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venerdì 10 febbraio 2012

Moto Gp e F1, via ai test. Ducati-Ferrari, se il buongiorno si vede dal mattino....



Tempo di presentazioni e test nel mondo dei motori a due e quattro ruote. Tempo di sogni e speranze. Quelli di Valentino Rossi e la sua Ducati, per l’ennesima volta rinnovata fino all’ultimo bullone rispetto alle precedenti versioni. La Gp12 è un po’ più “giapponese”, più simile a Honda e Yamaha, con telaio perimetrale e con distribuzioni e misure più congeniali allo stile di guida del nove volte campione del mondo, la cui volontà è stata fondamentale in sede di progettazione, nel convincere cioè Ducati a sconfessare il proprio progetto, originale e rivoluzionario ma rivelatosi perdente. Nella presentazione di Gennaio a Madonna di Campiglio non è arrivato alcun proclama. L’obiettivo sembra che sia lottare per il podio, per poi fare l’ultimo, più difficile step, lottare per la vittoria. Detta così, sembra che il 2012 sia solo un trampolino di lancio verso il mondiale 2013……

 Se le presentazioni e le dichiarazioni della off-season lasciano il tempo che trovano, le cose iniziano a farsi serie con i primi test stagionali, effettuati in malesia qualche giorno fa. Test dominati da Stoner (che pure aveva saltato il primo giorno per un fastidio alla schiena) e la sua Honda, moto che sembra già perfetta, soprattutto se in sella c’è l’australiano. Bene anche Lorenzo. E Rossi? Il suo distacco da Casey è arrivato a toccare 1,2”, mentre dagli “umani” ha beccato mezzo secondo. No, non voglio mettermi a commentare noiosi dati sui tempi, sulle gomme e compagnia bella. I test sono sempre test.

Piuttosto vorrei soffermarmi su un particolare che mi ha colpito molto, ovvero la felicità, la fiducia e i sorrisi degli uomini ducati e dello stesso Rossi durante e dopo i test. Come può Rossi essere contento di beccarsi più di un secondo da Stoner? Come può dirsi soddisfatta la Ducati di arrancare ancora nelle retrovie? “Avremmo firmato per dei risultati così”. Davvero? Al di là del fatto che la moto era alla prima uscita assoluta, che ha risposto bene alle regolazioni, che ha dato sensazioni positive in curva e in frenata, punti dolenti della Gp11, che ha ancora margine…..al di là di tutte le attenuanti e spiegazioni, fa specie sentire Rossi soddisfatto di un risultato del genere, quando in passato un secondo posto o anche solo un decimo di distacco, era sinonimo di sconfitta. I tempi cambiano e i test sono test ma…..


Tempo di presentazioni e di test anche in formula uno. Via il velo dalla nuova Ferrari e…..sorpresa! La F2012 ha il musetto con uno scalino netto e pronunciato, nuova soluzione aerodinamica.  “Tanto brutta quanto innovativa”, la reazione di tutti. E speriamo che l’equazione macchina brutta = vincente si avveri come nel 2007. Finalmente un colpo di genio alla Ross Brawn, alla Newey! Macchè, una dietro l’altra tutte le altre vetture presentate hanno mostrato la stessa identica soluzione! E c’è chi addirittura ha escogitato un ulteriore accorgimento, vedere per credere la Red Bull che ha inserito una presa d’aria nello scalino.
 Nemmeno il tempo di carpire le ulteriori nuove soluzioni tecniche che le monoposto sono già scese in pista a Jerez de la Frontera per i consueti test di inizio stagione. Se analizziamo i tempi di questi quattro giorni di prove, notiamo che la Ferrari ha avuto delle difficoltà, con Massa prima e con Alonso poi. Difficoltà che tradotte in distacco fanno due secondi tondi tondi. Campanello d’allarme? Ci pensa lo stesso Alonso, mentre scrivo, a firmare il miglior tempo dell’ultimo giorno. Le solite stranezze da test? Forse, ma certi segnali sono chiari e  si può azzardare qualche analisi.

