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sabato 30 ottobre 2010

Scommettiamo?


Torna la rubrica con i consigli del week-end! Le ultime schedine proposte sono saltate per un solo pronostico sbagliato, al massimo per un paio....riproviamoci questa settimana sperando che la fortuna sia dalla nostra parte!

Atalanta-Padova 1X (1.13) I bergamaschi devono riscattare la rocambolesca sconfitta di Piacenza
Empoli-Crotone Goal Empoli (1.15) Empoli sempre forte in casa, confidiamo almeno in un goal
Torino-Ascoli Goal Toro (1.11) Si affrontano due squadre in crisi. Il Toro non può più fallire e a noi basta una rete
Palermo-Lazio 1X (1.32) Ci scuserà il buon Reja ma non crediamo che la Lazio possa continuare a vincere
Parma-Chievo 1X (1.24) Gli emiliani, dopo due pareggi consecutivi, ultimi in classifica..non possono perdere!
Cagliari-Bologna 1X (1.18) Stesso identico discorso fatto per il Parma!
Bari-Udinese 1X (1.36) Sono ripetitivo ma.....i baresi sono nelle stesse condizioni di Parma e Cagliari
Arsenal-West Ham 1 (1.15) Non ci dovrebbe essere storia, speriamo che i Gunners non facciano scherzi!
Marsiglia-Rennes 1X (1.13) Scontro al vertice rispettivamente tra seconda e prima in classifica. Gli uomini di Deschamps sono in ascesa, non dovrebbero perdere in casa.
Lione-Sochaux goal Lione (1.09) Gli ex dominatori del campionato sembrano smarriti in patria. Non possono più sbagliare, confidiamo almeno in un loro goal
Heracles-Ajax 2 (1.33) I ragazzini terribili di Amsterdam non possono perdere ulteriori punti, considerando lo scontro al vertice tra Psv e Twente.
Valencia-Saragozza 1 (1.40) Saragozza ultimo e sconsolato, il Valencia deve riscattare il recente rovescio casalingo contro il Maiorca

Quote basse, tante partite...mettendo 3 euro potremmo vincerne quasi 45...dea bendata batti un colpo! 

MDZ

venerdì 29 ottobre 2010

Mondiali pallavolo:buona la prima per le nostre ragazze


L'avventura mondiale della nazionale femminile di pallavolo non poteva iniziare in modo migliore. In Giappone, paese ospitante per la seconda volta consecutiva, le ragazze guidate dal Ct Massimo Barbolini hanno superato Porto Rico in tre set, ottenendo una vittoria senza discussioni. Le azzurre ottengono i primi due punti, rompono il ghiaccio e iniziano a prendere fiducia nei propri mezzi, in attesa di test più probanti.
Qualche difficoltà solo nel primo set: a dir la verità Piccinini & co. partono benissimo arrivando fino al 6-2, ma poi soffrono maledettamente la battuta delle portoricane che mettono a segno un break di 9-2. Le azzurre però non si fanno prendere troppo dal nervosismo e reggono sotto il profilo mentale, ribaltano la situazione e chiudono sul 25-20. Buona partenza delle italiane anche nel secondo set che questa volta dominano incontrastate grazie anche ad una serie di battute di Ortolani  che creano un break micidiale per le avversarie che vengono schiantate 25-11. Poca storia anche nel terzo set che finisce 25-18. Complessivamente la prestazione non è stata delle migliori, ma le azzurre sono state ciniche e hanno portato a casa una vittoria senza spendere troppe energie preziose per i prossimi impegni. Infatti già domani ci aspetta il match contro l'Olanda vicecampione d'Europa che ha battuto per 3-0 all'esordio la Repubblica Ceca. Una partita che misurerà le ambizioni della nostra nazionale che sogna di ripetere l'oro del 2002 in Germania. Il Ct Barbolini è relativamente soddisfatto: "ci siamo trovati in difficoltà nel primo set più per nostro demerito che per loro merito. Poi abbiamo fatto cose discrete a livello individuale". "L'Olanda? Una squadra forte che non scende mai sotto certi livelli e che negli ultimi anni ha vinto un Grand Prix ed è arrivata in finale nell'Europeo...contro di loro dovremo fare di più come squadra".
Appuntamento quindi per domani alle ore 11. Forza ragazze!

MDZ

giovedì 28 ottobre 2010

Il paradosso di una squalifica giusta ma iniqua



Milos Krasic è stato squalificato per due giornate dal giudice sportivo Tosel per la simulazione commessa durante Bologna -Juventus della scorsa giornata. Il serbo, fondamentale per il gioco bianconero, salterà così il big match di sabato sera a San Siro contro il Milan e la sfida casalinga contro il Cesena. Tosel motiva la sua decisione affermando che "i due giocatori non vennero in alcun modo a contatto e che l'arbitro fu indotto in errore da un abile tuffo (l'innaturale trascinamento del piede sinistro ne evidenzia ulteriormente l'intento ingannevole)" e infligge al serbo il minimo della pena per condotta antisportiva. 
La Juventus ha presentato il ricorso scegliendo la formula d'urgenza che, in caso di esito positivo, permetterebbe al giocatore di essere presente contro il Milan. Gli avvocati della società bianconera hanno impostato il ricorso sulla tesi della mancanza di dolo, che escluderebbe la motivazione dell'antisportività, facendo leva sulle dichiarazioni dello stesso giocatore, che ha affermato di aver voluto evitare con quello slancio l'impatto con Portanova che gli era sembrato inevitabile data la velocità con cui il bolognese gli era andato sotto. 
E' inutile fare tanti giri di parole sul caso: la simulazione è evidente, il gesto è antisportivo e aggravato dall'accenno di esultanza del giocatore, quindi la squalifica è ineccepibile. Non mi è affatto piaciuto il comportamento della società e dei suoi tesserati: continuare a dire che Krasic è un bravo ragazzo, che è dispiaciuto, addirittura che non l'ha fatto apposta non giova di certo all'immagine della Juventus, che il presidente Agnelli sta cercando di ricostruire riportando in vita il vecchio Dna Juve, composto da stile, serietà e vittorie. Per non parlare poi del ricorso, basato come detto sopra sulla mancanza di dolo. Non sarebbe forse stato più sportivo ed elegante ammettere l'errore e fare una tiratina d'orecchie al giocatore? Certamente. Nella marea di dichiarazioni false e di rito, ritengo tuttavia opportune e legittime le parole del presidente Andrea Agnelli che ha giustamente stigmatizzato l'attacco mediatico subito dalla Juventus e dal serbo: parliamoci chiaro, ha avuto più spazio questa vicenda, comunque non una bella pagina di sport, che la probabile corruzione che ha scippato all'Italia l'organizzazione di Euro 2012, notizia trapelata in questi giorni. Ridicolo. Krasic ha sbagliato, è stato giustamente punito ma da qui a trattarlo come un criminale o un simulatore di professione ce ne passa. Alzi la mano chi non ha mai fatto il furbetto in un campo da calcio....siamo seri, verginelle non ce ne sono. Tralascio poi i casi in cui simulazioni simili non hanno comportato alcuna sanzione.
Nel titolo ho definito la squalifica giusta (e ho ampiamente spiegato il perchè) ma iniqua. Titolo paradossale, come paradossale è la norma che regola questi casi di simulazione. Giuseppe Marotta, intervenuto sulla questione, ha evidenziato questa anomalia normativa e a mio parere ha perfettamente ragione: se l'arbitro o il suo collaboratore si fosse accorto della furbata di Krasic, l'avrebbe solamente ammonito, risparmiando così al serbo gran parte della bufera mediatica e soprattutto la squalifica in un momento importante della stagione bianconera. Come tutti sappiamo l'arbitro ha sbagliato e quindi Krasic è stato squalificato. Qualcosa non torna. Per il medesimo gesto la sanzione è in un caso un semplice cartellino giallo, nell'altro addirittura due giornate di squalifica. Come se un ladro colto sul fatto venisse solo sgridato e quello che la fa franca viene poi messo in prigione. Il paradosso mi sembra tanto evidente quanto mi sembra facile risolverlo, i casi sono due:  o si espelle il simulatore colto in flagranza con annesse due giornate di squalifica, giustificando così in caso di errore arbitrale la prova tv, oppure, in caso di svista, gliela si fa passare liscia. Ovviamente mi schiero a favore della prima ipotesi che in un solo colpo metterebbe ordine nella giurisprudenza sportiva, quantomai sgangherata, punirebbe con serietà i simulatori e metterebbe a tacere le sgradevoli chiacchiere da bar. O è troppo semplice per gli illuminati dirigenti del pallone?


