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giovedì 22 dicembre 2011

Buon Natale Serie A



E' arrivato il Natale e questo per il campionato Italiano vuol dire pausa invernale. Una manna per certe squadre che sono arrivate fino a qui con il fiatone e un peccato per chi finora è andato via come un treno!
A tre giornate dall'assegnazione del più platonico dei titoli, quello di campione d'inverno, sarebbe troppo ardito trarre delle conclusioni.....mi limito a fare gli auguri di buon Natale (subito dopo i botti di capodanno arriveranno i botti del mercato di riparazione...) a chi ci ha sempre regalato tante emozioni..la serie A! 
Buon Natale alla Juve e a Conte, che passeranno le feste da imbattuti ma con un chiodo fisso: come si fa a non crollare a Gennaio? Auguri al Milan, che nell'anno nuovo spera di rimanere la squadra da battere, e a Babbo Allegri a cui il monello Berlusconi ha chiesto un gioco alla catalana, e se non è possibile andrà benissimo il solito Ibra. Buone Feste Udinese, goditi il riposo dopo un anno da urlo, con l'augurio da tutta Italia che il sogno continui. Auguri alla Lazio che vuole diventare grande ma, da bambinona com'è, ha già scartato il suo regalo in anticipo, l'agognato derby (niente carbone per Reja quest'anno). Buon Natale Inter, non abbuffarti troppo a tavola che sei appena guarita dall'indigestione, e il 24 notte non aspettare lo special one, non arriverà!  Auguri al Napoli che sogna la Champions e alla Roma che ha chiesto in regalo una camiseta blaugrana; auguri al Catania e al giovane Montella che si godranno le feste come un alunno che ha portato a casa una pagellina eccellente, auguri al Palermo e al Genoa i cui allenatori mangeranno il panettone ma soltanto a casa loro (Mutti e Marino mangeranno la colomba?) Un Natale senza Doni per l'Atalanta che trema ma che in campo ha meravigliato; si godranno i loro Paluani a Chievo, anche se i mussi non volano più. Auguri alla Fiorentina che vuole un 2012 molto diverso dall'anno trascorso; auguri anche al Parma, al Cagliari, al Siena e al Bologna, a voi un suggerimento, non sentitevi salvi che di strada da fare ce n'è molta! Infine tanti tanti auguri a chi ne ha più bisogno, Novara, Cesena e Lecce, anche se per voi babbo Natale non sembra avere regali. 
Auguri a tutti gli sport-dipendenti, a noi, orfani della nostra vecchia a cara serie A, Babbo Natale ci regala la solita Premier con il Boxing Day ma sopratutto il ritorno della NBA!


MDZ

martedì 13 settembre 2011

Considerazioni varie


Finale Us Open mostruosa da un punto di vista fisico: tra due atleti incredibili che per 4 ore hanno picchiato senza risparmiarsi: due grandissimi agonisti e due grandissimi giocatori di uno sport leggermente distante dal quello che era il tennis: ora chi tira più forte, chi ha una maggiore resistenza psico-fisica vince. Ci troviamo in una situazione paradossale: Nadal ha il complesso di Djoko, Federer quello di Nadal ma è l'unico che può battere Djokovic. Per il secondo anno consecutivo Roger ha perso con il serbo avendo avuto due match-point a favore. Ma è ancora esteticamente il più forte anche se meno atleta, voglioso e concentrato degli altri due. Non credo che Djokovic e Nadal a 30 anni possano arrivare ai livelli del Re per l'eccessivo sforzo fisico in ogni partita.


Monza è stata una gara bellissima, i primi giri uno spot per la F1 che non a caso torna ad essere assai godibile nei due circuiti più belli: Spa e Monza, segno che non sempre il marketing ha ragione. Enormi circuiti nei deserti del Qatar, a Singapore, i cittadini come Valencia sarebbero da abolire dal calendario per godersi i circuiti tradizionali nei quali il pilota fa la differenza. Eccezionale il sorpasso di Vettel su Alonso e la gestione che il tedesco ha della corsa: porta all'estremo le scelte tecniche e pur rinunciando alla velocità di punta sfrutta al massimo le caratteristiche areodinamiche della Red Bull nelle parti guidate. E' un binomio perfetto: il pilota giusto sulla macchina giusta. Il 2° mondiale consecutivo è ormai cosa fatta e non c'è 2 senza 3......

Ieri si è conclusa la 4ta giornata di B con una Samp spettacolare e finalmente con la difesa a 4: Atzori alla 4ta giornata ha capito come dare la giusta quadratura alla squadra abbandonando per ora la difesa a 3 e sfruttando Foggia libero di svariare dietro Pozzi e Bertani (8 goal in due). Ripeto che a mio avviso l'organico della Samp è fuori categoria e già a Natale potrebbe prendere la vetta. Solo Torino e Padova potrebbero contrastare la corazzata blucerchiata. 
Consiglierei anche a Gasperini di fare altrettanto: orribile l'Inter che ho visto a Palermo Milito e Wes esclusi. Se il Gas vuol mangiare il panettone è meglio che ripieghi rapidamente sulla difesa a 4 perchè Samuel Lucio e Zanetti giocano da 15 anni a 4, perchè Nagatomo non è un esterno di centrocampo a sinistra (e l'Inter in rosa non ne ha), perchè se hai deciso di tenere Wes in squadra DEVI giocare con il trequartista e perchè non puoi chiedere a Zarate e Forlan di fare il lavoro di Sculli e Marco Rossi.
EL

lunedì 29 agosto 2011

Champions: girone proibitivo per il Napoli, benino per Inter e Milan


I sorteggi di Champions come al solito sono stati interessanti se non altro perchè mettono di fronte le migliori 32 squadre europee (anche se con queste nuove regole per i preliminari restano dei dubbi). Più che analizzare i vari gironi proviamo a fare qualche pronostico.
GIRONE A: definito il gruppo di ferro. Credo che il Manchester City di questo inizio di stagione non sia un fuoco di paglia ma possa confermarsi anche in Champions, vista la quantità (e la qualità) dei giocatori in rosa. Bayern leggermente staccato e non irresistibile in trasferta. Tornerà a trionfare in Bundesliga ma questo è un girone complicato in cui si può sbagliare poco. Villareal e Napoli si giocheranno il posto valido per l'Europa League, vedo il sottomarino giallo leggermente favorito (si veda il precedente l'anno scorso).
PASSANO IL TURNO: Manchester City+ Bayern Monaco. In EUROPA LEAGUE: Villareal.

GIRONE B: è il girone dell'Inter che, essendo nella prima fascia, ha preso avversari non irresistibili ed è la naturale favorita al passaggio agli ottavi. Per il 2° posto grande incertezza ma credo che l'esperienza del CSKA (anche assai più avanti nella preparazione) possa avere la meglio. Il Lille (privo di Hazard) ed il Trabzonspor (chiamato in Champions vista la squalifica del Fenerbhace) si giocheranno il 3° posto
PASSANO IL TURNO: Inter+ CSKA Mosca. In EUROPA LEAGUE: Lille

GIRONE C: Mi sembra uno dei gironi più chiusi e che possa rispettare senza grosse soprese l'ordine di sorteggio. Troppo forti Manchester e Benfica rispetto alle altre due contedenti. Obbiettivo del Galati è quelo di centrare i primi punti ed i primi goal in Europa.
PASSANO IL TURNO: Manchester United+Benfica. In EUROPA LEAGUE: Basilea

GIRONE D: è il girone più "prestigioso" con 13 Champions League, vista la presenza di Real Madrid ed Ajax. Per l'ennesima volta in questa fase si ripresenta la sfida tra gli spagnoli ed il Lione. La Dinamo Zagabria mi sembra tagliata fuori da ogni discorso qualificazione, mentre il Real vincerà il girone senza grossi problemi. Lotta tra Lione ed Ajax per aggiudicarsi il pass per gli ottavi di finale
PASSANO IL TURNO: Real Madrid+Lione. In EUROPA LEAGUE: Ajax

GIRONE E: nessuna Champions nel palmares, ma nel girone E troviamo 3 squadre sconfitte in finale della massima competizione (il Valencia addirittura 2 volte consecutivamente). Chelsea dovrebbe aggiudicarsi il 1° posto, il Valencia mi pare più solido del Bayer Leverkusen, soprattutto ad inizio stagione quando le squadre di Emery danno il meglio di sè. I campioni del Belgio del Genk possono rubare punti preziosi e decisivi
PASSANO IL TURNO: Chelsea+Valencia. In EUROPA LEAGUE: Bayer Leverkusen

GIRONE F: molto interessante. L'Arsenal quest'anno non è certo una corazzata (1 punto in 3 partite di campionato, anche se l'acquisto di Hazard può rilanciare la stagione dei Gunners) ed il Dortmund secondo me gioca, dopo il Barcellona, il miglior calcio d'Europa. Sono curioso di vedere i giovanissimi campioni di Germania in Champions. La rosa è ridotta e può essere un problema, ma pur essendo in 4ta fascia li vedo superiori a Marsiglia ed Olympiacos.
PASSANO IL TURNO: Borussia Dortmund+Arsenal. In EUROPA LEAGUE: Marsiglia

GIRONE G: anche qui non credo che la prima testa di serie vinca il girone. La cessione di Falcao è pesante. L'impianto di gioco del Porto è collaudato ma può andare in difficoltà contro un calcio fisico e rapido come quello dell'est con squadre avanti nella preparazione. Credo possa essere l'anno buono per 3 squadre dell'est agli ottavi di Champions (contando naturalmente il CSKA). APOEL Nicosia squadra materasso.
PASSANO IL TURNO: Zenit+Shakhtar Donetsk . In EUROPA LEAGUE: Porto

GIRONE H: troviamo i più forti al mondo e la squadra più titolata del mondo che in questa stagione può far bene (massimo quarti di finale a mio avviso) in Europa. Lotta dunque ristretta al posto valido per l'Europa League tra i debuttanti cechi del Plzen ed i più esperti bielorussi del Bate Borisov.
PASSANO IL TURNO: Barcellona+Milan. In EUROPA LEAGUE: Bate Borisov

EL

Di Benedetto difende Luis: perchè?