 La Ferrari sta pagando la rivoluzione attuata nel progetto, realizzato all’insegna dell’azzardo e dell’innovazione per recuperare il gap dai rivali Red Bull, sempre all’avanguardia. Mentre questi ultimi infatti hanno portato in pista una monoposto che è naturale evoluzione della precedente, gli uomini in rosso hanno tra le mani una macchina completamente nuova, da conoscere. Tanti dubbi, poche certezze. Ma niente paura, fa parte del gioco. Il miglior tempo di Alonso è arrivato grazie alle gomme soft, storicamente la mescola più adatta per la Rossa. C’è da lavorare invece sulle medie e sulle dure, storicamente mescole infauste per la Rossa, che non riesce a portarle in temperatura.  Anche il nuovo retrotreno, senza più gli scarichi soffiati, vietati dal regolamento, sembra dare qualche problema, soprattutto di aderenza. Inoltre c’è da trovare il giusto setting di base da cui partire, perché la nuova monoposto sembra non rispondere bene alle regolazioni. Questa storia mi pare di averla già sentita a proposito di un’altra Rossa…..

E le rivali? La Red Bull procede tranquilla, veloce e beata, nonostante qualche noia di natura elettrica per Vettel.  Rosberg e Schumacher hanno girato con la macchina dello scorso anno e i loro tempi non fanno testo. Più che altro, cosa sta macchinando quella vecchia volpe di Ross Brawn? Ottimo il feeling tra Raikkonen e la sua Renault, speriamo che il finlandese torni protagonista. Punto di domanda sulla McLaren, l’unica a non aver adottato il sistema dello "scalino”.

In mezzo a tutti questi se e ma, forse e però, non vedo l’ora che arrivino le gare e gli impegni ufficiali. Nel frattempo però lasciatemi continuare……se il buongiorno si vede dal mattino, beh il mattino di Ducati e Ferrari non è stato dei più incoraggianti!

MDZ


giovedì 22 dicembre 2011

Buon Natale Serie A



E' arrivato il Natale e questo per il campionato Italiano vuol dire pausa invernale. Una manna per certe squadre che sono arrivate fino a qui con il fiatone e un peccato per chi finora è andato via come un treno!
A tre giornate dall'assegnazione del più platonico dei titoli, quello di campione d'inverno, sarebbe troppo ardito trarre delle conclusioni.....mi limito a fare gli auguri di buon Natale (subito dopo i botti di capodanno arriveranno i botti del mercato di riparazione...) a chi ci ha sempre regalato tante emozioni..la serie A! 
Buon Natale alla Juve e a Conte, che passeranno le feste da imbattuti ma con un chiodo fisso: come si fa a non crollare a Gennaio? Auguri al Milan, che nell'anno nuovo spera di rimanere la squadra da battere, e a Babbo Allegri a cui il monello Berlusconi ha chiesto un gioco alla catalana, e se non è possibile andrà benissimo il solito Ibra. Buone Feste Udinese, goditi il riposo dopo un anno da urlo, con l'augurio da tutta Italia che il sogno continui. Auguri alla Lazio che vuole diventare grande ma, da bambinona com'è, ha già scartato il suo regalo in anticipo, l'agognato derby (niente carbone per Reja quest'anno). Buon Natale Inter, non abbuffarti troppo a tavola che sei appena guarita dall'indigestione, e il 24 notte non aspettare lo special one, non arriverà!  Auguri al Napoli che sogna la Champions e alla Roma che ha chiesto in regalo una camiseta blaugrana; auguri al Catania e al giovane Montella che si godranno le feste come un alunno che ha portato a casa una pagellina eccellente, auguri al Palermo e al Genoa i cui allenatori mangeranno il panettone ma soltanto a casa loro (Mutti e Marino mangeranno la colomba?) Un Natale senza Doni per l'Atalanta che trema ma che in campo ha meravigliato; si godranno i loro Paluani a Chievo, anche se i mussi non volano più. Auguri alla Fiorentina che vuole un 2012 molto diverso dall'anno trascorso; auguri anche al Parma, al Cagliari, al Siena e al Bologna, a voi un suggerimento, non sentitevi salvi che di strada da fare ce n'è molta! Infine tanti tanti auguri a chi ne ha più bisogno, Novara, Cesena e Lecce, anche se per voi babbo Natale non sembra avere regali. 
Auguri a tutti gli sport-dipendenti, a noi, orfani della nostra vecchia a cara serie A, Babbo Natale ci regala la solita Premier con il Boxing Day ma sopratutto il ritorno della NBA!