MDZ

lunedì 25 ottobre 2010

Alonso vince in Corea, ora il titolo è nelle sue mani


Fernando Alonso centra il suo quinto successo stagionale in Corea del Sud e si porta in testa alla classifica mondiale, complice la giornata nera delle Red Bull che totalizzano 0 punti causa i ritiri di Webber, andato a sbattere dopo un testa coda, e di Vettel tradito dal motore quando ormai era comodamente sul podio. Hamilton si piazza alle spalle dello spagnolo e ritorna in corsa per il titolo iridato. Completa il podio Massa il cui unico merito è stato quello di non commettere errori, riuscendo così ad approfittare dei ritiri dei piloti davanti a lui.
Il Gp scatta alle 8 del mattino in Italia, orario in cui per molti, compreso il sottoscritto, specialmente di domenica è difficilissimo alzarsi. Ma la F1, la lotta per il mondiale riescono a far puntare la sveglia a migliaia di appassionati, speranzosi di vedere uno spettacolo degno dello sforzo fatto. Le monoposto sono schierate, tutto è pronto ma ecco che arriva la pioggia. La pista viene rapidamente inondata dall'acqua e la partenza viene posticipata di una decina di minuti (in cui credo che molte persone non avranno avuto la forza di tenere gli occhi aperti). Pioggia insistente + pista ai limiti della praticabilità (scandaloso che un circuito finito di costruire il giovedì prima non sia stato dotato di un sistema di drenaggio per la pioggia) = partenza dietro la safety car. Dura poco anche questo espediente, la visibilità è pressochè nulla, la gara viene stoppata e la partenza ulteriormente posticipata. Non bastasse questo a far tornare gli appassionati europei tra le braccia di Morfeo, la nuova ripartenza avviene ancora una volta dietro la safety car, che rimane in pista in testa al serpentone delle monoposto per ben 16 giri. C'era bisogno di una partenza elettrizzante per farci svegliare e invece molti si sono ritrovati a combattere contro la palpebra calante per più di un'ora.
Chi è riuscito a resistere al richiamo del cuscino si è goduto però una bella gara, come spesso accade sul bagnato: al giro 17, in pratica all'inizio della gara vera, Webber mette due ruote sull'erba sintetica e si gira in testa coda, Alonso riesce ad evitarlo, Rosberg no e per entrambi la gara finisce qui. A Vettel non pare vero di ritrovarsi in testa, con il suo avversario numero uno per la supremazia interna e quella mondiale out; e per il tedesco le belle notizie non finiscono qui. Infatti durante il suo pit stop la cattiva sorte (che poi si farà perdonare) bussa alle porte di Fernando Alonso: ad un meccanico scivola un bullone, il tempo scorre inesorabile e Fernando perde una posizione, con Hamilton che ringrazia e si prende la seconda posizione. Il ferrarista non fa a tempo a disperarsi che Hamilton gli restituisce il favore e la posizione andando lungo ad una curva.
 Tante emozioni, tanti colpi di scena. Ma non è finita qui. Quando i giochi sembrano chiusi, il muretto della Red Bull ordina via radio a Vettel di fare attenzione ai freni, di gestirli causa pericolo rottura. Alonso, manco avesse captato il messaggio, continua a tirare più di prima e si porta ad un secondo dal tedesco: al 45esimo giro, in fondo al rettilineo del traguardo, avviene l' attacco e il ferrarista si prende il primo posto. Poche curve dopo Vettel è costretto ad alzare definitivamente bandiera bianca per colpa del motore Renault della sua Red Bull che si rompe a pochi Km dall'arrivo. Alonso si concede anche il lusso di firmare il giro più veloce della gara prima di andare a prendersi 25 pesantissimi. Come già detto il podio è completato da Hamilton e Massa. Quarto Schumacher, autore di un ottima gara, alle sue spalle Kubica, il nostro Liuzzi, Barrichello, Kobayashi, Heidfeld e Hulkenberg  a chiudere la zona punti.
Paradiso Ferrari, inferno Red Bull. Fernando ora guida la classifica piloti con 11 punti di vantaggio su Webber, 20 su Hamilton e 25 su Vettel. Fuori dai giochi Button, arrivato fuori dalla zona punti, con 42 punti di svantaggio dal ferrarista. Come ha affermato lo stesso Alonso, il mondiale non è per nulla chiuso. Da un lato il ferrarista si trova nella posizione migliore, con un buon vantaggio da gestire a soli due Gp dal termine; dall'altro ora la pressione è tutta su di lui e sul team di Maranello, per altro abituati a giocarsi i mondiali sul filo di lana e abituati alla pressione. Le Red Bull devono inseguire e a maggior ragione hanno l'obbligo di scegliere su quale pilota puntare. Non a caso le dichiarazioni a riguardo di Chris Horner,team principal delle lattine, ci fanno capire che in casa Red Bull hanno capito la lezione e potrebbero adottare il classico gioco di squadra, dopo averlo pesantemente criticato per tutta la stagione. I riflettori sono puntati su queste due scuderie, ma occhio a Hamilton e alla McLaren: l'inglese è spregiudicato e velocissimo, doti da grande pilota che a volte lo portano al ritiro, a volte lo fanno andare fuori pista....ma spesso lo portano al trionfo.
In Corea è successo di tutto...non vediamo quindi l'ora di vedere cosa succederà in Brasile il prossimo 7 Novembre (tra l'altro verso sera, orario molto più gradito), data in cui Fernando Alonso si giocherà il primo match ball...e chissà che il padrone di casa Massa non decida di dargli  finalmente una mano!

