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venerdì 24 dicembre 2010

Benitez via,ora Leonardo?



La rescissione consensuale del contratto che legava Benitez all'Inter è la logica conseguenza delle affermazioni del tecnico spagnolo dopo la vittoria del Mondiale per Club. Benitez all'Inter ha fatto male: ha l'attenuante degli infortuni ma non ha saputo adattarsi al calcio italiano e soprattutto alla sua nuova squadra. Ha cambiato preparazione fisica, ha tentato di andar contro (come gioco ed atteggiamento) al suo adorato predecessore e non ha ottenuto buoni risultati. Ed ora? La scelta di un traghettatore appare fuori discussione: Leonardo il più probabile. Benitez nelle competizioni europee ha fatto 4 semifinali a Liverpool, Leonardo non ha esperienza se non nella figuraccia rimediata ad Old Traffold l'anno scorso. Benitez ha vinto due scudetti a Valencia, Leonardo è arrivato 3° a 15 punti nella sua unica esperienza in panchina. Benitez ha vinto la più bella Champions nella storia del calcio rimontando 3 goal al Milan nella memorabile finale di Istanbul vinta ai rigori. Leonardo è un uomo Milan: ex giocatore,ex dirigente,ex allenatore. Se questa fosse la scelta,a mio avviso, l'Inter farebbe un passo indietro ritornando quella avventata di 7-8 anni fa quando in panchina c'era Tardelli. Non ho nulla contro Leonardo,anzi è un buon tecnico ed un ottima persona ma non lo considero assolutamente pronto per guidare una corazzata come l'Inter. I giocatori non sopportavano Benitez e questo è stato il motivo alla fine della cacciata "consensuale". Zanetti, Cordoba, Materazzi,Stankovic ed altri senatori dello spogliatoio hanno parlato alla società facendosi portavoce dei sentimenti all'interno della squadra e la linea comune era che Benitez non era gradito. Resta da definire se dopo Mourinho questo gruppo tolleri ancora qualcuno :sono giocatori che hanno vinto tutto e legano le loro vittorie al mago di Setubal più che alla loro forza. Il problema di Mourinho quando va via è che si è convinti di aver vinto solo grazie a lui e che annate del genere siano irripetibili senza il protoghese in panchina. Fino a che la squadra non si libererà di questa infatuazione-amore per Mourniho l'Inter farà fativa a centrare nuovamente grandi traguardi. Spero che Moratti non torni a gestire l'Inter come il suo giocattolo personale e capisca che deve iniziare un altro progetto nuovo, con pazienza e perseveranza senza voler vincere subito ancora tutto.
Non cred che Leonardo sia l'uomo adatto a sostituire in pochi mesi nella mente dei giocatori Mourniho. Chiudo con una considerazione di carattere etico-economico: Benitez quest'anno ha fatto malissimo sia all'Inter (dove è stato cacciato con una buonuscita) sia al Liverpool (6°in Premier e cacciato anche li con una buonuscita) e ha incassato grazie alla sua aria assente e falsamente paciosa e tranquilla ben 14 milioni di euro. In un momento mondiale in cui si licenzia dal lavoro per malattia o gravidanza, queste sono cifre e fatti che allontanano non poco dal mondo del calcio.
EL

mercoledì 22 dicembre 2010

Non solo Inter! Trento è campione del mondo di volley! E Bergamo conquista il bronzo!

La Trentino Betclic si è laureata campione del mondo per club di volley per la seconda volta consecutiva, spazzando via in finale i polacchi dello Skra Belchatow per 3-1 (25-22, 25-19, 20-25, 25-16 i parziali). Successo netto e senza storie per la squadra del presidente Mosna, campione d'Europa in carica: è il sesto titolo in dieci anni di storia, record impressionante. I ragazzi del coach Stoychev hanno disputato un torneo perfetto, come testimoniano i premi: Mvp e miglior schiacciatore a Juantorena, miglior alzatore a Raphael. Doppio successo mai centrato prima d'ora che bissa il doppio successo in Champions League del 2009 e 2010! L'albo d'oro della competizione parla solo italiano: dal 1989 ad oggi (ricordiamo però che tra il 93 e il 2008 il torneo non si è disputato) solo squadre italiane sul gradino più alto del podio.

Se il Volley maschile ci regala grandissime soddisfazioni, quello femminile non è comunque da meno: la Foppapedretti Bergamo ha conquistato agevolmente il bronzo battendo per 3-1 (25-8, 23-25, 25-8, 25-15)  le dominicane del Mirador nella finale per il 3° e 4° posto. Medaglia che risolleva il morale delle campionesse d'europa in carica, a terra dopo la netta sconfitta per 3-0 subita in semifinale dalle brasiliane della Osasco, contro le quali nulla hanno potuto Piccinini e Ortolani. (Il torneo è stato conquistato dalle turche del Fenerbahce).

MDZ

martedì 21 dicembre 2010

Il punto sul campionato

La lunga sosta natalizia ci permette di fare alcune considerazioni: il campionato è sicuramente più equilibrato di quanto avvenuto nelle ultime 4 stagioni. L'Inter è molto attardata (13 punti con 2 partite da recuperare) e non è più la padrona assoluta. Il Milan veniva da una striscia impressionante ma la sconfitta contro la Roma ha tolto alcune certezze ai rossoneri anche se la Juve (avversaria per il titolo più vicina e credibile) si fa raggiungere a Verona e dimostra di non essere ancora matura. Lazio e Napoli sono le due grandi sorprese del campionato. A mio avviso molto più i biancocelesti dei partenopei che da anni spendevano sul mercato ed avevano un progetto che finalmente dà i suoi frutti. La Lazio di Reja ha consegnato al campionato italiano un fuoriclasse come Hernanes ed un gioco solido,senza fronzoli tipico delle squadre del tecnico friulano. Il Napoli è una squadra giovane con un tridente offensivo di grandissimo talento,una difesa solida ed un centrocampo che si basa sulla crescita costante di Gargano,non più semplice motorino ma regista dai piedi raffinati. Non vinceranno lo scudetto ma possono inserirsi nella lotta Champions togliendo uno o due posti a squadre più blasonate come Roma,Inter o Juve. La squadra che esprime il miglior calcio è la Roma che si trova al 5°posto staccata di 7 punti e non sono tanti se si pensa al recupero della scorsa stagione. Se Ranieri riesce a gestire Totti e la rosa (ampia) che ha a disposizione i giallorossi possono farcela. In Italia non si esprime un grande calcio,è innegabile che il nostro campionato abbia perso appeal. Resta il più difficile del mondo,sia per pressione che per competenza tattica delle squadre ma proprio questo cercare il risultato ad ogni costo sta allontanando le persone dagli stadi e da questo sport. Le partite sono spesso bruttine,tattiche. L'addio di Mourinho ha privato il parco allenatori di un uomo discutibile ma sicuramente di personalità e di carattere. I vari Ranieri,Del Neri,Allegri,Benitez allenano grandi squadra ma non sono certo allenatori di fama o di grande acume. Non ho capito l'esonero di Gasperini dopo 5 anni ottimi al Genoa: aveva ancora il coraggio di giocare con il 3-4-3!! Il suo Genoa tentava,con tutti i limiti tecnici che aveva ed ha,di fare la partita. La chiamata di Ballardini punta a fare maggiori risultati anche giocando peggio. Fino ad ora il Genoa è riuscito a giocare peggio facendo anche minori risultati. Interessante il Palermo,molto interessante la gestione che Delio Rossi sta riservando a Pastore che dal rientro di Miccoli si è assolutamente ecclissato dal gioco. Il tecnico non si fa pregare a sostituire il talento argentino autore di prestazioni assolutamente modeste. Questo avvio di campionato ci ha regalato il rientro di Mutu e la rottura tra Cassano e la Samp. Sampdoria e Fiorentina mi sembrano squadre abbastanza simili che hanno in rosa ottimi giocatori (Vargas-Ziegler, Gamberini-Gastaldello,Palombo-Montolivo,Gilardino-Pazzini) ma giunte alla fine di un ciclo che le ha portate entrambe in Champions come picco più alto. L'addio di Prandelli a Firenze e di Marotta a Genova ha fatto capire anche che le società non avevano più stimoli ad impegnarsi in prima persona tagliando anche le poche spese che avevano effettuato per portare le squadre a buoni livelli. Da quota 20 in giù tutti lottano per la salvezza.Chievo,Cagliari,Bologna,Brescia,Lecce,Cesena,Bari sono alcune di queste squadre. Il Cagliari,nonostante Donadoni stia facendo bene,pagherà l'esonero di Bisoli,a mio avviso il miglior italiano emergente e faticherà a centrare l'obbiettivo,mentre il Chievo di Pioli sta facendo ottimi risultati con le grandi ma ha perso qualche scontro diretto di troppo (Brescia,Lecce e Bologna) che lo condanna ad avere meno punti di quanti ne potrebbe aver totalizzato. Le 3 neopromosse non sono state attrezzate per il salto: hanno un organico da serie B ma di questi tempi potrebbe bastare per salvarsi. Infine il Bari,passato dall'essere la rivelazione dello scorso campionato ad un mediocre ultimo posto con 11 punto. Un buon mercato invernale ed il rientro di alcuni assenti (Almiron su tutti) sono presupposti indispensabili per poter sperare nella salvezza. Le mie previsioni sull'esito finale (le squadre sono in ordine alfabetico!!!)
CHAMPIONS LEAGUE: INTER, JUVENTUS, MILAN, ROMA
EUROPA LEAGUE: LAZIO, NAPOLI, PALERMO
SERIE B: BARI, CESENA, LECCE
EL