Già difficoltà in casa Roma dopo l'eliminazione in Europa League. Prima di analizzare i problemi tra Totti ed il nuovo allenatore Luis Enrique è giusto soffermarsi per prima cosa sul risultato. La Roma del nuovo patron Di Benedetto è stata eliminata dall'Europa per mano dello Slovan Bratislava con goal realizzato ad 8 minuti dalla fine da Stepanovsky. Andata giocata con il duo Caprari-Okaka (il duo più in forma per il genio, ex Barca B) ed il ritorno con Totti-Caprari con il capitano in campo per 73' e poi sostituito con lo stesso Okaka. 7 minuti dopo il goal degli slovacchi in un clima già ostile alla nuova Roma. Luis Enrique forse mi smentirà, riuscirà a far giocare alla sua Roma un calcio estetico, fatto di possesso palla, corsa, sovrapposizioni ma quello che non piace è la spocchia con la quale questo personaggio si è presentato. Pare sappia tutto lui: non dice una parola d'italiano, non spiega le sue scelte e nonostante questo è assai protetto dalla società e (per adesso) dai media innamorati di un progetto basato sui giovani (55 milioni di euro spesi nel calcio mercato non è la stessa cosa che puntare sul vivaio). Luis Enrique va avanti per la sua strada che non si capisce quale sia: sconfitta con 3 goal di scarto a Parigi e Valencia, eliminazione per mano dello Slovan in Europa, rottura con un simbolo come Totti, ambiente agitato e mercato poco chiaro: questo ciò che ottenuto il "predestinato" in 3 mesi di Roma. Un Ranieri qualunque (tanto per non fare nomi) sarebbe già sulla graticola. Noi italiani vogliamo i risultati,ma questa volta dobbiamo avere pazienza: "è bravo, diamogli tempo, lasciamolo lavorare, non mettiamogli pressione addosso" è quello che si sente dire dai difensori del tecnico asturiano: vero, ma a forza di essere troppo buoni e permissivi con il nostro calcio stiamo precipitando nel ranking e Luis Enrique la pressione se la sta creando da solo con scelte discutibili ed atteggiamenti intransigenti. La Roma, si dice, è l'unica squadra ad aver intrapreso un progetto coraggioso, bisogna appoggiarlo. Non lo metto in dubbio, ma il progetto va spiegato e Totti dev'essere il primo ad essere coinvolto. Se Luis Enrique vede in Totti un problema lo deve dire chiaramente senza nascondersi dietro a stati di forma o all'impegno in allenamento. Mourinho a Madrid ha preteso la cessione di Raul e la società si è privata del più forte attaccante che ha avuto negli ultimi 30 anni perchè il tecnico lusitano aveva parlato chiaro. Luis Enrique non può sviluppare il suo progetto con una presenza ingombrante come quella del capitano? Dev'essere chiaro e mettere (già) la società davanti ad un out-out prima che sia troppo tardi. Se Totti non si allena come un professionista è sacrosanto preferirgli Caprari, Okaka o chi per loro. Tutti i giocatori sono uguali dice Luis: giustissimo, ma in un ambiente come Roma non puoi paragonare Totti (record di goal nella storia della Magica) ad Okaka. Se lo fai non sei la persona giusta per questo contesto. Non conosci la storia del club in cui alleni. Totti in Europa League è stato il migliore in campo. Perchè toglierlo? Per un gesto di sfida? Per far vedere che la squadra può vincere senza di lui? (ma così non è stato) Per ribadire che tutti i giocatori sono uguali? Luis purtroppo non risponde: non sa la lingua, non conosce l'ambiente, non conosce Totti, non capisce la stampa italiana, non sente gli umori della piazza. Quando un uomo non sa spiegare le proprie scelte (o per lo meno difenderle/giustificarle) è già arrivato alla fine di un percorso. Credo che Luis Enrique debba abbassare un po' la cresta e mettersi a parlare con i tifosi, con i giornalisti e soprattutto (anche se mi auguro che l'abbia già fatto) con il capitano della Roma, il suo capitano
EL

venerdì 26 agosto 2011

La serie B è iniziata: il punto sulle 22 squadre


Ieri bella partita tra Samp e Padova: le due grandi favorite assieme al Torino. La Samp ha tenuto bene il campo per 70' poi fisicamente è crollata ed il Padova squadra di carattere ha trovato il pari su calcio d'angolo. Entrambi i goal sono stati presi su palla inattiva ed Atzori deve correggere questo difetto, magari puntando su una marcatura a uomo. Ancora poco chiara la formazione: Accardi pare titolare inamovibile così come Volta mentre Costa ha sostituito l'infortunato Gastaldello (si dice vicino ad accasarsi a Valencia). A centrocampo capitan Palombo (grandissimo goal su punizione) è l'unico inamovibile. Ceduto Signori al Sassuolo al suo fianco possono giostrare Poli, Soriano, Dessena, o Obiang e Koman come ieri sera. Il giovane spagnolo classe '92 ha dimostrato buona personalità e corsa mentre Koman è stato assolutamente impalbabile. Se arriva un offerta di 8-9 milioni penserei seriamente a cedere Poli: è un prodotto del vivaio e si può relizzare un' ottima plusvalenza ma soprattutto è un centrocampista di quantità e con poca qualità, e rischia di essere un doppione di Dessena o dello stesso Obiang. A sinistra Castellini ha il passo del terzino e non dell'esterno del 3-5-2, pochissimi cross e poca facilità di corsa. Tutto il contrario Padalino. Il modulo sembra essere costruito apposta per lui: dopo un anno di totale inattività viene ancora una volta preferito a Semioli ed è un motorino inesauribile anche se sbaglia ancora troppi cross. In avanti Atzori lascia in panchina il neo-sposo Piovaccari e parte con Bertani e Pozzi. Il Diavolo sigla il primo goal di questa serie B e si muove benissimo. Grande tecnica e qualità a servizio della squadra. Esce al 75' stremato rilevato da un Maccarone fischiatissimo dalla Sud (se ci fosse la possibilità lo cederei senza pensarci su due volte in questi ultimi giorni di mercato). Pozzi, espluso a pochi minuti dalla fine sbuffa e sgomita ma la sua intesa con Bertani è lontana dall'essere collaudata.
Ottimo il Padova: pur essendo una squadra totalmente rinnovata Dal Canto ha lavorato sul gioco e sulla testa: due volte sotto i veneti non si sono scomposti ed hanno sempre cercato di giocare a calcio. In avanti Lazarevic e Cutolo sono un lusso per la categoria così come il centrocampo formato da Marcolini (due assist per lui) e da Milanetto (eurogoal sotto quella che per 6 anni è stata la sua curva). Ruopolo è il riferimento centrale in avanti e Pellizzoli è un portiere di sicura affidabilità. Sul 2-1 il Padova è stato in enorme difficoltà e per 10' in balia di un'ottima Samp (clamorosa la traversa di Pozzi che poteva chiudere la partita) ma non ha perso la testa ed ha saputo rientrare in partita ed uscire dal Ferraris con un punto prezioso. Partita di livello, quasi da serie A tra due squadre che già a fine agosto hanno dato un forte segnale al campionato.
Analizziamo ora le altre 20 squadre che compongono un campionato sempre più snobbato dalle televisioni e dai media ma comunque affascinante ed importante per scoprire nuovi talenti nel panorama italiano
ALBINOLEFFE: l'addio di Mondonico (il cancro gli impedisce di allenare) è pesante. L'eredità è stata presa dal suo secondo Fortunato ma le cose non stanno andando benissimo come si è visto nelle amichevoli e nella pesante sconfitta in coppa Italia a Cagliari (5-1) con l'attenuante di aver giocato tutta la partita in 10. Come sempre attenta al bilancio la società seriana non ha fatto grossi innesti e riparte con la solita rosa: Foglio e Regonesi confermati in difesa, centrocampo guidato da Previtali ma che deve registrare i ritiri dall'attività agonistica di Passoni e Bombardini ma anche il ritorno dell'ottimo Laner dal prestito al Cagliari. In avanti si punta su Torri (13 goal la scorsa stagione), sull'esplosione di Cocco e sulla velocità di Cissè. Viene da una salvezza allo spareggio: l'obbiettivo resta quello.
ASCOLI: Castori è chiamato ad un altro miracolo partendo da -6. La squadra è comunque valida: trattenuto con fatica Guarna tra i pali, in difesa l'esperienza di Vasco Faisca e di Peccarisi ben si sposa con i promettenti Adejlkovic (dal Palermo) e Rosania (già nel giro della nazionale Under 20). Romeo torna in prestito dalla Samp, l'attacco è il punto di forza con Soncin ed il colpo Papa Waigo che possono bastare per raggiungere un altra salvezza. Pesante la partenza di Giorgi in direzione Novara, si punta molto sul giovane
Marchionni (classe 1994)
BARI: viene direttamente dalla serie A ma ha cambiato molto. In primis la panchina affidata a Torrente, artefice del miracolo Gubbio. Il tecnico ha preteso tra i pali il suo fedelissimo Lamanna e così, dopo una decade, cambia l'estremo difensore dei puglesi. La difesa perde Masiello e Parisi ed è tutta imperniata sui giovani (età media 22 anni), La mediana è un lusso per la categoria con elementi come Donati (designato capitano), Rivas, Alvarez, Defendi. Torrente invoca la punta di peso (Mastronunzio?). C'è moltissima
qualità in avanti: Forestieri, Kutuzov, Caputo, Huseklepp, Langella, Bonvissuto, Ghezzal. Forse anche troppi elementi: sarebbe il caso di cedere e monetizzare per buttarsi su un vero centravanti visto che Castillo non può reggere per 42 partite.
BRESCIA: si parla poco del Brescia tra le favorite ma a mio avviso come rosa dopo la Samp vengono proprio le rondinelle. Panchina affidata al debuttante Scienza ed ambiente depresso per l'ennesima retrocessione possono essere due handicap ma se la rosa non verrà toccata in questi ultimi giorni di calciomercato i lombardi saranno molto competitivi. Diamanti ufficiale al Bologna e Konè vicinissimo al Catania sono gli unici elementi che hanno lasciato Brescia. Tra i pali Leali (si dice il nuovo Buffon) potrebbe essere pronto per una stagione da titolare. Difesa esperta con i veterani Zambelli, Zoboli e Dallamano. Il centrocampo ha perso la corsa di Hatemaj, ma si è riusciti a trattenere Budel e Cordova. In attacco Caracciolo pare convinto a rimanere anche se il Parma ed il Chievo tenteranno un ultimo disperato assalto.
Se il Brescia saprà resistere l'Airone in serie B può garantire 20 goal che saranno pesanti per un piazzamento come minimo tra le prime 6
CITTADELLA: per il 7mo anno Foscarini in panchina e già il nome è una garanzia. Ancora una volta cede il capocannoniere (Piovaccari) e lo sostituisce con un giovane (Di Carmine) che ha già siglato 2 goal nelle prime due partite ufficiali di coppa Italia (Cittadella sconfitto al 2° turno a Firenze 2-1). Per il resto confermata la squadra che ha centrato una faticosa salvezza. Cittadella rimane una delle più belle realtà della serie cadetta per la politica della società che punta sui giovani e per il tipo di gioco proposto da Foscarini. Pierobon farà da chioccia a Cordaz estremo difensore classe '93 proveniente dalla primavera dell'Inter. Difesa puntellata con Martinelli.
CROTONE: la proprietà ha lasciato in polemica con i tifosi, colpevoli pur a prezzi stracciati di non riempire lo Scida. La squadra ha reagito alla grande andando a vincere a Lecce in Coppa. Il Crotone ha cambiato pochissimo, il gruppo si conosce ma la cessione di Cutulo (15 goal l'anno scorso) non è da sottovalutare. Per sostituirlo, notevole sforzo economico per Pettinari (eccellente a Cittadella, pessimo a Bergamo) che se sente la stima dell'ambiente può definitivamente esplodere.
EMPOLI: anche la squadra di Aglietti ha cambiato pochissimo ed ha rinforzato il reparto offensivo con il ritorno di Tavano. Con Coralli forma una delle più forti coppie d'attacco della serie b. Da segnalare il ritorno di un altro "vecchio" empolese, Buscè reduce da due ottimi anni di serie A al Bologna. L'Empoli è un ottimo mix di esperienza, qualità e gioventù e quest'anno può giocarsela con tutti come dimostrato dalla vittoria in Coppa con la corazzata Sampdoria.
GROSSETO: la scelta della panchina è caduta su Guido Ugonotti, ma il presidente Camilli ci ha abituato a cambiare idea molto velocemente sugli allenatori (6 negli ultimi 3 anni). In avanti è stato trattenuto Sforzini, affiancato da Lupoli. Anche il centrocampo è di assoluta qualità con Allegretti, Caridi, Consonni e Paolo Zanetti (atteso forse all'ultima chiamata di una carriera fino a questo momento al di sotto delle aspettative). Può essere un outsider ma manca secondo me di giocatori con grande facilità di corsa ed in b è un handicap non da poco.
GUBBIO: neopromossa e sulla carta lotterà fino alla fine per evitare la retrocessione, ma gli ultimi campionati ci hanno insegnato che le squadre che vengono dalla C e che cambiano poco possono togliersi non poche soddisfazioni. Perso il tecnico Torrente, il ds Simoni punta su Pecchia (ex centrocampista di Juve e Napoli) e su un impianto di gioco collaudato. Lamanna viene sostituito con Donnarumma (classe '90). In attacco grandissimo colpo Ragatzu, in prestito dal Cagliari (già 14 apparizioni e 2 goal in A). Nel 3-4 esterno con cui il Gubbio ha eliminato l'Atalanta dalla Coppa Italia da segnalare la tripletta di Gianetti ex Juve.
JUVE STABIA: dopo 50 anni le vespe tornano in serie B. Grandissima impresa compiuta nei play-off in cui la squadra di Braglia pur partendo dal 4° posto ha saputo eliminare Benevento e Atletico Roma vincendo entrambi i match di ritorno fuori casa. Anche qui solo qualche ritocco in avanti: dalla Samp è arrivato in prestito il talentuoso Zaza (15 goal con la primavera, classe '92) che farà coppia con l'esperto Danilevicius (una sicurezza per la categoria). Salvezza difficile.
LIVORNO: persi Tavano e Danilevicius si punta tutto sulla giovane coppia Dionisi-Paulinho. A centrocampo il metronomo Iori è stato rimpiazzato con l'ex campione del mondo Barone. Confermata la linea difensiva Salviato-Knezevic-Perticone-Pieri. Un po' in la con gli anni ma affidabile. Come ha detto Novellino il primo obbiettivo è quello di riconquistare i tifosi attraverso il bel gioco ed i risultati (soprattutto in casa). L'anno scorso era più attrezzata ed ha mancato l'accesso ai play-off, ora rischia di ristagnare in b per un bel po' di anni
MODENA: 8va stagione in b consecutiva, la 49ma della propria storia (record in Italia, seguito dal Vicenza). A Modena è da anni che viene confermato praticamente lo stesso gruppo con le colonne Perna, Diagouraga, Giampà, e Tamburini a formare il nerbo portante di una squadra che quest'anno può esprimere un ottimo calcio grazie all'innesto di elementi come Di Gennaro, Greco e Bernacci. Bergodi (confermato dopo la buona stagione passata) può centrare una tranquilla salvezza
NOCERINA: unico acquisto quello di Plasmati. Auteri dopo aver dominato il campionato di C ha preteso che il gruppo venisse confermato in toto senza movimenti sul mercato. La squadra si conosce e non ha pressioni, l'ambiente è entusiasta ma basterà una rosa costruita per un tranquillo campionato di C (era quello l'obbiettivo nell'anno della promozione) a far bene anche in serie B? Qualche piccolo ritocco l'avrei fatto soprattutto in una serie B così competitiva come quella di quest'anno.
PESCARA: l'acquisto eclatante è stato Zeman: dopo una discreta stagione al Foggia il sopravvalutatissimo tecnico boemo è stato premiato con un salto di categoria. 4-3-3 solito con difesa altissima e spettacolo. Ha avuto Insigne dal Foggia (subito doppietta nell'esordio in coppa Italia, con gli abruzzesi sconfitti ai rigori con la Triestina). In attacco trattenuti Ganci e Sansovini (può fare benissimo con Zeman). Redini del centrocampo in mano a Soddimo e Tognozzi. Squadra estremamente offensiva, di buona qualità. Difficile migliorare l' 8° posto ottenuto la scorsa stagione. Ho la sensazione che Zeman non duri fino a fine campionato.
REGGINA: dopo aver sfiorato la finale play-off è la squadra che si è maggiormente indebolita soprattutto nel reparto difensivo. Il tecnico Atzori e Costa hanno preso la strada di Genova, mentre il promettente Acerbi si è accasato al Chievo dove sostituirà Mantovani. Tornato dall'esperienza a Cagliari capitan Missiroli che con Bonazzoli e Tedesco metterà la sua esperienza a servizio dei vari Viola, Campagnacci, Rizzo. Squadra affidata a Breda, ex mediano amaranto. Difficile ripetere i play-off della scorsa stagione, ma starà nella parte sinistra della classifica mostrando bel gioco e rendendo la vita difficile a chiunque soprattutto al Granillo. Ho delle perplessità sul tecnico.
SASSUOLO: archiviato un campionato deludente, con una salvezza arrivata all'ultima giornata i neroverdi ripartono con Pea in panchina. Interessante la scelta del mister che ha vinto molto con le Primavere di Samp ed Inter ed ora è chiamato al salto di qualità. Vale lo stesso discorso fatto per il Modena (con il quale condivide lo stadio): lo zoccolo duro della squadra è stato confermato con Pomini, Piccioni, Magnanelli, Bruno e Noselli. Perso il regista Signori, la scelta è caduta su Sansone, più statico ma più esperto. Presi dalla Trestina Marchi e Titone che possono fare comodo nel 4-3-3. Prevedo un campionato tranquillo attorno al 12-15mo posto senza gli affanni della scorsa stagione
TORINO: come al solito parte con tutti i favori del pronostico. L'anno scorso Lerda ha fallito i play-off, quest'anno sono l'obbiettivo minimo. Ventura in panchina è una garanzia e tutti i pezzi pregiati sono stati trattenuti. Bianchi, Ogbonna (assalto nelle ultime ore del Napoli), Guberti, Iori, Vives, Antenucci, Gasbarroni sono tutti elementi da A. Ventura ha preteso il suo fedelissimo Parisi che va a formare un treno di assoluto livello con l'ex doriano Guberti. Ebagua (eccellente a Varese) è un altro puntello in attacco. Verrebbe da dire o quest'anno o mai più
VARESE: impossibile ripetere la cavalcata della scorsa stagione. Le perdite del d.s Sogliano, del mister Sannino e di Ebagua sono dolorose in quanto mal rimpiazzate. Il d.s è Milanese, l'allenatore Benny Carbone, la nuova punta Momentè (che ha caratteristiche completamente diverse da Ebagua). Dopo 69 partite l'Ossola è stato espugnato (primo turno di coppa Italia con l'Avellino) e la sensazione è che Carbone non sia maturo per il palcoscenico della B. Meno durerà per il Varese la sua esperienza in panchina, meglio sarà per le sorti dei lombardi. Carrozza non ha avuto particolari richieste ed è rimasto. Un medio club di serie A poteva prenderlo: 29 anni, ottimi tempi negli inserimenti, resistenza, facilità di corsa, tiro. Il migliore della scorsa stagione, un bene per il Varese che sia rimasto
VERONA: è la più ambiziosa delle neo-promosse. 10.000 abbonamenti ed una piazza da serie A guidata da un tecnico preparato come Mandorlini. Il Verona ha vinto i play-off da 5ta classificata pareggiando fuori e vincendo in casa. Ottimo il pre-campionato, coronato dalla vittoria al Menti in Coppa Italia. In porta trattenuto Rafael, difesa collaudata. Manca qualità in avanti: Mandorlini insiste con la coppia Ferrari-Taleb ma credo che alla fine Pichlmann si possa ritagliare un posto da titolare.
VICENZA: la sconfitta nel derby con il Verona ha fatto scattare la prima contestazione: un mercato deludente, una società assente hanno fatto sbottare i tifosi. In panchina ci si affida a Silvio Baldini (sempre esonerato nelle ultime 3 esperienze). Squadra uguale a quella dell'anno passato con il ritorno di Frison dopo il prestito a Frosinone. In difesa Zanchi e Martinelli sono una coppia di esperienza e di categoria, centrocampo di qualità con Paro, Botta, Gavazzi e Soligo che a mio avviso l'anno scorso hanno reso al di sotto delle aspettative (e delle loro potenzialità). Bisogna assolutamente trattenere Abbruscato: è l'unico attaccante da doppia cifra presente in rosa. Dovesse partire potrebbero essere dolori. Obbiettivo: confermarsi per l'ennesima volta nella categoria centrando una tranquilla salvezza possibilmente attraverso il bel gioco (Baldini d'altronde è stato chiamato proprio per migliorare la fase estetica e di possesso della squadra)