MDZ

martedì 5 ottobre 2010

Derby d'Italia in parità: Milan e Lazio godono

Il big-match tra Inter e Juventus si è concluso sullo 0-0. Partita bella nel primo tempo, mentre nella ripresa le squadre sono calate viste le fatiche europee di metà settimana, accontentandosi del risultato di parità. Mi è piaciuta molto la Juve che ha giocato con grande personalità al cospetto dei Campioni d'Europa. L'Inter priva di Pandev, Zanetti, Samuel, Motta e con un Milito ancora al 50% ha dimostrato comunque di essere la squadra da battere muovendo la classifica anche quando la rosa disponibile è ridotta all'osso e manca di alcuni elementi cardine. L'infortunio di Biabiany ha costretto Benitez ad inserire nella mischia Milito e a spostare nuovamente Eto'o come esterno di attacco a sinistra. La coesistenza tra Milito ed Eto' come sussurrato da Benitez a fine partita è sempre più complessa anche perchè il camerunense non pare disposto a sacrificarsi un'altra stagione in un ruolo che non sente suo. Nella Juve la difesa è sicuramente in crescita come si è visto anche nella partita con il Manchester City, il centrocampo ha trovato in Krasic un esterno talentuoso ed in grado di saltare l'uomo ed andare sul fondo con notevole facilità. La coesistenza contemporanea di Melo, Aquilani, Marchiso è possibile e quindi la squadra è più flessibile di quanto sembri: non è legata al solo 4-4-2- rigido di Del Neri. Molto bene anche Quagliarella mentre Iaquinta continua a non dimostrarsi un finalizzatore adatto. Amauri è un giocatore importante per questa squadra per la sua capacità di far salire la squadra, giocare di sponda e muoversi per i compagni. I bianconeri sono sicuramente in crescita ma continuo a non vederli in grado di competere per il titolo.
Il Milan aggancia l'Inter al 2° posto espugnando il Tardini di Parma. Dopo la vittoria alla prima giornata per la squadra di Marino sono arrivati 3 punti in 5 partite. L'infortunio di Giovinco ha tolto imprevedibilità alla manovra, Candreva non riesce a prendere in mano il centrocampo e la squadra è stata dominata dal Milan. Il tridente pesante Robinho-Ibrahimovic-Ronaldinho non funziona ancora al massimo delle proprie possibilità. L'idea di Allegri di piazzare Ronaldinho in posizione centrale dietro le punte può essere interessante anche se il brasiliano è assolutamente inutile in fase di non possesso e il centrocampo deve supportare un trio che non ha facilità di corsa in ripiegamento. Molto bene la coppia centrale Nesta-Thiago Silva: quando giocano insieme e sono a posto fisicamente è molto difficile entrare centralmente nella difesa del Milan. Male fino a questo momento il Parma, da molti indicato come una delle possibili soprese all'inizio del campionato. I gialloblu non hanno la mentalità da squadra operaia, che deve lottare per la salvezza e questo può essere un limite nel caso in cui la squadra di Marino si dovesse costretta a lottare punto a punto fino alla fine.
L'Udinese centra la prima vittoria del campionato al 93' battendo un Cesena giunto alla terza sconfitta consecutiva dopo un mirabolante avvio. Per l'Udinese il discorso è molto simile a quello fatto sul Parma: la squadra non è stata costruita per la parte bassa della classifica: elementi come Sanchez, Di Natale, Zapata, Asamoah, Inler sono di alta qualità. Guidolin è un tecnico che dà assolute garanzie e per questo non è mai stato messo in discussione da Pozzo, nemmeno dopo l'avvio disastroso (sul piano dei risultati, ma non del gioco). Dopo questa prima meritatissima vittoria ora si può aprire un nuovo campionato per i friulani. Il Cesena ha già finito di correre? E'la domanda chiave per capire le speranze di salvezza dei romagnoli che come ho già scritto sono la squadra con l'organico più modesto di tutta la serie A.
Continua ad essere implacabile al Via del Mare il Lecce di De Canio che pur soffrendo si sbarazza del Catania (1-0) grazie al secondo goal consecutivo di Corvia che finalmente ha raggiunto una maturità da giocatore di categoria dopo parecchie stagioni altalenanti. Il Catania gioca meglio, è più squadra sia sotto il punto di vista degli automatismi che della qualità ma Maxi Lopez spreca due goal già fatti. I 4 migliori attaccanti del campionato scorso Milito, Di Natale, Pazzini e Maxi quest'anno hanno segnato 2 goal in quattro (doppietta di Milito al Bari) e non sono determinanti per le loro squadre. Il Catania deve ritrovare in fretta il bomber argentino se no potrebbe, ancora una volta, trovarsi a battagliare per la salvezza.
Modesto pareggio senza goal tra Chievo e Cagliari: è prevalsa la paura di perdere. Il Chievo torna a far punti al Bentegodi dopo due sconfitte consecutive mentre i sardi di Bisoli muovono la classifica dopo una settimana turbolenta che ha portato all'esclusione di Conti ed Agostini, due senatori. Trovo inconcepibili le polemiche che hanno travolto Bisoli dopo la sconfitta con la Juve. Il Cagliari sta facendo benissimo ed il tecnico si è dimostrato capace anche in serie A dopo la trionfale esperienza di Cesena.