lunedì 20 dicembre 2010

Buffon-Del Neri: il segnale che la Juve sta guarendo

A turbare il finora tranquillo cammino dei bianconeri sono arrivate le famose parole del tecnico Del Neri nei confronti di Gigi Buffon. A chi gli ha chiesto come avrebbe gestito la sua imminente disponibilità, il tecnico friulano ha risposto piccato che Gigi è un giocatore come tutti gli altri e quindi, come tutti, dovrà sudare e dimostrare di meritarsi il posto da titolare. Apriti cielo, accuse di delirio di onnipotenza, sdegno e incredulità tra gli addetti ai lavori, non ultimo il procuratore stesso del portierone bianconero, Silvano Martina, che in diretta televisiva ha bacchettato l'allenatore, chiedendo rispetto per il suo assistito e invocando una multa da parte della società per le dichiarazioni fuori luogo. Questo episodio ha scatenato le mai sopite ipotesi di mercato sul giocatore, dato dal 2006 a questa parte un giorno sì e l'altro no prima allo United, poi al Bayern Monaco, City e via dicendo. Il divorzio è dato per imminente, agevolato dalle buone prestazioni di Marco Storari. Non mi voglio soffermare sulle vicende di mercato, che comunque hanno un ruolo rilevante in questa situazione, bensì sul caso specifico. Del Neri è apparso scocciato già da tempo per il rumoroso silenzio e per l'assenza del campione, che durante la sua convalescenza non si è mai fatto vedere a Vinovo, tanto meno allo stadio, in un momento delicato della storia bianconera, che la nuova società sta tentando di riportare agli antichi fasti. A sua volta anche Buffon si è risentito, a suo dire a causa della lontananza della nuova società, che non gli è stata vicina nei momenti difficili post operazione e sopratutto non l'ha fatto sentire al centro del nuovo progetto. A incrinare un rapporto non idilliaco ci si è messo Marco Storari, autore fin qui di un ottima stagione; come se non bastasse poi, tra lo staff di Del Neri e il giocatore c'è uno screzio a causa dell'allontanamento del preparatore personale di Buffon....insomma la situazione è delicata, la scintilla tra le due parti non è mai scoccata.
Personalmente, per certi aspetti, trovo errato il comportamento della società, che avrebbe dovuto supportare al meglio una sua bandiera; trovo disdicevole la strategia tecnica che a parole  considera Buffon come patrimonio della Juve, cosa che però in corso Galileo Ferraris hanno non hanno dimostrato con i fatti acquistando un altro portiere, avendone già in casa uno, Manninger, che avrebbe potuto benissimo sostituire il collega come aveva già fatto in passato.Inoltre l'austriaco accetterà di fare il terzo portiere? Non credo. La strategia di mercato non è per nulla chiara ma, come dicevo, di mercato non voglio parlare troppo.
Allo stesso tempo, nonostante la stima illimitata e la gratitudine che nutro nei confronti del miglior portiere degli ultimi decenni, trovo errato il comportamento di Buffon. Una personalità della sua levatura non può mancare per il gruppo in momenti così. La sua assenza e il suo silenzio fanno un rumore di cui la Juve non ha bisogno dopo i recenti tumulti.
E fin qui siamo pari, 1-1. Ma ecco che con le parole di Del Neri riesplode il caso Buffon. Parole a mio avviso dovute dopo un periodo in cui lo spogliatoio si era impadronito della società, arrivando persino a decidere le sorti degli allenatori. La vecchia guardia, diventata indelebile monumento della storia juventina per non aver abbandonato la nave naufragata nei mari della B, ha iniziato, già nella seconda e ultima stagione di Ranieri, ad influenzare negativamente l'ambiente. In più, sentendosi ancora in credito, si è seduta sugli allori, arrivando così alla stagione degli orrori appena trascorsa, avvallata da una società fantasma che per fortuna è stata rivoluzionata. Tutte queste parole per dire cosa? Per dire che Del Neri ha ragione, nessuno ha il posto garantito, nemmeno leggende come Buffon e Del Piero, assunto che la nuova società ha ribadito con le cessioni di giocatori del calibro di Trezeguet e Camoranesi, altre leggende del recente passato bianconero. La solidità del gruppo, minata dai comportamenti di cui sopra, è fondamentale e all'altare di questa...ebbene sì, anche Buffon deve essere messo in discussione. E se aggiungiamo che negli ultimi due anni è stato più in infermeria che in campo, che il suo stipendio è quattro volte quello di Storari che garantisce comunque ottime prestazioni....ebbene sì io sto con Del Neri. Il quale non ha detto chissà quali eresie, non si è certo macchiato di lesa maestà. Certamente poteva essere più dolce e diplomatico, esprimendo gli stessi concetti indorando l'amara pillola, ma solo questo si può contestare al tecnico. Le sue parole sono un segnale forte, il segnale che la Juve sta guarendo, che c'è finalmente una società seria non più schiava dei propri tesserati. La strada intrapresa è quella giusta, i risultati lo dimostrano, anche se ci vorrà del tempo.
Silvano Martina afferma che Buffon non ha più niente da dimostrare....per quanto riguarda il campo sono d'accordo: Buffon è uno dei più forti di tutti i tempi, è stato una colonna della Juventus e della nazionale e speriamo lo rimanga fino a fine carriera, ma deve volerlo e dimostrarlo. Si, questo deve dimostrare, di volere ancora fortemente la Juve. Non vorrei che tutto questa commedia di torti fatti e subiti nasconda in realtà una precisa strategia per giustificare l'agognato cambio di squadra. Se così fosse ben vengano le sirene inglesi o tedesche. I giocatori vanno, la Juventus rimane.

MDZ

domenica 19 dicembre 2010

L'Inter conclude un 2010 da urlo:è campione del mondo

Forse aveva ragione Mourinho quando diceva che il Mondiale per Club era una competizione minore e che l'avrebbe lasciata al suo erede,mentre lui aveva vinto la competizione più prestigiosa,la Champions League. In termini di titolo il Mondiale per Club è il massimo riconoscimento per una squadra. In caso di vittoria ci si conquista il titolo di campioni del mondo,ma vedendo le due partite che l'Inter ha dovuto affrontare per aggiudicarsi il titolo viene da dubitare della consistenza delle altre "pseudo-competizioni continentali". Ordinati,attenti ma senza alcuna qualità i coreani del Seongnam,impresentabili i finalisti congolesi del Mazembe. Lungi da me non celebrare l'Inter,autore di una stagione incredibile,ma la domanda sorge spontanea: è la fine di un ciclo? Non credo: al top questa squadra vale le prime 4 d'Europa ma deve risolvere il problema della guida tecnica. Abbiamo a che vedere con due Inter: i giocatori ed il presidente entusiasti della vittoria e Benitez che ieri si è lasciato andare ad uno sfogo incomprensibile. Nel momento in cui la squadra è campione del mondo richiedere 4 giocatori per rafforzare la squadra è stupido ed ingrato.
Benitez non ha mai saputo creare un gruppo attorno a sè: i giocatori giocano ancora per Mourinho. Lo spagnolo è un buon allenatore ma in questi 6 mesi di Inter ha sbagliato tutto:ha l'alibi degli infortuni ma non è riuscito a scacciare nè mediaticamente nè tantomeno sotto il punto di vista dei risultati il precedessore. Lo sfogo di ieri può essere interpretato come una richiesta di licenziamento o delle dimissoni: Benitez si è sentito maltrattato. Ha detto che la società non ha speso per lui un euro, ed il suo stipendio è 4 volte inferiore a quello di Mourinho. Credo che la squadra ed i giocatori non lo sopportino più. Hanno vinto per se stessi e la società questo trofeo,hanno chiuso un ciclo e sono pronti a ripartire nel 2011,perchè questa squadra al top è ancora una grandissima squadra. Ripartire senza il rigido e precisino tecnico spagnolo che ad Appiano Gentile pare aver fatto il suo tempo. Il problema grosso è che non ci sono top manager liberi e prendere un traghettatore (Zenga, Leonardo) equivarrebbe a dire che questa sarà una stagione di passaggio in attesa del sogno Guardiola per il prossimo anno.
EL

Serie A:Il Milan non è irresistibile,campionato riaperto

Sono bastati 90 minuti per capire (e sancire) che il campionato è riaperto. Con una partita accorta e cinica la Roma mette a nudo i limiti dei rossoneri che erano apparsi irresistibili nell'ultimo mese. L'uscita dal campo di Pirlo ha privato il Milan del suo cervello in mezzo al campo. Seedorf contestatissimo dal pubblico ha offerto una prestazione assolutamente insufficente e le due punte sono state abuliche. La Roma dopo aver rischiato nei primi 15' ha,a poco a poco, preso il possesso del campo e del centrocampo. La partita non è stata trascendentale,il Milan è stato imbrigliato e non è riuscito a sviluppare il suo gioco. Si è capito che i rossoneri non sono una corazzata e che il campionato non ha un padrone. Negli ultimi anni l'Inter era la naturale favorita e già a Natale era in fuga. Il Milan vincendo portava a 13 i punti di vantaggio sui giallorossi e di fatto estrometteva la Roma dalla corsa scudetto. Ranieri se l'è giocata con coraggio escludendo Totti e partendo con il tandem Boriello-Adriano che hanno tenuto impegnata la difesa del Milan. Ibra,l'irresistibile Ibra di questo campionato ha avuto una delle sue peggiori serate. Spesso in fuorigioco,incapace di dialogare con il suo compagno di reparto e impreciso nelle due occasioni che gli sono state concesse (una clamorosa nel primo tempo). La Roma ha dimostrato che può giocarsela con tutti e che se non perde punti con le piccole negli scontri diretti è la squadra migliore (vittoria con entrambe le milanesi e pareggio con la Juve). Se oggi Juve e Napoli centreranno il risultato pieno saliranno a -3 dal Milan,una distanza assolutamente colmabile. Allegri a mio avviso perde in questa partita molte certezze:il rientro di Pato servirà per avere ricambi in attacco,mentre il probabile arrivo di Cassano potrebbe turbare uno spogliatoio che,nonostante le apparenze ha in Ronaldinho e Seedorf casi problematici. La Roma vince una partita fondamentale senza Totti e proprio la gestione del capitano potrebbe essere essere complicata. Il rientro di Vucinic (giocatore importante e decisivo) potrebbe spingere ancora più giù il capitano nelle gerarchie di Ranieri. La lunga sosta natalizia, resa dolce da questa vittoria firmata Borriello,porterà consiglio
EL

sabato 18 dicembre 2010

Sorteggi Europei: le Italiane evitano il peggio in Champions; sfida ostica per il Napoli

Sorteggio positivo quello di ieri per le nostre squadre italiane rimaste ancora in lizza in Europa. Roma, Milan e Inter, arrivate tutte secondo nel proprio girone, temevano moltissimo questo sorteggio che, nella peggiore delle ipotesi, avrebbe potuto proporre le sfide contro Barcellona, Real Madrid, Manchester, Chelsea, per fortuna tutte evitate almeno agli ottavi di finale.
In questi casi si sente sempre dire che prima o poi le squadre vanno affrontate tutte e che per vincere la competizione non si deve aver paura e bisogna saper battere anche le squadre più titolate: tutto vero...ma è sempre meglio affrontare le sfide più difficili nelle fasi finali non credete?
La Roma di Ranieri, che ha avuto qualche problema di troppo a superare un girone facile (Bayern a parte), affronterà gli ucraini dello Shakhtar Donetsk guidati da Mircea Lucescu, vecchia conoscenza del calcio Italiano e Internazionale. Ottimo sorteggio ma attenzione a non sottovalutare gli ucraini (o meglio i brasiliani, ben 7 in rosa): la squadra sta dominando in patria e ha dominato il proprio girone, mettendosi dietro niente meno che la corazzata Arsenal. Nonostante tutto la Roma è certamente superiore e dalla sua parte ci sarà la sosta del campionato ucraino, che ricomincerà solo a Marzo, dopo gli ottavi: lo Shakhtar non sarà nel pieno della forma. 
Il Milan se la vedrà con il Tottenham per la prima volta nella sua lunga storia in Champions. La squadra inglese non sarà certamente facile da affrontare, sopratutto a Londra, dispone di giocatori giovani e veloci tra cui spicca il gioiello Bale e in quanto a goal fatti ha il miglior attacco della fase a gironi: ma nonostante questo non può mettere paura al Milan, che dovrà sfruttare la fragilità difensiva in trasferta e la l' inesperienza degli Spurs per passare ai quarti e invertire la tendenza contro le squadre inglesi, che nelle ultime due edizioni lo hanno estromesso dalla competizione.
L'Inter affronterà il Bayern Monaco in un re-match della finale dell'anno scorso. Per storia, per tradizioni e forza è certamente l'avversario più ostico dei tre capitati alle nostre squadre. Entrambe le squadre al momento non sono certamente quelle dell'anno scorso: delle difficoltà dell'Inter siamo tutti a conoscenza, la squadra è lontana parente di quella guidata da Mourinho; il Bayern Monaco ha sì passato il girone senza problemi ma sta facendo malissimo in Bundesliga, dove si trova a ben 17 lunghezze dalla capolista Borussia Dortmund. La sfida sembra incerta, ma se Benitez riuscirà a quadrare il cerchio, l'Inter è certamente superiore ai tedeschi, già annientati l'anno scorso: Ribery e Robben, continuamente infortunati, sono dei campioni ma da soli non possono fare più di tanto. 
Insomma il sorteggio è stato più che positivo, anche se ciò non è automaticamente sinonimo di passaggio del turno: gli avversari, seppur non irresistibili, sono comunque ottime squadre, d'altronde stiamo parlando di Champions League, nulla è scontato. Secondo il mio modesto parere le nostre formazioni possono passare tutte e tre il turno a condizione che arrivino all'appuntamento in perfetta forma fisica, variabile fondamentale in queste sfide "dentro o fuori". E speriamo davvero che sia così, il ranking ne gioverebbe moltissimo (fondamentale che l'Inter elimini il Bayern) e insieme a lui tutto il movimento italiano, per la verità in crisi in Europa da un pò di anni.
Il discorso cambia per quanto riguarda l'Europa League: il Napoli, l'unica squadra italiana qualificata per gli scontri diretti, tra l'altro con fatica e grazie ad un goal al 94', affronterà il Villareal di Giuseppe Rossi, squadra molto temibile in casa, esperta e di livello europeo. Avversario molto difficile per la squadra di Mazzarri che parte sfavorita ma che potrà certamente continuare l'avventura europea se si giocherà bene le proprie carte, nonostante l'organico non permetta la competitività su più fronti. 