EL

giovedì 25 agosto 2011

Anche i ricchi scioperano....è una vergogna, oppure no?


Era nell’aria ed ora è ufficiale: la prima giornata di serie A slitterà a data da destinarsi. L’associazione dei calciatori non ha trovato l’accordo con la lega di A, e la mediazione di una sempre più ridicola Figc è fallita. Due i punti della discordia, quello relativo al pagamento dell’eventuale contributo di solidarietà e quello relativo al trattamento dei fuori rosa. Inutile sottolineare che questo sciopero, o slittamento che dir si voglia,  stride ancora di più considerata  la situazione economica, sociale e politica del paese. Questi signorotti incrociano le braccia, o meglio, le gambe , dall’alto delle loro munifiche buste paga, per due motivazioni che fanno imbestialire noi piccoli esseri umani alle prese con la normale quotidianità:  vogliono che siano le società a versare il 5 o il 10% del reddito come previsto dal disegno di legge e non vogliono essere costretti ad allenarsi a parte quando le società li scaricano. )….”Anche i giocatori sono lavoratori, hanno il diritto di protestare per i loro diritti” è la frase che si sente spesso in queste situazioni. Per carità, va bene. Ma che si comportino davvero da lavoratori dipendenti allora, eseguendo gli ordini della società, senza disertare allenamenti, mandare a quel paese allenatori, rifiutare panchine, chiedere aumenti, minacciare di andarsene ogni tre per due. Poveraccio, come farebbe Ibrahimovic con ben 900 mila euro in meno all’anno? Buffon con 600 mila in meno? Eto’o giustamente se n’è scappato da questa persecuzione contro i ricchi. Come può sopportare un giocatore di Serie A di allenarsi tutto solo soletto, senza i compagni, vessato da tutti in cambio di minimo 25 mila euro mensili (minimo ripeto)….”Anche i giocatori sono lavoratori, hanno il diritto di protestare per i loro diritti” è la frase che si sente spesso in queste situazioniPer dirla con Totò…..ma mi faccia il piacere!!

I giocatori fanno parte di un sistema che ormai è marcio e logoro. La cattiva gestione politica da parte della Figc è sotto gli occhi di tutti. Il presidente Abete e le altre mummie che costituiscono questa inutile istituzione, da buoni politicanti italiani, consci da un anno di questa situazione, hanno aspettato la vigilia del nuovo campionato per provare a porvi rimedio, con una proposta poi che definire ridicola è riduttivo. In un paese serio, dopo quanto accaduto a livello sportivo in questi ultimi 5 anni, Abete dovrebbe già essere in pensione anticipata…..

Dette peste e corna di calciatori e Figc non ci facciamo mancare nulla e rivolgiamo gli strali alla Lega di A. Una lega fantasma che non ha mai fatto nulla per il bene di questo sport ma che si pone come un’organizzazione seria e all’avanguardia,  comandata da un certo Beretta che non conta nulla, messo lì solo perché non ce n’erano altri.  Per una volta Zamparini e De Laurentiis hanno ragione, c’è bisogno che i 20 presidenti di serie A si mettano intorno ad un tavolo e facciano qualcosa di buono per il calcio italiano: non sarebbe nemmeno difficile, peggio di così si muore. D’altronde questi contratti e questi privilegi li hanno concessi loro per primi ai loro tesserati.

Chi manca in questo tiro al bersaglio? Noi spettatori. Oppressi dal caldo, dalla situazione economica e dai soliti problemini di tutti i giorni noi appassionati aspettavamo come manna dal cielo la prima giornata di campionato, per passare un paio d’ore di spensierata allegria, per tornare clienti di quel bar dello sport che per mesi ha vissuto solo di un povero calciomercato. Ma niente, non ci resta nemmeno questo,  ce lo tolgono…così per dei futili motivi. E noi, dopo l’ennesima presa in giro, dopo calciopoli, calciopoli bis, scommessopoli, invece di arrabbiarci come delle bestie perché ci stanno rovinando un gioco meraviglioso, trasformato ormai in una losca macchina da soldi,  mandarli a quel paese, che facciamo? Tutti pronti, come me, a dirsi sdegnati, mentre in realtà non vediamo l’ora che arrivi il weekend del 10-11 settembre per tornare ad osannare i nostri campioni. La vergogna vera qual è? Lo sciopero dei ricchi? O l’ottusa sopportazione di noi persone comuni, che ormai non protestiamo più, e non lo faremmo nemmeno se ci prendessero a schiaffi dalla mattina alla sera? E’ la solita utopia lo so, sopportiamo condizioni ben più gravi e problemi ben più seri……ma in questo caso, se fossimo noi a scioperare,  a disertare gli stadi, a stracciare gli abbonamenti e spegnere le televisioni….allora altro che sciopero, Ibra & co. dovrebbero pure trovarsi un secondo lavoretto, non sia mai. Addirittura arriviamo al paradosso....fanno bene, c'è da invidiarli, altro che noi.
 E invece sopportiamo pure che contro i calciatori si scagli un politico, definendoli una casta troppo viziata….il bue che dice cornuto all’asino. Come diceva Totò?

