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lunedì 28 febbraio 2011

Superbike: Fulmine Checa a Phillip Island. Biaggi secondo, rinasce Melandri



Phillip Island. Carlos Checa conclude il suo weekend perfetto, dopo aver conquistato la Superpole, con una fantastica doppietta nel primo round del campionato Superbike 2011. Lo Spagnolo, in sella alla sua Ducati clienti (ricordo che per quest'anno la casa madre bolognese non disputerà direttamente con moto ufficiali il campionato ma fornirà assistenza ai team privati) aveva già dominato i test d'inizio stagione e si è confermato con una facilità incredibile sul bellissimo circuito australiano, trionfando in gara-1 e gara-2.
In entrambe le prove lo spagnolo ha preceduto il campione del mondo in carica Max Biaggi, felice per aver conquistato un ottimo risultato in un circuito dove la sua Aprilia aveva storicamente sempre fatto fatica (la scorsa stagione solo un ottavo e un quinto posto). Terzo gradino del podio di gara-1 occupato da Leon Haslam, passato dalla Suzuki, con la quale l'anno scorso aveva dato filo da torcere al nostro Max, alla Bmw. L'inglese completa il suo weekend con un quinto posto nella seconda prova. Prova speculare a quella del britannico per Marco Melandri, quinto all'esordio nel mondiale Superbike in sella alla Yamaha e poi terzo in gara due. Il ravennate, smaltito il flop in Moto Gp e soprattutto una delicata operazione alla malconcia spalla risalente al dicembre scorso, ha dato vita nella seconda prova ad un duello spettacolare con Max Biaggi: i due si sono sfidati a suon di sorpassi e contro sorpassi fino al traguardo, con il romano a spuntarla di poco sul connazionale. Buoni risultati anche per altri due italiani, Michel Fabrizio (sesto ed ottavo posto per lui su Suzuki) e Roberto Rolfo (11° e 12° su Kawasaki). 
Al settimo cielo dunque Checa, anche se "Non è stato affatto facile - analizza davanti ai microfoni- Sono andato al comando appena ho potuto e con Haslam non è stato facile. Da lì ho cercato di fare la mia gara, ma sapevo che stavano lottando dietro di me e due secondi di vantaggio non erano molti. Questo è il miglior inizio per me, 50 punti qui in Australia".

Biaggi non è da meno: "Due podi al secondo posto in Australia rappresentano un ottimo risultato. Grazie al mio team e ai tecnici, abbiamo lavorato molto bene in questi giorni. E' stato bello lottare con Marco, la Yamaha ha un buon potenziale e penso che possano fare bene in gara, così come Haslam. E questo rende il campionato molto più competitivo".

Emozionata rinascita per MelandriE' stata una giornata incredibile per me dopo una gara 1 non buona. Non avevo avuto un buon feeling con la moto, ma con il team abbiamo fatto un ottimo lavoro per gara 2, dove ho potuto girare molto più forte. Ho iniziato più aggressivamente, ed è bello essere di nuovo sul podio dopo tanto tempo. Sono solo un po' deluso di non aver battuto Max per il secondo posto".

Insomma il campionato promette come sempre spettacolo...peccato solo dover aspettare un mese per gustarselo di nuovo: si riprende infatti solo il 25 Marzo a Donington Park, Inghilterra.

MDZ

venerdì 25 febbraio 2011

Più tessere che tifosi allo stadio!

