Cerca nel blog

giovedì 30 settembre 2010

Cicilismo: Cancellara campione del mondo a cronometro, bufera Contador

Fabian Cancellara ha vinto d'autorità la cronometro del mondiale rifilando più di un minuto a David Millar, ottimo secondo. Lo svizzero si conferma il più forte in questa specialità per l'ennesimo anno consecutivo. Dopo una partenza controllata Cancellara ha aumentato la media con picchi di 55 Km/h. E' il quarto mondiale a cronometro per lo svizzero ora da tenere d'occhio anche per la gara in linea in programma domenica. Intanto il mondo del ciclismo deve registrare la precauzionale sospensione dell'Uci ad Alberto Contador per la presenza di clenbuterolo nelle urine del campione spagnolo fresco vincitore del Tour de France. Il fatto risale al 21 luglio quando le squadre sono a Pau nel giorno di riposo che precede la tappa del Tourmalet. Lo staff di Contador per ora sembra assolutamente tranquillo e rimanda al mittente ogni accusa di doping che ha spesso accompagnato la fologrante carriera del ciclista spagnolo.
Niente doping, ma solo un' intossicazione alimentare dovuta ad "un filetto che veniva dalla Spagna": cosi le prime dichiarazioni di Contador dopo la sospensione per sospetto doping. E' la solita frase di circostanza o la verità? Per il ciclismo si deve sperare che Contador sia un campione pulito: tutto il movimento ha bisogno di un ciclista pulito, un campione senza macchie. Troppo spesso in questo sport ci si entusiasma per un campione che subito dopo entra nelle maglie dell'antidoping: è successo a Basso, a Riccò, a Di Luca, a Rebellin prima a Pantani, a Frigo a Rasmussen, a Landis. Armstrong nella sua carriera si è dovuto difendere più dalle accuse di doping che dagli avversari. Il tempo ci dirà se Contador è un vero campione o l'ennesimo prodotto di sostanze proibite
EL

Champions: bene le italiane, volano le inglesi

Con le partite di ieri si è conclusa la seconda giornata dei gironi di Champions. L'Inter ha battuto 4-0 il Werder Brema. Grande dimostrazione di forza dei nerazzurri che privi di Milito, Zanetti, Motta e Samuel giocano la migliore partita della stagione. Squadra corta, aggressiva in pressing, ottima nella gestione della palla e letale negli spazi con un Eto'o già in doppia cifra sotto la guida di Benitez. Al Werder mancavano tutti gli uomini migliori, da Fritz, a Frings a Pizzarro: le colonne di centrocampo e di difesa. La scelta di Schaaf di tenere in panchina Hunt e di schierare dal primo minuto Arnautovic ha fatto capire che il tecnico del Werder non credesse molto nelle possibilità della sua squadra contro i campioni d'Europa. Dopo un ottimo avvio (con occasione per Hugo Almeida) il Werder è uscito dal campo. Sneijder,Coutinho e Biabiany erano sempre liberi, Cambiasso e Stankovic recuperavano palla con straordinaria facilità. La tripletta di Eto'o è la testimonianza della lentezza e della disattenzione della difesa tedesca che si è trovata sempre sorpresa e fuori posizione. Nell'altra partita del girone altro risultato che non lascia spazio a repliche con il Tottenham che batte 4-1 il Twente. Dopo un primo tempo chiuso sullo 0-0 complice il rigore sbagliato da Van der Vaart nella ripresa gli Spurs cambiano ritmo e trovano a ripetizione la via della rete con trame veloci. L'impressione è che tra Tottenham ed Inter ci sia in palio il primo posto nel girone. Gli inglesi e i nerazzurri paiono aver messo al sicuro la qualificazione. Il Twente non prendeva 4 goal da 2 anni ma in Europa è ancora poca cosa.
Il Lione continua ad essere una squadra a due faccie: a punteggio pieno in Champions e al terz'ultimo posto in campionato. Ieri i francesi sono stati protagonisti di una prova di forza a Tel Aviv togliendo di fatto agli israeliani ogni speranza di qualificazione. Per il 2° posto corsa a due tra Schalke e Benfica. Importantissima la vittoria degli uomini di Magath per 2-0 grazie a Farfan ed Huntelaar. Il campio di modulo con Jurado dietro Huntelaar-Raul ha sicuramente giovato allo 04, alla seconda vittoria nelle ultime 3 partite. Deludente il Benfica, sempre privo di Aimar che non riesce ad essere veloce e propositivo come l'anno scorso. Cardozo e Saviola sono avulsi dal gioco della squadra.
La partita più attesa della serata era quella del Mestalla tra Valencia e Manchester United. Il Valencia conosce la prima sconfitta dell'annata dopo 5 vittorie ed un pari mentre il Manchester centra il secondo successo esterno. Privo di Rooney, Ferguson dà fiducia a Berbatov ma sono gli ingressi di Macheda e di Hernandez a cambiare la partita. Proprio una combinazione tra l'italiano ed il talento messicano permette ai Red Devils di spezzare l'equilibrio di una partita in bilico fino al 85'. Valencia e Manchester sono sicuramente le squadre più forti del girone e non credo abbiano alcun problema a passare il turno. Il ritorno di Ferdinand ha subito restituito equlibrio alla fase difensiva dello United, ottima anche la prestazione di Carrick e di Park schierato come esterno d'attacco e fondamentale nel togliere l'iniziativa a Miguel sul settore di destra. A Glasgow i Rangers tornano alla vittoria europea dopo 14 partite di astinenza. L'1-0 al Bursaspor sta stretto agli scozzesi che hanno tenuto in mano il pallino del match per tutti i 90'. Modestissimi i turchi ancora a 0 punti e goal fatti, cenerentola dei girone: chi perderà punti con il Bursapor fallirà la qualificazione.
Pareggio tra Rubin Kazan e Barcellona. I russi come l'anno scorso riescono ancora a fermare la corazzata di Guardiola. La partita è decisa da due calci di rigore trasformati da Noboa e Villa. Il Barcellona ha giocato il suo calcio migliore per cercare il pareggio, ma il campo in pessime condizioni e il pressing del Kazan hanno impedito a Xavi ed Iniesta di ragionare. Martins nelle ripartenze attaccava di continuo gli spazi ed i due centrali del Barcellona sono andati spesso in affanno segno che i blaugrana se presi in velocità possono essere perforabili. Il rientro di Messi entrato dalla panchina per un insufficiente Mascherano non ha inciso sulla partita anche se nel finale il palo dei russi e il goal fallito da Bojan dimostrano che le squadre non si sono accontentate del pareggio.
Il risultato più soprendente tra le 16 partite di Coppa viene da Atene dove il Copenaghen espugna il campo del Panathinaikos dando continuità alla vittoria casalinga sul Rubin. I danesi sono in vetta al girone a punteggio pieno, senza aver subito goal così come Chelsea e Real Madrid... La favola può continuare visti i 5 punti di vantaggio sul Rubin e i 6 sui greci: dovessero riuscire a cogliere un punto nella doppia sfida con il Barcellona i danesi possono fare un serio pensiero a raggiungere gli ottavi di finale.
Si rimette in corsa la Roma: la vittoria per 2-1 sul Cluj è importantissima per la squadra di Ranieri che ancora una volta indovina i cambi: l'ingresso di Boriello per Vucinic dà la scossa ad una partita che i romeni stavano giocando meglio. La Roma è timorosa, e molto fortunata visti i due legni pieni colpiti da Traorè. Il Cluj (14° nel campionato romeno) si difende rischiando pochissimo e riparte in contropiede. Ranieri cerca di fare un po' di turn-over ma i rincalzi non sono all'altezza: largamente insufficienti le prestazioni di Cicinho e Castellini in seria difficoltà ogni volta che vengono attaccati. Il goal di Mexes su calcio d'angolo e la prodezza balistica di Borriello (sinistro al volo su lancio da 30 metri di De Rossi) non risparmiano alla Roma la sofferenza finale visto che il Cluj riesce a dimezzare le distanze e nel finale si rende molto pericoloso. La Roma è ancora in convalescenza ma con Inter e Cluj ha ritrovato la buona sorte: nelle precedenti partite tutti gli episodi giravano male ora tutto sta andando per il verso giusto: sono due vittorie non meritate ma portate a casa. Il 2° posto nel girone la Roma se lo giocherà proprio con i romeni visto che il Bayern pare fuori portata ed il Basilea già tagliato fuori dai giochi dopo la sconfitta casalinga con i tedeschi. La squadra di Fink passa in vantaggio ma non riesce a chiudere la partita e nel secondo tempo subisce la rimonta grazie ad una doppietta di Schweinsteiger che proietta un brutto Bayern in vetta al girone a punteggio pieno.
Il girone F sembra già aver dato i propri responsi con Chelsea e Spartak Mosca in vetta a punteggio pieno e Marsiglia e Zilina ancora ferme al palo. L'impressone è che i francesi non abbiano alcun problema a raggiungere il 3° posto che mette in palio l'Europa League mentre tra inglesi e russi la squadra di Ancelotti è favorita per il po rimposto. I russi giocano bene, hanno elementi estrosi in squadra ma dietro se attaccati soffrono come si è visto a Marsiglia nonostante la vittoria.
L'unica squadra italiana a non centrare i tre punti è il Milan che impatta 1-1 ad Amsterdam. Dopo essere passato in svantaggio è il solito Ibra a rimettere le cose a posto per i rossoneri dopo che Robinho si era mangiato un goal già fatto. Il brasiliano schierato al posto di Ronalidinho è ancora indietro di condizione e poco brillante nella corsa. Il sacrificio richiesto da Allegri non fa parte del suo bagaglio e lascia spesso scoperto Antonini sulla corsia di sinistra. Molto bene Seedorf ed Ibrahimovic che hanno un atteggiamento a tratti indolente ma che in realtà si sacrificano per la squadra. Il Milan in campo è molto lungo, ma sicuramente è un dettame di Allegri che più volte sottolinea l'importanza di tenere la squadra lunga al fine di occupare una maggiore porzione di campo. Il pareggio è ottimo, ed ora ci si giocherà il primo posto nella doppia sfida con il Real di Mourinho che è uscito con i 3 punti da Auxerre. Il tecnico portoghese ha presentato il doppio centravanti Higuain-Benzema e la mossa non è stata delle migliori con le merengues pessime nel primo tempo. L'ingresso di Ozil per il francese e soprattutto quello di Di Maria hanno ridato un po'di freschezza alla squadra che ha ritrovato velocità di manovra. In contropiede Marcelo per anticipare Jelen ha rischiato l'autorete trovando il palo pieno, pochi minuti dopo il Real ha trovato il goal. A 8' minuti dalla fine l'Auxerre si è visto beffato e non è riuscito ad imbastire nessun tipo di reazione. Real ancora in costruzione ma molto solido in difesa come si evince dall'unico goal subito in 7 partite.
Anche il girone H è chiuso con Arsenal e Shakhtar che vincono con largo scarto in trasferta con Partizan e Braga e di fatto costringono portoghesi e serbi a giocarsi il 3° posto.
EL