MDZ

giovedì 4 novembre 2010

Champions dolce-amara per le Italiane. Immortale Inzaghi re del goal


La quarta giornata dei gironi di Champions League inizia malissimo per i colori italiani. I campioni in carica dell'Inter rimediano una sonora sconfitta al White Hart Lane di Londra ad opera di un grande Tottenham. I nerazzurri si presentano privi di giocatori importanti come Julio Cesar, Cambiasso, Stankovic, Thiago Motta, con Milito recuperato per la panchina e come se non bastasse perdono anche Muntari nel corso della partita a causa dell'ennesimo infortunio muscolare; al suo posto il giovane Obi, al debutto assoluto in Europa. Le assenze, seppur influenti e pesanti, non devono essere un alibi per la squadra di Benitez che è stata dominata da un Tottenham quasi perfetto: Huddleston fa legna a centrocampo, Modric fa girare la squadra a suo piacimento, Van der Vaart taglia la difesa in due e mette a segno l'1-0 dopo 18 minuti, Lennon si propone sulla destra e punta l'uomo con continuità e Bale.....beh l'abbiamo visto tutti, un ciclone sulla fascia sinistra che spazza via chiunque provi a fermarlo, principalmente il malcapitato Maicon, mica l'ultimo dei terzini. L'esterno gallese, dopo aver segnato una clamorosa tripletta due settimane fa al Meazza si ripete con una prestazione pazzesca, fornendo due assist per il 2 e il 3 a 0 ad opera di Pavlyuchenko e Crouch al termine di fulminee scorribande sulla sinistra. L'Inter non è riuscita a prendere le misure alla freccia gallese e ha subito per tutta la partita, secondo tempo in particolare, la sua velocità. Maicon è stato surclassato, non era meglio mettere sulle sue traccie capitan Zanetti? Tutta l'Inter ha subito il gioco veloce degli Inglesi, più determinati e freschi. Ai nerazzurri non è bastato il solito goal di Eto'o, il settimo in quattro partite, che riapre momentaneamente la partita sul 2-1. Il Camerunese, capocannoniere della Champions, ha tratto giovamento dall'ingresso di Milito al posto di uno spento Pandev e di Coutinho al posto di un'inguardabile Biabiany: è tutta un'altra cosa con loro tre in campo ma non basta. I nerazzurri dicono addio alla possibilità di qualificarsi con largo anticipo e si fanno raggiungere dagli Inglesi in testa al girone a quota sette punti, perdendo però la leadership a causa dei goal subiti nei due scontri diretti: se la qualificazione non è in discussione (può arrivare già dopo la prossima giornata in caso di vittoria contro Il Twente al Meazza)  la corsa per il primo posto si complica. Preoccupa specialmente l'atteggiamento della squadra apparsa debole di testa e carente di motivazioni. Si sente la mancanza di Mou? Vedremo quando le partite conteranno davvero. Nell'altra sfida del girone il Twente batte per 2-0 il Werder Brema in Germania e ipoteca la qualificazione all'Europa League: agli olandesi, a quota 5 punti, la matematica non proibisce di sognare, ma a meno di clamorose sorprese hanno poche chance contro Tottenham e Inter. Spacciati i tedeschi..che rimpianti per la Samp!
Migliora il borsino delle italiane nella giornata di Mercoledì: la Roma ottiene tre punti preziosissimi in Svizzera sul campo del Basilea, imponendosi per 3-2. I giallorossi soffrono più del previsto: nei primi minuti il Basilea spinge moltissimo e sembra sopraffare gli avversari, che però reggono l'urto e si portano addirittura in vantaggio con Menez al 17'. Gli Svizzeri subiscono il colpo e poco dopo lo stesso francese spreca un'ottima occasione per il raddoppio che è solo rimandato al 26' quando ancora l'incontenibile Menez è autore di un coast to coast dalla sua area alla trequarti avversaria, serve Riise che viene steso in area. Rigore trasformato da Totti che ritrova la via del goal dopo un lungo digiuno europeo. Nel secondo tempo il Basilea ha un'improvvisa fiammata e accorcia le distanze con Frei; Vucinic e Greco, appena subentrati a Borriello e Menez, al 32' confezionano in contropiede l'azione del 3-1, con Greco che fulmina il portiere Costanzo. Sembra finita ma 6 minuti dopo Shaqiri porta i suoi sul 3-2 dopo un batti e ribatti in area. Gli Svizzeri cercano il pareggio nei minuti finali, la Roma rischia ma regge, portando a casa una vittoria fondamentale per la qualificazione. L'importante era vincere e alla luce del risultato si può archiviare con maggiore serenità una prestazione non brillantissima condita da sprazzi di bel gioco ma anche da pause e disattenzioni clamorose che con altre squadre possono essere letali. Ora la Roma, a quota 6, può chiudere il discorso qualificazione contro il Bayern, che arriverà all'Olimpico già qualificato (a punteggio pieno) dopo la netta vittoria per 4-0 in Romania contro il Cluj. Servirà un'altra Roma contro i Tedeschi, servirà una vittoria per non avere grattacapi proprio in Romania nell'ultima giornata.
Finora dunque una sconfitta e una vittoria....per completare il quadro ecco il pareggio del Milan contro il Real del profetico Mourinho: "il Milan si presenta con 4 attaccanti? Va bene...tutti ma non Inzaghi". E proprio Pippo Inzaghi, subentrato al posto di uno spento Ronaldinho, ribalta con una doppietta una partita fino a quel momento dominata dai madrileni, andati in vantaggio grazie al solito Higuain. Goal numero 69 e 70 per il grande Inzaghi, re del goal in Europa, più di Gerd Muller e Raul fermi a quota 69. Ma al 94' Pedro Leon sigla il pareggio e rovina la festa al grande goleador.  I rossoneri, memori della debacle spagnola, sembrano iniziare con un piglio diverso, sono più aggressivi e pressano di più cercando di impedire le avanzate dei veloci blancos: non basta, C. Ronaldo & co. non si lasciano intimorire ed eludono il pressing avversario con scambi veloci e tanto movimento senza palla. Il Milan viene messo sotto pressione e dopo soli 12' minuti il Real spreca due ottime occasioni, con Pepe che schiaccia troppo il colpo di testa ad un passo da Abbiati e con Di Maria che dopo aver eluso l'intervento di Zambrotta, penetra in area e scarica il sinistro a fil di palo. Abate cerca di contenere l'irriverente Ronaldo, tanto talentuoso quanto cafone, Gattuso guida i suoi compagni contro le invenzioni di Di Maria, Ozil e Xabi Alonso: è molto dura...ma il fortino regge, grazie anche a Pirlo che salva per due volte sulla linea al 20'. Il Milan si affida alle ripartenze ma Dinho è ben controllato da Sergio Ramos, Pato si beve sempre Marcelo ma non concretizza e Ibra è il solito snervante Ibra di coppa. Proprio lo svedese si mangia un goal clamoroso solo davanti a Casillas al 23'; succede di nuovo al 37' quando, lanciato splendidamente da Ronaldinho, il suo pallonetto scavalca il portiere della nazionale Spagnola, uscito non benissimo a dir la verità, ma è fuori misura. Brutto segno: quando subisci, lotti per tenere a galla la partita ma non sfrutti le occasioni d'oro che ti capitano sui piedi...poi la paghi. E così succede al 45' esatto: palla filtrante di Xabi per Higuain, Nesta non sale per metterlo in fuorigioco ed è 1-0. Nella ripresa il copione non cambia: il Real si presenta in campo con piglio da padrone di casa e con Ronaldo mette paura ad Abbiati già dopo 2'. Si teme il peggio, ci vorrebbe il miracolo. Dentro Inzaghi al posto di Dinho...e scocca la scintilla. Pippo sprizza grinta da tutti i pori, rincorre gli avversari, incita i compagni che a dir la verità sono inesistenti, Gattuso a parte, Pato su tutti. Ma ecco il miracolo: Pepe manca il pallone sulla sinistra, Ibra si invola e mette in mezzo per l'accorrente Inzaghi, Casillas fa due passi avanti per intercettare il cross che però va verso la porta, riesce solo a deviarlo, accorre il rapace Pippo ed è 1-1. La partita cambia, il Milan si fa trascinare da Inzaghi e arriva persino il 2-1, ancora di Pippo, partito però in netto fuorigioco. Come già detto al 94' arriva la mazzata: passaggio filtrante per Pedro Leon, la difesa rossonera si fa trovare ancora impreparata e lo spagnolo insacca per il 2-2 finale. Peccato per il Milan che sfiora il colpaccio, ma i rossoneri devono comunque essere contenti per aver portato a casa un pareggio, insperato dopo il primo tempo, che li pone al secondo posto in classifica a quota 5. Un punto in più dell'Ajax sconfitto per 2-1 ad Auxerre, contro i Francesi che ottengono i loro primi punti . Per il Milan sarà fondamentale la partita casalinga contro gli Olandesi: vincere significa passare il turno. Capitolo Inzaghi: ci vorrebbero fiumi di parole per lodarlo a pieno. Meglio di no, per lui parlano i fiumi di goal che ha messo a segno, in Italia e in Europa. Grande Pippo Inzaghi...altro che Ibra, Dinho e altri! Che Allegri ne prenda atto!
Qualificazione ampiamente alla portata per le nostre squadre che però dovranno compiere dei progressi importanti per giocarsi la competizione fino in fondo. Il calcio Italiano ne ha bisogno.

MDZ

mercoledì 3 novembre 2010

Il Brasile umilia l'Italia


Dopo la sconfitta per 3-2 subita dalla Repubblica Ceca ci si aspettava una reazione d'orgoglio delle azzurre contro le fortissime brasiliane. Aspettativa delusa perchè l'Italia non solo ha perso la partita con un sonoro 3-0, ma  è stata letteralmente umiliata nell'ultimo set chiuso sul 25 a 7. Diventa persino difficile commentare i singoli set, basterebbe solo indicare i relativi punteggi, 25-16, 25-19 e 25-7, per rendere esplicita l'impotenza delle azzurre, mai in partita e mai capaci di dare almeno filo da torcere alle campionesse olimpiche. La ricezione ha fatto acqua da tutte le parti, mentre le brasiliane a muro e in difesa hanno avuto vita facile. Ortolani quasi mai chiamata in causa dalla Lo Bianco, gioco prevedibile e ripetitivo. Il secondo set è stato la copia esatta del primo, con l'attaccante Natalia che demolisce a pallonate la difesa azzurra. Nel terzo set ci si aspettava un minimo di orgoglio, una minima reazione....e invece è arrivata l'umiliazione totale. C'è da dire che il Brasile è una squadra formidabile e non lo scopriamo certo oggi dopo questa prestazione...ma da qui a farsi umiliare ce ne passa, un 25-7 subito in quel modo è inaudito a questi livelli.
Le nostre ragazze devono dimenticare in fretta questa dura lezione, sabato infatti inizia la seconda fase del torneo in cui le azzurre affronteranno Stati Uniti, Germania, e una tra Thailandia e Croazia. La strada è in salita, per arrivare tra le prime quattro, bissando così il risultato dell'ultima edizione, servirà una vera impresa, alla luce di questa ultima terribile prestazione.