MDZ

Inghilterra, Spagna, Germania: il punto sulle big



Ad una settimana esatta dalla fine del calcio mercato è il caso di analizzare i principali movimenti delle big
europee e l'andamento dei campionati appena iniziati.

SPAGNA: il campionato deve ancora iniziare causa lo sciopero dei giocatori ma la Supercoppa ha già fatto vedere che ci sono due squadre di un altro pianeta e dietro tutte le altre. L'andata a Madrid è finita 2-2 con il Barca che ha fatto ampio turnover, mentre al ritorno i blaugrana si sono imposti per 3-2 con goal di Messi a 3 minuti dalla fine che ha fatto infuriare Mourinho il quale ha provocato una brutta rissa. Due partite spettacolari che ribadiscono la supremazia continentale delle due squadre ma rovinate dall'ennesimo attacco di nervosismo dell'allenatore lusitano che vede molti tituli sfumare proprio contro il Barcellona.
BARCELLONA che non pare avere punti deboli. Chi pensava che Pedro non fosse all'altezza ha visto arrivare Sanchez, se si aveva dubbi sulle qualità di Busquets ecco Fabregas a formare una mediana pazzesca con Xavi ed Iniesta e non dobbiamo dimenticare Alcantara, Keita e Mascherano. E' la netta favorita per
titolo e Champions.
Il REAL parte leggermente dietro: Mourinho ha avuto per 25 milioni di euro Coentrao, terzino sinistro di indubbia prospettiva o esterno alto: non appaiono soldi spesi benissimo. Il giocatore è valido ma quei ruoli sono ben coperti da Di Maria e Marcelo e per questo Mou lo sta costruendo come centrocampista centrale da affiancare a Xabi Alonso visto che ha preteso le cessioni di Gago e Lassana Diarra (11 milioni versati dal Tottnham). In avanti è arrivato Callejon dall'Espanyol dopo una stagione da 15 goal. Si attende il colpo (Neymar?). Rimanendo così le merengues partiranno una spanna dietro il Barcellona e con un pericoloso dualismo in attacco tra Higuain e Benzema (estate stellare per lui).
5-6 spanne dietro queste squadre infuria la lotta per i posti che valgono le coppe europee con Valencia, Villareal, Siviglia, Atletico Madrid e Malaga a battagliare. Si tratta di squadre che hanno ceduto gli elementi chiave e dunque notevolmente indebolite. Per il Malaga vale un discorso a parte visto l'ingresso degli sceicchi che hanno contribuito a rafforzare notevolmente la squadra. La forbice di 25 punti tra la 2da dell'anno scorso e la 3za rischia di essere ancora maggiore. Il VALENCIA ha ceduto Mata per 30 milioni al Chelsea immettendo denaro fresco nelle casse della società assai indebitata e si affida al gioiellino Canales arrivato in prestito proprio dal Real. Il VILLAREAL ha perso Cazorla ma ha trattenuto Rossi e Nilmar ed ha puntellato la difesa con Zapata. Il sottomarino giallo ha strappato ieri il pass della qualificazione Champions: dopo aver perso l'andata ad Odense 0-1, al Madrigal è arrivato un rotondo 3-0 grazie alla doppietta di Giuseppe Rossi.
Fatica a rinnovarsi il SIVIGLIA che ha mantenuto la stessa ossatura ma ha perso Luis Fabiano. Gode di due ottimi esterni come Perotti e Jesus Navas ma i soli acquisti di Aruna Konè e Throchowski faranno rimpiangere o Fabuloso. La sconfitta in Europa League ad Hannover (2-1) è esemplificativa dei problemi della squadra. L'ATLETICO MADRID ha incassato 45 milioni per la cessione di Aguero e ne ha investiti altrettanti per l'acquisto di Falcao dal Porto. Fatico a capire la scelta dell'attaccante colombiano: poteva giocare la Supercoppa e la Champions da protagonista in una squadra che non era stata toccata per essere estremamente competitiva in tutte le competizioni e decide di prendere la strada di Madrid. Rischia di seguire il destino di Aguero e Torres: tanti anni da protagonista ma senza vincere nulla. In questo lotto di squadre di seconda fascia metto anche il MALAGA, rinnovato dai soldi degli sceicchi spesi in modo abbastanza intelligente vista la regia del tecnico Pellegrini. Sono stati presi Demichelis e l'affidabile Mathijsen in difesa. Maresca, Toulalan, Joaquin e Cazorla (18 milioni al Villareal) a centrocampo. In attacco manca il nome da urlo, si punta alla definitiva esplosione di Buonanotte (oro olimpico con l'Argentina) affiancato all'esperienza di Van Nistelrooy e Baptista.

In INGHILTERRA siamo già alla seconda giornata. La supercoppa è stata vinta dal Manchester United che nel derby ha battuto il City per 3-2 dopo essere stato sotto 2-0 fino a mezz'ora dalla fine: decisiva la doppietta di Nani, atteso all'anno della consacrazione per raccogliere definitivamente l'eredità di Cristiano Ronaldo.
MANCHESTER UNITED: è ancora la squadra da battere. A leggerla non sembra un team irresistibile ed invece ogni anno vince qualcosa ed in Champions arriva come minimo in semifinale. Avvio di campionato a punteggio pieno: 1 goal subito su papera del portiere e 3-0 rotondo rifilato al Tottenham nel Monday Night. A sostituire Van Der Sar per 20 milioni è stato preso De Gea classe '90 che Ferguson giudica il miglior estremo difensore sul mercato. Un avvio incerto (errore in Community Shield ed in campionato) è lo scotto da pagare, ma le potenzialità ci sono tutte. La difesa è sempre solidissima con l'aggiunta di Jones e Smalling due '92 già formati e concentrati come dimostrato in queste due giornate nelle quali Ferdinand e Vidic sono out per problemi fisici. A centrocampo al posto di Scholes, ormai sfumato Sneijder sono stati presi Cleverley (classe '89 sempre titolare in questo scorcio di stagione e 2 assist) e Ashley Young, dall'Aston Villa. 19 milioni di euro ben spesi per la più forte ala sinistra della Premier. Squadra giovane che gioca un calcio più offensivo e divertente di un tempo. Resta la favorita
MANCHESTER CITY: dopo l'ennesimo mercato faraonico è senza alcun dubbio la 2da forza della Premier, in grado di giocarsela alla pari con tutte. In Community ha pagato un po' di inseperienza ad altissimi livelli ma per un'ora ha dominato lo United. Hart a mio avviso non è un portiere affidabilissimo ed in difesa si poteva investire molto meglio. 20 milioni per Lescott sono tantini e Clichy non è un terzino sinistro di grande esperienza internazionale. In quel ruolo la concorrenza con Kolarov e Bridge rischia di essere eccessiva. 3 goal presi dallo United e 2 dal Bolton dovrebbero essere un campanello d'allarme, ma l'ultimo acquisto da 30
milioni è stato Nasri, ennesimo giocatore offensivo.Anche a centrocampo la quantità di giocatori è impressionante: Barry è il regista, De Jong il mastino ed al loro fianco si alternano ora Milner, ora Johnson, ora Wright Philips, ora Yaya Tourè. Nel 4-3-3 di Mancini Aguero è la punta centrale, e Silva l'esterno. Anche qui il 3° posto è conteso: da Dzeko, Tevez, Balotelli e il nuovo arrivato Nasri. Uno tra Tevez e Balotelli è destinato a fare molta, troppa panchina e quindi la partenza è prossima. Tanti uomini, forse troppi ma buone potenzialità offensive come dimostrato dagli 8 goal in 3 partite ufficiali. City a punteggio pieno.
LIVERPOOL: con il mercato fatto è giusto collocarlo sul podio sebbene staccato dalle due di Manchester. Dovrà pagare lo scotto di un centrocampo per 3/4 nuovo con Henderson (19 milioni al Suderland), Downing e Adams (regista ex Blackpool). In avanti la coppia Suarez-Carroll può far male a qualsiasi difesa. Reina è stato trattenuto ed il reparto arretrato ha trovato in Josè Enrique un terzino sinistro affidabile e di livello, cosa che ad Anfield non si vedeva dai tempi di Riise. In queste due partite iniziali si è subito capito quale sarà il
problema del Liverpool e quali i pregi. Nel match d'esordio ha dominato il Sunderland, sbagliando un rigore e colpendo due legni: alla prima azione degli avversari è stato punito e l'1-1 finale sono 2 punti buttati. Sabato all'Emirates ha imposto i suoi ritmi all'Arsenal ed al momento giusto ha colpito per poi chiudere il match in contropiede; uno 0-2 senza repliche in uno scontro diretto. Daglish deve correggere l'approccio alla partita con le piccole e l'approdo in Champions dopo 2 stagioni di assenza dovrebbe essere centrato. Per lo scudetto è presto.
CHELSEA: un acquisto nel vero senso del termine è stato Villas Boas, per il quale sono stati pagati 15 milioni al Porto. Per il resto grandissimo colpo Lukaku. Per me sarà uno dei più forti attaccanti al mondo nel giro di 3 anni. Ha forza fisica impressionante, è rapido, ha fiato, senso del goal, sa giocare dentro e fuori dall'area. Acquisto eccezionale per 20 milioni di euro. Le italiane potevano e dovevano farci un pensierino l'anno scorso: l'Anderlecht l'avrebbe ceduto alla metà. Tanto per un 19enne ma parliamo del più forte '93
in circolazione. 30 miloni spesi per Mata mi paiono invece un esagerazione. Chelsea al 4° posto nella griglia perchè l'ossatura della squadra è sempre quella ed alcuni giocatori fondamentali (Terry, Lampard e Drogba) hanno esaurito gli stimoli. In queste due partite iniziali (Stoke e WBA) sono stati racimolati 4 punti ma il gioco e le idee latitano. A meno di colpi nelle ultime ore, non sarà grandissima protagonista come negli ultimi anni.
TOTTENHAM: tutti i big sono stati trattenuti e la squadra è identica a quella della passata stagione con l'aggiunta di Lassana Diarra in mediana per ritentare l'assalto alla Champions. Il 5-0 esterno rifilato agli Hearts in Europa League la pone tra le pretendenti a quella competizione alla quale Redknapp ha detto di tenere molto. Adatta alle coppe, meno al campionato. Obbiettivo minimo le coppe europee e chiudere, per una volta, davanti agli storici rivali dell'Arsenal
ARSENAL: le cessioni di Fabregas e Nasri pesano. Gervinho può sostituire il francese ma Fabregas non può essere rimpiazzato da Ramsey. Fiducia a tantissimi giovani che in queste prime uscite non si sono dimostrati all'altezza. Coraggioso affidare le chiavi della squadra a Rosicky: ha talento indiscusso ma viene da un anno travagliato dagli infortuni. Arshavin è l'ombra del giocatore ammirato allo Zenit e la linea Sagna-Koscelny-Vermaelen-Jenkinson non dà garanzie. Il secondo tempo di ieri, complice il calo fisico dell'Udinese,è un punto da cui ripartire, così come l'approdo ai gironi di Champions per il 14mo anno consecutivo
In BUNDESLIGA siamo più avanti e dopo 3 giornate nessuna squadra è a punteggio pieno. Guidano la classifica M'gladbach (l'anno scorso si è salvato allo spareggio) e Hannover (ci ha abituato a partenze sprint). Subito dietro a quota 6 punti le pretendenti al titolo in rigoroso ordine gerachico: Bayern, Borussia Dortmund, Schalke, Leverkusen, Werder Brema. Unico cambiamento di peso è il trasferimento di Neuer che è il nuovo estremo difensore del Bayern. La squadra di Heynckes è senza dubbio la favorita vista la rosa e la voglia di rivalsa dopo la scorsa stagione, ma il Borussia ha trattenuto tutti i gioielli (Sahin escluso, passato al Real Madrid) e gioca ancora il miglior calcio di Germania, il Werder è voglioso di riportarsi ai livelli che lo competono ed il Leverkusen è sempre in agguato

EL

Il punto sui campionati meno conosciuti



Ieri si sono conclusi i preliminari di Champions ed oggi alle 17.45 sorteggi. Passano dunque il turno preliminare APOEL Nicosia, Dinamo Zagabria, Genk, Villareal, Bayern Monaco, Benfica, Lione, Arsenal, Plizen e BATE Borisov. Inter sarà in prima fascia. Discutibile come le squadre "minori" italiane affrontano le coppe europee: giocano alla morte 38 partite per poi cedere durante l'estate i giocatori migliori (Palermo ed Udinese quest'anno) o presentandosi senza rinforzi (Samp l'anno scorso) e puntualmente escono. Se questa sera la Roma non passa il turno di Europa League inizieremo le coppe con solo 4 squadre: le due milanesi, il Napoli (in 4ta fascia e dunque destinato ad una precoce eliminazione) e la Lazio.