Terzo pareggio consecutivo per la Samp che impatta a Bologna. Per l'ennesima volta la squadra non è stata in grado di gestire il vantaggio frutto dell'autorete di Portanova. La Samp non è una squadra votata alle ripartenze ma ha avuto due nitide occasioni prima con Cassano e poi con Pazzini ma i due bomber blucerchiati non stanno attraversando un buon momento. Cassano è stato sostituito da Pozzi ed è andato direttamente negli spogliatoi senza passare per la panchina segno che il talento barese e nervoso e non sta attraversando un buon momento. Dopo le grandi prestazioni nelle prime due giornate (3 goal ed 2 assist) ed in nazionale, Cassano si è assolutamente spento fornendo ogni volta che è stato chiamato in causa prestazioni assolutamente deludenti. La Samp come ha già dimostrato in passato non dipende da Cassano ma è logico che la manovra senza il 99 è meno imprevedibile. Il continuo turn-over proposto da Di Carlo è sintomo che il tecnico di Cassino non ha ancora ben chiaro gli uomini su cui puntare ad occhi chiusi ma soprattutto il modulo: rombo o 4-4-2? Il doppio impegno campionato-Europa League è duro, ma la competizione europea va onorata e il primo posto nel girone lo testimonia. Il rientro di Poli dopo la sosta è fondamentale per dare equlibrio ad un centrocampo che dopo 70' va spesso in debito di ossigeno. Il Bologna si conferma squadra solida e difficile da battere. Quest'anno la salvezza può arrivare con qualche giornata di anticipo.
Vittoria a sopresa quella del Palermo a Firenze. Ancora Ilicic e Pastore in goal. I rosanero dominano il primo tempo, e calano vistosamente nella ripresa quando la Fiorentina li stringe d'assedio dopo aver dimezzato le distanze con Gilardino. Ljiajc spara il rigore del pareggio addosso a Sirigu e la Fiorentina resta così al penultimo posto con 5 punti. La situazione ora è difficile anche se Mihaijlovic ha gli alibi dell'indisponibilità di Vargas, Mutu, Jovetic e D'Agostino elementi cardini della squadra. Il progetto dei giovani di Della Valle sembra comunque essere arrivato al capolinea; anche l'ambiente è più freddo e la squadra fatica ad imporre le proprie trame. In crescita il Palermo, ancora senza Miccoli, ma con un Pastore sempre più uomo squadra. L'intesa tra Munoz e Bovo cresce partita dopo partita così come Ilicic autore di un goal fantastico e di una prestazione notevole
Toni segna il primo goal a Marassi ed il Genoa supera il Bari al termine di una partita molto bella dall'esito incerto. Il Bari gioca come sempre a viso aperto con rapide ripartenze guidate da Almiron, Alvarez e Barreto. Il Genoa, con Veloso sempre più positivo in fase di costruzione, è squadra ancora in formazione ma dà sempre l'impressione di essere molto pericoloso. Dopo il vantaggio firmato Palacio in due minuti la partita può girare: fallo di Moretti su Castillo con conseguente rigore per il Bari ed espulsione dell'ex Valencia. Dopo aver raggiunto il pareggio ed in vantaggio di un uomo paradossalmente in Bari smette di giocare. Il Genoa prende coraggio e cerca la vittoria che arriva allo scadere con Toni. E' una vittoria molto importante per i rossoblu che possono (ri)trovare fiducia nei propri mezzi e riavvicinarsi a posizione di classifica che competono all'organico di Gasperini.
Il Napoli si aggiudica il derby del Sud liqudando (2-0) la Roma. La squadra di Mazzarri vola al 2° posto in classifica stoppando sul nascere la ripresa dei giallorossi. Non mi soprende più di tanto questa posizione di classifica del Napoli: l'attacco è di primissimo livello. Considero Hamisk da anni uno dei giovani più forti al mondo che con Lavezzi e Cavani forma un tridente formidabile soprattutto quando la squadra deve riparire. Il centrocampo è propositivo ma ottimo in fase di copertura con Gargano in costante crescita. Il Napoli da anni fa meno di quanto ci si aspetta. Il 6° posto della stagione scorsa è stato condizionato dal pessimo avvio sotto la guida di Donadoni. Da quando Mazzarri siede sulla panchina partenopea la media  è quasi superiore a 2 punti a partita: la squadra ha imparato a giocare in trasferta con maggiore sicurezza ed in casa soprattutto con le grandi quando può sfruttare gli spazi non sbaglia un colpo. La Roma è stata in partita per 60' ma poi è crollata. E' una sconfitta che ci può stare, su uno dei campi più difficili della serie A ma la posizione in classifica è preoccupante e tutte le difficoltà sono acuite da comportamenti non esemplari da parte dei tesserati. Ieri Boriello si è lasciato andare ad uno sfogo per la sostituzione. L'aspetto che più preoccupa è il fatto che Ranieri non ha ancora le idee chiare su come disporre la squadra: ieri si è presentato a Napoli con una difesa a 3 quando Mexes non era disponibile per squalifica, facendo giocare Cassetti centrale e Cicinho esterno di centrocampo. Una mossa che dimostra come il tecnico testaccino non abbia pienamente in mano la Roma, versione 2010/2011. Resto convinto che fino a che Vucinic non ritroverà la forma migliore per disputare una partita intera, i giallorossi avranno grosse difficoltà.
All'Olimpico Lazio-Brescia valeva il primo posto in classifica. Decide il match un goal di Mauri (fresco di convocazione in azzurro) su favoloso assist di Hernanes sempre più decisivo. La Lazio è in vetta alla classifica grazie ad una difesa solida e ad un gioco in crescita. Reja ha sfruttato un calendario morbido per portare la sua squadra in vetta. Unici impegni difficili sono stati con Samp e Milan che hanno portato un punto. La Lazio non ha sbagliato però contro avversari di caratura inferiore (Bologna, Chievo, Brescia) ed ora si trova da sola in vetta alla classifica. Zarate sta tornando quello del primo anno ma è soprattutto la difesa guidata da Dias che ha trovato un'ottima intesa. Parlare di scudetto è assolutamente fantascientifico ma per la lotta alle coppe europee la Lazio può essere un cliente ostico per tutti
EL