MDZ

martedì 2 novembre 2010

Serie A, il punto dopo 9 giornate

La giornata "spezzatino" appena archiviata ci offre numerosi spunti di riflessione. Iniziamo con una nota statistica. La nona giornata entrerà negli almanacchi del calcio: è stato eguagliato il record di vittorie esterne, ben 6, come non succedeva dagli anni 30, dato molto significativo che evidenzia l'incertezza e il livellamento dei valori in campo. Certo, siamo appena ad un quarto del campionato, alla lunga probabilmente i valori delle squadre più attrezzate emergeranno ma per ora, Lazio a parte, tutte le squadre sono a dir poco altalenanti.
La capolista Lazio non ferma la sua corsa da record battendo in trasferta il Palermo per 1-0 grazie ad un gol capolavoro di Dias e alle parate di un Muslera in versione uomo ragno. Quasi tutti gli addetti ai lavori si aspettavano uno stop degli uomini di Reja e invece...hanno ottenuto una vittoria da grande squadra, cinica e compatta. E se dovesse arrivare la vittoria contro la Roma il volo dell'aquila potrebbe diventare inarrestabile.
I rosanero avrebbero meritato di più, ma hanno sciupato troppo. Per quanto Zamparini manterrà la calma? Il Renzo Barbera di Palermo, non è mai stato terra di facile conquista come in questo inizio stagione: in 7 partite, tra campionato ed europa league due sole vittorie, due pareggi e ben tre sconfitte. Troppe aspettative sui palermitani privi del faro Miccoli: hanno cambiato molto dalla scorsa stagione e la rosa è alle prime esperienze nel massimo campionato italiano. Pastore a parte ci sono solo note negative, vedi la mancata esplosione di Hernandez e gli stenti del reparto offensivo. Domenica sera a Palermo arriverà il Genoa....è già tempo di dentro o fuori per Rossi?
A meno 4 dalla capolista troviamo l'Inter che supera il Genoa al Ferraris (altro stadio una volta fortino ora terra di conquiste) grazie ad un goal del redento Muntari....o meglio grazie alla papera dell'incertissimo Eduardo, non nuovo a topiche di questo genere. La vittoria di Genova, dove l'Inter non ha brillato, lascia in eredità a Benitez la sicurezza di una difesa imperforabile, solo 4 goal subiti in 9 gare, ma anche gli infortuni che hanno colpito questa volta Julio Cesar e Cambiasso. Davvero troppi gli infortuni che funestano la rosa nerazzurra da inizio stagione che  ha dovuto già fare i conti con le assenze di Tiago Motta, Milito, Maicon, Cambiasso, Samuel, Lucio, Pandev, Mariga. Benitez ha dovuto giocarsi questo inizio di stagione mettendo in campo i ragazzini Coutinho e Biabiany, promettenti ma ancora acerbi per portare la croce in tutte le competizioni. Tutti si chiedono dove sarebbero i nerazzurri se non ci fosse un Eto'o in forma stellare...e io rispondo chiedendomi dove sarebbero con la rosa sempre al completo. Staremo a vedere cosa saranno capaci di fare a ranghi completi. Inizio di stagione deludente per la banda di Gasperini, ai ferri corti con Preziosi, considerando i soldi spesi nel mercato estivo...evidentemente spesi non al meglio.
Altra clamorosa vittoria esterna nel match clou della giornata, in cui la Juve ha battuto per 2-1 il Milan a San Siro, cosa che non accadeva da 5 anni. Vittoria importantissima per i bianconeri non tanto per i tre punti conquistati, comunque fondamentali per non sprofondare nel centro della classifica, ma soprattutto per quella sicurezza nei propri mezzi spazzata via dalle ultime stagioni. Il cantiere è ancora aperto ma la direzione è quella giusta come dimostrano i 4 punti ottenuti a Milano nei due scontri diretti. Ora Del Neri, che si trova alla pari del collega Benitez alle prese con un'infinita emergenza infortuni (Martinez, De Ceglie fratturati e out per 2-3 mesi, Manninger per 1) dovrà cercare di gestire la rosa e di trovare la continuità per fare una stagione importante in Italia e in Europa. Magari a Gennaio potrebbe dargli una mano Marotta....I Rossoneri, che venivano da 4 vittorie consecutive, dopo un ottimo inizio si sono sgonfiati e  hanno evidenziato tutti i loro limiti. Difesa incerta, centrocampo poco propositivo ed incapace di sostenere il peso delle tre star dell'attacco, sopratutto quando sono, come in questo caso, in giornata decisamente no, Pato su tutti. Dopo la netta sconfitta di Madrid arriva l'ennesima bocciatura in un big match, tra l'altro contro una Juve apparsa non irresistibile. E tra poche ore arriva Mourinho col suo Real.....
Il Napoli ottiene 3 punti importantissimi a Brescia in un campo reso pesantissimo dalla pioggia, confermandosi squadra da trasferta, letale nelle ripartenze e negli spazi aperti. Positive le prove  dei giovani acquisti Yebda e Sosa, notizia importante per Mazzarri. Il sogno Champions continua, ma i partenopei devono iniziare ad imporre il loro gioco piuttosto che giocare di rimessa. Certo, con le doti di Lavezzi, Cavani, Hamsik il contropiede viene quasi naturale ma contro squadre organizzate vincere sarà difficile. Malissimo il Brescia che dopo un'inizio scoppiettante colleziona la quinta sconfitta consecutiva: le rondinelle sono in piena crisi e la panchina di Iachini, mai in completa sintonia con il Patron Corioni sin dalla passata stagione, è a dir poco traballante...e sabato c'è la trasferta al Meazza contro l'Inter. 
L'Udinese è la copia vista allo specchio del Brescia: dopo una partenza disastrosa con 1 punto in 5 partite ottiene a Bari il quarto successo consecutivo grazie alla magia del ritrovato Sanchez e al gol di Isla. A Udine hanno fatto benissimo a non perdere la pazienza, la rosa ha ottimi elementi, è guidata da un buon tecnico come Guidolin e si potrà togliere delle belle soddisfazioni. A proposito di serie positive e negative....il Bari di Ventura è alla quarta sconfitta consecutiva e sembra aver perso quel gioco veloce e frizzante che l'ha consacrato rivelazione della scorsa stagione. Dopo l'illusoria vittoria all'esordio contro la Juve la squadra ha stentato e  è invischiata in una pericolosa crisi d'identità e di risultati. La salvezza sarà difficile di questo passo, considerando che probabilmente la quota dei punti necessari si alzerà. Domenica c'è il Milan, l'esame è di quelli importanti per Ventura.
Il Cagliari ottiene una vittoria tanto fondamentale quanto convincente contro il Bologna di Malesani, sorpassando i rivali in classifica. Quest'anno il gioco spumeggiante fatto vedere dai sardi nelle passate stagioni non si era ancora visto e aveva lasciato il posto ad una compattezza difensiva (ko contro la Juve a parte) raramente sfoggiata prima. Ebbene contro il Bologna gli uomini di Bisoli hanno saputo coniugare accortezza difensiva, bel gioco ed efficacia in zona goal, da confermare nella prossima trasferta ad Udine. Malesani dovrà lavorare tantissimo per portare i suoi alla salvezza, tra rosa giovane e problemi societari: Di Vaio potrebbe non ripetersi o quantomeno non bastare più. 
La Roma batte il Lecce con un netto 2-0 e si toglie dalle zone calde della classifica, guadagnando quel pizzico di serenità necessaria per affrontare la cruciale sfida di Champions a Basilea e soprattutto il derby contro una Lazio più lanciata che mai. Derby che Ranieri dovrà affrontare senza Taddei, Pizarro e Brighi causa infortunio ma sopratutto senza Totti, espulso per un battibecco con il leccese Olivera. Giusto o sbagliato che sia il provvedimento, apparso a molti eccessivo, resta il fatto che il pupone perde troppe volte la testa. I maligni dicono che sarà un vantaggio per la Roma non averlo in campo...staremo a vedere. Il Lecce di De Canio dovrebbe fare richiesta di giocare esclusivamente al Via del Mare: temibile per tutti in casa, inconsistente in trasferta. 11 punti in 9 partite non sono comunque un cattivo bottino, considerata la caratura tecnica di una rosa apparsa poco competitiva.
Il Parma non riesce a superare un Chievo da Champions e Marino inizia a temere per la sua panchina. Il Parma si ritrova ultimo in classifica, in buona compagnia, segna poco, Giovinco , Candreva & co. non brillano. Troppe mezze punte, nessuna punta di peso. Nonostante tutto Marino merita ancora fiducia, domenica però deve strappare punti al San Paolo contro il Napoli. Il Chievo continua a volare, si trova ai margini della zona Champions e sta mettendo in mostra giovani interessanti come Costant. Se l'europa sembra un obiettivo proibitivo, la salvezza dovrebbe essere ampiamente alla portata dei clivensi. 
La Sampdoria, alle prese con il contorto caso Cassano, beffa il Cesena in zona Cesarini con un gol di Pazzini che ritorna a segnare in A dopo più di sei mesi. I blucerchiati hanno dimostrato di saper vincere anche senza il genio barese ma alla lunga in queste condizioni tanto la sua mancanza quanto la sua presenza potrebbero logorare l'ambiente. Il caso va risolto alla svelta, la cessione sembra ora la soluzione più conveniente per entrambi. Il Cesena perde ancora (1 solo punto in 5 partite) e vede lontani i fasti della vittoria contro il Milan d'inizio campionato. La rosa non è adeguata per la massima serie, i giovani Giaccherini e Schelotto sono promettenti ma non bastano. Il presidente Campedelli ha confermato la fiducia al suo mister Ficcadenti che domenica affronterà la Juventus a Torino...tosto come esame di riparazione!
Pareggio a reti inviolate tra Catania e Fiorentina nel posticipo domenicale. Le due formazioni si accontentano presto di un punticino che serve solo a muovere la classifica. La Fiorentina in particolare aveva bisogno di 3 punti per cominciare a raddrizzare una classifica al momento inquietante, da retrocessione. La prossima sfida contro il Chievo sarà determinante per Mihajlovic che può sorridere solo pensando al ritorno in campo del rissoso Mutu. Giampaolo, mister dei siciliani, imbattuti in casa, deve migliorare il rendimento dei suoi in trasferta per ottenere una salvezza tranquilla. 
Non vediamo l'ora che arrivi il weekend per gustarci un'altra giornata di campionato. Occhi puntati come già detto sul derby della capitale ma anche su Palermo-Genoa, con entrambe le squadre bisognose di punti, Bari-Milan, in cui i rossoneri dovranno riscattarsi contro i pugliesi in crisi, Juve-Cesena, non tanto per la partita in sé ma per vedere se i bianconeri daranno continuità all'impresa di San Siro.


MDZ

lunedì 1 novembre 2010

Cassano-Samp un amore che non deve finire

Per un tifoso di calcio e della Sampdoria scrivere un articolo sulla vicenda Cassano è difficilissimo: in questi giorni spesso mi sono trovato davanti la pagina del blog; ho provato a scrivere 4-5 righe, a ragionare sui pro e sui contro, sulle motivazioni di una scelta che sembra ridicola. Una società seria ed armoniosa come la Samp che d'improvviso decide di fare la cosa più autolesionista del mondo denunciando il migliore giocatore in circolazione per comportamento scorretto nei confronti del presidente Garrone. Quando sono a venuto a conoscenza del fatto non ci potevo credere: ci è cascato un'altra volta è stato il primo pensiero, ma la reazione della società mi è sembrata troppo rigida. Abbiamo viziato, coccolato Cassano in questi anni: gli abbiamo dato sempre una maglia da titolare, la città lo ama, gli abbiamo trovato casa, moglie, lo abbiamo sempre accompagnato, non può finire tutto così, non ci credo!! Lo screzio è quello tra un padre ed un figlio che lo ha deluso e gli è stata chiusa in faccia la porta di casa. Penso che Garrone si debba rendere conto che è il presidente di una squadra di calcio e non di una società per azioni come la Erg. Penso che si debba rendere conto che ci sono migliaia di tifosi blucerchiati (e non) che vogliono tornare ad essere deliziati dalle gesta del genio di Bari vecchia. Penso si debba rendere conto che Cassano si è scusato ed ha un amore per la maglia, per la città, per la squadra che va al di là di quanto si immaginava. Penso che si debba rendere conto che anche lui ha esagerato e che è ora di smetterla con questa battaglia di principi che sta facendo male alla cosa cui sia lui che Cassano vogliono più bene: la Samp.
Io sto con Cassano che sicuramente ha sbagliato ma si è scusato, sto con Cassano che gioca in una provinciale ma ha dei piedi da fuoriclasse assoluto. Sto con Cassano che ha passato una vita a farsi giudicare, a cambiare, a migliorare. Chi ti paga ti può insultare, avvilire, licenziare su due piedi, chi ti paga è padrone del tuo tempo e della tua morale. E chi ci sta più dalla parte di chi prende la paga? Ma quello prendeva tre milioni l'anno. Il principio è lo stesso. Per il petroliere erano arachidi.
Se sbrocca Balotelli, oddio non fate i razzisti, se sbrocca Totti insorge per lui Roma capitale, se sbrocca
Cassano è l'ennesima normale tappa di una carriera e di un uomo dai gravi difetti comportamentali.
Spero vivamente che tutto si sistemi perchè una grande storia d'amore non può e non deve finire così
EL

sabato 30 ottobre 2010

Scommettiamo?