martedì 28 settembre 2010

Alonso trionfa a Singapore, il mondiale non è più un sogno!

Seconda vittoria consecutiva per Fernando Alonso che ha dominato il Gp di Singapore, circuito che sembra disegnato apposta per esaltare le caratteristiche tecniche della Red Bull e che invece ha esaltato la rossa e lo spagnolo. Dopo l'autorevole pole conquistata in stile Monza, cioè al primo giro utile nella Q3, lo spagnolo si ripete in gara non sbagliando nulla e rimanendo sempre al comando. Alle sue spalle sono arrivate le Red Bull di Vettel e Webber; Hamilton costretto al ritiro dopo una collisione con Webber.
Ai blocchi di partenza la tensione è alle stelle per Alonso e i tifosi del cavallino, memori della brutta partenza di Monza. Lo spunto della rossa non è dei migliori, Vettel sembra essere in grado di prendersi la prima posizione, Alonso lo capisce e sposta la sua traiettoria per chiudere il tedesco, salvando la leadership della gara. Nessun incidente in partenza, con posizioni pressochè invariate. Massa entra subito ai box dopo il primo giro, con la speranza che la safety car dia una mano entrando. Speranza che si avvera subito al quarto giro, la SC entra per far spostare la Toro rosso di Liuzzi. Webber viene richiamato ai box per sfruttare le circostanze, mentre tutti gli altri big rimangono fuori. Al sesto giro la SC rientra, Alonso riparte benissimo dando anche un pò di metri di distacco a Vettel. La corsa inizia qui, con i due che si sfidano a colpi di giri veloci, staccando tutti gli altri. Nel frattempo per i loro compagni di squadra inizia a pagare la strategia del pit stop anticipato, Massa risale in 14 posizione, Webber scala la classifica fino alla nona regalandoci anche tre ottimi sorpassi. Arriva il 29esimo giro, Alonso e Vettel si fermano insieme ai box: ancora una volta i meccanici del cavallino hanno la meglio, Vettel commette anche un piccolo errore nella ripartenza che comunque gli fa perdere pochi decimi. I due rientrano in pista, riparte un'altra gara e immancabile ritorna in scena la safety a compattare il gruppo, che dopo la giostra dei pit-stop in testa vede Alonso Vettel e Webber nei primi tre, Hamilton e Button ad inseguire. La safety esce ed è subito colpo di scena: Hamilton si avvicina a Webber, lo affianca all'esterno, gli mette davanti mezza macchina ma alla staccata gli chiude la porta con troppa decisione. Collisione inevitabile, Webber tocca Hamilton che è costretto a ritirarsi, sospensione danneggiata per lui. L'episodio viene messo sotto inchiesta dalla commissione gara, che poi lo bollerà come "incidente di gara", cioè nessuna penalità per l'australiano che conquista un terzo posto fondamentale. Secondo zero consecutivo in classifica per l'inglese, che con la sua foga sta compromettendo il suo mondiale: è un pilota talentuoso e spettacolare ma purtroppo, e la cosa è molto grave per questo sport, chi cerca di dare spettacolo poi la paga cara, meglio starsene dietro l'avversario e sorpassarlo ai box, Monza docet. A proposito di spettacolo non posso non citare Robert Kubica, che nel finale di gara ha effettuato sorpassi da manuale, complici le gomme nuove appena montate. Che peccato che un talento del genere non sia in un top team. Vedere Massa e Button al volante della Ferrari e della McLaren con il polacco a lottare a centro gruppo è paradossale.
Torniamo alla gara, che rimane incerta fino all'ultimo giro: Vettel continua ad inanellare giri veloci, Alonso risponde con il record della gara firmato al giro 58, a tre dalla fine. Nell'ultimo giro i due sono vicinissimi, al limite del tamponamento, lo spagnolo non sbaglia nulla e arriva davanti al rivale per soli due decimi! Il podio è completato da Webber, con la Red Bull che fa un grande passo avanti in ottica campionato costruttori. Quarto Button, quinto Rosberg che si mette alle spalle Barrichello e Kubica. Massa finisce ottavo grazie alla penalità di 20 secondi inflitta per aver tagliato una chicane a Hulkemberg e Sutil.
Alonso con un altro weekend perfetto (secondo slam consecutivo per lui con pole position, giro più veloce in gara e vittoria) riduce a soli 11 punti il distacco dal leader del mondiale Webber. Non si può parlare più di sogno, le possibilità dello Spagnolo sono concrete. In classifica regna l'incertezza, con i 5 piloti in lotta per il titolo racchiusi in soli 25 punti: basta un ritiro, un errore, un colpo di sfortuna ed ecco che tutto si ribalta. Prevedere chi vincerà il mondiale è quasi impossibile...(l'analisi è complessa e merita si essere trattata con ampiezza in un post che sarà pubblicato domani). Certamente a soli 4 Gp dal termine del campionato nessuno può permettersi di sbagliare....Alonso e la Ferrari dovranno continuare ad essere perfetti.


MDZ

Scommettiamo che?

La settimana di Champions ed Europa League presenta alcune partite interessanti per gli appassionati di calcio e scommesse. Provo a consigilare una multipla:
Auxerre-Real (Goal Real)
Basilea-Bayern (Goal Bayern)
Roma-Cluj 1
Partizan-Arsenal (Goal Arsenal)
Tottenham-Twente (Goal Tottenham)
Rangers-Bursaspor (Goal Rangers)
Atletico Madrid-Leverkusen (Goal Atletico)
Odense-Stoccarda (Goal Stoccarda)
Utrecht-Liverpool (Goal Liverpool)
CSKA Sofia-Porto (Goal Porto)
Sampdoria-Debrecen 1
Palermo-Losanna 1
Le fisse sono solo 3, le giocate sui goal mi sembrano più appropriate approfittando del fatto che Snai quota anche i goal delle squadre favorite. Si potrebbe giocare anche una doppia chance ma giocando solo il goal della squadra ritenuta più forte si va relativamente sul sicuro.
La multipla qui consigliata vi permette di vincere 10 volte esatte la posta. Ne vale la pena!