Ecco il punto sui campionati "minori", interessanti anche in ottica scommesse
In FRANCIA si sono giocate 3 giornate e comanda a punteggio pieno il Montpellier seguito a due lunghezze da Tolosa e Saint-Etienne. Le prime 10 giornate nel campionato transalpino si confermano assolutamente imprevedibili e poco significative in vista dello scudetto. Le grandi favorite sono tutte praticamente appaiate: Lione a 5, Lille e Paris Saint-Germain a 4 e Marsiglia a 3 punti. I vicecampioni di Francia non hanno ancora vinto.Il PARIS con l'arrivo degli sceicchi ha cambiato molto: tra i pali troviamo Sirigu, a difendere la mediana Sissoko ed il bravissimo Matuidi, giovane prelevato per 15 milioni dal Saint-Etienne. Sulla trequarti Menez e Pastore alle spalle del capocannoniere della passata Ligue 1, quel Gameiro che tanto bene ha fatto a Lorient. Leonardo sta cercando di portare a Parigi un altra punta centrale. Incassato il rifiuto di Milito, si è mosso per Boriello e Berbatov. La sensazione è che a Kombouarè serva un difensore centrale di livello ed un terzino destro che spinga più (e meglio) del capitano Cerra. Il tecnico ha salvato la panchina grazie alla vittoria (2-1) contro il suo ex Valenciennes ma la squadra non convince. Leonardo vuol portare Ancelotti ed al
primo passo falso il tecnico sarà di nuovo sulla graticola.
Il LIONE (unica big imbattuta assieme al Marsiglia) ha cambiato pochissimo irrobustendo la difesa con il nazionale ghanese Mensah. Per il 12mo anno consecutivo ha centrato l'accesso al tabellone principale di Champions superando l'ostico Rubin Kazan (3-1 alla Gerland/ 1-1 in Russia). Dopo un dominio assoluto di 7 anni, vuole tornare a vincere il campionato, ma la concorrenza è agguerrita.
Deludente l'avvio del MARSIGLIA : messa in bacheca la supercoppa (battuto il Lille 5-4) ha buttato via 4 punti con Auxerre e Sochaux facendosi rimontare 2 goal di vantaggio e domenica nel posticipo al Velodrome ha impattato a reti bianche con il Saint-Etienne. Perso Brandao, l'attacco appare più leggero ma a centrocampo è stato trattenuto (per ora) Lucho Gonzalez ed è stato preso Amalfitano, ottimo trequartista, autore di 12 assist la scorsa stagione a Lorient. L'impegno in Champions potrebbe essere oneroso, vista la profondità di rosa ridotta.
I campioni in carica del LILLE come prevedibile non sono partiti a razzo: a Le Mans e l'anno scorso a Lille, il tecnico Rudi Garcia ha impostato una preparazione che permette alla squadra di venir fuori nel girone di ritorno dunque è presto per allarmarsi soprattutto dopo la bella vittoria di Caen con Hazard tornato a brillare e ormai convinto a fare un altro anno nelle Fiandre ed assaggiare la Champions con la squadra che lo ha lanciato. Pesante la cessione di Gervinho all'Arsenal, ma un gioiello andava ceduto e i 20 milioni di euro incassati fanno comodo ad un club che vive degli introiti dei cartellini. Difesa puntellata con Rozenhal (dalla Lazio) e centrocampo con un tasso tecnico più alto visto l'arrivo dal Marsiglia di Pedretti, atteso forse
alla sua ultima grande esperienza della carriera. Arrivato alla soglia dei 32 anni, l'eterno talento del calcio francese deve mostrare ancora molte delle sue qualità.
La vincente della Ligue 1 verrà fuori da questo lotto di squadre in gerarchico ordine di presentazione. Personalmente credo che il Paris Saint-Germain avrà delle difficoltà iniziali ma il tasso tecnico è superiore alla media.
Una menzione la merita l'Evian. Squadra del proprietario della Danone (che non investe nemmeno lo 0,1% del suo fatturato) gioca a 55 Km da casa, visto che l'impianto di sua proprietà è di 2mila posti e non era regolare nemmeno l'anno scorso il Ligue 2. L'Evian viene da 3 promozioni consecutive ed in questo avvio non ha mai perso (1 V,2 pari)

Anche in OLANDA campionato iniziato da 3 giornate ed anche qui una sola squadra al comando, ma non è una sorpresa: a punteggio pieno troviamo il Twente. La squadra di Adriaanse (3 coach diverso negli ultimi 3 anni nonostante 2 campionati, e 2 supercoppe) ha vinto la supercoppa (1-2 all'Amsterdam ArenA) ma ieri ha subito una bruciante eliminazione dalla Champions ad opera del Benfica (2-2 in Olanda/ 1-3 in Portogallo). La fantasia di Ruiz, la continuità di Jansenn e l'affidabilità a centrocampo del veterano Landzaat sono l'ossatura della squadra.
Insegue l'AJAX di De Boer campione in carica che nonostante la dolorosa perdita di Suarez (gennaio 2011) è riuscito con una spettacolare rimonta a vincere la sua 30ma Eredivisie. Nessuna cessione, Stekelemburg escluso. Trattenuti Van der Wiel, Enoh e Sulejmani. Il sogno è quello di tornare tra le migliori 16 d'Europa e rivincere il campionato.
Un gradino sotto il PSV. La crisi della Philips sta condizionando il club che non riesce ad investire sul mercato. Una manna in questo senso la cessione all'Aznhi di Dudzak per 14 milioni. Isaksson è il miglior portiere della Eredivisie, Engelaar e Toivonen sono un ottima coppia di centrocampisti. In avanti il peso dell'attacco è su Lens e Bakkal entrambi molto veloci e ficcanti ma un po'leggerini. Accedere ai gironi di Europa League sarebbe un altra boccata d'ossigeno dal punto di vista economico: questa sera c'è da vincere in casa con il Ried (andata in Austria 0-0)
Campionato chiuso come pronostici a queste 3 squadre con Az (6 punti) e Feyenoord (7) possibili outsider e competitivi negli scontri diretti (soprattutto in casa) ma incapaci di reggere il confronto sulla lunga distanza

Il BELGIO è il campionato più avanzato essendo già giunto alla 4ta giornata. In testa troviamo un club storico e prestigioso, il MECHELEN (una Coppa delle Coppe ed una Supercoppa nel suo palmares) con 9 punti. La squadra di Maes si sta garantendo una primavera senza sofferenza ma naturalmente non sarà tra le
papabili per il titolo.
Subito dietro troviamo il BRUGES (unica squadra ancora imbattuta assieme al Mons) che con 2 vittorie casalinghe e due pareggi esterni sta ritrovando quella compattezza che gli ha permesso di dominare per 3 anni in Belgio dal 2002 al 2005. Il titolo non arriva da 6 anni. La cessione di Lukaku ha notevolmente indebolito l'Anderlecht, il Genk appare appagato dal titolo e l'impegno in Champions sarà oneroso. Può essere l'anno buono per superare la soglia dei 13 campionati.
A quota 7 GENT, STANDARD ed ANDERLECHT. 3 papabili al titolo visto che parliamo dei campioni in carica, della squadra più continua di Belgio negli ultimi 3 anni (1 titolo e 2 secondi posti) e della squadra più titolata di Belgio con la quale bisogna fare i conti. A mio avviso la vincitrice della Jupiler sarà una di queste 4 squadre. Il Genk ha fatto una preparazione esclusivamente per centrare l'accesso in Champions (ottenuto piegando ai rigori il Maccabi) ed i 5 punti in campionato sono una testimonianza. Come spesso accade il campione di Belgio fatica a confermarsi l'anno seguente: l'impegno in Champions e la voglia di monetizzare i pezzi pregiati non permettono continuità.

Un cenno sul campionato SCOZZESE: la lotta è sempre tra RANGERS e CELTIC che hanno vinto 78 degli ultimi 80 campionati. I Rangers vincono da 3 anni consecutivi ed anche quest'anno sono leggermente favoriti visto che hanno tenuto Papa, Bocanegra e Naismith e si sono rafforzati con l'acquisto di Diouf che in Scottish può fare la differenza. Rangers eliminati al secondo turno preliminare di Champions dal Malmo (sconfitta in casa e pari in Svezia) e dunque senza coppe.
Il Celtic 2° negli ultimi 3 anni ha vinto 42 titoli ma è a secco da 3 anni e nell'ultima stagione si è accontentato della 35ma coppa di Scozia della sua storia. Partito a razzo con 3 vittorie nelle prime 3 partite, domenica è stato clamorosamente sconfitto in casa (0-1) dal St.Johnstone. La difesa è stata puntellata con il nazionale messicano Juarez, a centrocampo rinnovati i contratti di Scott Brown e Ljungberg. In avanti sempre il generoso Samaras. Niel Lennon,ex bandiera del Celtic ed ora allenatore manager ha un gruppo qualitativamente più forte degli odiati cugini ma che non vince il titolo da troppo tempo per essere in Scozia. Questa sera ritorno di Europa League in Svizzera con il Sion (0-0 all'andata). Rangers fuori, Celtic obbligato a vincere a Sion e Hearts umiliati dal Tottenham ad Edimburgo (0-5): questo il quadro delle squadre scozzesi in Europa segno di un declino che si vede anche nella nazionale.

In PORTOGALLO campionato inziato da solo 2 giornate e solo due squadre a punteggio pieno: il PORTO e l'Academica Coimbra, le due ex squadre di Villas Boas. I dragoni sono i favoriti: la cessione di Falcao (40 milioni di euro dall'Atletico Madrid) è pesante a livello europeo, ma per il campionato possono bastare i goal di Hulk e Rodriguez. Pereira (ex Braga) è un tecnico preparato che non farà rimpiangere l'ex secondo di Mourinho. Il Porto può tranquillamente portare a casa la sua 26ma Liga portoghese ed andare avanti in Champions. L'ossatura c'è.
Subito dietro il BENFICA. In panchina confermato Jesus (campione e vicecampione dei due anni alle aquile), ceduto molto bene Fabio Coentrao (25 miliioni+ Garay dal Real) è stato rimpiazzato con l'affidabilissimo Capdevila, terzino titolare della Spagna campione d'Europa e del mondo in carica. Aimar,
Cardozo, Luisao, Javi Garcia e Saviola sono l'ossatura della squadra e sono stati tutti confermati. Gran colpo quello di Witsel (classe' 89 dallo Standard e assai seguito dal Milan) ieri subito in goal con una doppietta al Twente che ha permesso al Benfica di qualificarsi ai gironi di Champions.
Sempre competitivo il BRAGA che come l'anno scorso si giocherà fino all'ultima giornata il 3°posto con lo SPORTING.