MDZ

martedì 13 settembre 2011

Considerazioni varie


Finale Us Open mostruosa da un punto di vista fisico: tra due atleti incredibili che per 4 ore hanno picchiato senza risparmiarsi: due grandissimi agonisti e due grandissimi giocatori di uno sport leggermente distante dal quello che era il tennis: ora chi tira più forte, chi ha una maggiore resistenza psico-fisica vince. Ci troviamo in una situazione paradossale: Nadal ha il complesso di Djoko, Federer quello di Nadal ma è l'unico che può battere Djokovic. Per il secondo anno consecutivo Roger ha perso con il serbo avendo avuto due match-point a favore. Ma è ancora esteticamente il più forte anche se meno atleta, voglioso e concentrato degli altri due. Non credo che Djokovic e Nadal a 30 anni possano arrivare ai livelli del Re per l'eccessivo sforzo fisico in ogni partita.


Monza è stata una gara bellissima, i primi giri uno spot per la F1 che non a caso torna ad essere assai godibile nei due circuiti più belli: Spa e Monza, segno che non sempre il marketing ha ragione. Enormi circuiti nei deserti del Qatar, a Singapore, i cittadini come Valencia sarebbero da abolire dal calendario per godersi i circuiti tradizionali nei quali il pilota fa la differenza. Eccezionale il sorpasso di Vettel su Alonso e la gestione che il tedesco ha della corsa: porta all'estremo le scelte tecniche e pur rinunciando alla velocità di punta sfrutta al massimo le caratteristiche areodinamiche della Red Bull nelle parti guidate. E' un binomio perfetto: il pilota giusto sulla macchina giusta. Il 2° mondiale consecutivo è ormai cosa fatta e non c'è 2 senza 3......

Ieri si è conclusa la 4ta giornata di B con una Samp spettacolare e finalmente con la difesa a 4: Atzori alla 4ta giornata ha capito come dare la giusta quadratura alla squadra abbandonando per ora la difesa a 3 e sfruttando Foggia libero di svariare dietro Pozzi e Bertani (8 goal in due). Ripeto che a mio avviso l'organico della Samp è fuori categoria e già a Natale potrebbe prendere la vetta. Solo Torino e Padova potrebbero contrastare la corazzata blucerchiata. 
Consiglierei anche a Gasperini di fare altrettanto: orribile l'Inter che ho visto a Palermo Milito e Wes esclusi. Se il Gas vuol mangiare il panettone è meglio che ripieghi rapidamente sulla difesa a 4 perchè Samuel Lucio e Zanetti giocano da 15 anni a 4, perchè Nagatomo non è un esterno di centrocampo a sinistra (e l'Inter in rosa non ne ha), perchè se hai deciso di tenere Wes in squadra DEVI giocare con il trequartista e perchè non puoi chiedere a Zarate e Forlan di fare il lavoro di Sculli e Marco Rossi.
EL

lunedì 29 agosto 2011

Champions: girone proibitivo per il Napoli, benino per Inter e Milan


I sorteggi di Champions come al solito sono stati interessanti se non altro perchè mettono di fronte le migliori 32 squadre europee (anche se con queste nuove regole per i preliminari restano dei dubbi). Più che analizzare i vari gironi proviamo a fare qualche pronostico.
GIRONE A: definito il gruppo di ferro. Credo che il Manchester City di questo inizio di stagione non sia un fuoco di paglia ma possa confermarsi anche in Champions, vista la quantità (e la qualità) dei giocatori in rosa. Bayern leggermente staccato e non irresistibile in trasferta. Tornerà a trionfare in Bundesliga ma questo è un girone complicato in cui si può sbagliare poco. Villareal e Napoli si giocheranno il posto valido per l'Europa League, vedo il sottomarino giallo leggermente favorito (si veda il precedente l'anno scorso).
PASSANO IL TURNO: Manchester City+ Bayern Monaco. In EUROPA LEAGUE: Villareal.