lunedì 27 settembre 2010

Calcio estero: male le grandi, volano Mainz e St.Etienne

Man City-Chelsea era la partita più attesa, e la squadra di Mancini se l'è aggiudicata con un goal di Tevez. Ora i Citizens sono al 3°posto in classifica 4 punti sotto il Chelsea. La partita è stata molto equilibrata e decisa da un contropiede guidato da Silva e concluso da Tevez con un destro preciso che non ha lasciato scampo a Cech. Il Chelsea, reduce come il City dall'eliminazione in Carling Cup di metà settimana, cerca di prendere in mano la partita ma non riesce ad alzare i ritmi. Al primo confronto complicato della stagione i blues denunciano alcuni limiti di gioco che non si erano palesati nelle precedenti partite. Il City invece è indubbiamente in crescita. Altro pareggio (2-2) dello United che va sotto 2 volte a Bolton e riesce a rimontare la partita grazie a Nani e Owen. Troppi i goal subiti dai Red Devils che non riescono a concretizzare la mole di gioco sviluppata nell'arco della partita. Ferguson deve trovare dei correttivi ad una squadra che non riesce a sostenere la presenza contemporanea in campo di Berbatov, Rooney, Giggs, Nani e Scholes. Solo Fletcher fa filtro ed in questo momento Rooney e Berbatov sono pericolosi in avanti ma non fanno un gran lavoro per la squadra. Rooney non si vede più in profondi ripiegamenti difensivi che avevano fatto le fortune dello United. La difesa senza Ferdinand poi continua ad essere insicura. Anche l'Arsenal perde, in casa 2-3 con il WBA di Di Matteo. Dopo aver sbagliato un rigore nel primo tempo il WBA va in vantaggio 0-3 prima di subire il tentativo di rimonta dei Gunners con la doppietta di Nasri. L'Arsenal continua a buttare via punti alla sua portata (settimana scorsa raggiunto a Sunderland al 95'): così non si vince il titolo. Continua la crisi del Liverpool che non va oltre il 2-2 casalingo con il Sunderland. La pazienza di Anfield è arrivata quasi al limite, Gerrard e Torres sono le uniche due anime di una squadra spenta e senza idee.
In Spagna il Barcellona si porta a +1 sul Real bloccato a Valencia dal Levante. I galacticos non sono riusciti ad aver la meglio di una squadra costruita con lo stipendio di Raul Albiol ed il cui monte ingaggi non supera quello di Casillias. Il Real ha provato ad attaccare, a prendere campo ma non ha un gioco. Ha un insieme di ottimi giocatori, un fuoriclasse che non sta brillando (Ronaldo) ed un'assenza di idee preoccupante. Bellissima invece la prestazione del Barcellona a Bilbao. La squadra di Guardiola s'impone per 3-1 sotto il diluvio del San Mames. Il Barça approfitta anche della superiorità numerica dal 35' del primo tempo per imporre il proprio gioco: palla a terra e scambi in velocità. Iniesta gioca al posto di Messi affiancando Villa e Pedro sulla linea d'attacco. Il centrocampo deve ancora fare a meno di Mascherano ma il Keita di quest'anno è un giocatore in costante crescita, preciso e puntuale mentre Busquets è sempre più una garanzia. Unico neo il nervosismo di Villa che non ha trovato il goal e si è fatto espellere per un brutto fallo di reazione.
Il testa c'è sempre il Valencia che vince a Gijon e si gode la vetta a +1 dal Barcellona in attesa della trasferta verità prevista tra 2 settimane al Camp Nou.
In Germania continua il momento magico del Mainz alla sesta vittoria consecutiva. Questa volta il Mainz espugna l'Allianz Arena di Monaco. Il Bayern privo di Robben e Ribery continua a stentare in campionato dove si trova a -10 dal Mainz capolista. Klose, Gomez, Kroos è tutta gente che ama giocare in velocità, cosa che non accade quando sull'esterno c'è Altintop. Il Mainz vive un sogno: non credo possa lottare per il titolo, ma può fare come l'Hoffeheim di pochi anni fa: imporsi all'Europa come sopresa assoluta. Le ultime due posizioni della classifica sono occupate da Schalke e Stoccarda. La squadra di Magath sembrava aver ritrovato fiducia nel turno infrasettimanale vincendo a Friburgo ma è il pareggio casalingo (2-2) con il Mochengladbach non può soddisfare. Lo Stoccarda di Camoranesi e Molinaro è ultimo, mentre il Wolsfburg di Diego, Kjaer e Barzagli (oltre che di Dzeko) centra la 3za vittoria consecutiva. Campionato come al solito strano nelle sue fasi iniziali. Resto convinto che la Bundesliga alla fine se la aggiudicherà il Bayern anche se consiglio di tenere d'occhio il Borussia Dortmund, secondo con 15 punti. I gialloneri giocano benissimo, hanno un età media di 21 anni e hanno alle spalle l'entusiasmo di un pubblico e di una città calda e che vuole tornare ad essere protagonista.
In Francia continuano a volare St.Etienne e Rennes, mentre le cosiddette grandi stentano, con Lione ed Auxerre che occupano 2 degli ultimi 3 posti. A quota 0 c'è l'Arles già destinato alla retrocessione in stile Grenoble 2009/2010. Si sta lentamente ritrovando il Bordeaux, mentre il Marsiglia si è portato al 5° posto a 5 punti dal St.Etienne. La squadra di Deschamps ha centrato la 3za vittoria casalinga consecutiva e resta il più serio pretendente al titolo.
In Portogallo continua a volare il Porto, il Benfica ha superato l'avvio shock ma ha accumulato 9 punti di ritardo dalla vetta che sono difficilmente recuperabili in un campionato in cui è difficile per le grandi perdere punti. In Olanda 2-2 nel big-match tra Twente ed Ajax; non ne approfitta il PSV bloccato in casa dal Groningen (1-1). In Scozia continua il monologo di Rangers (3-2 all'Aberdeen dopo lo svantaggio) e Celtic.
EL

Max Biaggi campione del mondo Sbk!

Dopo i quattro titoli consecutivi conquistati in 250 tra il 94 e il 97, dopo le delusioni in 500 e in Moto Gp, dopo l'anno sabbatico del 2006 che sembrava sancire la fine della sua carriera, a 39 anni Biaggi è tornato sul tetto del mondo conquistando con una gara d'anticipo il titolo Superbike, primo italiano a riuscire nell'impresa e lo ha fatto proprio davanti al proprio pubblico, ad Imola, sul circuito intitolato a Enzo e Dino Ferrari.
Missione compiuta dunque per il romano a cui, presentatosi con un vantaggio di 58 punti, bastava non perdere più di 8 punti e ce l'ha fatta anche grazie ad un errore del rivale Haslam e sopratutto alla rottura del motore della sua Suzuki.
In realtà le cose non si erano messe molto bene: al pronti via di gara uno Biaggi parte tranquillo per evitare qualsiasi rischio, mentre Haslam si mette in coda a Sykes, partito dalla pole. Al terzo giro grande brivido: il pilota dell'Aprilia arriva lungo alla curva Villeneuve, taglia la pista e rischia la collisione con altri piloti; come se ciò non bastasse in seguito viene riportato sulla ghiaia dal connazionale Scassa, perdendo ulteriore tempo e posizioni. Haslam cerca di approfittarne e si inserisce nel gruppetto di testa composto da Sykes su Kawasaki, Lanzi e Checa su Ducati clienti. Ben presto Checa e Haslam rompono gli indugi e vanno in fuga, tra i due negli ultimi giri si accende la lotta per la vittoria. Haslam fiuta il colpaccio, e cerca disperatamente di conquistare l'intera posta in palio, che gli permetterebbero di guadagnare ben 20 punti sul rivale, che si trova nelle retrovie in undicesima posizione. Checa chiude tutte le porte e stacca tardissimo, Haslam non ci sta e all'ultima curva, la Rivazza, lo infila ma la manovra è azzardata e l'inglese finisce sulla ghiaia, perdendo ben tre posizioni. Errore clamoroso che favorisce Biaggi, arrivato undicesimo ed apparso timoroso e in difficoltà. In virtù di questi risultati il vantaggio è di 52 punti, al romano basterà arrivare prima del rivale in gara due.
Il podio di gara 1 è tutto Ducati, con Checa, il superlativo Lanzi e il redivivo Haga, autore di un'ottima rimonta favorita dall'errore di Haslam. Smrz, che sostituisce l'infortunato Camier in sella all'Aprilia, arriva quarto e regala punti preziosi alla casa di Noale in chiave campionato costruttori.
Arriva il momento di gara 2, Biaggi ed Haslam corrono una gara nella gara, tutti gli occhi sono puntati su di loro. Il romano stavolta scatta bene e si mette subito a marcare il rivale nel gruppo di testa, che rimane compatto finchè Checa non rompe gli indugi e prende il largo. Dietro lo spagnolo si scatena la bagarre: Haslam arriva lungo alla chicane prima del traguardo e per non essere penalizzato fa passare Sykes, Biaggi, Haga e Fabrizio. Il titolo per il corsaro sembra vicino, ma Haslam non si arrende, tenta il recupero ma la sorte gli volta le spalle. A metà gara il motore della sua Suzuki cede di schianto e pone fine al suo sogno mondiale, dando inizio al tripudio iridato per il corsaro, matematicamente campione prima della bandiera a scacchi, con gli ultimi giri trasformati in una passerella di fronte ai festanti tifosi sulle tribune. Carlos Checa firma la doppietta, secondo un ottimo Haga, terzo Crutchlow. Biaggi chiude con il quinto posto più bello della sua carriera.
Permettetemi di fare una considerazione, una piccola nota stonata nella sinfonia mondiale di Max. Sia chiaro, considero il titolo meritatissimo ed indiscutibile, frutto di nove vittorie (4 le doppiette) 13 podi e numerosi piazzamenti....ma sarebbe stato certamente più bello celebrare il titolo con una vittoria o un podio e non per errori/sfortune altrui che fanno comunque parte di questo sport. Max non va a podio da sei gare, dopo la doppietta di Brno dello scorso Luglio, un po' troppo per un campione del mondo. Considerazione forse pignola che non vuole comunque togliere i meriti di un grande pilota, bravissimo nella costanza dei risultati e sopratutto nello sviluppo di una moto come l'Aprilia, resa vincente in soli due anni grazie anche al genio di ingegneri e tecnici del calibro di Gigi Dall'Igna.
"E' una roba pazzesca... E' il mio sogno più grande, che non ho mai nascosto, non ho mai voluto dimenticare che era possibile vincere. L'ho rincorso per tanto tempo ed è un sigillo che mi ripaga per i tanti sforzi fatti. Mi sembra di essere tornato a 10-15 anni fa. Un grande politico diceva che il potere logora chi non ce l'ha, ma io non cercavo il potere, volevo solo un sogno, e l'ho trovato oggi, grazie alla squadra e alla mia famiglia", ha affermato un raggiante Biaggi ai giornalisti. 
A fine gara il suo Fan Club lo ha vestito da Corsaro e lo ha fatto salire su un veliero: a 39 anni non è troppo tardi per continuare ad essere un campione ed inseguire gli obiettivi sognati. 