Dall'inizio di questa stagione calcistica per chi volesse seguire la propria squadra in trasferta nel settore ospiti è obbligatorio essere in possesso della "Tessera del tifoso". L'iniziativa, elaborata e  promossa con fiero entusiasmo dal ministero degli interni per arginare il fenomeno della violenza negli stadi, ha da subito suscitato le feroci proteste del mondo ultras che per una volta si è trovato d'accordo nel contrastare questa normativa, al di là del tifo. L'obiezione principale è "il pericolo schedatura": in pratica le società di calcio con cui il tifoso stipula il contratto vengono a conoscenza di vita, morte e miracoli, in collaborazione con le questure. Inoltre la tessera viene rilasciata dopo un controllo atto a verificare l'esistenza di provvedimenti Daspo in corso o passati: in parole povere chi sta scontando o ha scontato il provvedimento che vieta ai puniti di entrare in uno stadio a causa di gravi reati ivi commessi, non può ricevere la tessera e quindi non può seguire la propria squadra in trasferta! Apriti cielo: proteste, grida all'attentato alla libertà....
Sinceramente di primo acchito non capivo le proteste degli ultras, io che ultras non sono sebbene tifoso sfegatato di una squadra che, essendo di una città distante dalla mia, non mi è possibile seguire con la continuità che vorrei dal vivo. Ho recepito quelle proteste come un'ottusa difesa dei privilegi di quel mondo, come l'impunità e il diritto a considerare gli stadi italiani come una zona franca. Pur conscio che il provvedimento non avrebbe come d'incanto risolto ogni problema, lo consideravo un minuscolo passetto in avanti all'italiana (della serie "serve a poco, si potrebbe fare meglio....ma meglio di niente").
Dopo sei mesi di campionato possiamo tranquillamente affermare senza timore di essere smentiti che la tessera del tifoso si è rivelata un fallimento in tutto e per tutto e non solo perchè non ha apportato benifici ma sopratutto perchè ha creato danni e ingigantito i problemi che mirava ad estinguere. Innanzitutto chi è sprovvisto di tessera continua senza alcun problema a recarsi in trasferta... però senza prendere posto nel settore ospiti! Che tremenda punizione! Che severità!  I violenti e facinorosi tifosi a cui si vuole vietare l'ingresso nel settore ospiti, comprano tutti insieme un biglietto qualsiasi in qualsiasi altro settore dello stadio e vengono per diritto divino collocati insieme spesso in tribuna! Avete capito bene, in tribuna, a pochi seggiolini dai tifosi della squadra avversaria!!!! Bel modo per evitare qualsiasi problema e scontro! Geniale!
Inoltre grazie alla tessera quest'anno c'è stato un crollo verticale della vendita degli abbonamenti (ad ogni abbonato viene rilasciata in automatico la tessera e molti ultras per protesta non hanno rinnovato l'abbonamento) e dei biglietti, provocando un danno economico gravissimo per le società e un ulteriore danno all'immagine del nostro paese, come se ne avessimo bisogno. In vista del fair play finanziario, un fattore essenziale per le società saranno gli introiti garantiti dalla vendita dei biglietti! Con questi stadi fatiscenti e obsoleti, con la tessera del tifoso, con dei campi di gioco vergognosi...come faremo a competere contro le superpotenze europee che vantano stadi all'avanguardia, record di presenze e campi perfetti? Solo per citare un dato, il Borussia Dortmund capolista in Bundesliga ha una media di 80mila spettatori a partita! (In media!!! sia che giochi contro il Bayern, sia contro il una squadra di serie B tedesca, numeri che noi in Italia ci possiamo solo sognare). Di tessere ne sono state erogate molte secondo i dati del ministero: ebbene si, ci sono più tessere del tifoso che tifosi allo stadio. O il calcio in Italia cambia oppure rischiamo di diventare un campionato minore, sempre meno appetibile e competitivo. Vedere per credere la debacle europea di questi giorni.
Gli stadi di proprietà potrebbero dare una sterzata salutare, ma siamo riusciti a perdere la corsa per l'organizzazione degli europei del 2012 e quelli del 2018; inoltre una legge fondamentale, che permetterebbe con più facilità ad un club di costruirsi il proprio stadio, è clamorosamente impantanata alla camera dei deputati. Solo la Juventus è riuscita miracolosamente ad avere il suo gioiello di proprietà: verrà ultimato ed inaugurato in estate. Buon segnale, vedremo il risultato, sperando che faccia da traino per tutto il movimento calcistico italiano, sempre che sia stato costruito bene e sopratutto che la mentalità italiana lo accetti e lo aiuti a crescere. E pensare che basterebbe così poco.....E invece....Invece i tifosi del Genoa accolgono gli acerrimi rivali milanisti con una sassaiola e sfondano il blocco della polizia. Nessun provvedimento a danno nè dei tifosi, nè della società. Durante il derby della capitale ogni anno è normale aspettarsi feriti, accoltellamenti, scontri. Nessun provvedimento a danno delle società. Ai napoletani viene proibito di andare a vedere Genoa-Napoli: peccato che le sue tifoserie siano unite da uno storico gemellaggio; stessa cosa capitata agli interisti per Lazio-Inter, mentre tifoserie storicamente problematiche vengono fatte entrare in contatto. Cose da pazzi, cose da Italia.
Complimenti ai politici italiani e ai dirigenti della federazione: portano allo stadio i violenti e allontanano gli sportivi veri.