EL



mercoledì 24 agosto 2011

Il punto sulla serie A



ATALANTA: partirà con 6 punti di penalizzazione e non è un buon viatico. La sconfitta interna con il Gubbio (3-4) in Coppa Italia non ha certo rasserenato un ambiente che è nervoso per la vicenda scommesse. L'acquisto di Lucchini va a puntellare la difesa, mentre Denis è la punta pesante che chiedeva Colantuono.
A centrocampo manca un vero regista, sulle fasce si alterneranno Schelotto e Ferreira Pinto. Acquisto boom Maxi Moralez subito in goal con il Gubbio, andrebbe a sostituire Doni, radiato. Ma non lo conosco

BOLOGNA: Bisoli mi pare un ottimo allenatore e se lasciato lavorare (non come a Cagliari) può fare molto bene soprattutto con una squadra ostica e tignosa come il Bologna. Viviano è stato egregiamente rimpiazzato con Gillet. Crespo del Padova va a chiudere il buco lasciato da Buscè sulla fascia destra. A centrocampo hanno trattenuto Mudingayi e stanno resistendo per Ramirez (chiedono 15 milioni) . L'acquisto di Diamanti può essere il trampolino di lancio verso obbiettivi più tranquilli di una sofferta salvezza

CAGLIARI: come al solito colpi di scena: esonerato Donadoni, Cellino si affida a Ficcadenti ed al mercato sudamericano con gli acquisti di Ibarbo e Thiago Romero. Il primo è un centrocampista, il secondo andrebbe a sostituire Acquafresca. Per il resto ossatura confermata con i "vecchi" Pisano, Agostini e Conti che formano il nerbo di una squadra collaudata. Trattenuti Cossu e Nainggolan. Centrocampo puntellato con l'acquisto di Ekdal

CATANIA: la squadra è confermata ed imperniata sugli argentini: Montella dovrà solo limitarsi a gestire la rosa per raggiungere la salvezza. Silvestre partito per 7 milioni di euro in direzione Palermo non è ancora stato sostituito ma Lo Monaco sta trattando Legrottaglie. In attacco è arrivato Suazo che sostituisce Morimoto accasatosi a Novara. Giorni caldi per Maxi Lopez: se Gila va al Genoa, l'argentino sarà la nuova punta della Fiorentina con il Catania orientato verso Pozzi, per il quale è stato fatto un timido sondaggio

CESENA: la grana Giaccherini sta minando l'entusiasmo di un ambiente che si è mosso benissimo. L'esterno, in procinto di accasarsi alla Juve, è stato pesantemente contestato dai tifosi durante il match di Coppa Italia vinto ai supplementari contro l'Ascoli (goal di Bogdani). Gli acquisti di Comotto, Candreva, Eder e soprattutto Mutu restano di spessore. Vedremo se si saprà trattenere Parolo. Se così fosse, la salvezza tranquilla attraverso il bel gioco (come promesso da Gianpaolo) potrebbe diventare una dolce realtà

CHIEVO: come spesso gli accade ad agosto è messo tra le papabili a retrocedere e poi ci stupisce ma mai come quest'anno i gialloblù sono a rischio. Con le neopromosse ben attrezzate il Chievo è vicino a perdere una colonna come Sorrentino (vicinissimo a Palermo) già rimpiazzato con Puggioni ma soprattutto non ha saputo rinnovare un impianto di gioco che pare logoro. Di Carlo ha impostato la squadra con il 3-5-2. Prende pochi goal ma il centrocampo è poco creativo ed aver rimpiazzato Marcolini con Hatemaj non è certo un modo per alzare il tasso tecnico. Lo scambio Sammarco-Bentivoglio con la Samp praticamente ufficiale ma anche questo cambia poco. Preso Paloschi: se giocherà con continuità e senza infortuni la coppia con Pellissier può garantire 20 goal che potrebbero bastare per salvarsi

FIORENTINA: che confusione in casa viola! Dopo anni di ottima gestione i Della Valle e soprattutto Corvino si stanno defilando e disinteressando. Montolivo vuole essere ceduto e non rinnova il contratto: a gennaio lo perderanno a parametro zero anche se è di ieri la notizia di un offerta del Bayern. Gilardino idem ed è vicinissimo al Genoa che ha soffiato anche Bovo (altro obbiettivo viola) e Frey, che a mio avviso è la perdita più grave. Interessanti gli acquisti di Lazzari e Munari oltre a quello di Kharja che vanno a rinnovare un centrocampo che ha perso anche D'Agostino (Siena) e Santana (Napoli)

GENOA: mercato come al solito spumeggiante di Preziosi che si conferma da anni il presidente più attivo d'Italia: presi Frey, Bovo, Costant, Merkel ed il nazionale sloveno Birsa che va a sostituire Milanetto come tempi di gioco in mezzo al campo. Malesani ha un Genoa da primi 8 posti. Difficile però trovare il modulo. Il 4-3 di Coppa Italia con la Nocerina lascia intravedere gli stessi pregi e difetti di sempre: grande corsa e generosità ma poca attenzione in fase difensiva e fatica a chiudere le partite. A fianco a Palacio incognita Pratto: acquistato dal River, classe' 88

INTER: sinceramente non si è mossa bene sul mercato. Gasperini fatica terribilmente ad imporre il suo modulo ed il fatto di non aver avuto mai a disposizione Maicon non lo facilita a cambiare le sue idee ripiegando su un più accorto ( e consono) 4-3-1-2. L'offerta per il cartellino di Eto'o non è da capogiro (30 milioni) ma i 60 milioni in 3 anni per il camerunense sono una tentazione troppo grande. Oggi l'ufficialità, domani le visite mediche, domenica il debutto con l'Aznhi. Come sostituirlo ora? Non certo con Tevez, tanto meno con Berbatov. Punte centrali, prime punte non servono e su questo Gasperini è stato molto chiaro. Servono esterni offensivi, il massimo un esterno sinistro e 2 esterni d'attacco (magari comprati monetizzando anche con la cessione di Wesley). Io punterei su Palacio e Ribery (in alternativa Zarate e Lavezzi) ed in mezzo mi prenderei De Rossi. Sull'Inter si sospende il giudizio,una settimana di mercato può rivoluzionare una squadra che se resta così potrebbe concludere la stagione con 0 tituli come non accade da molto molto tempo in via Durini. Muntari vicino al Newcastle.

JUVENTUS: la Juve si è mossa moltissimo ma Conte ha chiesto altri 3 rinforzi (per Giaccherini è quasi fatta, per Alex si sta lavorando, Perotti è complesso) per sviluppare al meglio il suo complicato 4-2-4. Io resto dell'avviso che la Juve sia una squadra perfetta per il 4-3-3 con Pirlo,Marchisio e Vidal in mezzo ed un tridente con Vucinic, Matri e Krasic. Ma Conte è testardo (e può essere un pregio) e non si sposta dal suo modulo preferito. In difesa si cerca un centrale: Alex e Lugano i nomi più gettonati ma bisogna affiancare a Chiellini un centrale rapido e con senso della posizione e non un altro colosso difensivo. Troppi giocatori in rosa sono un problema da non sottovalutare.

LAZIO: si è mossa benissimo sul mercato. Ha sostituito Muslera con Marchetti, Lichtsteiner con Konko, ed in attacco ha centrato due colpi: Klose e Cissè mantenendo inalterata l'ossatura con Mauri, Hernanes, Ledesma e la coppia Dias-Biava. Può far benissimo in Europa League gestendo i due fronti vista una discreta profondità di rosa. La grana Zarate (Reja non lo vede) dev'essere assolutamente risolta prima dell'inizio del campionato ed una cessione all'Inter per una cifra tra i 15-20 milioni potrebbe accontentare tutti.

LECCE: eccoci alla squadra più debole della serie A. La sconfitta casalinga (0-2 con il Crotone) in Coppa Italia è sintomo delle difficoltà della squadra di Di Francesco. La perdita di Rosati non è da sottovalutare e Julio Sergio non è ancora portiere affidabile. La difesa è stata puntellata con Carrozzieri e dunque notevolemente indebolita mentre a centrocampo Obodo e Strasser possono garantire assai poca qualità. La speranza è che Di Michele ripeta la mirabolante stagione dell'anno scorso e che ci sia un'altra sorpresa negativa (vedi Samp)

MILAN: resta la squadra più forte. Dopo un anno ha assimilato il gioco e le idee di Allegri ed ha puntellato la difesa con Mexes e Taiwo entrambi a parametro zero. Al posto di Pirlo è praticamente fatta per Aquilani che può essere un'alternativa di qualità a centrocampo.

NAPOLI: ha avuto la malaugurata idea di accettare l'invito del Barcellona per il trofeo Gamper ed è stato devastato (5-0 e tre pali per il Barca). E'un amichevole ma l'ambiente elettrico (35.000 persone al San Paolo la settimana scorsa per un amichevole tra titolarissimi ed alternative) e l'incapacità di Mazzarri di gestire questo tipo di partite può essere un boomerang. Vado controcorrente e dico che il Napoli sul mercato si è mosso male. Ha speso 52 milioni per Inler, Britos, Rosati, Dzmaili, Donadel. 3 centrocampisti sicuramente utili che vanno a colmare le partenze di Yebda e Pazienza (dai quali non si è intascato un euro), un portiere troppo forte per essere solo una riserva e Britos pagato 10 milioni di euro. Mi viene una provocazione: forse
l'unico problema del Napoli era la poca qualità a centrocampo. Fabregas è stato pagato 40 milioni. Se si concentravano gli sforzi su un grandissimo, un unico big che poteva far fare il salto di qualità alla squadra non era meglio? Al campionato ed alla Champions l'ardua sentenza.

NOVARA: lotterà fino all'ultimo per non retrocedere, ma ha entusiasmo ed un gruppo che lavora insieme da anni con successo viste le due promozioni consecutive. Putroppo la squadra è ora più debole di quella che ha vinto i play-off. Molto pesanti le cessioni di Bertani (Samp) e Gonzalez (Palermo) sostituiti con la leggera ma ficcante coppia Morimoto-Meggiorini. In porta è stato trattenuto l'affidabilissimo Ujkani che sarà a mio avviso uno dei migliori portieri del campionato. In difesa Dellafiore e Paci garantiscono centimetri ed esperienza mentre il centrocampo non è stato ritoccato. Lo scippo di Jeda, giocatore in grado di fare la differenza al Lecce pone il Novara sopra i salentini.

PALERMO: tantissimi problemi per il Palermo e Pioli potrebbe essere la seconda panchina a saltare. Eccezionale aver venduto Pastore a 43 milioni di euro, ma deleterio uscire ai preliminari di Europa League con il Thun e prendere 3 goal ad ogni amichevole (dal Trapani al Fenerbhace) facendo infuriare Zamparini, il quale dal canto suo invece di correre ai ripari cede il miglior difensore in rosa, Bovo. L'acquisto di Silvestre e quello probabile di Sorrentino non salvano un mercato fatto solo all'incasso. I fasti di Delio Rossi paiono lontani, il Palermo navigherà a metà classifica

PARMA: Colomba ha in sostanza la medesima squadra dell'anno scorso con Candreva e Dzmaili rimpiazzati rispettivamente da Blasi e Valdes. Meno staticità e più corsa in perfetto stile Colomba. Amauri (eccezionale la sua parentesi in gialloblù) sembra non poter tornare per problemi di ingaggio e Pellè (o Crespo) non bastano per affiancare Giovinco. In questi ultimi giorni di mercato bisogna assolutamente muoversi per una punta di peso. Floccari o Caracciolo sono i nomi più gettonati.