MDZ

Classifica cortissima: 19 squadre in 5 punti!

Con il goal di Vucinic al 92' si è ricompattata la classifica, la Roma ha ricevuto una boccata d'ossigeno e l'Inter ha bloccato la propria fuga che in caso di ulteriore vittoria sarebbe diventata già problematica per le inseguitrici. Roma-Inter non è stata una partita bella, molto tattica, molto nervosa. Era una partita destinata allo 0-0 che pareva accontentare entrambe le formazioni quando Vucinic ha trovato la rete di testa su un cross di De Rossi. Il montenegrino era entrato da 10' in campo per Totti che era andato sotto la doccia senza nemmeno fermarsi in panchina a gioire con la squadra. A prescindere dal goal il rientro di Vucinic è stato fondamentale per una squadra che non è imprevedibile in attacco senza le giocate di Vucinic. Borriello è una punta che gioca sempre spalle alla porta e non ha guizzi, non ha dribbiling, non è spietato sotto porta, non dà profondità. E' un modestissimo attaccante che è in grado (qualche volta) di far salire la squadra e di procurarsi qualche fallo. Ménez nel secondo tempo è cresciuto, Ranieri punta molto su di lui e credo che con il rientro a pieno regime di Vucinic sarà proprio Borriello a perdere il posto. La Roma passerà al 4-3-2-1 con Perrotta-Pizzarro-De Rossi a protezione della difesa, Ménez-Vucinic a giostrare dietro a Totti. Il capitano non ha più il passo e la freschezza della seconda punta/rifinitore: appare più decisivo anche in termini realizzativi quando gioca prima punta e deve coprire una quantità minore di campo. Segni di risveglio la Roma li aveva già dati a Brescia ma con l'Inter la difesa, guidata da Burdisso è stata quasi perfetta. Il rientro di Riise ha ridato equilibrio ad una squadra che ritrovando molti titolari è sicuramente più coesa. La trasferta di Napoli ci dirà qualcosa in più sui giallorossi. L'Inter ha subito i molti impegni, Benitez non può cambiare molto: senza Zanetti, Thiago Motta e Samuel il turn-over è ridotto al minimo e si è visto che la squadra era stanca. Pandev ed Eto'o non rientravano come al solito e Sneijder è apparso molto nervoso. Non so se tutti hanno notato l'atteggiamento dell'olandese: indisponente con i compagni e sempre pronto a criticare le scelte se non servito con sufficiente celerità. L'olandese non tenuto a bada da Mourinho sta tornando quel giocatore solo talento che prima dell'anno scorso aveva deluso tutti. Benitez dev'essere bravo ed intelligente a lavorare sulla testa di Sneijder che appare aver perso spirito di sacrificio e di squadra che l'anno scorso (per la prima annata della sua carriera) aveva trovato.
Benino il Milan che batte 1-0 il Genoa grazie ad Ibrahimovìc. Allegri schiera Robinho dal primo minuto ma la manovra è lenta e fatica a decollare, Abbiati è il migliore in campo. Da non dimenticare che il Genoa è ancora squadra in costruzione e non riesce ad affondare il colpo. Il Milan torna a -2 dall'Inter ma fino a questo momento non dà alcuna garanzia di poter lottare fino in fondo per il titolo come sostiene (volente o nolente) il tecnico Allegri.
Vince e convince anche la Juve che si sbarazza del Cagliari (4-2) grazie ad una tripletta di Krasic. Non si sa mai come commentare la Juve di questo periodo, in grado di passare in pochi giorni da ottime prestazioni a amnesie che la portano a sconfitte senza appello come con Bari e Palermo. I bianconeri non hanno ancora trovato equlibrio: una costante sono i goal subiti (troppi) ma anche un atteggiamento sempre positivo e propositivo. Del Neri ancora non riesce ad imporre i suoi meccanismi difensivi che tanto avevano funzionato a Genova. L'infortunio di Amauri può essere un problema in vista della doppia trasferta di Manchester (in Europa League) e di Milano (con l'Inter in campionato). E l'unica prima punta di ruolo ed anche se non segna a ripetizione fa salire la squadra e crea spazi per gli inserimenti degli esterni.
Nelle partite della domenica pomeriggio larga vittoria del Napoli a Cesena: era una vittoria prevedibile; il Cesena resta la squadra più modesta della serie A e nonostante la partenza a razzo farà fatica ad ottenere la salvezza. Il Napoli è costruito per giocare in trasferta: due incontristi davanti alla difesa ed il trio Hamisk-Lavezzi-Cavani letale nelle ripartenze. I partenopei hanno espugnato Genova e Cesena, pareggiato a Firenze ma faticano quando devono imporre il proprio gioco (2 pareggi ed una sconfitta al S.Paolo comprendendo l'Europa League). La Lazio affianca l'Inter in vetta alla classifica: la partita di Verona è stata a senso unico con i biancocelesti che hanno preso in mano le redini del gioco dal primo minuto. Ottima l'intesa tra Floccari e Zarate con l'argentino tornato su buoni livelli anche se sciupone. E' lui a decidere il match dopo l'imbeccata di Hernanes, 14 milioni ottimamente spesi da Lotito per un centrocampista offensivo di grandi livelli. Non so quanto la Lazio possa rimanere in vetta ma credo che un campionato di vertice, lottando per la qualificazione alle coppe europee sia alla portata degli uomini di Reja che pur non dovendo affrontare le coppe europee hanno un organico profondo e di qualità. Pareggi in Palermo-Lecce, Catania-Bologna e Sampdoria-Udinese. Il Palermo sotto di 2 goal ha un'ottima reazione sempre sostenuto dal proprio pubblico ma non è una squadra ancora matura in grado di fare un filotto di partite senza passi falsi. Gli innesti di Ilicic e Bacinovic in mezzo al campo sono stati positivi ma la difesa incassa ancora troppi goal. Il punto tra Catania e Bologna accontenta entrambe le squadre mentre lo 0-0 tra Samp ed Udinese è lo specchio di una partita bruttissima. I friulani fanno qualcosa di più, ed ottengono (meritatamente) il primo punto della stagione mentre la Samp dopo la sconfitta interna di una settimana fa con il Napoli appare aver smarrito molte sicurezze. Il secondo 0-0 consecutivo testimonia come l'attacco Cassano-Pazzini non stia vivendo un buon momento di forma e che il centrocampo (Palombo in particolare) accusi le tante partite giocate. Gli infortuni di Tissone, Poli e Sammarco non danno ricambi a Di Carlo. La conclusione è che in queste condizioni è sempre importante muovere la classifica e così i blucerchiati scendono in campo molto attenti ma privi di idee ed osano poco.
Bellissima partita quella tra Bari e Brescia, forse le squadre che stanno meglio sul piano atletico. Il Bari ritrova un ottimo Barreto mentre il Brescia nonostante la sconfitta (2-1) si dimostra una compagine collaudata. Le rondinelle devono fare a meno di Diamanti, mentre Caracciolo è sostituito da Possanzini che affianca Eder. Il pareggio sarebbe il risultato più giusto, ma il rigore di Barreto spezza l'equlibrio.
Prima vittoria per la Fiorentina (2-0) che batte un Parma troppo brutto per essere vero. Marino ha sempre fatto giocare a calcio le proprie squadre, ieri il movimento senza palla è stato nulla e gli emiliani sono apparsi svogliati e privi di idee. La Fiorentina ha ritrovato il proprio pubblico e questo può sicuramente essere un'arma in più per i viola.
EL

venerdì 24 settembre 2010

Inter: già fuga decisiva?