lunedì 4 ottobre 2010

Continua a volare il Mainz, crollano Liverpool e Bayern Monaco

Settima meraviglia consecutiva per il Mainz: con il 4-2 all'Hoffenheim, gli uomini di Tuchel infilano la 7ª vittoria nelle prime 7 giornate di Bundesliga. Un'impresa imprevedibile solo un paio di mesi fa, quando il Mainz si presentava al via del campionato senza aver operato sul mercato in maniera significativa e con l'unico obiettivo di garantirsi la salvezza il più presto possibile. Restano 3 i punti di vantaggio sulla seconda forza, il Borussia Dortmund che ha spazzato via il Bayern ma già 8 sul terzo posto dell'Hannover. In Bundesliga le cosiddette grandi hanno avuto un inizio schock dal quale non sembrano in grado di riprendersi: lo Stoccarda crolla in casa con l'Eintracht ed è mestamente all'ultimo posto in classifica mentre lo Schalke perde ancora nonostante il 4° goal consecutivo di Huntelaar. Si sa che le squadre di Van Gaal partono piano ma l'inizio del Bayern è davvero disastroso: dopo la vittoria all'esordio con il Wolfsburg sono arrivati 5 punti in 6 partite. Il Bayern non ha gioco e ieri ha subito la velocità e la profondità di un Dortmund sempre più lanciato. Pari spettacolo (2-2) nell'altro big match di giornata tra Bayer e Werder tra due squadre spettacolari ma immature per competere per il titolo. Non credo che il Mainz possa reggere ancora a lungo in vetta alla Bundesliga ma è la più grande sorpresa di questo inizio stagione europeo e va celebrata. Club piccolo, con conti in ordine, allenatore giovane, stadio sempre pieno. Tutto questo paga e mi auguro che il Mainz possa lì dove si trova ora il più possibile
In Inghilterra il Chelsea si aggiudica il derby londinese con l'Arsenal. Come spesso accade i Gunners giocano meglio degli avversari ma sprecano parecchie occasioni nella prima fase del match e vengono puniti da un eurogoal di tacco di Drogba, al 13° goal in 13 partite con la squadra di Wenger. Il raddoppio di Alex a 5' dal termine sigilla una partita che ha comunque ribadito la superiorità della squadra di Ancelotti che già dopo 7 giornate pare avere in mano la Premier. Al secondo posto c'è il Manchester che non t'aspetti, il City, alla terza vittoria consecutiva: il sofferto 2-1 al Newcastle fa capire che i Citizens di Mancini sanno ormai portare a casa anche partite che non meritano e questo è un passo fondamentale nella costruzione di quella mentalità vincente che il tecnico italiano chiede dalla sua squadra. L'ampio turn-over di Ferguson non permette al Manchester di espugnare per la sesta volta consecutiva il campo del Suderland. Lo 0-0 finale rispecchia un match brutto e mal giocato dai Red Devils con il Sunderland di Bruce che non ha dovuto soffrire troppo per portare a casa il punto che voleva. Sir Alex continua a dare le chiavi della squadra a Nani, ma il portoghese non ha nemmeno la metà dei numeri di Cristiano Ronaldo e lo ripaga con prestazioni insufficienti. Male anche Macheda ed Owen. Lo United resta (assieme al Fulham) l'unica squadra imbattuta di Premier ma le vittorie sono solo 3 e di questo passo impensierire il Chelsea per il titolo appare problematico.
Crolla in piena zona retrocessione il Liverpool umiliato ad Anfield dal Blackpool. Sotto di due goal all'intervallo i Reds hanno una reazione d'orgoglio nella ripresa dove creano anche numerosi presupposti per il pareggio dopo aver dimezzato le distanze con Kyrgiakos, ma il goal non arriva. L'ennesimo infortunio di Torres priva la squadra dell'unico fuoriclasse nel reparto avanzato e la manovra è sterile. A fine gara pesantissima contestazione della Kop. Panchina di Hodgson a rischio. I problemi socetari sono evidentissimi e probabilmente prima causa del disagio della squadra ma senza dubbio le responsabilità del tecnico sono evidenti. Forse le dimissioni sarebbero la scelta più sensata. Alternativa numero uno Juande Ramos.
Nella Liga nuovo sorpasso del Real Madrid al Barcellona. Le merengues spazzano via (6-1) il Deportivo. Il punteggio tennistico dimostra la modestia del Depor (ora ultimo) ma anche la forza del Real, senza dubbio alla miglior partita della stagione con Cristiano Ronaldo ritornato ad altissimi livelli. Il Barcellona è bloccato (1-1) in casa dal Maiorca. Privi di Xavi, Puyol e Villa i catalani collezionano una quantità industriale di palle goal ma non le sfruttano e come già accaduto in questo scorcio di stagione alla prima disattenzione vengono puniti. Sempre in vetta il Valencia che domina l'Athletic Bilbao (2-1) più di quando dica il punteggio sfruttando con la velocità di Mata e Pablo Hernandez la disattenta difesa basca. Non credo che Valencia e Villareal (2° da solo dopo la vittoria con il Racing Santander) possano guidare la classifica ancora a lungo ma per la corsa al 3° e 4° posto validi per la Champions saranno favorite nella corsa che comprende anche Siviglia ed Atletico Madrid che ieri si sono affrontati in una sorta di scontro diretto che ha premiato gli andalusi (3-1).
Anche in Francia le big non sono in vetta alla classifica nonostante in questo turno abbiano mostrato incoraggianti segnali di ripresa. Rennes e St Etienne tentano una piccola fuga braccate a 3 punti da Lilla, Tolosa e Brest. A 6 punti dalla vetta troviamo il Marsiglia campione in carica, mentre nonostante le vittorie Bordeaux, Lione ed Auxerre sono ancora più dietro.
In Olanda l'Ajax sconfitto in casa dall'Utecht perde la vetta a scapito del PSV. La vittoria del Twente ricompatta le 3 grandi racchiuse in 3 punti: credo che l'Eredivisie come l'anno scorso sarà una corsa a 3 decisa negli scontri diretti. Per gli amanti delle scommesse da seguire il Benfica che sta risolvendo alcuni equivoci tattici e sta tornando la squadra spettacolare e vincente della scorsa stagione. Le partenze di Di Maria e Ramires sono state difficili da digerire ma la squadra pare ora più equilibrata. Raggiunto il 2° posto con la terza vittoria consecutiva, l'obbiettivo è provare a ricucire lo strappo con il Porto per ora davanti di 6 punti ed impegnato questa sera nell'insidiosa trasferta di Guimaraes.
EL