Torna la rubrica con i consigli del week-end! Le ultime schedine proposte sono saltate per un solo pronostico sbagliato, al massimo per un paio....riproviamoci questa settimana sperando che la fortuna sia dalla nostra parte!

Atalanta-Padova 1X (1.13) I bergamaschi devono riscattare la rocambolesca sconfitta di Piacenza
Empoli-Crotone Goal Empoli (1.15) Empoli sempre forte in casa, confidiamo almeno in un goal
Torino-Ascoli Goal Toro (1.11) Si affrontano due squadre in crisi. Il Toro non può più fallire e a noi basta una rete
Palermo-Lazio 1X (1.32) Ci scuserà il buon Reja ma non crediamo che la Lazio possa continuare a vincere
Parma-Chievo 1X (1.24) Gli emiliani, dopo due pareggi consecutivi, ultimi in classifica..non possono perdere!
Cagliari-Bologna 1X (1.18) Stesso identico discorso fatto per il Parma!
Bari-Udinese 1X (1.36) Sono ripetitivo ma.....i baresi sono nelle stesse condizioni di Parma e Cagliari
Arsenal-West Ham 1 (1.15) Non ci dovrebbe essere storia, speriamo che i Gunners non facciano scherzi!
Marsiglia-Rennes 1X (1.13) Scontro al vertice rispettivamente tra seconda e prima in classifica. Gli uomini di Deschamps sono in ascesa, non dovrebbero perdere in casa.
Lione-Sochaux goal Lione (1.09) Gli ex dominatori del campionato sembrano smarriti in patria. Non possono più sbagliare, confidiamo almeno in un loro goal
Heracles-Ajax 2 (1.33) I ragazzini terribili di Amsterdam non possono perdere ulteriori punti, considerando lo scontro al vertice tra Psv e Twente.
Valencia-Saragozza 1 (1.40) Saragozza ultimo e sconsolato, il Valencia deve riscattare il recente rovescio casalingo contro il Maiorca

Quote basse, tante partite...mettendo 3 euro potremmo vincerne quasi 45...dea bendata batti un colpo! 

MDZ

venerdì 29 ottobre 2010

Mondiali pallavolo:buona la prima per le nostre ragazze


L'avventura mondiale della nazionale femminile di pallavolo non poteva iniziare in modo migliore. In Giappone, paese ospitante per la seconda volta consecutiva, le ragazze guidate dal Ct Massimo Barbolini hanno superato Porto Rico in tre set, ottenendo una vittoria senza discussioni. Le azzurre ottengono i primi due punti, rompono il ghiaccio e iniziano a prendere fiducia nei propri mezzi, in attesa di test più probanti.
Qualche difficoltà solo nel primo set: a dir la verità Piccinini & co. partono benissimo arrivando fino al 6-2, ma poi soffrono maledettamente la battuta delle portoricane che mettono a segno un break di 9-2. Le azzurre però non si fanno prendere troppo dal nervosismo e reggono sotto il profilo mentale, ribaltano la situazione e chiudono sul 25-20. Buona partenza delle italiane anche nel secondo set che questa volta dominano incontrastate grazie anche ad una serie di battute di Ortolani  che creano un break micidiale per le avversarie che vengono schiantate 25-11. Poca storia anche nel terzo set che finisce 25-18. Complessivamente la prestazione non è stata delle migliori, ma le azzurre sono state ciniche e hanno portato a casa una vittoria senza spendere troppe energie preziose per i prossimi impegni. Infatti già domani ci aspetta il match contro l'Olanda vicecampione d'Europa che ha battuto per 3-0 all'esordio la Repubblica Ceca. Una partita che misurerà le ambizioni della nostra nazionale che sogna di ripetere l'oro del 2002 in Germania. Il Ct Barbolini è relativamente soddisfatto: "ci siamo trovati in difficoltà nel primo set più per nostro demerito che per loro merito. Poi abbiamo fatto cose discrete a livello individuale". "L'Olanda? Una squadra forte che non scende mai sotto certi livelli e che negli ultimi anni ha vinto un Grand Prix ed è arrivata in finale nell'Europeo...contro di loro dovremo fare di più come squadra".
Appuntamento quindi per domani alle ore 11. Forza ragazze!

MDZ

giovedì 28 ottobre 2010

Il paradosso di una squalifica giusta ma iniqua



Milos Krasic è stato squalificato per due giornate dal giudice sportivo Tosel per la simulazione commessa durante Bologna -Juventus della scorsa giornata. Il serbo, fondamentale per il gioco bianconero, salterà così il big match di sabato sera a San Siro contro il Milan e la sfida casalinga contro il Cesena. Tosel motiva la sua decisione affermando che "i due giocatori non vennero in alcun modo a contatto e che l'arbitro fu indotto in errore da un abile tuffo (l'innaturale trascinamento del piede sinistro ne evidenzia ulteriormente l'intento ingannevole)" e infligge al serbo il minimo della pena per condotta antisportiva. 
La Juventus ha presentato il ricorso scegliendo la formula d'urgenza che, in caso di esito positivo, permetterebbe al giocatore di essere presente contro il Milan. Gli avvocati della società bianconera hanno impostato il ricorso sulla tesi della mancanza di dolo, che escluderebbe la motivazione dell'antisportività, facendo leva sulle dichiarazioni dello stesso giocatore, che ha affermato di aver voluto evitare con quello slancio l'impatto con Portanova che gli era sembrato inevitabile data la velocità con cui il bolognese gli era andato sotto. 
E' inutile fare tanti giri di parole sul caso: la simulazione è evidente, il gesto è antisportivo e aggravato dall'accenno di esultanza del giocatore, quindi la squalifica è ineccepibile. Non mi è affatto piaciuto il comportamento della società e dei suoi tesserati: continuare a dire che Krasic è un bravo ragazzo, che è dispiaciuto, addirittura che non l'ha fatto apposta non giova di certo all'immagine della Juventus, che il presidente Agnelli sta cercando di ricostruire riportando in vita il vecchio Dna Juve, composto da stile, serietà e vittorie. Per non parlare poi del ricorso, basato come detto sopra sulla mancanza di dolo. Non sarebbe forse stato più sportivo ed elegante ammettere l'errore e fare una tiratina d'orecchie al giocatore? Certamente. Nella marea di dichiarazioni false e di rito, ritengo tuttavia opportune e legittime le parole del presidente Andrea Agnelli che ha giustamente stigmatizzato l'attacco mediatico subito dalla Juventus e dal serbo: parliamoci chiaro, ha avuto più spazio questa vicenda, comunque non una bella pagina di sport, che la probabile corruzione che ha scippato all'Italia l'organizzazione di Euro 2012, notizia trapelata in questi giorni. Ridicolo. Krasic ha sbagliato, è stato giustamente punito ma da qui a trattarlo come un criminale o un simulatore di professione ce ne passa. Alzi la mano chi non ha mai fatto il furbetto in un campo da calcio....siamo seri, verginelle non ce ne sono. Tralascio poi i casi in cui simulazioni simili non hanno comportato alcuna sanzione.
Nel titolo ho definito la squalifica giusta (e ho ampiamente spiegato il perchè) ma iniqua. Titolo paradossale, come paradossale è la norma che regola questi casi di simulazione. Giuseppe Marotta, intervenuto sulla questione, ha evidenziato questa anomalia normativa e a mio parere ha perfettamente ragione: se l'arbitro o il suo collaboratore si fosse accorto della furbata di Krasic, l'avrebbe solamente ammonito, risparmiando così al serbo gran parte della bufera mediatica e soprattutto la squalifica in un momento importante della stagione bianconera. Come tutti sappiamo l'arbitro ha sbagliato e quindi Krasic è stato squalificato. Qualcosa non torna. Per il medesimo gesto la sanzione è in un caso un semplice cartellino giallo, nell'altro addirittura due giornate di squalifica. Come se un ladro colto sul fatto venisse solo sgridato e quello che la fa franca viene poi messo in prigione. Il paradosso mi sembra tanto evidente quanto mi sembra facile risolverlo, i casi sono due:  o si espelle il simulatore colto in flagranza con annesse due giornate di squalifica, giustificando così in caso di errore arbitrale la prova tv, oppure, in caso di svista, gliela si fa passare liscia. Ovviamente mi schiero a favore della prima ipotesi che in un solo colpo metterebbe ordine nella giurisprudenza sportiva, quantomai sgangherata, punirebbe con serietà i simulatori e metterebbe a tacere le sgradevoli chiacchiere da bar. O è troppo semplice per gli illuminati dirigenti del pallone?


MDZ

lunedì 25 ottobre 2010

Alonso vince in Corea, ora il titolo è nelle sue mani


Fernando Alonso centra il suo quinto successo stagionale in Corea del Sud e si porta in testa alla classifica mondiale, complice la giornata nera delle Red Bull che totalizzano 0 punti causa i ritiri di Webber, andato a sbattere dopo un testa coda, e di Vettel tradito dal motore quando ormai era comodamente sul podio. Hamilton si piazza alle spalle dello spagnolo e ritorna in corsa per il titolo iridato. Completa il podio Massa il cui unico merito è stato quello di non commettere errori, riuscendo così ad approfittare dei ritiri dei piloti davanti a lui.
Il Gp scatta alle 8 del mattino in Italia, orario in cui per molti, compreso il sottoscritto, specialmente di domenica è difficilissimo alzarsi. Ma la F1, la lotta per il mondiale riescono a far puntare la sveglia a migliaia di appassionati, speranzosi di vedere uno spettacolo degno dello sforzo fatto. Le monoposto sono schierate, tutto è pronto ma ecco che arriva la pioggia. La pista viene rapidamente inondata dall'acqua e la partenza viene posticipata di una decina di minuti (in cui credo che molte persone non avranno avuto la forza di tenere gli occhi aperti). Pioggia insistente + pista ai limiti della praticabilità (scandaloso che un circuito finito di costruire il giovedì prima non sia stato dotato di un sistema di drenaggio per la pioggia) = partenza dietro la safety car. Dura poco anche questo espediente, la visibilità è pressochè nulla, la gara viene stoppata e la partenza ulteriormente posticipata. Non bastasse questo a far tornare gli appassionati europei tra le braccia di Morfeo, la nuova ripartenza avviene ancora una volta dietro la safety car, che rimane in pista in testa al serpentone delle monoposto per ben 16 giri. C'era bisogno di una partenza elettrizzante per farci svegliare e invece molti si sono ritrovati a combattere contro la palpebra calante per più di un'ora.
Chi è riuscito a resistere al richiamo del cuscino si è goduto però una bella gara, come spesso accade sul bagnato: al giro 17, in pratica all'inizio della gara vera, Webber mette due ruote sull'erba sintetica e si gira in testa coda, Alonso riesce ad evitarlo, Rosberg no e per entrambi la gara finisce qui. A Vettel non pare vero di ritrovarsi in testa, con il suo avversario numero uno per la supremazia interna e quella mondiale out; e per il tedesco le belle notizie non finiscono qui. Infatti durante il suo pit stop la cattiva sorte (che poi si farà perdonare) bussa alle porte di Fernando Alonso: ad un meccanico scivola un bullone, il tempo scorre inesorabile e Fernando perde una posizione, con Hamilton che ringrazia e si prende la seconda posizione. Il ferrarista non fa a tempo a disperarsi che Hamilton gli restituisce il favore e la posizione andando lungo ad una curva.
 Tante emozioni, tanti colpi di scena. Ma non è finita qui. Quando i giochi sembrano chiusi, il muretto della Red Bull ordina via radio a Vettel di fare attenzione ai freni, di gestirli causa pericolo rottura. Alonso, manco avesse captato il messaggio, continua a tirare più di prima e si porta ad un secondo dal tedesco: al 45esimo giro, in fondo al rettilineo del traguardo, avviene l' attacco e il ferrarista si prende il primo posto. Poche curve dopo Vettel è costretto ad alzare definitivamente bandiera bianca per colpa del motore Renault della sua Red Bull che si rompe a pochi Km dall'arrivo. Alonso si concede anche il lusso di firmare il giro più veloce della gara prima di andare a prendersi 25 pesantissimi. Come già detto il podio è completato da Hamilton e Massa. Quarto Schumacher, autore di un ottima gara, alle sue spalle Kubica, il nostro Liuzzi, Barrichello, Kobayashi, Heidfeld e Hulkenberg  a chiudere la zona punti.
Paradiso Ferrari, inferno Red Bull. Fernando ora guida la classifica piloti con 11 punti di vantaggio su Webber, 20 su Hamilton e 25 su Vettel. Fuori dai giochi Button, arrivato fuori dalla zona punti, con 42 punti di svantaggio dal ferrarista. Come ha affermato lo stesso Alonso, il mondiale non è per nulla chiuso. Da un lato il ferrarista si trova nella posizione migliore, con un buon vantaggio da gestire a soli due Gp dal termine; dall'altro ora la pressione è tutta su di lui e sul team di Maranello, per altro abituati a giocarsi i mondiali sul filo di lana e abituati alla pressione. Le Red Bull devono inseguire e a maggior ragione hanno l'obbligo di scegliere su quale pilota puntare. Non a caso le dichiarazioni a riguardo di Chris Horner,team principal delle lattine, ci fanno capire che in casa Red Bull hanno capito la lezione e potrebbero adottare il classico gioco di squadra, dopo averlo pesantemente criticato per tutta la stagione. I riflettori sono puntati su queste due scuderie, ma occhio a Hamilton e alla McLaren: l'inglese è spregiudicato e velocissimo, doti da grande pilota che a volte lo portano al ritiro, a volte lo fanno andare fuori pista....ma spesso lo portano al trionfo.
In Corea è successo di tutto...non vediamo quindi l'ora di vedere cosa succederà in Brasile il prossimo 7 Novembre (tra l'altro verso sera, orario molto più gradito), data in cui Fernando Alonso si giocherà il primo match ball...e chissà che il padrone di casa Massa non decida di dargli  finalmente una mano!