GIRONE B: è il girone dell'Inter che, essendo nella prima fascia, ha preso avversari non irresistibili ed è la naturale favorita al passaggio agli ottavi. Per il 2° posto grande incertezza ma credo che l'esperienza del CSKA (anche assai più avanti nella preparazione) possa avere la meglio. Il Lille (privo di Hazard) ed il Trabzonspor (chiamato in Champions vista la squalifica del Fenerbhace) si giocheranno il 3° posto
PASSANO IL TURNO: Inter+ CSKA Mosca. In EUROPA LEAGUE: Lille

GIRONE C: Mi sembra uno dei gironi più chiusi e che possa rispettare senza grosse soprese l'ordine di sorteggio. Troppo forti Manchester e Benfica rispetto alle altre due contedenti. Obbiettivo del Galati è quelo di centrare i primi punti ed i primi goal in Europa.
PASSANO IL TURNO: Manchester United+Benfica. In EUROPA LEAGUE: Basilea

GIRONE D: è il girone più "prestigioso" con 13 Champions League, vista la presenza di Real Madrid ed Ajax. Per l'ennesima volta in questa fase si ripresenta la sfida tra gli spagnoli ed il Lione. La Dinamo Zagabria mi sembra tagliata fuori da ogni discorso qualificazione, mentre il Real vincerà il girone senza grossi problemi. Lotta tra Lione ed Ajax per aggiudicarsi il pass per gli ottavi di finale
PASSANO IL TURNO: Real Madrid+Lione. In EUROPA LEAGUE: Ajax

GIRONE E: nessuna Champions nel palmares, ma nel girone E troviamo 3 squadre sconfitte in finale della massima competizione (il Valencia addirittura 2 volte consecutivamente). Chelsea dovrebbe aggiudicarsi il 1° posto, il Valencia mi pare più solido del Bayer Leverkusen, soprattutto ad inizio stagione quando le squadre di Emery danno il meglio di sè. I campioni del Belgio del Genk possono rubare punti preziosi e decisivi
PASSANO IL TURNO: Chelsea+Valencia. In EUROPA LEAGUE: Bayer Leverkusen

GIRONE F: molto interessante. L'Arsenal quest'anno non è certo una corazzata (1 punto in 3 partite di campionato, anche se l'acquisto di Hazard può rilanciare la stagione dei Gunners) ed il Dortmund secondo me gioca, dopo il Barcellona, il miglior calcio d'Europa. Sono curioso di vedere i giovanissimi campioni di Germania in Champions. La rosa è ridotta e può essere un problema, ma pur essendo in 4ta fascia li vedo superiori a Marsiglia ed Olympiacos.
PASSANO IL TURNO: Borussia Dortmund+Arsenal. In EUROPA LEAGUE: Marsiglia

GIRONE G: anche qui non credo che la prima testa di serie vinca il girone. La cessione di Falcao è pesante. L'impianto di gioco del Porto è collaudato ma può andare in difficoltà contro un calcio fisico e rapido come quello dell'est con squadre avanti nella preparazione. Credo possa essere l'anno buono per 3 squadre dell'est agli ottavi di Champions (contando naturalmente il CSKA). APOEL Nicosia squadra materasso.
PASSANO IL TURNO: Zenit+Shakhtar Donetsk . In EUROPA LEAGUE: Porto

GIRONE H: troviamo i più forti al mondo e la squadra più titolata del mondo che in questa stagione può far bene (massimo quarti di finale a mio avviso) in Europa. Lotta dunque ristretta al posto valido per l'Europa League tra i debuttanti cechi del Plzen ed i più esperti bielorussi del Bate Borisov.
PASSANO IL TURNO: Barcellona+Milan. In EUROPA LEAGUE: Bate Borisov

EL

Di Benedetto difende Luis: perchè?