ROMA: avvio di stagione che non poteva essere peggiore per la Roma che già alla prima partita ufficiale ha pesantemente steccato (0-1 a Bratislava). Il modo in cui ha steccato è grave: possesso di palla sterile, accelerazioni nulle, Totti in panchina. Il capitano si è presentato all'allenamento con un eloquente maglietta con scritto: BASTA. Sintomo di un rapporto già difficile con Luis Enrique. In società Baldini e Sabatini paiono pestarsi i piedi ma è in questo momento che bisogna star vicini all'allenatore e credere nel progetto appena iniziato. Luis Enrique sbaglia se pensa che la Roma sia il Barcellona B. Ci sono delle rigide gerarchie e ci vuol tempo per smantellarle o per far digerire il nuovo corso. Alla prima partita ufficiale non puoi schierare in avanti Caprari ed Okaka tenendo in panchina per quasi tutta la durata dell'incontro Totti e Boriello. Il progetto Roma personalmente mi piace ma bisogna avere tempo e pazienza. Già il ritorno di Europa League invece rischia di essere un punto di non ritorno in caso di precoce eliminazione. Serve inoltre un difensore centrale, Bartra giovanissimo canterano del Barca potrebbe essere un nome

SIENA: neopromossa interessante che ha cambiato poco. Sannino è un ottimo allenatore anche se dal carattere difficile. In una piazza sanguigna come Siena può fare molto bene. Difesa puntellata con Contini, centrocampo formato da uomini di esperienza come Codrea, Vergassola, Mannini, D'Agostini, Gazzi, Reginaldo in grado di unire corsa ad una discreta qualità. In avanti si aspetta la definitiva consacrazione di Calaiò che se sta bene fisicamente può raggiungere la doppia cifra. La vittoria di misura in coppa (1-0) al Toro è un buon viatico per il derby di campionato con la Fiorentina.

UDINESE: ci ha abituato a vendere e ripresentarsi competitiva ai nastri di partenza. Persi Zapata, Inler e Sanchez che formavano la colonna della squadra ha giocato una partita ottima ad Emirates dominando la ripresa e mettendo paura all'Arsenal. Badu è già un rubapalloni di livello, mentre centralmente nè Ekstrand nè Neuton paiono in grado di ricoprire il ruolo di Zapata. Sanchez è una grande perdita per il gioco di Guidolin: in grado di ripartire e saltare l'uomo. Quasi impossibile trovarne un altro così. Non credo nè che l'Udinese ripeta la stagione passata nè che passi il turno di Champions, ma sarà una cliente scomoda in campionato, perennemente nella parte sinistra della classifica.

EL

venerdì 1 luglio 2011

Juve: non sognare Aguero, svegliati!


Il mercato è iniziato da poco e la Juve sembra già nel caos. Dai mille rumors quotidiani sul calcio mercato bianconero scaturiscono altrettanti dubbi ad ogni livello, tecnico, tattico, economico. L’unico punto davvero fermo è Antonio Conte e la sua grinta che i tifosi bianconeri si augurano  riesca a trasmettere ai suoi giocatori.  Molti i nodi da sciogliere:

AGUERO CONVIENE?  La telenovela Aguero-Juve va avanti quotidianamente da un mese a questa parte e sembra che il lieto fine sia vicino. Secondo me l’operazione non andrà in porto, di sicuro ci sono molte perplessità: siamo sicuri che il 23enne argentino sia l’acquisto giusto per rilanciare le ambizioni del club di Corso Galileo Ferraris?  I dubbi sono sia tecnici che economici,  quest’ultimi di un’evidenza incredibile. Partiamo da lontano. Conte ama far giocare le sue squadre con un 4-4-2 molto offensivo in cui gli esterni alti hanno un ruolo fondamentale e gravoso: attaccare gli spazi, creare superiorità numerica, continui movimenti…..senza trascurare la fase difensiva. Serve dunque un reparto esterni  di qualità e quantità ma ora all’appello  troviamo i soli Pepe e Krasic. Conviene concentrare tutti gli sforzi per rinforzare un reparto che conta già su Quagliarella, riscattato a 15 milioni, Matri, Del Piero, Toni, Amauri e Iaquinta (questi ultimi sul mercato)? Puntiamo poi la lente d’ingrandimento proprio sulle caratteristiche del Kun. E’ un 9 o un 10? Forse un 9,5. C’è già Matri a presidiare l’area di rigore, serve dunque una punta di movimento….il Kun è disposto a correre e aprire spazi? Sia chiaro, la caratura tecnica non si discute, il giocatore in questione è giovane e allo stesso tempo esperto, tanto che nel suo palmares può vantare già una Europa League e una supercoppa europea. I dubbi aumentano in maniera esponenziale quando si vagliano i lati economici del possibile affare. L’Atletico non si schioda dai 45 milioni che la clausola richiede, forse si può chiudere a 35 ma è tutto da dimostrare. Inoltre Aguero guadagna 6 milioni netti a stagione (alla Juve chiederebbe una cifra simile o di poco superiore). 6 milioni netti gravano sul bilancio per 12 milioni lordi circa. I conti sono presto fatti, 35 milioni per il cartellino, più 60 milioni in 5 anni per il contratto: significa che verrebbe a costare 90-100 milioni di euro, con buona pace del recente aumento di capitale e del fair play economico. Conviene davvero Sergio Aguero?

LE ALTERNATIVE. I media indicano Giuseppe Rossi come alternativa, nome che personalmente mi convince di più. Forse meno spettacolare, ma più adatto per ragioni tattiche ed economiche: si muove di più e nonostante il Villareal pretenda 25-30 milioni, il suo ingaggio è di molto inferiore rispetto a quello dell’argentino. Ma altri club sembrano più pronti per Pepito….Altro nome che circola è quello di Mirko Vucinic, anche se più per il ruolo di esterno che di punta. Ma può fare il lavoro che Conte chiede ad un esterno, soprattutto se a destra c’è Krasic? Non credo. Meglio di punta il Montenegrino che risulterebbe ancora più conveniente in quanto a costi rispetto ai primi due, tanto più se i 20 milioni richiesti dalla Roma venissero limati da una contropartita tecnica. Francamente poi non si capisce perché la Juve non stia pensando a giocatori come Zarate, che sarebbe nel mirino dell’Atletico proprio per sostituire il Kun, e soprattutto Cassano. Il barese a mio modesto parere sarebbe perfetto per la Juve, ne aumenterebbe il tasso tecnico con un esborso non esagerato. Che confusione!

ESTERNI. Sottolineata l’importanza degli esterni per il gioco di Conte, stride l’assenza di progetti di mercato a riguardo. Pepe e Krasic non bastano. Tralasciando i sogni Nani, Ribery, Robben, destinati a rimanere tali, si è parlato concretamente di Bastos, non una cattiva idea se la cifra rimanesse intorno ai 13-15 milioni, ma l’affare è complicato per lo status di extracomunitario del giocatore. Dovesse saltare il brasiliano?  Anche qui provo a fare il ds: perché non sondare il terreno per Elia, Olandese dell’Amburgo, o per Farfan dello Schalke? Qualità+quantità e costi contenuti. Il Barca potrebbe cedere anche Afellay, non male. E’ circolato anche il nome di Cerci….che potrebbe andare bene sì, ma come riserva. Tanto caos anche qui.

MAROTTA, PERCHE’? Mi piacerebbe molto fare questa domanda al Dg su molte operazioni di mercato già effettuate. Dubbi sul mancato riscatto di Giovinco che avrebbe garantito qualità sugli esterni o come seconda punta, a costi contenutissimi. Dubbi su Lichtsteneir, non tecnici ma di natura economica: troppi 10-12 milioni. Le perplessità sono tante: Ziegler e De Ceglie possono rappresentare un salto di qualità sulla fascia sinistra? Pirlo e Marchisio possano coesistere in un 4-4-2? Non male l’operazione Pazienza, ma se Melo e Sissoko partiranno, come è giusto che sia, serve altro. Inoltre perché non puntare sui giovani  valorizzando Giandonato e soprattutto Pasquato, giovane protagonista della salvezza del Modena in serie B?

DIFESA: Problema grave della Juve da un po’ di anni a questa parte. Basta cambiare gli esterni difensivi? L’eloquente dato di 47 goal subiti nello scorso campionato, due in meno della Samp retrocessa, dovrebbe indurre Marotta a cercare di rinforzare il reparto. Mexes a parametro zero meglio lasciarlo al Milan…..

CESSIONI: Altro capitolo spinoso. La Juve spende quasi 40 milioni lordi di ingaggio per i vari Amauri, Iaquinta, Sissoko, Salihamidzic, Grygera, Motta, Martinez e Grosso. Tantissimi soldi per giocatori mediocri. E’ evidente che la necessità più stringente è cederli. Questo è il compito più difficile per Marotta: giocatori in crisi d’identità con stipendi d’oro (Amauri guadagna 4,2 milioni netti all’anno) hanno pochissimo mercato. A mio parere il Dg dovrebbe dedicarsi anima e corpo a risolvere questo problema (evitando le facili quando non più convenienti strade dei prestiti gratuiti) prima di effettuare qualsiasi operazione in entrata: dovesse alleggerire il monte ingaggi e portare a casa 15-20 milioni, per lui è pronta una statua in corso Galileo Ferraris.

IL PROGETTO DOV’E’? La sensazione è che la Juve stia inseguendo il nome forte per dare morale all’abbattuto popolo bianconero nell’intento di riempire da subito lo stadio nuovo di zecca, piuttosto che seguire un progetto tecnico-economico definito. Il gap da colmare per lottare con le grandi è ampio e non è colmabile in una sola stagione. E allora basta con le rivoluzioni modello Inter pre calciopoli, la Juve non può permettersi di cambiare un allenatore e 10 giocatori a stagione. Deve necessariamente essere seguito un progetto tecnico di 3-4 anni, dando forza alla posizione dell'allenatore, a cui apportare piccole modifiche in base ai risultati. Alla fine si tireranno le somme.

Tanti dubbi, tanto caos dunque nella rovente estate bianconera. Considerazioni che al primo di Luglio lasciano un po’ il tempo che trovano. Non ci permettiamo di giudicare l’operato dei dirigenti Juventini prima che venga portato a termine……ma un augurio di buon lavoro, vista la mole di grattacapi da risolvere, questo si ci permettiamo di farlo!

Marco De Zorzi

lunedì 28 febbraio 2011

Superbike: Fulmine Checa a Phillip Island. Biaggi secondo, rinasce Melandri



Phillip Island. Carlos Checa conclude il suo weekend perfetto, dopo aver conquistato la Superpole, con una fantastica doppietta nel primo round del campionato Superbike 2011. Lo Spagnolo, in sella alla sua Ducati clienti (ricordo che per quest'anno la casa madre bolognese non disputerà direttamente con moto ufficiali il campionato ma fornirà assistenza ai team privati) aveva già dominato i test d'inizio stagione e si è confermato con una facilità incredibile sul bellissimo circuito australiano, trionfando in gara-1 e gara-2.
In entrambe le prove lo spagnolo ha preceduto il campione del mondo in carica Max Biaggi, felice per aver conquistato un ottimo risultato in un circuito dove la sua Aprilia aveva storicamente sempre fatto fatica (la scorsa stagione solo un ottavo e un quinto posto). Terzo gradino del podio di gara-1 occupato da Leon Haslam, passato dalla Suzuki, con la quale l'anno scorso aveva dato filo da torcere al nostro Max, alla Bmw. L'inglese completa il suo weekend con un quinto posto nella seconda prova. Prova speculare a quella del britannico per Marco Melandri, quinto all'esordio nel mondiale Superbike in sella alla Yamaha e poi terzo in gara due. Il ravennate, smaltito il flop in Moto Gp e soprattutto una delicata operazione alla malconcia spalla risalente al dicembre scorso, ha dato vita nella seconda prova ad un duello spettacolare con Max Biaggi: i due si sono sfidati a suon di sorpassi e contro sorpassi fino al traguardo, con il romano a spuntarla di poco sul connazionale. Buoni risultati anche per altri due italiani, Michel Fabrizio (sesto ed ottavo posto per lui su Suzuki) e Roberto Rolfo (11° e 12° su Kawasaki). 
Al settimo cielo dunque Checa, anche se "Non è stato affatto facile - analizza davanti ai microfoni- Sono andato al comando appena ho potuto e con Haslam non è stato facile. Da lì ho cercato di fare la mia gara, ma sapevo che stavano lottando dietro di me e due secondi di vantaggio non erano molti. Questo è il miglior inizio per me, 50 punti qui in Australia".