MDZ

martedì 5 ottobre 2010

Derby d'Italia in parità: Milan e Lazio godono

Il big-match tra Inter e Juventus si è concluso sullo 0-0. Partita bella nel primo tempo, mentre nella ripresa le squadre sono calate viste le fatiche europee di metà settimana, accontentandosi del risultato di parità. Mi è piaciuta molto la Juve che ha giocato con grande personalità al cospetto dei Campioni d'Europa. L'Inter priva di Pandev, Zanetti, Samuel, Motta e con un Milito ancora al 50% ha dimostrato comunque di essere la squadra da battere muovendo la classifica anche quando la rosa disponibile è ridotta all'osso e manca di alcuni elementi cardine. L'infortunio di Biabiany ha costretto Benitez ad inserire nella mischia Milito e a spostare nuovamente Eto'o come esterno di attacco a sinistra. La coesistenza tra Milito ed Eto' come sussurrato da Benitez a fine partita è sempre più complessa anche perchè il camerunense non pare disposto a sacrificarsi un'altra stagione in un ruolo che non sente suo. Nella Juve la difesa è sicuramente in crescita come si è visto anche nella partita con il Manchester City, il centrocampo ha trovato in Krasic un esterno talentuoso ed in grado di saltare l'uomo ed andare sul fondo con notevole facilità. La coesistenza contemporanea di Melo, Aquilani, Marchiso è possibile e quindi la squadra è più flessibile di quanto sembri: non è legata al solo 4-4-2- rigido di Del Neri. Molto bene anche Quagliarella mentre Iaquinta continua a non dimostrarsi un finalizzatore adatto. Amauri è un giocatore importante per questa squadra per la sua capacità di far salire la squadra, giocare di sponda e muoversi per i compagni. I bianconeri sono sicuramente in crescita ma continuo a non vederli in grado di competere per il titolo.
Il Milan aggancia l'Inter al 2° posto espugnando il Tardini di Parma. Dopo la vittoria alla prima giornata per la squadra di Marino sono arrivati 3 punti in 5 partite. L'infortunio di Giovinco ha tolto imprevedibilità alla manovra, Candreva non riesce a prendere in mano il centrocampo e la squadra è stata dominata dal Milan. Il tridente pesante Robinho-Ibrahimovic-Ronaldinho non funziona ancora al massimo delle proprie possibilità. L'idea di Allegri di piazzare Ronaldinho in posizione centrale dietro le punte può essere interessante anche se il brasiliano è assolutamente inutile in fase di non possesso e il centrocampo deve supportare un trio che non ha facilità di corsa in ripiegamento. Molto bene la coppia centrale Nesta-Thiago Silva: quando giocano insieme e sono a posto fisicamente è molto difficile entrare centralmente nella difesa del Milan. Male fino a questo momento il Parma, da molti indicato come una delle possibili soprese all'inizio del campionato. I gialloblu non hanno la mentalità da squadra operaia, che deve lottare per la salvezza e questo può essere un limite nel caso in cui la squadra di Marino si dovesse costretta a lottare punto a punto fino alla fine.
L'Udinese centra la prima vittoria del campionato al 93' battendo un Cesena giunto alla terza sconfitta consecutiva dopo un mirabolante avvio. Per l'Udinese il discorso è molto simile a quello fatto sul Parma: la squadra non è stata costruita per la parte bassa della classifica: elementi come Sanchez, Di Natale, Zapata, Asamoah, Inler sono di alta qualità. Guidolin è un tecnico che dà assolute garanzie e per questo non è mai stato messo in discussione da Pozzo, nemmeno dopo l'avvio disastroso (sul piano dei risultati, ma non del gioco). Dopo questa prima meritatissima vittoria ora si può aprire un nuovo campionato per i friulani. Il Cesena ha già finito di correre? E'la domanda chiave per capire le speranze di salvezza dei romagnoli che come ho già scritto sono la squadra con l'organico più modesto di tutta la serie A.
Continua ad essere implacabile al Via del Mare il Lecce di De Canio che pur soffrendo si sbarazza del Catania (1-0) grazie al secondo goal consecutivo di Corvia che finalmente ha raggiunto una maturità da giocatore di categoria dopo parecchie stagioni altalenanti. Il Catania gioca meglio, è più squadra sia sotto il punto di vista degli automatismi che della qualità ma Maxi Lopez spreca due goal già fatti. I 4 migliori attaccanti del campionato scorso Milito, Di Natale, Pazzini e Maxi quest'anno hanno segnato 2 goal in quattro (doppietta di Milito al Bari) e non sono determinanti per le loro squadre. Il Catania deve ritrovare in fretta il bomber argentino se no potrebbe, ancora una volta, trovarsi a battagliare per la salvezza.
Modesto pareggio senza goal tra Chievo e Cagliari: è prevalsa la paura di perdere. Il Chievo torna a far punti al Bentegodi dopo due sconfitte consecutive mentre i sardi di Bisoli muovono la classifica dopo una settimana turbolenta che ha portato all'esclusione di Conti ed Agostini, due senatori. Trovo inconcepibili le polemiche che hanno travolto Bisoli dopo la sconfitta con la Juve. Il Cagliari sta facendo benissimo ed il tecnico si è dimostrato capace anche in serie A dopo la trionfale esperienza di Cesena.
Terzo pareggio consecutivo per la Samp che impatta a Bologna. Per l'ennesima volta la squadra non è stata in grado di gestire il vantaggio frutto dell'autorete di Portanova. La Samp non è una squadra votata alle ripartenze ma ha avuto due nitide occasioni prima con Cassano e poi con Pazzini ma i due bomber blucerchiati non stanno attraversando un buon momento. Cassano è stato sostituito da Pozzi ed è andato direttamente negli spogliatoi senza passare per la panchina segno che il talento barese e nervoso e non sta attraversando un buon momento. Dopo le grandi prestazioni nelle prime due giornate (3 goal ed 2 assist) ed in nazionale, Cassano si è assolutamente spento fornendo ogni volta che è stato chiamato in causa prestazioni assolutamente deludenti. La Samp come ha già dimostrato in passato non dipende da Cassano ma è logico che la manovra senza il 99 è meno imprevedibile. Il continuo turn-over proposto da Di Carlo è sintomo che il tecnico di Cassino non ha ancora ben chiaro gli uomini su cui puntare ad occhi chiusi ma soprattutto il modulo: rombo o 4-4-2? Il doppio impegno campionato-Europa League è duro, ma la competizione europea va onorata e il primo posto nel girone lo testimonia. Il rientro di Poli dopo la sosta è fondamentale per dare equlibrio ad un centrocampo che dopo 70' va spesso in debito di ossigeno. Il Bologna si conferma squadra solida e difficile da battere. Quest'anno la salvezza può arrivare con qualche giornata di anticipo.
Vittoria a sopresa quella del Palermo a Firenze. Ancora Ilicic e Pastore in goal. I rosanero dominano il primo tempo, e calano vistosamente nella ripresa quando la Fiorentina li stringe d'assedio dopo aver dimezzato le distanze con Gilardino. Ljiajc spara il rigore del pareggio addosso a Sirigu e la Fiorentina resta così al penultimo posto con 5 punti. La situazione ora è difficile anche se Mihaijlovic ha gli alibi dell'indisponibilità di Vargas, Mutu, Jovetic e D'Agostino elementi cardini della squadra. Il progetto dei giovani di Della Valle sembra comunque essere arrivato al capolinea; anche l'ambiente è più freddo e la squadra fatica ad imporre le proprie trame. In crescita il Palermo, ancora senza Miccoli, ma con un Pastore sempre più uomo squadra. L'intesa tra Munoz e Bovo cresce partita dopo partita così come Ilicic autore di un goal fantastico e di una prestazione notevole
Toni segna il primo goal a Marassi ed il Genoa supera il Bari al termine di una partita molto bella dall'esito incerto. Il Bari gioca come sempre a viso aperto con rapide ripartenze guidate da Almiron, Alvarez e Barreto. Il Genoa, con Veloso sempre più positivo in fase di costruzione, è squadra ancora in formazione ma dà sempre l'impressione di essere molto pericoloso. Dopo il vantaggio firmato Palacio in due minuti la partita può girare: fallo di Moretti su Castillo con conseguente rigore per il Bari ed espulsione dell'ex Valencia. Dopo aver raggiunto il pareggio ed in vantaggio di un uomo paradossalmente in Bari smette di giocare. Il Genoa prende coraggio e cerca la vittoria che arriva allo scadere con Toni. E' una vittoria molto importante per i rossoblu che possono (ri)trovare fiducia nei propri mezzi e riavvicinarsi a posizione di classifica che competono all'organico di Gasperini.
Il Napoli si aggiudica il derby del Sud liqudando (2-0) la Roma. La squadra di Mazzarri vola al 2° posto in classifica stoppando sul nascere la ripresa dei giallorossi. Non mi soprende più di tanto questa posizione di classifica del Napoli: l'attacco è di primissimo livello. Considero Hamisk da anni uno dei giovani più forti al mondo che con Lavezzi e Cavani forma un tridente formidabile soprattutto quando la squadra deve riparire. Il centrocampo è propositivo ma ottimo in fase di copertura con Gargano in costante crescita. Il Napoli da anni fa meno di quanto ci si aspetta. Il 6° posto della stagione scorsa è stato condizionato dal pessimo avvio sotto la guida di Donadoni. Da quando Mazzarri siede sulla panchina partenopea la media  è quasi superiore a 2 punti a partita: la squadra ha imparato a giocare in trasferta con maggiore sicurezza ed in casa soprattutto con le grandi quando può sfruttare gli spazi non sbaglia un colpo. La Roma è stata in partita per 60' ma poi è crollata. E' una sconfitta che ci può stare, su uno dei campi più difficili della serie A ma la posizione in classifica è preoccupante e tutte le difficoltà sono acuite da comportamenti non esemplari da parte dei tesserati. Ieri Boriello si è lasciato andare ad uno sfogo per la sostituzione. L'aspetto che più preoccupa è il fatto che Ranieri non ha ancora le idee chiare su come disporre la squadra: ieri si è presentato a Napoli con una difesa a 3 quando Mexes non era disponibile per squalifica, facendo giocare Cassetti centrale e Cicinho esterno di centrocampo. Una mossa che dimostra come il tecnico testaccino non abbia pienamente in mano la Roma, versione 2010/2011. Resto convinto che fino a che Vucinic non ritroverà la forma migliore per disputare una partita intera, i giallorossi avranno grosse difficoltà.
All'Olimpico Lazio-Brescia valeva il primo posto in classifica. Decide il match un goal di Mauri (fresco di convocazione in azzurro) su favoloso assist di Hernanes sempre più decisivo. La Lazio è in vetta alla classifica grazie ad una difesa solida e ad un gioco in crescita. Reja ha sfruttato un calendario morbido per portare la sua squadra in vetta. Unici impegni difficili sono stati con Samp e Milan che hanno portato un punto. La Lazio non ha sbagliato però contro avversari di caratura inferiore (Bologna, Chievo, Brescia) ed ora si trova da sola in vetta alla classifica. Zarate sta tornando quello del primo anno ma è soprattutto la difesa guidata da Dias che ha trovato un'ottima intesa. Parlare di scudetto è assolutamente fantascientifico ma per la lotta alle coppe europee la Lazio può essere un cliente ostico per tutti
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lunedì 4 ottobre 2010

