impadronito della società, arrivando persino a decidere le sorti degli allenatori. La vecchia guardia, diventata indelebile monumento della storia juventina per non aver abbandonato la nave naufragata nei mari della B, ha iniziato, già nella seconda e ultima stagione di Ranieri, ad influenzare negativamente l'ambiente. In più, sentendosi ancora in credito, si è seduta sugli allori, arrivando così alla stagione degli orrori appena trascorsa, avvallata da una società fantasma che per fortuna è stata rivoluzionata. Tutte queste parole per dire cosa? Per dire che Del Neri ha ragione, nessuno ha il posto garantito, nemmeno leggende come Buffon e Del Piero, assunto che la nuova società ha ribadito con le cessioni di giocatori del calibro di Trezeguet e Camoranesi, altre leggende del recente passato bianconero. La solidità del gruppo, minata dai comportamenti di cui sopra, è fondamentale e all'altare di questa...ebbene sì, anche Buffon deve essere messo in discussione. E se aggiungiamo che negli ultimi due anni è stato più in infermeria che in campo, che il suo stipendio è quattro volte quello di Storari che garantisce comunque ottime prestazioni....ebbene sì io sto con Del Neri. Il quale non ha detto chissà quali eresie, non si è certo macchiato di lesa maestà. Certamente poteva essere più dolce e diplomatico, esprimendo gli stessi concetti indorando l'amara pillola, ma solo questo si può contestare al tecnico. Le sue parole sono un segnale forte, il segnale che la Juve sta guarendo, che c'è finalmente una società seria non più schiava dei propri tesserati. La strada intrapresa è quella giusta, i risultati lo dimostrano, anche se ci vorrà del tempo.
Silvano Martina afferma che Buffon non ha più niente da dimostrare....per quanto riguarda il campo sono d'accordo: Buffon è uno dei più forti di tutti i tempi, è stato una colonna della Juventus e della nazionale e speriamo lo rimanga fino a fine carriera, ma deve volerlo e dimostrarlo. Si, questo deve dimostrare, di volere ancora fortemente la Juve. Non vorrei che tutto questa commedia di torti fatti e subiti nasconda in realtà una precisa strategia per giustificare l'agognato cambio di squadra. Se così fosse ben vengano le sirene inglesi o tedesche. I giocatori vanno, la Juventus rimane.

MDZ

domenica 19 dicembre 2010

L'Inter conclude un 2010 da urlo:è campione del mondo

Forse aveva ragione Mourinho quando diceva che il Mondiale per Club era una competizione minore e che l'avrebbe lasciata al suo erede,mentre lui aveva vinto la competizione più prestigiosa,la Champions League. In termini di titolo il Mondiale per Club è il massimo riconoscimento per una squadra. In caso di vittoria ci si conquista il titolo di campioni del mondo,ma vedendo le due partite che l'Inter ha dovuto affrontare per aggiudicarsi il titolo viene da dubitare della consistenza delle altre "pseudo-competizioni continentali". Ordinati,attenti ma senza alcuna qualità i coreani del Seongnam,impresentabili i finalisti congolesi del Mazembe. Lungi da me non celebrare l'Inter,autore di una stagione incredibile,ma la domanda sorge spontanea: è la fine di un ciclo? Non credo: al top questa squadra vale le prime 4 d'Europa ma deve risolvere il problema della guida tecnica. Abbiamo a che vedere con due Inter: i giocatori ed il presidente entusiasti della vittoria e Benitez che ieri si è lasciato andare ad uno sfogo incomprensibile. Nel momento in cui la squadra è campione del mondo richiedere 4 giocatori per rafforzare la squadra è stupido ed ingrato.
Benitez non ha mai saputo creare un gruppo attorno a sè: i giocatori giocano ancora per Mourinho. Lo spagnolo è un buon allenatore ma in questi 6 mesi di Inter ha sbagliato tutto:ha l'alibi degli infortuni ma non è riuscito a scacciare nè mediaticamente nè tantomeno sotto il punto di vista dei risultati il precedessore. Lo sfogo di ieri può essere interpretato come una richiesta di licenziamento o delle dimissoni: Benitez si è sentito maltrattato. Ha detto che la società non ha speso per lui un euro, ed il suo stipendio è 4 volte inferiore a quello di Mourinho. Credo che la squadra ed i giocatori non lo sopportino più. Hanno vinto per se stessi e la società questo trofeo,hanno chiuso un ciclo e sono pronti a ripartire nel 2011,perchè questa squadra al top è ancora una grandissima squadra. Ripartire senza il rigido e precisino tecnico spagnolo che ad Appiano Gentile pare aver fatto il suo tempo. Il problema grosso è che non ci sono top manager liberi e prendere un traghettatore (Zenga, Leonardo) equivarrebbe a dire che questa sarà una stagione di passaggio in attesa del sogno Guardiola per il prossimo anno.
EL