domenica 3 ottobre 2010

Serie B: fuga Siena, bene Empoli ed Atalanta


La capolista Siena fatica più del previsto per aver ragione del Modena ma merita il successo centrato nella ripresa grazie a Ficagna e Larrondo. Proprio l'ingresso dell'argentino cambia la partita: dà velocità e profondità, quella che Calaiò non riusciva a proporre ieri. Una squadra che si permette di poter tenere in panchina un giocatore così non può certo aver problemi in questo campionato. Ieri è arrivata la quinta vittoria nelle ultime sei partite: Conte sta gestendo bene un gruppo costruito e pensato per la promozione diretta. Già 4 i punti di vantaggio sulla coppia al 2° posto: il Novara gioca il posticipo a Varese mentre l'Empoli (unica squadra imbattuta assieme al Siena) espugna Cittadella al 93'. La giovane squadra di Aglietti continua a proporre un calcio molto divertente e spregiudicato; a Cittadella domina la partita, va in vantaggio di 2 goal e di un uomo a 15' dalla fine, si fa rimontare e trova il goal partita con Moro. Ottima l'intesa tra Foti e Coralli, mentre a centrocampo il doriano Soriano è sempre più sicuro in regia e Musacci sta crescendo partita dopo partita. Il Cittadella dal canto suo perde l'ennesima partita negli ultimi minuti: ora la situazione dei veneti è preoccupante soprattutto se raffrontata con lo strepitoso campionato scorso. Vince e convince (per la prima volta) anche l'Atalanta di Colantuono. Grazie ai goal di Ruopolo ed Ardemagni la Dea espugna Sassuolo ed inguaia i neroverdi, soprattutto la panchina di Arrigoni. Con Doni in campo dal primo minuto come vertice alto di un rombo che prevede Carmona davanti alla difesa, Padoin e Barreto interni la manovra acquista maggiore imprevedibilità e premette agli attaccanti di avere maggiori palle a terra giocabili. Non è un caso che Ardemagni si sia sbloccato proprio ieri quando ha avuto possibilità di giocare in profondità. Credo che Colantuono insisterà con questo modulo accantonando per adesso il 4-4-2. Male il Sassuolo: l'ingresso di Bruno troppo tradivo e la squadra è spenta, alla quarta sconfitta dell'anno. L'assenza di Catellani non può essere una scusante per una squadra priva di idee e di gioco.
Si affaccia in zona promozione la Reggina che batte 3-2 al Granillo il Vicenza al termine della più bella partita di giornata. Il Vicenza si trova in vantaggio per due volte ma la sciocca espulsione di Di Matteo condiziona la partita decisa da un gran goal di Bonazzoli, ancora una volta decisivo. Atzori continua a puntare su un interessante mix di giovani ed esperti che sta dando i suoi frutti. Deve invece trovare maggiore continuità il Vicenza. I biancorossi giocano molto bene, hanno talento da vendere in attacco ma quest'anno a differenza del passato il Vicenza fa fatica fuori dal Menti. Pari scoppiettante tra Piacenza e Padova con i biancoscudati incapaci di difendere per due volte il vantaggio. Il Piacenza ritrova Cacia (doppietta) che può essere una fondamentale arma in più per la corsa alla salvezza. Madonna deve gestire una situazione di classifica sempre più complicata ma ieri per lo meno la squadra ha mostrato attributi e risorse caratteriali notevoli.
Nel gruppo di squadre a 10 punti c'è anche il Torino sempre più Bianchi dipendente che ha piegato il Portogruaro autore ancora una volta di un'ottima prestazione. La squadra di Lerda non ha ancora trovato un gioco ed in questo momento si affida alle iniziative dei singoli: Bianchi, Sgrigna, Iunco ed alle parate di Rubinho. Nonostante la sconfitta, ottimo il Portogruaro che ha una precisa intelaiatura di gioco. I veneti corrono molto e questo potrebbe essere, nel lunghissimo campionato di b, un handicap ma se riusciranno a tenere il ritmo e la condizione fisica mostrata in queste giornate la salvezza non dovrebbe essere un problema.
Sottolineo anche la rotonda (seppur bugiarda nel punteggio) vittoria della Triestina di Iaconi sul Crotone, al primo stop stagionale. Gli alabardati guidati da un ritrovato Godeas stanno mettendo in mostra un ottimo gioco, aggressivo sugli esterni: Testini e Antonelli sarebbero titolari anche in compagini di vertice.
Risale anche il Livorno che nell'anticipo del venerdì dilaga ad Ascoli (1-5). L'impressione è che Pillon debba ancora trovare l'assetto giusto ma nel momento in cui i toscani avranno una quadratura definitiva potranno togliersi numerose soddisfazioni e puntare sicuramente ai play-off promozione. L'Ascoli dopo un ottimo avvio si sta perdendo condannandosi al consueto anonimo campionato di centro classifica.
Il debutto di Moriero sulla panchina del Grosseto equivale alla seconda vittoria dei maremmani contro il Frosinone. Presente e passato di Moriero a confronto. La cacciata di Apolloni è stata inevitabile: il rapporto con i giocatori non decollava e la classifica non era certo soddisfacente. Non credo che il Grosseto possa ripetere gli ottimi campionati passati ma una salvezza tranquilla è assolutamente alla portata dei maremmani così come del Frosinone, ieri tradito da Lodi e Santoruvo (espulso) assolutamente sottotono.
Per chiudere il Pescara si aggiudica lo scontro diretto a Leffe ed inguaia i seriani. Seconda vittoria consecutiva per il Pescara che raggiunge una zona tranquilla di classifica. Di Francesco ripropone Soddimo dietro le punte ed il rientro a pieno regime di Bonanni dà più qualità alla manovra. Male l'Albino ma Mondonico punta sul recupero di Cissé per recuperare terreno il classifica.
EL

Ciclismo: Hushovd campione del mondo, solo quarto Pozzato

A Geelong vince in volata Thor Hushovd portando per la prima volta la Norvegia sul tetto del mondo, l'Italia non riesce ad agguantare il 3° gradino del podio per una manciata di centesimi. Il team azzurro di Bettini ha provato a rendere la corsa dura fin dall'inizio ma non è riuscita a portare un'azione decisiva. Visconti, Nibali, Tosatto hanno lavorato per il nostro finisseur, Filippo Pozzato che si è trovato all'ultimo giro con i crampi. Ancora una volta il vicentino come troppo spesso gli accade nelle corse di un giorno è arrivato stanco agli ultimi chilometri e non è riuscito ad incidere. Il favorito della vigilia, il belga Gilbert ci ha provato a due chilometri dall'arrivo ma è stato risucchiato nel gruppo a 300m dal traguardo. E' la situazione che l'Italia voleva evitare: l'arrivo in volata senza avere nessun tipo di velocista in squadra. Bennati, inguardabile alla Vuelta, non è stato giustamente convocato mentre le numerose salitelle presenti nel circuito non sarebbero state adatte ad Alessandro Petacchi. All'Italia serviva un uomo come Bettini capace di stare con i migliori dopo 300Km e poi piazzare lo scatto decisivo a pochi metri dall'arrivo. L'Italia ha corso bene prendendo in mano il mondiale fin dalle prime battute ma la tattica era impostata su un corridore forte, veloce, talentuoso ma che non è un campione e che negli ultimi metri paga. Hushovd ha vinto con merito: pur senza squadra il norvegese ha sfruttato il lavoro di Italia e Spagna (per un Freire deludente) e all'arrivo non ha perdonato. I vari Gilbert, Evans che avevano bisogno di una corsa dura sono rimasti a bocca asciutta. Ha vinto il corridore che in questa situazione era il naturale favorito: dopo 300Km in un arrivo in volata il mondiale non poteva avere un esito diverso. L'argento e' andato al danese Matti Breischel, il bronzo all'australiano Allan Davis. Senza dubbio due sorprese: almeno una medaglia era alla portata degli azzurri che hanno corso come detto al meglio come squadra ma l'ultimo uomo, Pozzato, è arrivato stanco e con i crampi all'appuntamento più importante della sua carriera, agli ultimi metri che fanno la differenza tra un ottimo corridore ed un campione
EL