Il turno infrasettimanale conclusasi ieri ha fatto capire una volta di più che l'Inter resta anche quest'anno, senza Mourinho la squadra più forte e probabilmente vincerà il suo sesto campionato consecutivo. In 4 partite ha accumulato già un vantaggio di 6 punti sulla Juventus, di 5 sul Milan, addirittura di 8 punti sulla Roma, prossimo avversario sabato all'Olimpico. Eto'o in questa primissima parte di stagione è apparso devastante, Milito è tornato al goal con il Bari e tutto il collettivo sembra non aver smarrito la voglia di vincere. L'Inter è in testa anche per mancanza di avversari: il Milan ha centrato 2 punti nelle ultime 3 partite (Cesena, Catania e Lazio); l'ottima Juve vista ad Udine crolla in casa contro il Palermo, la Roma vive una crisi di gioco, di idee e di nervi che è lontana dall'essere conclusa. L'Inter come sempre gli è accaduto negli ultimi anni ha già 10 punti nelle prime quattro partite (tre vittorie di fila dopo il pari iniziale), è già da sola in testa alla classifica inseguita da Chievo e Brescia (non certo rivali credibili per il titolo). Il Milan non trova continuità; Allegri continua a ritenere la squadra competitiva per lo scudetto ma così facendo illude un ambiente che si è già "scaricato" dopo l'esaltante prima giornata. La convincente partenza in Champions League con il modesto Auxerre non può soddisfare i rossoneri: soprattutto la proprietà era convinta di aver allestito una squadra allo stesso livello dell'Inter, ma la dura realtà ci dice che i nerazzurri sono un gruppo unito e collaudato mentre il Milan è per ora un'accozzaglia di (presunti) piedi buoni che vorrebbe mettere paura all'avversario e vincere solamente con i nomi e con il presigio che presenta nel rettangolo di gioco.
Non mi spiego la sconfitta della Juve: l'avevo vista concentrata, positiva ad Udine. I bianconeri sembravano aver recepito i dettami di Del Neri: squadra corta, linea difensiva alta, esterni aggressivi e due punte che si scambiano la posizione. Con il Palermo (modesto con l'Inter) è arrivata la seconda sconfitta in 4 partite ma soprattutto un'involuzione sotto il piano del gioco allarmante. E'stranissimo come in 3 giorni una squadra che "non si pone limiti" (Del Neri dopo Udine) possa cambiare faccia in modo così netto. Qual è la vera Juve, quali sono i veri obbiettivi? Troppo presto per dirlo, ma anche per porseli degli obbiettivi. Mi pare una squadra in grado di giocarsela con tutti ma anche di perdere con tutti.
Continuano a soprendere Chievo e Brescia che superano Napoli e Roma e volano al 2°posto in classifica. Sono punti pesanti messi via per la salvezza e per i periodi in cui l'entusiasmo scemerà e le gambe gireranno meno. Conosce la prima sconfitta stagionale ed i primi goal subiti il Cesena che dopo una settimana di elogi subisce la pressione e non entra mai in partita a Catania. I rossazzurri sono alla seconda vittoria interna consecutiva e non sembrano far parte quest'anno del novero di squadre impegnate nella lotta salvezza.
Impattano Cagliari e Samp al termine di una partita brutta che ha dato ad entrambe le squadre quel che cercavano: 1 punto per muovere una classifica per due formazioni ancora alla ricerca della loro dimensione in questo campionato. Stesso discorso vale per Genoa e Fiorentina anche se il pareggio finale (1-1) è stato frutto di una partita scoppiettante, ricca di occasione da goal con un Frey miracoloso che ha salvato più volte i viola. Sempre più ultimo l'Udinese che esce senza punti anche da Bologna al termine di una partita che l'aveva anche visto in vantaggio. Il goal al 90' di Di Vaio è una beffa per una squadra che è apparsa tonica. Le due clamorose traverse colpite testimoniano il dominio territoriale dei friulani che riscattano la disastrosa prestazione con la Juve ma sono fermi al palo dopo la peggiore partenza della loro storia.
EL

martedì 21 settembre 2010

Scommettiamo che?

Torna la rubrica sulle scommesse dopo un periodo di riflessione, periodo difficile per gli scommettitori, caratterizzato da risultati imprevedibili e strani più del solito. Bundesliga e Ligue 1 hanno fatto imprecare ed impazzire gli scommettitori, la vittoria dell'Hercules al Camp Nou contro il Barça ha scoraggiato mezza europa. Le uniche ad esultare sono state le agenzie di scommesse!
Fatta questa doverosa premessa, utile a ricordare quanto sia difficile vincere, sopratutto durante le prime giornate, oggi torniamo a darvi qualche piccolo consiglio.
In Serie A Milan e sopratutto Roma devono riscattare il momento difficile, in trasferta rispettivamente contro Lazio e Brescia. Ad entrambe serve una vittoria per spazzare via i dubbi, le quote del 2 sono più che invitanti (2.30 i rossoneri, 2.40 i giallorossi).....ma per prudenza meglio affidarsi alla doppia chance:  scegliamo l'x2 a quota 1.35.
Il Cesena capolista va a far visita al Catania, in un campo difficile per tutti. Dubitiamo che i romagnoli, che fanno della corsa il loro marchio di fabbrica, possano continuare a volare essendo poco abituati a gestire degli impegni così ravvicinati. Secondo noi quantomeno il Catania non perderà, ci giochiamo l'1x degli etnei.
In Inghilterra la Premier League lascia spazio alla Carling Cup. Ogni anno questa competizione ci riserva delle sorprese clamorose, con squadre blasonate messe in difficoltà da squadre minori. Nonostante tutto il Liverpool, bancato a 1.15, dovrebbe sbarazzarsi facilmente del Northampton, squadra che milita nella "C2" Inglese e l'Everton dovrebbe quantomeno segnare un goal (quotato 1.10) a Brentford (C1).
Non si ferma invece la Liga Spagnola  in cui proseguirà il testa a testa a distanza tra Real e Barça. La squadra di Mourinho non dovrebbe avere difficoltà a battere l'Espanyol al Santiago Bernabeu (quota 1.15); i Catalani, nonostante l'assenza di Messi, avranno vita facile in casa contro lo Sporting Gijon (sperando di non avere sorprese alla Hercules...la quota è a 1.12).
La Bundesliga è il campionato più indecifrabile del momento, il che sconsiglierebbe di inserire partite tedesche nella nostra schedina, oggi in versione davvero easy. Ma si sa, gli scommettitori amano il rischio....quindi proponiamo l'x2 per Hoffenheim-Bayern Monaco. La squadra di Van Gaal è stata protagonista di un avvio orribile in patria, con 4 punti in 4 partite e zero gioco. Crediamo sia arrivato il momento del riscatto e non perdere contro la squadra seconda in classifica con 10 punti potrebbe essere il primo segnale di ripresa.
Passiamo in Olanda, in cui è di scena la coppa nazionale. Ajax e Psv hanno entrambe impegni casalinghi molto facili contro Mvv e Sparta, le quote, 1.05 e 1.13, lo testimoniano.
Le quote delle partite inserite sono bassissime: per aumentare la quota totale potremmo inserire una partita del week-end inglese, l'1 dell'Arsenal sul West Bromwich, quotato ad 1.18.

Ricapitolando:
Brescia-Roma x2 (1.36)
Lazio-Milan x2 (1.34)
Catania-Cesena 1x (1.23)
Brentford-Everton goal Eve (1.10)
Liverpool-Northampton 1 (1.15)
Hoffenheim-Bayern x2 (1.24)
Real-Espanyol 1 (1.15)
Barça-Sporting Gijon 1 (1.12)
Ajax-Mvv 1 (1.05)
Psv-Sparta 1 (1.13)
Arsenal-WBA 1 (1.18)

Con 5 euro se ne vincono circa 42, vale la pena provarci!

Come dite? Troppo facile? Siete amanti del rischio? Vi proponiamo un'altra schedina, rischiosissima. Avvertenze: il rischio di non beccarne nemmeno una è reale!
Partiamo sempre dal nostro campionato. Genoa-Fiorentina: una partita tra due squadre partite male, con i viola addirittura in crisi. Nessuna delle due può permettersi di perdere, optiamo per l'x quotato 3.30. Juvenus-Palermo: anche i rosanero non possono permettersi di tornare da Torino senza punti, dovessero perdere Delio Rossi potrebbe essere esonerato dal vulcanico Zamparini. La Juve proverà a confermare l'ottima prestazione di Udine e potrebbe far breccia nella non irresistibile difesa avversaria, esponendosi però all'arma preferita di Hernandez & co., il contropiede. Tutto questo per dire che secondo noi entrambe le squadre segneranno almeno un goal (quota ad 1.63).
Passiamo alla Bundesliga. Mainz-Colonia: secondo noi la capolista a punteggio pieno non continuerà la striscia di vittorie, anche se il Colonia non è poi troppo forte. Ci giochiamo l'x a 3.60.
Friburgo-Schalke04: la squadra di Magath, partita tra le favorite per la corsa al titolo, è incappata in una serie incredibile di sconfitte, 4 su 4 in campionato. I problemi sono molteplici ma quantomeno potrebbe andare in Goal, opzione quotata 1.24.
Chiudiamo con la Liga. Valencia-Atletico Madrid: big match tra le due squadre che proveranno a spezzare il duopolio di Real e Barça. I madrileni hanno appena perso in casa contro i catalani e vorranno riscattarsi; i padroni di casa vorranno continuare a vincere, 3 su 3 per loro in questo avvio. Per noi entrambe andranno in goal (quota 1.53). Chiudiamo con un altro azzardo, ovvero il pareggio tra Villareal e Deportivo la Coruna. La squadra di casa è più forte e ha iniziato meglio ma è altalenante. Il depor ha bisogno di punti e potrebbe strappare un pari al Madrigal.

Ricapitolando:
Genoa-Fiorentina x (3.6)
Juve-Palermo Goal (1.73)
Mainz-Colonia x (3.60)
Friburgo-Schalke goal Schalke (1.24)
Valencia-Atletico Goal (1.53)
Villareal-Deportivo x (3.60)

Giocando 2 euro se ne potrebbero vincere 315,44, bonus compresi. Ripeto, questa è una scommessa impossibile da prendere...ma se succede? Provare non costa nulla!