Biaggi non è da meno: "Due podi al secondo posto in Australia rappresentano un ottimo risultato. Grazie al mio team e ai tecnici, abbiamo lavorato molto bene in questi giorni. E' stato bello lottare con Marco, la Yamaha ha un buon potenziale e penso che possano fare bene in gara, così come Haslam. E questo rende il campionato molto più competitivo".

Emozionata rinascita per MelandriE' stata una giornata incredibile per me dopo una gara 1 non buona. Non avevo avuto un buon feeling con la moto, ma con il team abbiamo fatto un ottimo lavoro per gara 2, dove ho potuto girare molto più forte. Ho iniziato più aggressivamente, ed è bello essere di nuovo sul podio dopo tanto tempo. Sono solo un po' deluso di non aver battuto Max per il secondo posto".

Insomma il campionato promette come sempre spettacolo...peccato solo dover aspettare un mese per gustarselo di nuovo: si riprende infatti solo il 25 Marzo a Donington Park, Inghilterra.

MDZ

venerdì 25 febbraio 2011

Più tessere che tifosi allo stadio!

Dall'inizio di questa stagione calcistica per chi volesse seguire la propria squadra in trasferta nel settore ospiti è obbligatorio essere in possesso della "Tessera del tifoso". L'iniziativa, elaborata e  promossa con fiero entusiasmo dal ministero degli interni per arginare il fenomeno della violenza negli stadi, ha da subito suscitato le feroci proteste del mondo ultras che per una volta si è trovato d'accordo nel contrastare questa normativa, al di là del tifo. L'obiezione principale è "il pericolo schedatura": in pratica le società di calcio con cui il tifoso stipula il contratto vengono a conoscenza di vita, morte e miracoli, in collaborazione con le questure. Inoltre la tessera viene rilasciata dopo un controllo atto a verificare l'esistenza di provvedimenti Daspo in corso o passati: in parole povere chi sta scontando o ha scontato il provvedimento che vieta ai puniti di entrare in uno stadio a causa di gravi reati ivi commessi, non può ricevere la tessera e quindi non può seguire la propria squadra in trasferta! Apriti cielo: proteste, grida all'attentato alla libertà....
Sinceramente di primo acchito non capivo le proteste degli ultras, io che ultras non sono sebbene tifoso sfegatato di una squadra che, essendo di una città distante dalla mia, non mi è possibile seguire con la continuità che vorrei dal vivo. Ho recepito quelle proteste come un'ottusa difesa dei privilegi di quel mondo, come l'impunità e il diritto a considerare gli stadi italiani come una zona franca. Pur conscio che il provvedimento non avrebbe come d'incanto risolto ogni problema, lo consideravo un minuscolo passetto in avanti all'italiana (della serie "serve a poco, si potrebbe fare meglio....ma meglio di niente").
Dopo sei mesi di campionato possiamo tranquillamente affermare senza timore di essere smentiti che la tessera del tifoso si è rivelata un fallimento in tutto e per tutto e non solo perchè non ha apportato benifici ma sopratutto perchè ha creato danni e ingigantito i problemi che mirava ad estinguere. Innanzitutto chi è sprovvisto di tessera continua senza alcun problema a recarsi in trasferta... però senza prendere posto nel settore ospiti! Che tremenda punizione! Che severità!  I violenti e facinorosi tifosi a cui si vuole vietare l'ingresso nel settore ospiti, comprano tutti insieme un biglietto qualsiasi in qualsiasi altro settore dello stadio e vengono per diritto divino collocati insieme spesso in tribuna! Avete capito bene, in tribuna, a pochi seggiolini dai tifosi della squadra avversaria!!!! Bel modo per evitare qualsiasi problema e scontro! Geniale!
Inoltre grazie alla tessera quest'anno c'è stato un crollo verticale della vendita degli abbonamenti (ad ogni abbonato viene rilasciata in automatico la tessera e molti ultras per protesta non hanno rinnovato l'abbonamento) e dei biglietti, provocando un danno economico gravissimo per le società e un ulteriore danno all'immagine del nostro paese, come se ne avessimo bisogno. In vista del fair play finanziario, un fattore essenziale per le società saranno gli introiti garantiti dalla vendita dei biglietti! Con questi stadi fatiscenti e obsoleti, con la tessera del tifoso, con dei campi di gioco vergognosi...come faremo a competere contro le superpotenze europee che vantano stadi all'avanguardia, record di presenze e campi perfetti? Solo per citare un dato, il Borussia Dortmund capolista in Bundesliga ha una media di 80mila spettatori a partita! (In media!!! sia che giochi contro il Bayern, sia contro il una squadra di serie B tedesca, numeri che noi in Italia ci possiamo solo sognare). Di tessere ne sono state erogate molte secondo i dati del ministero: ebbene si, ci sono più tessere del tifoso che tifosi allo stadio. O il calcio in Italia cambia oppure rischiamo di diventare un campionato minore, sempre meno appetibile e competitivo. Vedere per credere la debacle europea di questi giorni.
Gli stadi di proprietà potrebbero dare una sterzata salutare, ma siamo riusciti a perdere la corsa per l'organizzazione degli europei del 2012 e quelli del 2018; inoltre una legge fondamentale, che permetterebbe con più facilità ad un club di costruirsi il proprio stadio, è clamorosamente impantanata alla camera dei deputati. Solo la Juventus è riuscita miracolosamente ad avere il suo gioiello di proprietà: verrà ultimato ed inaugurato in estate. Buon segnale, vedremo il risultato, sperando che faccia da traino per tutto il movimento calcistico italiano, sempre che sia stato costruito bene e sopratutto che la mentalità italiana lo accetti e lo aiuti a crescere. E pensare che basterebbe così poco.....E invece....Invece i tifosi del Genoa accolgono gli acerrimi rivali milanisti con una sassaiola e sfondano il blocco della polizia. Nessun provvedimento a danno nè dei tifosi, nè della società. Durante il derby della capitale ogni anno è normale aspettarsi feriti, accoltellamenti, scontri. Nessun provvedimento a danno delle società. Ai napoletani viene proibito di andare a vedere Genoa-Napoli: peccato che le sue tifoserie siano unite da uno storico gemellaggio; stessa cosa capitata agli interisti per Lazio-Inter, mentre tifoserie storicamente problematiche vengono fatte entrare in contatto. Cose da pazzi, cose da Italia.
Complimenti ai politici italiani e ai dirigenti della federazione: portano allo stadio i violenti e allontanano gli sportivi veri.

MDZ

Test Moto Gp: Honda da sogno, Devastoner e Rossi-Rossa in difficoltà


La tre giorni di test disputata sul tracciato di Sepang ha evidenziato un fatto inconfutabile, che già era emerso nei test precedenti: la Honda è una moto già molto competitiva e con tutti i suoi piloti, dal tarantolato Casey Stoner a "cliente" Marco Simoncelli. Durante tutte e tre le giornate di test infatti quattro Honda si sono prese i primi quattro posti nella classifica dei tempi, a sancire un dominio netto che sa di monomarca. La casa giapponese ha finalmente presentato il risultato di uno sviluppo sul modello precedente, che nella seconda fase della stagione aveva raggiunto prestazioni da prima della classe; insomma niente rivoluzioni ma intelligenti migliorie, come la nuova trasmissione adottata in questi test.
In forma devastante Casey Stoner, capace di inanellare giri velocissimi, di abbattere il muro dei due minuti, mai accaduto nell'era delle 800 a Sepang, di effettuare nell'ultima giornata di test una simulazione di gara di 16 giri con tempi pazzeschi, costantemente sul 2:01' basso. Insomma Stoner ha già trovato un feeling incredibile con la sua moto e se la gara si disputasse domani potrebbe facilmente salutare tutti e andare a vincere. 
Il collega di marca Dani Pedrosa è stato anch'egli molto veloce e costante, unico ad emulare Casey nell'abbattere il muro dei due minuti, con un ritardo di due decimi. Per i due si profila un campionato nel campionato: supremazia nel team ufficiale e corsa al titolo mondiale. Molto probabilmente le cose andranno di pari passo. Rimanendo in casa Honda, test molto positivi per Dovizioso e Simoncelli, magari non altrettanto efficaci in termini di velocità sul giro secco ma molto a posto sul ritmo di gara. Teoricamente se la potrebbero tranquillamente giocare per il podio.
Esaurito il trenino Honda, passiamo a quello Yamaha. Ti aspetti il campione del mondo in carica e invece il più veloce della casa di Iwata è  Ben Spies, subito a suo agio nel team ufficiale. L'americano però si becca un bel secondo da Stoner, cosa non da poco. La Yamaha deve ancora lavorare in termini di potenza del motore e di trazione, come lamenta Jorge Lorenzo, settimo assoluto e con qualche problemino di troppo, tra i quali il nuovo agguerrito compagno di squadra: il muro delle polemiche che lo separava dal "riservato" Rossi è stato mantenuto, sembra che tra i due non corra buon sangue! 
Per trovare la prima Ducati dobbiamo addirittura scendere fino al decimo posto e troviamo non Rossi ma Barbera. Il dottore è addirittura undicesimo, a ben un secondo e otto decimi di distacco. Un distacco davvero abissale e inusuale per il nove volte campione del mondo. Le attenuanti ci sono tutte: la forma fisica ancora imperfetta, la febbre che l'ha costretto a rinunciare alla seconda giornata di test, un gran peccato considerate le poche opportunità di effettuare test durante l'arco della stagione e la grande mole di lavoro necessaria; inoltre Vale non ha utilizzato la gomma più morbida alla ricerca del giro veloce, concentrandosi solamente sulla messa a punto e sugli assetti, senza per altro capirci molto. Attenuanti si, ma che certo non spiegano i quasi due secondi di distacco. Lo stesso Vale si è detto molto preoccupato: "Non possiamo essere soddisfatti di queste prove perché non abbiamo raggiunto gli obiettivi che volevamo, ovvero chiudere intorno alla sesta posizione e soprattutto con un distacco più ridotto. Invece siamo a un secondo e otto e anche come passo siamo indietro"; il dottore, che lamenta sopratutto problemi di entrata e percorrenza della curva, è concentrato sul futuro: "I prossimi test sono in Qatar, una pista diversa da Sepang che non è storicamente molto favorevole alla Ducati, quindi vedremo se riusciremo ad essere più veloci".
La situazione in Ducati non è delle migliori: Hayden firma lo stesso tempo al millesimo di Vale, Capirossi, che di Ducati dovrebbe essere esperto, si becca due secondi e mezzo di ritardo. Segnale che qualcosa proprio non va. Davvero la Ducati riesce a guidarla un solo eletto? (Stoner?)
Questo il quadro della situazione. Le valutazioni fatte possono risultare troppo facili e scontate. Si tratta pur sempre di test: non ci sono in palio pole o punti, cercare il giro veloce non ha tutta questa importanza. Stoner è sempre stato un fulmine in prova e nei test, salvo poi perdersi spesso durante le gare; Pedrosa è sempre stato tra i più veloci ma ha sempre peccato nella costanza; il Sic e il Dovi non sembrano ancora maturi per lottare per il titolo; la Honda è sembrata di un altro livello, ma siamo sicuri che quattro galli nel pollaio non porteranno problemi di sviluppo? Chi seguiranno i tecnici?
 Lorenzo è sembrato in difficoltà....ma siamo sicuri che non si stia semplicemente nascondendo? Il favorito rimane lui. Dimentico qualcuno? Rossi sembra in difficoltà ma il talento è indiscutibile e se la giocherà fino alla fine, l'animale da gara resta ancora lui. 
Tante domande, poche certezze. Ancora due giornate di test e poi il campionato ci darà le prime risposte!


MDZ