sabato 2 ottobre 2010

Europa League: Giovedì positivo per le Italiane

Giovedì europeo positivo per le squadre italiane impegnate in Europa League. La Juventus supera l'esame Manchester City con un'ottima prova di maturità, portando a casa un pareggio importante per proseguire il cammino in coppa. I bianconeri iniziano la partita senza farsi intimorire dall'ambiente inglese come sempre carico a mille,e passano persino in vantaggio all'11' con un gran tiro di Iaquinta che beffa Hart. Il City reagisce, la Juve soffre ma offre una buona prova difensiva non rinunciando ad offendere. Gli uomini di Mancini trovano il pareggio al 37': Johnson taglia dietro a De Ceglie lasciandolo sul posto e beffa in uscita Manninger. Le squadre vanno a riposo sull'1-1. Nella ripresa il copione non cambia, la Juventus risponde colpo su colpo ad un City comunque non trascendentale ma sempre temibile e nei minuti finali rischia di fare bottino pieno con una punizione del solito Del Piero che si stampa sulla traversa e rimbalza sulla linea di porta. Finisce 1-1, risultato giusto che dà fiducia agli uomini di Del Neri in vista della partita delle partite contro i rivali dell'Inter, test ben più probante di quello inglese. Nello stesso girone dei bianconeri continua il buon momento del Lech Poznan che liquida il Salisburgo con un secco 2-0 casalingo e affianca il City in testa alla classifica con 4 punti; la Juve insegue a quota 2, ultimi gli austriaci fermi a 0.
Avvio shock per il Napoli a Bucarest contro la Steaua, sotto tre a zero dopo solo 15'. Mazzarri fa turn over con Hamsik e Lavezzi in panchina e anche l'11 titolare sembra snobbare la competizione: passa solo un minuto e i rumeni si portano in vantaggio con un autogol di Cribari; al 10' De Sanctis si fa beffare da una punizione da metà campo per il 2-0. E non è finita qui, al 15' un traversone dalla destra attraversa tutta l'area piccola, non interviene nessun difensore azzurro e Kapetanos appoggia in rete per il 3-0. Lo stesso attaccante greco al 20' ha tra i piedi la palla per il 4-0 ma la spreca e non contento poco dopo si fa cacciare per aver sferrato un insensato pugno a Santacroce. Il Napoli si vede solo nel finale di tempo: Sosa colpisce il palo su punizione, Vitale arriva per primo sulla ribattuta ed insacca. 3-1 al riposo. Nel secondo tempo Mazzarri inserisce Hamsik e Lavezzi ricomponendo il tridente titolare, ma è lo Steaua a divorarsi per due volte il 4-0. Al 73' Hamsik esplode un gran tiro dalla distanza e porta i suoi sul 3-2. Dal baratro al pareggio il passo è breve: il 3-3 arriva al 98' con Cavani che risolve una mischia in area di rigore. I padroni di casa si infuriano, a ragion veduta direi dato che gli 8' di recupero sono davvero inspiegabili. I napoletani riescono a tirarsi fuori da una situazione imbarazzante e approfittano anche della prestazione incolore del Liverpool,  mai pericoloso e svagato in difesa, che non va oltre lo 0-0 in Olanda contro l'Utrecht. Gli inglesi comandano il gruppo con 4 punti, Napoli e Utrecht seguono a 2, ultimi i rumeni a 1.
Al Renzo Barbera il Palermo è obbligato a vincere contro il Losanna, formazione che milita nella serie B svizzera. L'impegno non è dei più difficili ma i rosanero incontrano diverse difficoltà, fanno la partita ma non trovano mai lo spunto giusto per passare in vantaggio, subendo anche qualche pericoloso contropiede. Le due squadre vanno a riposo sullo zero a zero e dobbiamo registrare l'ennesimo infortunio a Miccoli, tornato titolare dopo tanto tempo causa infortunio al ginocchio, per lui un risentimento al polpaccio sinistro. Il Palermo torna in campo con un piglio diverso e arriva a sfiorare il vantaggio in diverse occasioni, quando finalmente al 34' Pastore offre una gran palla a Migliaccio che non manca l'appuntamento con il suo primo goal europeo regalando ai suoi una preziosa vittoria. Nell'altra partita del girone il Cska mette già al sicuro la qualificazione liquidando con un 3-0 lo Sparta Praga. I russi volano a quota 6, Palermo e Sparta a 3 punti si giocheranno la qualificazione fino all'ultima giornata. Gli svizzeri rimangono a quota zero, per loro sarà dura persino fare un punto.
La Sampdoria di Di Carlo arriva allo scontro casalingo contro il Debrecen in un momento di difficoltà, i blucerchiati hanno raccolto infatti 2 punti nelle ultime tre partite di campionato e non vincono dalla prima giornata, un mese esatto. Il tecnico di Cassino cerca di apportare dei correttivi tattici riproponendo quel 4-4-2, momentaneamente accantonato per il 4-3-1-2, che tante soddisfazioni aveva portato ai genovesi, e non rinuncia a Cassano e Pazzini, coppia imprescindibile per ottenere risultati. Il terreno del Ferraris è allucinante, non degno nemmeno di un campetto di periferia. La Samp non segna da due partite, Pazzini dallo sfortunato preliminare di Champions contro il Werder, ma al 17' l'incantesimo si spezza, il Pazzo si procura un rigore e lo trasforma. Gli ungheresi non mollano e provano a fare la partita, complice la difesa blucerchiata che non sempre si fa trovare pronta; la Samp cerca di controllare, fallisce con Cassano il raddoppio e deve ringraziare Curci in almeno un paio di circostanze. Buona vittoria, utile per morale e classifica. Nell'altra sfida del girone il Psv vince facile per 2-0 in Ucraina contro il Metalist, e vola a quota 4 insieme alla Samp, sorpassando proprio gli ucraini che rimangono fermi a  3 punti. Il girone è molto equilibrato, la coppia di testa ha le qualità per imporsi ma il Metalist può dare filo da torcere. Non ha chance il Debrecen, due sconfitte per gli Ungheresi.
Speriamo che le squadre italiane continuino ad ottenere buoni risultati, cosa fondamentale per mantenere i quattro posti in Champions, che i tedeschi potrebbero portarci via.
Nel girone B i campioni in carica dell'Atletico Madrid vivono un momento di difficoltà: dopo la sconfitta rimediata in Grecia contro l'Aris, non riescono a battere al Vicente Calderon il Leverkusen che li blocca sull'1-1, dopo essere persino andati in vantaggio. Il Rosenborg batte 2-1 l'Aris e si porta in testa alla classifica con 4 punti; tedeschi e greci inseguono a 3, chiude la classifica l'Atletico, forse privo di motivazioni europee e più interessato alla Liga. La qualificazione rimane comunque apertissima a tutte e 4 le formazioni.
Per quanto riguarda il girone C, i portoghesi dello Sporting Lisbona abbattono i bulgari del Levski Sofia con un altisonante 5-0, ottenendo la seconda vittoria dopo la vittoriosa trasferta in casa del Lille e il primo posto solitario a punteggio pieno che vuol dire qualificazione quasi sicura. I francesi tornano con un punto dal Belgio, la sfida con il Gent finisce infatti 1-1. Il Levski è secondo a 3 punti, Gent e Lille insieme a 1. Le tre squadre si giocheranno il secondo posto utile.
Nel Girone D il Paok regola la Dinamo Zagabria per 1-0; il Villareal batte il Bruges 2-1, a segno anche il nostro Giuseppe Rossi. I greci sono in vetta con 4 punti, seguono spagnoli e croati a quota 3, ultimo il Bruges con 1 solo punto.
Sorprese nel girone E, dove il BATE Borisov e lo Sheriff battono le più quotate AZ e Dinamo Kiev rispettamente 4-1 e 2-0. BATE a quota 4, AZ e Sheriff a 3, Dinamo Kiev lontana dai fasti del passato con un solo desolante punto.
Lo Zenit di Spalletti batte per 4 a 2 l'AEK Atene e domina il girone G con 6 punti. L'Anderlecht rimedia la seconda sconfitta perdendo 1-0 in Croazia contro l'Hajduk che affianca i Greci a quota 3 punti.
Nel Girone F lo Stoccarda ultimo in classifica in Bundesliga dimentica le difficoltà in campionato ottenendo la seconda vittoria in europa, stavolta in casa dell'Odense, battuta 2 a 1. Punteggio pieno per loro. Gli svizzeri dello Young Boys battono 2-0 il Getafe e affiancano proprio gli spagnoli a quota 3. Cenerentola Odense ferma a zero.
Il girone J vede il Paris St Germain primo con 6 punti dopo la vittoria per 2-0 contro il Karpaty, ultimo a zero punti. Il Siviglia raggiunge in classifica, a quota 3, il Borussia Dortmund, espugnando l'ostico Westfalen Stadium di Dortmund con goal di Cigarini. Evidentemente lo stadio porta bene agli italiani.
Infine nel girone L possiamo dire che i giochi per la qualificazione sono praticamente chiusi; infatti Porto e Besiktas viaggiano a braccetto a punteggio pieno, battendo in trasferta rispettivamente il Cska Sofia per 1 a 0 e il Rapid Vienna per 2 a 1 (titolare il nostro Ferrari).