MDZ

lunedì 20 settembre 2010

Serie A: Inter-Cesena strana coppia al vertice, irrompe la Juve, problemi Milan,Crisi Roma

La terza giornata si è aperta con due sorprese. Dopo la sconfitta a Lecce ci si aspettava che la Fiorentina di Mihajlovic potesse ottenere la prima vittoria stagionale nell'anticipo di sabato contro la Lazio di Reja, apparsa nelle prime due giornate ancora in cerca di un'identità. I viola sono andati anche in vantaggio con il primo goal italiano del baby Ljiajic ma si sono presto sciolti di fronte alla compagine biancoazzurra, che ha ribaltato il risultato grazie a Ledesma e Kozak. Più motivati ed organizzati i laziali che trovano un buon gioco grazie anche all'esclusione di Zarate, senza gioco e in ritardo atletico i viola che non vincono in campionato da undici turni. Situazione non facile a Firenze: senza Mutu e Jovetic la stagione è iniziata malissimo, i tifosi sono già spazientiti. Già cruciale per il tecnico il prossimo turno infrasettimanale a Marassi contro il Genoa.
Altro colpo di scena nel secondo anticipo del sabato, in cui il Milan si fa fermare sull'1-1 a San Siro dal Catania di Giampaolo. Ancora un primo tempo inguardabile dei rossoneri che soffrono la corsa e il dinamismo dei siciliani che infatti si portano in vantaggio con uno splendido goal di Capuano e vanno più volte vicini al due a zero. Ti aspetti la prodezza di Ibra ed invece arriva l'eterno Pippo Inzaghi a metterci una pezza poco prima dell'intervallo. Senza Robinho e Pato ai box, Allegri non riesce a ridisegnare la squadra, ed il secondo tempo scorre sulla falsariga del primo. Iniziano ad intravedersi i limiti dei rossoneri: soffrono le squadre che la mettono sul piano della corsa e la rosa è inadeguata, ma le potenzialità ci sono e con il tempo potrebbero venire fuori coprendo gli annosi difetti.
Passiamo alle partite della domenica, tra cui spicca il big match Palermo-Inter. I rosanero devono riscattarsi dopo le ultime delusioni in Italia e in Europa ma vengono schiacciati nel primo tempo dai nerazzurri che sprecano l'impossibile e vengono puniti da Ilicic, primo goal in Serie A anche per lui. Nel secondo tempo il Palermo fallisce clamorosamente il due a zero e nel suo momento migliore subisce il micidiale uno-due di Eto'o, spostato più vicino all'area dal tecnico Benitez per sopperire alla cattiva forma di Milito, autore di una prestazione opaca con due goal letteralmente mangiati. Vittoria pesante dell'Inter che ritorna in vetta alla classifica e inguaia Delio Rossi e il Palermo, fermo a quota 1. Zamparini furioso (sai che novità..) reclama ben 4 rigori non assegnati ai suoi (in realtà solo uno poteva starci), attacca la classe arbitrale arrivando ad esclamare "così si fa una nuova calciopoli, l'Inter è la nuova Juve". Meglio non commentare le parole di questo personaggio. Di certo se il Palermo perderà a Torino il prossimo giovedì la panchina di Delio Rossi sarà più che traballante.
La Juventus scaccia via le polemiche degli ultimi giorni con un roboante 4-0 in casa dell'Udinese, letteralmente annichilita nel primo tempo, finito 0-3. I bianconeri passano in vantaggio con Bonucci, raddoppiano con un delizioso goal di tacco dell'ex Quagliarella servito da uno scatenato Krasic, il quale offre un altro assist al bacio a Marchisio per il 3-0. Chiude il tabellino un altro ex, Iaquinta. Ottime le prove di Del Piero e Felipe Melo. Se nella fase offensiva la Juve aveva già convinto nelle precedenti uscite, la novità è che la porta di Storari sia rimasta inviolata, nonostante qualche sbandata che gli avanti dell'Udinese non hanno saputo sfruttare. Juve da scudetto?? Sono stupito di come la stampa sportiva e l'opinione pubblica italiana possa essere così volubile: solo tre giorni fa Marotta e co. erano degli incompetenti, la squadra massimo da salvezza. Dopo la vittoria di ieri si sente parlare di scudetto. Un pò di serietà: come era chiaro che la vera Juve non potesse essere quella vista contro Bari e Samp, ora è chiaro che questa bella prestazione non possa avere tutta questa risonanza, e che parlare di scudetto sia prematuro a dir poco. Il cantiere è ancora aperto e sono curioso di vedere gli uomini di Del Neri contro il Palermo. L'Udinese rimane ultima da sola a quota zero, Guidolin non ha saputo per ora dare la svolta giusta dopo la scorsa travagliata stagione. Da notare che gli ultimi tre posti in classifica sono occupati da Udinese, Palermo e Fiorentina. Non sta meglio la Roma di Ranieri, chiamata a riscattare contro il Bologna le difficoltà incontrate in questo avvio: avanti due a zero ad un quarto d'ora dalla fine, va in crisi atletica e di gioco facendosi recuperare dalla doppietta del laziale Marco Di Vaio. In cinque partite ufficiali sono arrivati due pareggi e tre sconfitte e nonostante siamo appena all'inizio non mi pare improprio parlare di crisi. L'involuzione rispetto alla stagione scorsa è totale, non si è visto nemmeno uno sprazzo del gioco con cui i giallorossi hanno messo paura all'Inter lo scorso anno; la società è assente, nel senso che proprio non c'è e questo in momenti del genere è un grave handicap; infine Ranieri sembra aver perso le redini della squadra come testimonia la dichiarazione di Totti nel dopo partita a Monaco. Anche per la Roma la prossima partita a Brescia sarà difficile quanto cruciale. Brescia che interrompe il sogno Chievo mettendo in vetrina Diamanti, in goal con un calcio di punizione spettacolare. Parma e Genoa, entrambi arrivati allo scontro del Tardini con una sconfitta da cancellare, si dividono la posta in gioco, 1-1 il risultato finale. Una menzione speciale merita lo strabiliante Cesena: la neopromossa, protagonista del doppio salto dalla C1 alla A in soli due anni, batte il Lecce 1-0 nonostante l'inferiorità numerica (dovuta ad una topica clamorosa dell'arbitro Rocchi che ha ammonito per la seconda volta Colucci per un fallo commesso dal compagno Nagatomo) e balza al comando della classifica mettendo anche in mostra giovani interessanti come Giaccherini e Schelotto, seguiti dal C.T. Prandelli e guidati da "anziani" esperti come Appiah, Colucci e Bogdani, autore del goal partita, senza dimenticare gli acquisti Nagatomo e Jimenez. Quanto durerà il momento d'oro dei romagnoli? La prossima trasferta a Catania saprà già darci delle risposte.
Mi risulta difficile commentare Bari-Cagliari, finita zero a zero senza emozioni, o meglio mi risulta difficile parlare di calcio giocato. Il protagonista principale infatti è stato il caldo: 35 gradi e ben il 90% di umidità, Acquafresca e altri giocatori si sono sentiti male, ed in campo lo spettacolo ne ha nettamente risentito. La partita è stata disputata alle 12.30, come prevede il nuovo contratto con le Tv. Assurda la decisione di far disputare questo anticipo in una città del sud: se proprio non si può farne a meno che lo facciano giocare nelle città del nord, in cui notoriamente in questo periodo le temperature sono gradevoli se non autunnali. Persino il presidente Cellino, che pure riceve bei soldi dalle Tv grazie a questo accordo, sollecitato sulla questione sciopero, ha risposto: "i calciatori dovrebbero scioperare per protestare contro questo orario scandaloso, il caldo è stato devastante".
Infine il posticipo serale ha messo di fronte due squadre ambiziose come Samp e Napoli, entrambe reduci da un pareggio in Europa League. Nel primo tempo i blucerchiati, apparsi affaticati dopo il catenaccio di Eindhoven, vengono dominati dal ritmo dei partenopei che però non riescono a concretizzare la mole di gioco creata. Nella seconda frazione i ritmi si abbassano, e quando ormai la partita sembra bloccata sullo 0-0, a 12 minuti dal termine arriva l'episodio che la sblocca: rigore per i doriani trasformato da Cassano e beffa per il Napoli. La banda di Mazzarri non si scompone, torna ad imporre il suo gioco e prima trova subito il pareggio con Hamsik, lasciato solo in area di rigore, poi addirittura si porta in vantaggio con il solito Cavani imbeccato da un Lavezzi in serata sì. Ancora una volta la Samp vede svanire un importante risultato nei minuti finali del match, il che non si può più considerare una coincidenza: senza la "zona Cesarini" la Samp sarebbe ai gironi di Champions e sarebbe in testa alla classifica con 7 punti...purtroppo per Di Carlo la realtà è diversa.
Tra due giorni sarà di nuovo campionato, andrà in scena il primo turno infrasettimanale. Come abbiamo visto la giornata prevede scontri già cruciali, tra squadre in crisi e alla ricerca della continuità. L'auspicio è che i toni delle polemiche arbitrali, già a livelli altissimi dopo solo tre giornate, si plachino. Nel mio commento ho preferito tralasciare queste questioni, che a mio modo di vedere sono la rovina del calcio italiano. Come ha recentemente dichiarato Arrigo Sacchi, "invece di parlare di arbitri, perchè non iniziamo a proporre un gioco migliore?" In attesa dello spettacolo, speriamo almeno che le sorprese continuino!