Continua a volare il Mainz, crollano Liverpool e Bayern Monaco

Settima meraviglia consecutiva per il Mainz: con il 4-2 all'Hoffenheim, gli uomini di Tuchel infilano la 7ª vittoria nelle prime 7 giornate di Bundesliga. Un'impresa imprevedibile solo un paio di mesi fa, quando il Mainz si presentava al via del campionato senza aver operato sul mercato in maniera significativa e con l'unico obiettivo di garantirsi la salvezza il più presto possibile. Restano 3 i punti di vantaggio sulla seconda forza, il Borussia Dortmund che ha spazzato via il Bayern ma già 8 sul terzo posto dell'Hannover. In Bundesliga le cosiddette grandi hanno avuto un inizio schock dal quale non sembrano in grado di riprendersi: lo Stoccarda crolla in casa con l'Eintracht ed è mestamente all'ultimo posto in classifica mentre lo Schalke perde ancora nonostante il 4° goal consecutivo di Huntelaar. Si sa che le squadre di Van Gaal partono piano ma l'inizio del Bayern è davvero disastroso: dopo la vittoria all'esordio con il Wolfsburg sono arrivati 5 punti in 6 partite. Il Bayern non ha gioco e ieri ha subito la velocità e la profondità di un Dortmund sempre più lanciato. Pari spettacolo (2-2) nell'altro big match di giornata tra Bayer e Werder tra due squadre spettacolari ma immature per competere per il titolo. Non credo che il Mainz possa reggere ancora a lungo in vetta alla Bundesliga ma è la più grande sorpresa di questo inizio stagione europeo e va celebrata. Club piccolo, con conti in ordine, allenatore giovane, stadio sempre pieno. Tutto questo paga e mi auguro che il Mainz possa lì dove si trova ora il più possibile
In Inghilterra il Chelsea si aggiudica il derby londinese con l'Arsenal. Come spesso accade i Gunners giocano meglio degli avversari ma sprecano parecchie occasioni nella prima fase del match e vengono puniti da un eurogoal di tacco di Drogba, al 13° goal in 13 partite con la squadra di Wenger. Il raddoppio di Alex a 5' dal termine sigilla una partita che ha comunque ribadito la superiorità della squadra di Ancelotti che già dopo 7 giornate pare avere in mano la Premier. Al secondo posto c'è il Manchester che non t'aspetti, il City, alla terza vittoria consecutiva: il sofferto 2-1 al Newcastle fa capire che i Citizens di Mancini sanno ormai portare a casa anche partite che non meritano e questo è un passo fondamentale nella costruzione di quella mentalità vincente che il tecnico italiano chiede dalla sua squadra. L'ampio turn-over di Ferguson non permette al Manchester di espugnare per la sesta volta consecutiva il campo del Suderland. Lo 0-0 finale rispecchia un match brutto e mal giocato dai Red Devils con il Sunderland di Bruce che non ha dovuto soffrire troppo per portare a casa il punto che voleva. Sir Alex continua a dare le chiavi della squadra a Nani, ma il portoghese non ha nemmeno la metà dei numeri di Cristiano Ronaldo e lo ripaga con prestazioni insufficienti. Male anche Macheda ed Owen. Lo United resta (assieme al Fulham) l'unica squadra imbattuta di Premier ma le vittorie sono solo 3 e di questo passo impensierire il Chelsea per il titolo appare problematico.
Crolla in piena zona retrocessione il Liverpool umiliato ad Anfield dal Blackpool. Sotto di due goal all'intervallo i Reds hanno una reazione d'orgoglio nella ripresa dove creano anche numerosi presupposti per il pareggio dopo aver dimezzato le distanze con Kyrgiakos, ma il goal non arriva. L'ennesimo infortunio di Torres priva la squadra dell'unico fuoriclasse nel reparto avanzato e la manovra è sterile. A fine gara pesantissima contestazione della Kop. Panchina di Hodgson a rischio. I problemi socetari sono evidentissimi e probabilmente prima causa del disagio della squadra ma senza dubbio le responsabilità del tecnico sono evidenti. Forse le dimissioni sarebbero la scelta più sensata. Alternativa numero uno Juande Ramos.
Nella Liga nuovo sorpasso del Real Madrid al Barcellona. Le merengues spazzano via (6-1) il Deportivo. Il punteggio tennistico dimostra la modestia del Depor (ora ultimo) ma anche la forza del Real, senza dubbio alla miglior partita della stagione con Cristiano Ronaldo ritornato ad altissimi livelli. Il Barcellona è bloccato (1-1) in casa dal Maiorca. Privi di Xavi, Puyol e Villa i catalani collezionano una quantità industriale di palle goal ma non le sfruttano e come già accaduto in questo scorcio di stagione alla prima disattenzione vengono puniti. Sempre in vetta il Valencia che domina l'Athletic Bilbao (2-1) più di quando dica il punteggio sfruttando con la velocità di Mata e Pablo Hernandez la disattenta difesa basca. Non credo che Valencia e Villareal (2° da solo dopo la vittoria con il Racing Santander) possano guidare la classifica ancora a lungo ma per la corsa al 3° e 4° posto validi per la Champions saranno favorite nella corsa che comprende anche Siviglia ed Atletico Madrid che ieri si sono affrontati in una sorta di scontro diretto che ha premiato gli andalusi (3-1).
Anche in Francia le big non sono in vetta alla classifica nonostante in questo turno abbiano mostrato incoraggianti segnali di ripresa. Rennes e St Etienne tentano una piccola fuga braccate a 3 punti da Lilla, Tolosa e Brest. A 6 punti dalla vetta troviamo il Marsiglia campione in carica, mentre nonostante le vittorie Bordeaux, Lione ed Auxerre sono ancora più dietro.
In Olanda l'Ajax sconfitto in casa dall'Utecht perde la vetta a scapito del PSV. La vittoria del Twente ricompatta le 3 grandi racchiuse in 3 punti: credo che l'Eredivisie come l'anno scorso sarà una corsa a 3 decisa negli scontri diretti. Per gli amanti delle scommesse da seguire il Benfica che sta risolvendo alcuni equivoci tattici e sta tornando la squadra spettacolare e vincente della scorsa stagione. Le partenze di Di Maria e Ramires sono state difficili da digerire ma la squadra pare ora più equilibrata. Raggiunto il 2° posto con la terza vittoria consecutiva, l'obbiettivo è provare a ricucire lo strappo con il Porto per ora davanti di 6 punti ed impegnato questa sera nell'insidiosa trasferta di Guimaraes.
EL

domenica 3 ottobre 2010

Serie B: fuga Siena, bene Empoli ed Atalanta


La capolista Siena fatica più del previsto per aver ragione del Modena ma merita il successo centrato nella ripresa grazie a Ficagna e Larrondo. Proprio l'ingresso dell'argentino cambia la partita: dà velocità e profondità, quella che Calaiò non riusciva a proporre ieri. Una squadra che si permette di poter tenere in panchina un giocatore così non può certo aver problemi in questo campionato. Ieri è arrivata la quinta vittoria nelle ultime sei partite: Conte sta gestendo bene un gruppo costruito e pensato per la promozione diretta. Già 4 i punti di vantaggio sulla coppia al 2° posto: il Novara gioca il posticipo a Varese mentre l'Empoli (unica squadra imbattuta assieme al Siena) espugna Cittadella al 93'. La giovane squadra di Aglietti continua a proporre un calcio molto divertente e spregiudicato; a Cittadella domina la partita, va in vantaggio di 2 goal e di un uomo a 15' dalla fine, si fa rimontare e trova il goal partita con Moro. Ottima l'intesa tra Foti e Coralli, mentre a centrocampo il doriano Soriano è sempre più sicuro in regia e Musacci sta crescendo partita dopo partita. Il Cittadella dal canto suo perde l'ennesima partita negli ultimi minuti: ora la situazione dei veneti è preoccupante soprattutto se raffrontata con lo strepitoso campionato scorso. Vince e convince (per la prima volta) anche l'Atalanta di Colantuono. Grazie ai goal di Ruopolo ed Ardemagni la Dea espugna Sassuolo ed inguaia i neroverdi, soprattutto la panchina di Arrigoni. Con Doni in campo dal primo minuto come vertice alto di un rombo che prevede Carmona davanti alla difesa, Padoin e Barreto interni la manovra acquista maggiore imprevedibilità e premette agli attaccanti di avere maggiori palle a terra giocabili. Non è un caso che Ardemagni si sia sbloccato proprio ieri quando ha avuto possibilità di giocare in profondità. Credo che Colantuono insisterà con questo modulo accantonando per adesso il 4-4-2. Male il Sassuolo: l'ingresso di Bruno troppo tradivo e la squadra è spenta, alla quarta sconfitta dell'anno. L'assenza di Catellani non può essere una scusante per una squadra priva di idee e di gioco.
Si affaccia in zona promozione la Reggina che batte 3-2 al Granillo il Vicenza al termine della più bella partita di giornata. Il Vicenza si trova in vantaggio per due volte ma la sciocca espulsione di Di Matteo condiziona la partita decisa da un gran goal di Bonazzoli, ancora una volta decisivo. Atzori continua a puntare su un interessante mix di giovani ed esperti che sta dando i suoi frutti. Deve invece trovare maggiore continuità il Vicenza. I biancorossi giocano molto bene, hanno talento da vendere in attacco ma quest'anno a differenza del passato il Vicenza fa fatica fuori dal Menti. Pari scoppiettante tra Piacenza e Padova con i biancoscudati incapaci di difendere per due volte il vantaggio. Il Piacenza ritrova Cacia (doppietta) che può essere una fondamentale arma in più per la corsa alla salvezza. Madonna deve gestire una situazione di classifica sempre più complicata ma ieri per lo meno la squadra ha mostrato attributi e risorse caratteriali notevoli.
Nel gruppo di squadre a 10 punti c'è anche il Torino sempre più Bianchi dipendente che ha piegato il Portogruaro autore ancora una volta di un'ottima prestazione. La squadra di Lerda non ha ancora trovato un gioco ed in questo momento si affida alle iniziative dei singoli: Bianchi, Sgrigna, Iunco ed alle parate di Rubinho. Nonostante la sconfitta, ottimo il Portogruaro che ha una precisa intelaiatura di gioco. I veneti corrono molto e questo potrebbe essere, nel lunghissimo campionato di b, un handicap ma se riusciranno a tenere il ritmo e la condizione fisica mostrata in queste giornate la salvezza non dovrebbe essere un problema.
Sottolineo anche la rotonda (seppur bugiarda nel punteggio) vittoria della Triestina di Iaconi sul Crotone, al primo stop stagionale. Gli alabardati guidati da un ritrovato Godeas stanno mettendo in mostra un ottimo gioco, aggressivo sugli esterni: Testini e Antonelli sarebbero titolari anche in compagini di vertice.
Risale anche il Livorno che nell'anticipo del venerdì dilaga ad Ascoli (1-5). L'impressione è che Pillon debba ancora trovare l'assetto giusto ma nel momento in cui i toscani avranno una quadratura definitiva potranno togliersi numerose soddisfazioni e puntare sicuramente ai play-off promozione. L'Ascoli dopo un ottimo avvio si sta perdendo condannandosi al consueto anonimo campionato di centro classifica.
Il debutto di Moriero sulla panchina del Grosseto equivale alla seconda vittoria dei maremmani contro il Frosinone. Presente e passato di Moriero a confronto. La cacciata di Apolloni è stata inevitabile: il rapporto con i giocatori non decollava e la classifica non era certo soddisfacente. Non credo che il Grosseto possa ripetere gli ottimi campionati passati ma una salvezza tranquilla è assolutamente alla portata dei maremmani così come del Frosinone, ieri tradito da Lodi e Santoruvo (espulso) assolutamente sottotono.
Per chiudere il Pescara si aggiudica lo scontro diretto a Leffe ed inguaia i seriani. Seconda vittoria consecutiva per il Pescara che raggiunge una zona tranquilla di classifica. Di Francesco ripropone Soddimo dietro le punte ed il rientro a pieno regime di Bonanni dà più qualità alla manovra. Male l'Albino ma Mondonico punta sul recupero di Cissé per recuperare terreno il classifica.
EL