Già difficoltà in casa Roma dopo l'eliminazione in Europa League. Prima di analizzare i problemi tra Totti ed il nuovo allenatore Luis Enrique è giusto soffermarsi per prima cosa sul risultato. La Roma del nuovo patron Di Benedetto è stata eliminata dall'Europa per mano dello Slovan Bratislava con goal realizzato ad 8 minuti dalla fine da Stepanovsky. Andata giocata con il duo Caprari-Okaka (il duo più in forma per il genio, ex Barca B) ed il ritorno con Totti-Caprari con il capitano in campo per 73' e poi sostituito con lo stesso Okaka. 7 minuti dopo il goal degli slovacchi in un clima già ostile alla nuova Roma. Luis Enrique forse mi smentirà, riuscirà a far giocare alla sua Roma un calcio estetico, fatto di possesso palla, corsa, sovrapposizioni ma quello che non piace è la spocchia con la quale questo personaggio si è presentato. Pare sappia tutto lui: non dice una parola d'italiano, non spiega le sue scelte e nonostante questo è assai protetto dalla società e (per adesso) dai media innamorati di un progetto basato sui giovani (55 milioni di euro spesi nel calcio mercato non è la stessa cosa che puntare sul vivaio). Luis Enrique va avanti per la sua strada che non si capisce quale sia: sconfitta con 3 goal di scarto a Parigi e Valencia, eliminazione per mano dello Slovan in Europa, rottura con un simbolo come Totti, ambiente agitato e mercato poco chiaro: questo ciò che ottenuto il "predestinato" in 3 mesi di Roma. Un Ranieri qualunque (tanto per non fare nomi) sarebbe già sulla graticola. Noi italiani vogliamo i risultati,ma questa volta dobbiamo avere pazienza: "è bravo, diamogli tempo, lasciamolo lavorare, non mettiamogli pressione addosso" è quello che si sente dire dai difensori del tecnico asturiano: vero, ma a forza di essere troppo buoni e permissivi con il nostro calcio stiamo precipitando nel ranking e Luis Enrique la pressione se la sta creando da solo con scelte discutibili ed atteggiamenti intransigenti. La Roma, si dice, è l'unica squadra ad aver intrapreso un progetto coraggioso, bisogna appoggiarlo. Non lo metto in dubbio, ma il progetto va spiegato e Totti dev'essere il primo ad essere coinvolto. Se Luis Enrique vede in Totti un problema lo deve dire chiaramente senza nascondersi dietro a stati di forma o all'impegno in allenamento. Mourinho a Madrid ha preteso la cessione di Raul e la società si è privata del più forte attaccante che ha avuto negli ultimi 30 anni perchè il tecnico lusitano aveva parlato chiaro. Luis Enrique non può sviluppare il suo progetto con una presenza ingombrante come quella del capitano? Dev'essere chiaro e mettere (già) la società davanti ad un out-out prima che sia troppo tardi. Se Totti non si allena come un professionista è sacrosanto preferirgli Caprari, Okaka o chi per loro. Tutti i giocatori sono uguali dice Luis: giustissimo, ma in un ambiente come Roma non puoi paragonare Totti (record di goal nella storia della Magica) ad Okaka. Se lo fai non sei la persona giusta per questo contesto. Non conosci la storia del club in cui alleni. Totti in Europa League è stato il migliore in campo. Perchè toglierlo? Per un gesto di sfida? Per far vedere che la squadra può vincere senza di lui? (ma così non è stato) Per ribadire che tutti i giocatori sono uguali? Luis purtroppo non risponde: non sa la lingua, non conosce l'ambiente, non conosce Totti, non capisce la stampa italiana, non sente gli umori della piazza. Quando un uomo non sa spiegare le proprie scelte (o per lo meno difenderle/giustificarle) è già arrivato alla fine di un percorso. Credo che Luis Enrique debba abbassare un po' la cresta e mettersi a parlare con i tifosi, con i giornalisti e soprattutto (anche se mi auguro che l'abbia già fatto) con il capitano della Roma, il suo capitano
EL