MDZ

Test Moto Gp: Honda da sogno, Devastoner e Rossi-Rossa in difficoltà


La tre giorni di test disputata sul tracciato di Sepang ha evidenziato un fatto inconfutabile, che già era emerso nei test precedenti: la Honda è una moto già molto competitiva e con tutti i suoi piloti, dal tarantolato Casey Stoner a "cliente" Marco Simoncelli. Durante tutte e tre le giornate di test infatti quattro Honda si sono prese i primi quattro posti nella classifica dei tempi, a sancire un dominio netto che sa di monomarca. La casa giapponese ha finalmente presentato il risultato di uno sviluppo sul modello precedente, che nella seconda fase della stagione aveva raggiunto prestazioni da prima della classe; insomma niente rivoluzioni ma intelligenti migliorie, come la nuova trasmissione adottata in questi test.
In forma devastante Casey Stoner, capace di inanellare giri velocissimi, di abbattere il muro dei due minuti, mai accaduto nell'era delle 800 a Sepang, di effettuare nell'ultima giornata di test una simulazione di gara di 16 giri con tempi pazzeschi, costantemente sul 2:01' basso. Insomma Stoner ha già trovato un feeling incredibile con la sua moto e se la gara si disputasse domani potrebbe facilmente salutare tutti e andare a vincere. 
Il collega di marca Dani Pedrosa è stato anch'egli molto veloce e costante, unico ad emulare Casey nell'abbattere il muro dei due minuti, con un ritardo di due decimi. Per i due si profila un campionato nel campionato: supremazia nel team ufficiale e corsa al titolo mondiale. Molto probabilmente le cose andranno di pari passo. Rimanendo in casa Honda, test molto positivi per Dovizioso e Simoncelli, magari non altrettanto efficaci in termini di velocità sul giro secco ma molto a posto sul ritmo di gara. Teoricamente se la potrebbero tranquillamente giocare per il podio.
Esaurito il trenino Honda, passiamo a quello Yamaha. Ti aspetti il campione del mondo in carica e invece il più veloce della casa di Iwata è  Ben Spies, subito a suo agio nel team ufficiale. L'americano però si becca un bel secondo da Stoner, cosa non da poco. La Yamaha deve ancora lavorare in termini di potenza del motore e di trazione, come lamenta Jorge Lorenzo, settimo assoluto e con qualche problemino di troppo, tra i quali il nuovo agguerrito compagno di squadra: il muro delle polemiche che lo separava dal "riservato" Rossi è stato mantenuto, sembra che tra i due non corra buon sangue! 
Per trovare la prima Ducati dobbiamo addirittura scendere fino al decimo posto e troviamo non Rossi ma Barbera. Il dottore è addirittura undicesimo, a ben un secondo e otto decimi di distacco. Un distacco davvero abissale e inusuale per il nove volte campione del mondo. Le attenuanti ci sono tutte: la forma fisica ancora imperfetta, la febbre che l'ha costretto a rinunciare alla seconda giornata di test, un gran peccato considerate le poche opportunità di effettuare test durante l'arco della stagione e la grande mole di lavoro necessaria; inoltre Vale non ha utilizzato la gomma più morbida alla ricerca del giro veloce, concentrandosi solamente sulla messa a punto e sugli assetti, senza per altro capirci molto. Attenuanti si, ma che certo non spiegano i quasi due secondi di distacco. Lo stesso Vale si è detto molto preoccupato: "Non possiamo essere soddisfatti di queste prove perché non abbiamo raggiunto gli obiettivi che volevamo, ovvero chiudere intorno alla sesta posizione e soprattutto con un distacco più ridotto. Invece siamo a un secondo e otto e anche come passo siamo indietro"; il dottore, che lamenta sopratutto problemi di entrata e percorrenza della curva, è concentrato sul futuro: "I prossimi test sono in Qatar, una pista diversa da Sepang che non è storicamente molto favorevole alla Ducati, quindi vedremo se riusciremo ad essere più veloci".
La situazione in Ducati non è delle migliori: Hayden firma lo stesso tempo al millesimo di Vale, Capirossi, che di Ducati dovrebbe essere esperto, si becca due secondi e mezzo di ritardo. Segnale che qualcosa proprio non va. Davvero la Ducati riesce a guidarla un solo eletto? (Stoner?)
Questo il quadro della situazione. Le valutazioni fatte possono risultare troppo facili e scontate. Si tratta pur sempre di test: non ci sono in palio pole o punti, cercare il giro veloce non ha tutta questa importanza. Stoner è sempre stato un fulmine in prova e nei test, salvo poi perdersi spesso durante le gare; Pedrosa è sempre stato tra i più veloci ma ha sempre peccato nella costanza; il Sic e il Dovi non sembrano ancora maturi per lottare per il titolo; la Honda è sembrata di un altro livello, ma siamo sicuri che quattro galli nel pollaio non porteranno problemi di sviluppo? Chi seguiranno i tecnici?
 Lorenzo è sembrato in difficoltà....ma siamo sicuri che non si stia semplicemente nascondendo? Il favorito rimane lui. Dimentico qualcuno? Rossi sembra in difficoltà ma il talento è indiscutibile e se la giocherà fino alla fine, l'animale da gara resta ancora lui. 
Tante domande, poche certezze. Ancora due giornate di test e poi il campionato ci darà le prime risposte!


MDZ