MDZ

Moto Gp: Stoner torna bastoner, Lorenzo e Yamaha in difficoltà

Il Gp d'Aragona ci ha riconsegnato lo Stoner che ha impressionato nel 2007, quel ba-Stoner che aveva portato la Ducati davanti a tutti, di anni luce. Dopo quel mondiale vinto trionfalmente sembrava dovesse iniziare una nuova era, ma Valentino non ha abdicato e per Stoner sono iniziati i problemi, scatenatisi nel dopo Laguna Seca 2008 e culminati con i due Gp di pausa forzata nel 2009 per ancora sconosciuti problemi fisici. Nel primo Gp di quest'anno in Qatar sembrava finita la crisi: pole spaziale, primi giri in testa strastosferici e poi....caduta. Da quel momento Casey è entrato in un vortice di mediocrità, spazzato via dall'autoritaria vittoria di ieri, vittoria da bastoner dei bei tempi andati: venerdì prove con pochi giri effettuati ma subito velocissimi, sabato pole con tempo incredibile, domenica in gara giri record e fuga, imprendibile per tutti. L'australiano è veloce da subito e riesce a tenere a bada il prepotente ritorno di Pedrosa, partito stranamente male. I due prendono subito il largo e si confrontano a suon di giri veloci, sfruttando al massimo le loro moto, nettamente più veloci ed efficaci in rettilineo rispetto alla Yamaha, in difficoltà su questo tracciato. Bravissimo Casey a tenere alto il ritmo, distanziando inesorabilmente il futuro compagno di box. Ho spesso criticato Stoner, oggi gli rendo giuste lodi....ma ho dei dubbi circa la sua continuità, saprà riconfermarsi a questi livelli?  Occasione sprecata per Dani, con una vittoria avrebbe messo ancora più pressione al connazionale Lorenzo, finito quarto. Lo spagnolo con grande classe era riuscito a tenere a bada la ducati di Hayden, nettamente più veloce, ma all'ultimo giro ecco la sopresa: l'americano con una manovra da campione lo infila all'ultima curva e in volata gli strappa il podio. Questo è il peggiore risultato stagionale per lui, prima volta fuori dal podio e molto lontano dai primi due. La statistica la dice lunga su che stagione sta facendo ed è indubbio come la causa di questa flessione sia da addebitare ad un netto calo prestazionale della Yamaha, che non è più la moto migliore, superata nettamente dalla Honda e ora anche dalla Ducati. Tuttavia sono certo che Lorenzo saprà metterci una pezza, il vantaggio da gestire si è ridotto ma è comunque cospicuo, 56 punti con 5 gare da disputare. Inoltre il pilota si è mostrato maturo e freddo, sembra aver capito che il mondiale si vince anche con i piazzamenti e che è meglio non rischiare di stendersi per seguire i rivali: uno zero riaprirebbe i giochi.  Alle spalle del capoclassifica, al quinto posto, si piazza Ben Spies che insieme a Dovizioso ha dato vita ad una spettacolare lotta fatta di sorpassi e controsorpassi, con l'americano autore di staccate furiose rintuzzate dal nostro Dovi grazie al motore della sua Honda. L'italiano però ha rovinato tutto con l'ennesima caduta: seconda parte di stagione disastrosa, oscurata ancora di più dalle voci di mercato che lo vogliono nel Team Gresini, un passo indietro nella sua carriera che però potrebbe sollevarlo dal peso di quella pressione che in questa stagione l'ha stritolato.
 Domenica difficilissima per Valentino Rossi, la peggiore dal suo rientro dopo l'infortunio. Per lui sesto posto anonimo, sempre lontanissimo dai primi. Vederlo così è davvero strano. Il dottore sembra non avere più stimoli per questa stagione, la Yamaha non è più efficace e come se non bastasse la sua spalla si è rivelata essere un problema più grave del previsto: operazione in vista, forse già tra un mese. Il sesto posto è arrivato dopo una lotta nelle retrovie con Simoncelli e Barbera, certamente una cosa fuori dal normale per il dottore, sempre abituato a lottare per la vittoria. Rossi conferma che si opererà e chiede alla casa giapponese di lavorare sodo per ridurre il gap dalle altre case, ormai evidente. Per quanto riguarda gli altri italiani, settimo Simoncelli in crescita, nono Melandri. Capirossi out causa operazione alla mano fratturata.
Cinque Gp al termine, Pedrosa e la Honda molto più in forma del binomio Lorenzo-Yahama. I punti di svantaggio sono ancora molti, 56. Può farcela Pedrosa a strappare il mondiale al suo connazionale? A proposito ho aperto un sondaggio sul blog. Fatemi sapere la vostra opinione!

MDZ

Ottimo week-end per le grandi europee, continua a volare il Mainz

Il messaggio di questo fine settimana calcistico è chiaro: si comincia a fare sul serio. Chelsea, Manchester United, City, Barcellona, Real Madrid, Inter, Juventus, Benfica, Bordeaux e Marsiglia centrano tutte la vittoria ed è la prima volta che accade in questa stagione- Il Chelsea si conferma la squadra più forte ed asfalta il Blackpool nel primo tempo (4-0). Il rientro di Essien ha reso i blues ancor più solidi, la squadra sembra trovarsi a memoria anche se continuo a pensare che il calendario fino ad ora sia stato ancora troppo morbido. Ricordo che nella Supercoppa inglese il Chelsea ha perso 3-1 con il Manchester, quindi prima di fare proclami va rivisto con avversari più probanti. L'Arsenal butta due punti a Sunderland e viene raggiunto al  2° posto dal Manchester. Trovato il goal del vantaggio con Fabregas i Gnners sembrano in controllo della partita, si permettono il lusso di sbagliare un rigore con Rosicky e vengono raggiunti al 95' da Bent. E' l'ennesima testimonianza che l'Arsenal nemmeno quest'anno lotterà per il titolo. La squadra di Wenger non è in grado di vincere soffrendo, requisito fondamentale per poter lottare spalla a spalla con le corazzate della Premier. L'Arsenal gioca sempre benissimo, anche cercando troppo l'estetica ma non supera difetti che ha da anni. Sono convinto che Wenger sia un tecnico fantastico che riesce a rendere estremamente competitiva una squadra che nel proprio organico può contare un solo fuoriclasse (Fabregas) ma non è mai stato capace di curare delle amnesie collettive che non possono essere imputabili solo alla giovane età. Il match di cartello era Manchester-Liverpool e la partita non ha tradito le attese con i Red Devils che l'hanno dominata a lungo fino al 2-0, l'orgoglio del Liverpool ha rimesso la partita in parità grazie ad una doppietta di Gerrard ma ancora Berbatov (tripletta ieri) ha fissato il punteggio sul 3-2. Il Manchester non è ancora la squadra senza pecche che ha centrato 2 finali consecutive di Champions League; l'assenza di Ferdinand è pesantissima e Rooney deve ancora trovare la forma migliore, i 4 punti di distacco dal Chelsea testimoniano le difficoltà dello United che resta comunque una serissima pretendente per il titolo. Il Liverpool ha giocato una grandissima partita, al di sopra della sue possibilità. Senza Kuyt, Pezzini e Babel, Hodgson ha proposto una diga con Poulsen e Meirelles davanti alla difesa, Gerrard e Joe Cole a supporto di Torres. I Reds hanno l'ambizioso obbiettivo del 4°posto, difficile da raggiungere per una squadra che pare svuotata ed oggettivamente debole anche se dotata di grandissimo orgoglio. Vince anche il City che si rilancia dopo il periodo di annebbiamento. Guidati da Tevez i Citizens condannano alla 3za sconfitta casalinga (in altrettante partite) il Wigan e dimostrano che quando sono in giornata possono essere in grado di vincere con chiunque.
Passando alla Liga, il Barcellona doveva rispondere al Real che sabato aveva espugnato San Sebastian. I blaugrana erano attesi dall'Atletico Madrid e sono scesi in campo concentrati, vogliosi di tornare a -1 dalle merengues. Il 2-1 finale rispecchia i valori in campo con un Atletico troppo disattento difensivamente ed un Barcellona che ha voluto fortemente vincere su un campo dove non faceva punti dal 2007. La distorsione ai legamenti della caviglia di Messi (ne avrà per 3 settimane) è una pessima notizia, ma il rientro a pieno ritmo di Mascherano consente a Guardiola di avanzare Iniesta sulla linea degli attaccanti (Pedro e Villa). Il Real non ha ancora un gioco definito ma continua a fare risultato. La corsa a 2 non è ancora iniziata perchè in testa alla Liga a punteggio pieno c'è il Valencia che ha vinto fuori casa con l'Hercules di Trezeguet per 2-1. Inizio di stagione incredibile per il Valencia. Le cessioni di Villa e Silva dovevano segnare la smobilitazione, per adesso sono arrivate 4 vittorie in altrettante partite (girone di Champions compreso).
E' la Bundesliga a riservarci le maggiori sorprese con il Bayern staccato di 7 punti dalla vetta e che non vince da 4 partite. I bavaresi, orfani di Robben, fanno fatica ad andare in goal e denunciano gravi problemi di gioco. A Monaco non ci si allarma: la trionfale stagione 2009/2010 era partita anche peggio e poi è finita con un triplete sfiorato. Le squadre di Van Gaal sono solite partire con molte difficoltà per poi trovare il ritmo.
In testa (a punteggio pieno) c'è il Mainz che si è concesso il lusso di espugnare Brema, subito dietro l'Hoffenheim. Schalke fermo a 0 punti in fondo alla classifica, Stoccarda, Wolfsburg, Brema e Leverkusen poco sopra. La Bundesliga in queste prime 5 giornate sembra premiare i club piccoli ma credo che sia questione di tempo e le gerarchie verranno ristabilite. Un consiglio agli scommettitori è di monitorare attentamente il Bayern, le quote iniziano a farsi interessanti e i bavaresi possono fare un filotto impressionante di vittorie non appena ritroveranno gambe e gioco.
Il campionato francese continua ad essere condotto da Tolosa e St.Etienne ma Bordeaux e Marsiglia si stanno a poco a poco ritrovando. Tigana cedendo Gourcuff ha dato le chiavi della squadra a Diarra e Wendel e per ora ha avuto ragione. 7 punti nelle ultime 3 partite sono un'ottima risposta. Il Marsiglia campione si riscatta parzialmente dopo la sconfitta in Champions dilagando ad Arles (matricola ancora ferma a 0). Perdono ancora Lione ed Auxerre. Ferme rispettivamente a 4 e 5 punti le squadre di Fernandez e Puel non riescono ad uscire dal limbo che le vede relegate nelle zone poco nobili della classifica.
Segnalo in Portogallo la vittoria del Benfica nel derby con lo Sporting, vittoria che può essere importante anche in ottica scommesse. Le aquile sono una grande squadra, le 3 sconfitte di questo inizio campionato potrebbero essere le uniche, il -6 accumulato dal Porto (oggi a National) impone alla squadra di Jesus di non commettere più passi falsi. L'Ajax approfitta del pareggio del PSV a Roda e vincendo a Rotterdam è solo in testa alla classifica.
EL