Serie A:Il Milan non è irresistibile,campionato riaperto

Sono bastati 90 minuti per capire (e sancire) che il campionato è riaperto. Con una partita accorta e cinica la Roma mette a nudo i limiti dei rossoneri che erano apparsi irresistibili nell'ultimo mese. L'uscita dal campo di Pirlo ha privato il Milan del suo cervello in mezzo al campo. Seedorf contestatissimo dal pubblico ha offerto una prestazione assolutamente insufficente e le due punte sono state abuliche. La Roma dopo aver rischiato nei primi 15' ha,a poco a poco, preso il possesso del campo e del centrocampo. La partita non è stata trascendentale,il Milan è stato imbrigliato e non è riuscito a sviluppare il suo gioco. Si è capito che i rossoneri non sono una corazzata e che il campionato non ha un padrone. Negli ultimi anni l'Inter era la naturale favorita e già a Natale era in fuga. Il Milan vincendo portava a 13 i punti di vantaggio sui giallorossi e di fatto estrometteva la Roma dalla corsa scudetto. Ranieri se l'è giocata con coraggio escludendo Totti e partendo con il tandem Boriello-Adriano che hanno tenuto impegnata la difesa del Milan. Ibra,l'irresistibile Ibra di questo campionato ha avuto una delle sue peggiori serate. Spesso in fuorigioco,incapace di dialogare con il suo compagno di reparto e impreciso nelle due occasioni che gli sono state concesse (una clamorosa nel primo tempo). La Roma ha dimostrato che può giocarsela con tutti e che se non perde punti con le piccole negli scontri diretti è la squadra migliore (vittoria con entrambe le milanesi e pareggio con la Juve). Se oggi Juve e Napoli centreranno il risultato pieno saliranno a -3 dal Milan,una distanza assolutamente colmabile. Allegri a mio avviso perde in questa partita molte certezze:il rientro di Pato servirà per avere ricambi in attacco,mentre il probabile arrivo di Cassano potrebbe turbare uno spogliatoio che,nonostante le apparenze ha in Ronaldinho e Seedorf casi problematici. La Roma vince una partita fondamentale senza Totti e proprio la gestione del capitano potrebbe essere essere complicata. Il rientro di Vucinic (giocatore importante e decisivo) potrebbe spingere ancora più giù il capitano nelle gerarchie di Ranieri. La lunga sosta natalizia, resa dolce da questa vittoria firmata Borriello,porterà consiglio
EL

sabato 18 dicembre 2010

Sorteggi Europei: le Italiane evitano il peggio in Champions; sfida ostica per il Napoli