Ciclismo: Hushovd campione del mondo, solo quarto Pozzato

A Geelong vince in volata Thor Hushovd portando per la prima volta la Norvegia sul tetto del mondo, l'Italia non riesce ad agguantare il 3° gradino del podio per una manciata di centesimi. Il team azzurro di Bettini ha provato a rendere la corsa dura fin dall'inizio ma non è riuscita a portare un'azione decisiva. Visconti, Nibali, Tosatto hanno lavorato per il nostro finisseur, Filippo Pozzato che si è trovato all'ultimo giro con i crampi. Ancora una volta il vicentino come troppo spesso gli accade nelle corse di un giorno è arrivato stanco agli ultimi chilometri e non è riuscito ad incidere. Il favorito della vigilia, il belga Gilbert ci ha provato a due chilometri dall'arrivo ma è stato risucchiato nel gruppo a 300m dal traguardo. E' la situazione che l'Italia voleva evitare: l'arrivo in volata senza avere nessun tipo di velocista in squadra. Bennati, inguardabile alla Vuelta, non è stato giustamente convocato mentre le numerose salitelle presenti nel circuito non sarebbero state adatte ad Alessandro Petacchi. All'Italia serviva un uomo come Bettini capace di stare con i migliori dopo 300Km e poi piazzare lo scatto decisivo a pochi metri dall'arrivo. L'Italia ha corso bene prendendo in mano il mondiale fin dalle prime battute ma la tattica era impostata su un corridore forte, veloce, talentuoso ma che non è un campione e che negli ultimi metri paga. Hushovd ha vinto con merito: pur senza squadra il norvegese ha sfruttato il lavoro di Italia e Spagna (per un Freire deludente) e all'arrivo non ha perdonato. I vari Gilbert, Evans che avevano bisogno di una corsa dura sono rimasti a bocca asciutta. Ha vinto il corridore che in questa situazione era il naturale favorito: dopo 300Km in un arrivo in volata il mondiale non poteva avere un esito diverso. L'argento e' andato al danese Matti Breischel, il bronzo all'australiano Allan Davis. Senza dubbio due sorprese: almeno una medaglia era alla portata degli azzurri che hanno corso come detto al meglio come squadra ma l'ultimo uomo, Pozzato, è arrivato stanco e con i crampi all'appuntamento più importante della sua carriera, agli ultimi metri che fanno la differenza tra un ottimo corridore ed un campione
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sabato 2 ottobre 2010

Europa League: Giovedì positivo per le Italiane

Giovedì europeo positivo per le squadre italiane impegnate in Europa League. La Juventus supera l'esame Manchester City con un'ottima prova di maturità, portando a casa un pareggio importante per proseguire il cammino in coppa. I bianconeri iniziano la partita senza farsi intimorire dall'ambiente inglese come sempre carico a mille,e passano persino in vantaggio all'11' con un gran tiro di Iaquinta che beffa Hart. Il City reagisce, la Juve soffre ma offre una buona prova difensiva non rinunciando ad offendere. Gli uomini di Mancini trovano il pareggio al 37': Johnson taglia dietro a De Ceglie lasciandolo sul posto e beffa in uscita Manninger. Le squadre vanno a riposo sull'1-1. Nella ripresa il copione non cambia, la Juventus risponde colpo su colpo ad un City comunque non trascendentale ma sempre temibile e nei minuti finali rischia di fare bottino pieno con una punizione del solito Del Piero che si stampa sulla traversa e rimbalza sulla linea di porta. Finisce 1-1, risultato giusto che dà fiducia agli uomini di Del Neri in vista della partita delle partite contro i rivali dell'Inter, test ben più probante di quello inglese. Nello stesso girone dei bianconeri continua il buon momento del Lech Poznan che liquida il Salisburgo con un secco 2-0 casalingo e affianca il City in testa alla classifica con 4 punti; la Juve insegue a quota 2, ultimi gli austriaci fermi a 0.
Avvio shock per il Napoli a Bucarest contro la Steaua, sotto tre a zero dopo solo 15'. Mazzarri fa turn over con Hamsik e Lavezzi in panchina e anche l'11 titolare sembra snobbare la competizione: passa solo un minuto e i rumeni si portano in vantaggio con un autogol di Cribari; al 10' De Sanctis si fa beffare da una punizione da metà campo per il 2-0. E non è finita qui, al 15' un traversone dalla destra attraversa tutta l'area piccola, non interviene nessun difensore azzurro e Kapetanos appoggia in rete per il 3-0. Lo stesso attaccante greco al 20' ha tra i piedi la palla per il 4-0 ma la spreca e non contento poco dopo si fa cacciare per aver sferrato un insensato pugno a Santacroce. Il Napoli si vede solo nel finale di tempo: Sosa colpisce il palo su punizione, Vitale arriva per primo sulla ribattuta ed insacca. 3-1 al riposo. Nel secondo tempo Mazzarri inserisce Hamsik e Lavezzi ricomponendo il tridente titolare, ma è lo Steaua a divorarsi per due volte il 4-0. Al 73' Hamsik esplode un gran tiro dalla distanza e porta i suoi sul 3-2. Dal baratro al pareggio il passo è breve: il 3-3 arriva al 98' con Cavani che risolve una mischia in area di rigore. I padroni di casa si infuriano, a ragion veduta direi dato che gli 8' di recupero sono davvero inspiegabili. I napoletani riescono a tirarsi fuori da una situazione imbarazzante e approfittano anche della prestazione incolore del Liverpool,  mai pericoloso e svagato in difesa, che non va oltre lo 0-0 in Olanda contro l'Utrecht. Gli inglesi comandano il gruppo con 4 punti, Napoli e Utrecht seguono a 2, ultimi i rumeni a 1.
Al Renzo Barbera il Palermo è obbligato a vincere contro il Losanna, formazione che milita nella serie B svizzera. L'impegno non è dei più difficili ma i rosanero incontrano diverse difficoltà, fanno la partita ma non trovano mai lo spunto giusto per passare in vantaggio, subendo anche qualche pericoloso contropiede. Le due squadre vanno a riposo sullo zero a zero e dobbiamo registrare l'ennesimo infortunio a Miccoli, tornato titolare dopo tanto tempo causa infortunio al ginocchio, per lui un risentimento al polpaccio sinistro. Il Palermo torna in campo con un piglio diverso e arriva a sfiorare il vantaggio in diverse occasioni, quando finalmente al 34' Pastore offre una gran palla a Migliaccio che non manca l'appuntamento con il suo primo goal europeo regalando ai suoi una preziosa vittoria. Nell'altra partita del girone il Cska mette già al sicuro la qualificazione liquidando con un 3-0 lo Sparta Praga. I russi volano a quota 6, Palermo e Sparta a 3 punti si giocheranno la qualificazione fino all'ultima giornata. Gli svizzeri rimangono a quota zero, per loro sarà dura persino fare un punto.
La Sampdoria di Di Carlo arriva allo scontro casalingo contro il Debrecen in un momento di difficoltà, i blucerchiati hanno raccolto infatti 2 punti nelle ultime tre partite di campionato e non vincono dalla prima giornata, un mese esatto. Il tecnico di Cassino cerca di apportare dei correttivi tattici riproponendo quel 4-4-2, momentaneamente accantonato per il 4-3-1-2, che tante soddisfazioni aveva portato ai genovesi, e non rinuncia a Cassano e Pazzini, coppia imprescindibile per ottenere risultati. Il terreno del Ferraris è allucinante, non degno nemmeno di un campetto di periferia. La Samp non segna da due partite, Pazzini dallo sfortunato preliminare di Champions contro il Werder, ma al 17' l'incantesimo si spezza, il Pazzo si procura un rigore e lo trasforma. Gli ungheresi non mollano e provano a fare la partita, complice la difesa blucerchiata che non sempre si fa trovare pronta; la Samp cerca di controllare, fallisce con Cassano il raddoppio e deve ringraziare Curci in almeno un paio di circostanze. Buona vittoria, utile per morale e classifica. Nell'altra sfida del girone il Psv vince facile per 2-0 in Ucraina contro il Metalist, e vola a quota 4 insieme alla Samp, sorpassando proprio gli ucraini che rimangono fermi a  3 punti. Il girone è molto equilibrato, la coppia di testa ha le qualità per imporsi ma il Metalist può dare filo da torcere. Non ha chance il Debrecen, due sconfitte per gli Ungheresi.
Speriamo che le squadre italiane continuino ad ottenere buoni risultati, cosa fondamentale per mantenere i quattro posti in Champions, che i tedeschi potrebbero portarci via.
Nel girone B i campioni in carica dell'Atletico Madrid vivono un momento di difficoltà: dopo la sconfitta rimediata in Grecia contro l'Aris, non riescono a battere al Vicente Calderon il Leverkusen che li blocca sull'1-1, dopo essere persino andati in vantaggio. Il Rosenborg batte 2-1 l'Aris e si porta in testa alla classifica con 4 punti; tedeschi e greci inseguono a 3, chiude la classifica l'Atletico, forse privo di motivazioni europee e più interessato alla Liga. La qualificazione rimane comunque apertissima a tutte e 4 le formazioni.
Per quanto riguarda il girone C, i portoghesi dello Sporting Lisbona abbattono i bulgari del Levski Sofia con un altisonante 5-0, ottenendo la seconda vittoria dopo la vittoriosa trasferta in casa del Lille e il primo posto solitario a punteggio pieno che vuol dire qualificazione quasi sicura. I francesi tornano con un punto dal Belgio, la sfida con il Gent finisce infatti 1-1. Il Levski è secondo a 3 punti, Gent e Lille insieme a 1. Le tre squadre si giocheranno il secondo posto utile.
Nel Girone D il Paok regola la Dinamo Zagabria per 1-0; il Villareal batte il Bruges 2-1, a segno anche il nostro Giuseppe Rossi. I greci sono in vetta con 4 punti, seguono spagnoli e croati a quota 3, ultimo il Bruges con 1 solo punto.
Sorprese nel girone E, dove il BATE Borisov e lo Sheriff battono le più quotate AZ e Dinamo Kiev rispettamente 4-1 e 2-0. BATE a quota 4, AZ e Sheriff a 3, Dinamo Kiev lontana dai fasti del passato con un solo desolante punto.
Lo Zenit di Spalletti batte per 4 a 2 l'AEK Atene e domina il girone G con 6 punti. L'Anderlecht rimedia la seconda sconfitta perdendo 1-0 in Croazia contro l'Hajduk che affianca i Greci a quota 3 punti.
Nel Girone F lo Stoccarda ultimo in classifica in Bundesliga dimentica le difficoltà in campionato ottenendo la seconda vittoria in europa, stavolta in casa dell'Odense, battuta 2 a 1. Punteggio pieno per loro. Gli svizzeri dello Young Boys battono 2-0 il Getafe e affiancano proprio gli spagnoli a quota 3. Cenerentola Odense ferma a zero.
Il girone J vede il Paris St Germain primo con 6 punti dopo la vittoria per 2-0 contro il Karpaty, ultimo a zero punti. Il Siviglia raggiunge in classifica, a quota 3, il Borussia Dortmund, espugnando l'ostico Westfalen Stadium di Dortmund con goal di Cigarini. Evidentemente lo stadio porta bene agli italiani.
Infine nel girone L possiamo dire che i giochi per la qualificazione sono praticamente chiusi; infatti Porto e Besiktas viaggiano a braccetto a punteggio pieno, battendo in trasferta rispettivamente il Cska Sofia per 1 a 0 e il Rapid Vienna per 2 a 1 (titolare il nostro Ferrari).

MDZ