sabato 18 settembre 2010

Davis: il doppio va k.o. Speranze ridotte al lumicino

 Il doppio svedese Aspelin-Lindstedt piega al 5° set il duo italiano composto da Bolelli e Starace. Gli italiani erano in vantaggio 2 set a 0 ma hanno ceduto alla distanza. La partita è stata bruttissima, di scarsa qualità. Starace n°50 al mondo è il giocatore in campo con la classifica migliore e il ranking atp questa volta non mente. Molti errori gratuiti, colpi artigianali e poca classe. Il tie break del 3° set ha impresso una svolta alla partita; gli svedesi hanno ripreso coraggio e sono diventati più aggressivi al servizio. Bolelli è completamente uscito dalla partita sbagliando colpi da dilettante, tra cui 4 dritti di seguito. Domani per Soderling normale amministazione contro uno Starace oggi sufficiente, ed Italia per l'ennesima volta rimandata. Barazzutti si è appellato alla sfortuna, ritenendo alcuni punti chiave sono girati male per gli azzurri, ma non è così. Il duo italiano ha dimostrato poca sostanza, poca personalità e nei momenti chiave del match è mancato sia mentalmente che tecnicamente.
E'da troppo tempo che il nostro movimento maschile non produce un giocatore di livello e senza un uomo almeno tra i primi 20 al mondo non si può pretendere di salire in serie A. Bolelli è un giocatore profondamente involuto che non sprizza più nulla di quel talento che si pensava avesse fino a pochi anni fa, mentre Starace è un modesto terraiolo, spaesato non appena si esce dalla sua superficie di riferimento. Abbiamo perso un'occasione incredibile di tornare nel primo gruppo della Davis; questo doppio svedese e poco più che professionista, non ha praticamente mai vinto una partita ufficiale ed eravamo avanti di 2 set. Perdere 3 set di seguito è stato imperdonabile.
EL

Nibali resiste a Mosquera, la Vuelta è sua!


Ci sono voluti gli ultimi metri per decidere la Vuelta 2010: la tremenda Bola del Mundo ha visto transitare in vetta Mosquera affiancato da Nibali. La corsa si è infiammata negli ultimi 6 Km, devastanti per pendenze. La Liquigas ha tentato di controllare la corsa ma Mosquera come prevedibile ha rotto gli indugi ed allora è toccato a Nibali in prima persona rispondere. Il siciliano non ha voluto forzare, ma conscio del 50" di vantaggio è salito con il suo ritmo senza l'ossessione di dover rimanere con Mosquera. Joaquìn Rodriguez, Schelck e Velits hanno perso contatto quasi subito. Mosquera davanti dava il tutto per tutto tra due ali di pubblico che lo spronava verso l'ennesimo successo di uno spagnolo in questo 2010, Nibali poco dietro controllava, senza mai perdere più di 15". Nei primi 3 Km la salita ha pendenze attorno al 15%, gli ultimi 3 sono ancora più duri con un lungo tratto di sterrato che può essere micidiali. Nibali ha corso da corridore maturo senza mai perdere la testa e nemmeno la concentrazione. Il contatto visivo, costante, con Mosquera è stato fondamentale. Negli ultimi metri lo spagnolo si è accontentato della vittoria di tappa comunque prestigioso. L'anno prossimo la Bola dovrebbe trasformarsi in un parco nazionale e le biciclette della Vuelta non potranno più salire per queste bellissme rampe. Nibali centra il risultato più importante della carriera, il modo migliore per avvicinarsi al mondiale di Melbourne e soprattutto si dimostra un grande corridore nelle per le corse a tappe anche se ancora non al livello di Contador e Andy Schelck. Mosquera ha vinto la sua prima tappa alla Vuelta: la tappa più bella, più importante dove la nebbia non fa nemmeno vedere la strada ed i sassi rendono quasi impossibile la salita. Nibali, da signore, regala la vittoria al beniamino di casa e chiude la Vuelta con 41" di vantaggio su Mosquera, grande e degno rivale dello squalo siciliano. Da segnalare anche l'ottimo 3° posto nella classifica generale di Velits, primo slovacco sul podio nella storia della Vuelta.
EL

venerdì 17 settembre 2010

Regalo all'Italbasket, Europei senza gli spareggi!



Finalmente una buona notizia per il Basket Italiano. Ad addolcire l'amaro in bocca agli azzurri, effetto delle beffarde eliminatorie in cui Bargnani e compagni, dopo una partenza difficile con 3 sconfitte in 4 partite, si sono risollevati fino a sfiorare la qualificazione, mancata solamente per differenza canestri a favore di Israele e Montenegro, è arrivata la decisione della Fiba (Federazione Internazionale Basket, ndr) che ha accolto la richiesta della federazione Lituana, organizzatrice dell'europeo 2011, di allargare la competizione da 16 a 24 squadre, anticipando il provvedimento di due anni. L'Italia dunque è ammessa d'ufficio alla competizione, senza passare per l'insidioso round di ripescaggio inizialmente previsto per la prossima estate. "È una decisione importante - ha commentato il presidente della Fip, Dino Meneghin, che ha partecipato ai lavori del Board di Fiba Europe che denota lungimiranza e certifica il livellamento verso l'alto della pallacanestro europea. È una grossa opportunità perché Eurobasket 2011 è tanto più importante perché qualifica ai Giochi Olimpici di Londra 2012 e in questo modo viene offerta a più squadre l'opportunità di guadagnarsi la qualificazione. Questa decisione, per quanto di riguarda, ci evita sinceramente un'altra estate di fatiche, viaggi e spese. L'Italia non si è qualificata direttamente all'Eurobasket per differenza canestri e in questo senso penso proprio che non sottraiamo nulla a nessuno". Entusiasta anche Andrea Bargnani che appena saputa la notizia ha commentato su Twitter: "Diretti agli Europei....giusto cosi'!! avevamo giocato troppo bene le ultime partite, stavo rosicando veramente... ". 
Ora l'ottimo tecnico Simone Pianigiani avrà tutto il tempo e sopratutto la calma necessari per far crescere il gruppo a sua disposizione. La sua mano si è già vista durante le qualificazioni estive:ha convinto gli "americani" Bargnani e Belinelli a rendersi disponibili alla causa e a mettere le loro qualità a servizio della squadra; ha saputo cancellare gli ultimi terribili risultati della precedente guida tecnica, culminati nella mancata qualificazione ai mondiali, superando l'iniziale difficoltà e arrivando ad ottenere ottime vittorie contro squadre non facili come Montenegro e Israele. Certamente Il tecnico dovrà ancora lavorare molto sulla personalità e sull'affiatamento: troppe volte gli azzurri, largamente in vantaggio, hanno perso la testa nelle fasi cruciali e si sono fatti rimontare; troppe volte Bargnani ha dovuto superarsi e togliere le castagne dal fuoco con grandi prestazioni. Il Mago è un talento puro ma in una competizione così importante da solo non sarà sufficiente. Un pò in ombra per qualche problemino fisico l'ormai ex compagno di squadra del Mago, Belinelli. Il suo apporto sarà fondamentale, come sarà fondamentale l'approdo in squadra dell'altro talento dell' NBA Danilo Gallinari, alle prese con i soliti problemi alla schiena che l'hanno indotto a rifiutare la chiamata. Infine gli altri componenti della rosa, i vari Mancinelli, Mordente, Gigli dovranno far gruppo e aiutare i giovani a crescere. Forse tutto ciò non sarà sufficiente per bissare i risultati degli ormai lontani 2003 e 2004, quando alla guida di Recalcati l'Italia vinse un bronzo agli europei e un argento alle olimpiadi di Atene, ma la strada è quella giusta e Pianigiani è il condottiero adatto. Se i tre "americani" riusciranno a trascinare la squadra potremmo vederne delle belle. Lo sport italiano ne ha bisogno! 


MDZ