Sorteggio positivo quello di ieri per le nostre squadre italiane rimaste ancora in lizza in Europa. Roma, Milan e Inter, arrivate tutte secondo nel proprio girone, temevano moltissimo questo sorteggio che, nella peggiore delle ipotesi, avrebbe potuto proporre le sfide contro Barcellona, Real Madrid, Manchester, Chelsea, per fortuna tutte evitate almeno agli ottavi di finale.
In questi casi si sente sempre dire che prima o poi le squadre vanno affrontate tutte e che per vincere la competizione non si deve aver paura e bisogna saper battere anche le squadre più titolate: tutto vero...ma è sempre meglio affrontare le sfide più difficili nelle fasi finali non credete?
La Roma di Ranieri, che ha avuto qualche problema di troppo a superare un girone facile (Bayern a parte), affronterà gli ucraini dello Shakhtar Donetsk guidati da Mircea Lucescu, vecchia conoscenza del calcio Italiano e Internazionale. Ottimo sorteggio ma attenzione a non sottovalutare gli ucraini (o meglio i brasiliani, ben 7 in rosa): la squadra sta dominando in patria e ha dominato il proprio girone, mettendosi dietro niente meno che la corazzata Arsenal. Nonostante tutto la Roma è certamente superiore e dalla sua parte ci sarà la sosta del campionato ucraino, che ricomincerà solo a Marzo, dopo gli ottavi: lo Shakhtar non sarà nel pieno della forma. 
Il Milan se la vedrà con il Tottenham per la prima volta nella sua lunga storia in Champions. La squadra inglese non sarà certamente facile da affrontare, sopratutto a Londra, dispone di giocatori giovani e veloci tra cui spicca il gioiello Bale e in quanto a goal fatti ha il miglior attacco della fase a gironi: ma nonostante questo non può mettere paura al Milan, che dovrà sfruttare la fragilità difensiva in trasferta e la l' inesperienza degli Spurs per passare ai quarti e invertire la tendenza contro le squadre inglesi, che nelle ultime due edizioni lo hanno estromesso dalla competizione.
L'Inter affronterà il Bayern Monaco in un re-match della finale dell'anno scorso. Per storia, per tradizioni e forza è certamente l'avversario più ostico dei tre capitati alle nostre squadre. Entrambe le squadre al momento non sono certamente quelle dell'anno scorso: delle difficoltà dell'Inter siamo tutti a conoscenza, la squadra è lontana parente di quella guidata da Mourinho; il Bayern Monaco ha sì passato il girone senza problemi ma sta facendo malissimo in Bundesliga, dove si trova a ben 17 lunghezze dalla capolista Borussia Dortmund. La sfida sembra incerta, ma se Benitez riuscirà a quadrare il cerchio, l'Inter è certamente superiore ai tedeschi, già annientati l'anno scorso: Ribery e Robben, continuamente infortunati, sono dei campioni ma da soli non possono fare più di tanto. 
Insomma il sorteggio è stato più che positivo, anche se ciò non è automaticamente sinonimo di passaggio del turno: gli avversari, seppur non irresistibili, sono comunque ottime squadre, d'altronde stiamo parlando di Champions League, nulla è scontato. Secondo il mio modesto parere le nostre formazioni possono passare tutte e tre il turno a condizione che arrivino all'appuntamento in perfetta forma fisica, variabile fondamentale in queste sfide "dentro o fuori". E speriamo davvero che sia così, il ranking ne gioverebbe moltissimo (fondamentale che l'Inter elimini il Bayern) e insieme a lui tutto il movimento italiano, per la verità in crisi in Europa da un pò di anni.
Il discorso cambia per quanto riguarda l'Europa League: il Napoli, l'unica squadra italiana qualificata per gli scontri diretti, tra l'altro con fatica e grazie ad un goal al 94', affronterà il Villareal di Giuseppe Rossi, squadra molto temibile in casa, esperta e di livello europeo. Avversario molto difficile per la squadra di Mazzarri che parte sfavorita ma che potrà certamente continuare l'avventura europea se si giocherà bene le proprie carte, nonostante l'organico non permetta la competitività su più fronti. 

MDZ