MDZ

Scommettiamo che?


Torna nel week-end la nostra rubrica "scommettiamo che?". Dopo aver sbagliato solamente una partita (Liverpool) nell'ultima multipla che vi abbiamo consigliato per le partite europee di metà settimana proviamo ad azzardare altri pronostici:
Torino-Portogruaro Goal Torino
Udinese-Cesena 1X
Parma-Milan X2
Lazio-Brescia Goal Lazio
Inter-Juventus 1X
Foggia-Viareggio over 1,5
Arles-Auxerre X2
Nancy-Lione X2
Sunderland-Manchester United X2
Benfica-Braga 1X
Stoccarda-Eintracht 1X
Celtic-Hamilton 1
Ajax-Utrecht 1
PSV-Venlo 1
Real Madrid-Deportivo la Coruna 1
Barcellona-Maiorca 1

E'un lenzuolone da 17 partite che porta in tasca 27 volte la posta che giocate. Scommessa senza dubbio molto difficile anche se presenta solo 5 fisse con squadre nettamente favorite. Rischiosi gli X2 di Milan e Lione ma entrambe le compagini non possono più fallire e perdere punti che nel caso dei francesi sono davvero troppi.
EL

venerdì 1 ottobre 2010

Moto Gp: Frattura scomposta per Pedrosa, addio sogni di gloria


Colpo di scena in Giappone, dove questa mattina dalle 7 si sono disputate le prove libere della Moto Gp. Pronti via e subito dopo sette minuti accade il misfatto: Dani Pedrosa perde il controllo della sua Honda, prova a rimanervi comunque attaccato ma viene violentemente sbattuto sull'asfalto, rimediando una triplice frattura scomposta della clavicola sinistra, che vuol dire addio ai sogni di gloria. Già perchè l'infortunio è grave abbastanza da far saltare allo spagnolo 2 o 3 gare: considerando che ne mancano 5 al termine e che il suo svantaggio è di 56 punti, si capisce bene come solo la matematica sia rimasta ad ostacolare Lorenzo, e anch'essa si arrenderà presto. Il manager dello sfortunato pilota, Alberto Puig, ha affermato che "la Honda potrebbe essere rimasta accelerata", dunque l'ipotesi del problema tecnico non è da scartare a priori. Errore del pilota o problema tecnico purtroppo cambia poco, l'infortunio è serio, Dani sta valutando se farsi operare già tra oggi e domani in Giappone o rientrare in Spagna e affidarsi all'equipe che ha già curato la stessa clavicola infortunata in passato. Nella migliore delle ipotesi potrebbe tornare in Australia, il 17 ottobre, saltando solo due gare. A mio avviso sarebbe meglio prendersi un tempo più lungo e curarsi bene per tornare al 100% in vista della prossima stagione, non ha senso correre rischi con il mondiale chiuso...sarebbe stato difficile vincerlo senza questo incidente, figuriamoci saltando delle gare. Ma con Puig non si può mai sapere, lui più che un manager è un padre padrone, potrebbe rimetterlo in moto prima di quanto immaginiamo. 
E' un vero peccato per Pedrosa che era in un gran momento di forma e di conseguenza è un gran peccato per noi spettatori, privati di un bel finale di mondiale. 
Oltre alle normali considerazioni su questo tipo di eventi, spero non sia troppo cinico avanzarne un'altra. Quando sono venuto a conoscenza della notizia non ero affatto stupito. Sarebbe stata la prima stagione senza infortuni per Pedrosa, un pilota tanto veloce quanto incostante, tanto forte quanto sfortunato. Quando c'è da dare continuità alle prestazioni manca sempre, le sue stagioni sono sempre state costituite da vittorie, illusioni mondiali e cadute con relativi infortuni (polso, spalla, caviglie) che lo hanno fermato. E questa stagione non è diversa: prima parte di stagione con errori, problemi tecnici e cadute, seconda parte con filotto di podi e vittorie ma sul più bello caduta e addio sogni di gloria. Non voglio sembrare troppo cinico, sono conscio che la cattiva sorte è sempre in agguato ma per come la vedo io la caduta è frutto, a meno di guasti tecnici che nel caso specifico di oggi, mentre scrivo, sembrano essere confermati, di errori Pedrosa ne commette sicuramente troppi per un aspirante campione del mondo. Speriamo riesca in futuro ad esprimere tutto il suo potenziale, il motomondiale e la Honda ne hanno un gran bisogno.
Le prove libere sono continuate in un'atmosfera strana, di un mondo che è consapevole che i giochi ai piani alti sono già decisi. Il campionato è finito ma ci sono le singole gare da conquistare e piloti come Lorenzo, Stoner e Rossi hanno motivazioni sufficienti per lottare fino all'ultima staccata. Motivazioni che nonostante gli acciacchi permettono a Rossi di mettersi davanti a tutti dopo aver trovato un buon passo gara, ovviamente da perfezionare dato che siamo solo a venerdì. Alle sue spalle c'è Dovizioso, la cui buona prestazione aumenta i rimpianti di Pedrosa, la Honda sembra essere molto in forma e chissà cosa avrebbe potuto fare lo spagnolo...Terzo tempo per il quasi campione del mondo Lorenzo, che si limita a controllare in tutta tranquillità, staccato di 3 decimi dal compagno di box e tallonato da Stoner a soli sette millesimi. L'australiano e la Ducati sembrano poter confermare l'ottima prestazione di Aragon. Insomma, con quattro piloti in tre decimi ci sarà una bella lotta per la vittoria. Dietro questi piloti il vuoto: troviamo Ben Spies quinto a più di un secondo da Rossi. Per quanto riguarda gli altri italiani, troviamo Capirossi, Simoncelli e Melandri a formare un trenino tricolore in nona, decima e undicesima posizione, con un ritardo che sfiora il secondo e mezzo. Per la qualifica e per la gara c'è l'incognita meteo, con la pioggia in agguato. Incognita invece che purtroppo non c'è più su chi vincerà il titolo. 

MDZ