venerdì 26 agosto 2011

La serie B è iniziata: il punto sulle 22 squadre


Ieri bella partita tra Samp e Padova: le due grandi favorite assieme al Torino. La Samp ha tenuto bene il campo per 70' poi fisicamente è crollata ed il Padova squadra di carattere ha trovato il pari su calcio d'angolo. Entrambi i goal sono stati presi su palla inattiva ed Atzori deve correggere questo difetto, magari puntando su una marcatura a uomo. Ancora poco chiara la formazione: Accardi pare titolare inamovibile così come Volta mentre Costa ha sostituito l'infortunato Gastaldello (si dice vicino ad accasarsi a Valencia). A centrocampo capitan Palombo (grandissimo goal su punizione) è l'unico inamovibile. Ceduto Signori al Sassuolo al suo fianco possono giostrare Poli, Soriano, Dessena, o Obiang e Koman come ieri sera. Il giovane spagnolo classe '92 ha dimostrato buona personalità e corsa mentre Koman è stato assolutamente impalbabile. Se arriva un offerta di 8-9 milioni penserei seriamente a cedere Poli: è un prodotto del vivaio e si può relizzare un' ottima plusvalenza ma soprattutto è un centrocampista di quantità e con poca qualità, e rischia di essere un doppione di Dessena o dello stesso Obiang. A sinistra Castellini ha il passo del terzino e non dell'esterno del 3-5-2, pochissimi cross e poca facilità di corsa. Tutto il contrario Padalino. Il modulo sembra essere costruito apposta per lui: dopo un anno di totale inattività viene ancora una volta preferito a Semioli ed è un motorino inesauribile anche se sbaglia ancora troppi cross. In avanti Atzori lascia in panchina il neo-sposo Piovaccari e parte con Bertani e Pozzi. Il Diavolo sigla il primo goal di questa serie B e si muove benissimo. Grande tecnica e qualità a servizio della squadra. Esce al 75' stremato rilevato da un Maccarone fischiatissimo dalla Sud (se ci fosse la possibilità lo cederei senza pensarci su due volte in questi ultimi giorni di mercato). Pozzi, espluso a pochi minuti dalla fine sbuffa e sgomita ma la sua intesa con Bertani è lontana dall'essere collaudata.
Ottimo il Padova: pur essendo una squadra totalmente rinnovata Dal Canto ha lavorato sul gioco e sulla testa: due volte sotto i veneti non si sono scomposti ed hanno sempre cercato di giocare a calcio. In avanti Lazarevic e Cutolo sono un lusso per la categoria così come il centrocampo formato da Marcolini (due assist per lui) e da Milanetto (eurogoal sotto quella che per 6 anni è stata la sua curva). Ruopolo è il riferimento centrale in avanti e Pellizzoli è un portiere di sicura affidabilità. Sul 2-1 il Padova è stato in enorme difficoltà e per 10' in balia di un'ottima Samp (clamorosa la traversa di Pozzi che poteva chiudere la partita) ma non ha perso la testa ed ha saputo rientrare in partita ed uscire dal Ferraris con un punto prezioso. Partita di livello, quasi da serie A tra due squadre che già a fine agosto hanno dato un forte segnale al campionato.
Analizziamo ora le altre 20 squadre che compongono un campionato sempre più snobbato dalle televisioni e dai media ma comunque affascinante ed importante per scoprire nuovi talenti nel panorama italiano
ALBINOLEFFE: l'addio di Mondonico (il cancro gli impedisce di allenare) è pesante. L'eredità è stata presa dal suo secondo Fortunato ma le cose non stanno andando benissimo come si è visto nelle amichevoli e nella pesante sconfitta in coppa Italia a Cagliari (5-1) con l'attenuante di aver giocato tutta la partita in 10. Come sempre attenta al bilancio la società seriana non ha fatto grossi innesti e riparte con la solita rosa: Foglio e Regonesi confermati in difesa, centrocampo guidato da Previtali ma che deve registrare i ritiri dall'attività agonistica di Passoni e Bombardini ma anche il ritorno dell'ottimo Laner dal prestito al Cagliari. In avanti si punta su Torri (13 goal la scorsa stagione), sull'esplosione di Cocco e sulla velocità di Cissè. Viene da una salvezza allo spareggio: l'obbiettivo resta quello.
ASCOLI: Castori è chiamato ad un altro miracolo partendo da -6. La squadra è comunque valida: trattenuto con fatica Guarna tra i pali, in difesa l'esperienza di Vasco Faisca e di Peccarisi ben si sposa con i promettenti Adejlkovic (dal Palermo) e Rosania (già nel giro della nazionale Under 20). Romeo torna in prestito dalla Samp, l'attacco è il punto di forza con Soncin ed il colpo Papa Waigo che possono bastare per raggiungere un altra salvezza. Pesante la partenza di Giorgi in direzione Novara, si punta molto sul giovane
Marchionni (classe 1994)
BARI: viene direttamente dalla serie A ma ha cambiato molto. In primis la panchina affidata a Torrente, artefice del miracolo Gubbio. Il tecnico ha preteso tra i pali il suo fedelissimo Lamanna e così, dopo una decade, cambia l'estremo difensore dei puglesi. La difesa perde Masiello e Parisi ed è tutta imperniata sui giovani (età media 22 anni), La mediana è un lusso per la categoria con elementi come Donati (designato capitano), Rivas, Alvarez, Defendi. Torrente invoca la punta di peso (Mastronunzio?). C'è moltissima
qualità in avanti: Forestieri, Kutuzov, Caputo, Huseklepp, Langella, Bonvissuto, Ghezzal. Forse anche troppi elementi: sarebbe il caso di cedere e monetizzare per buttarsi su un vero centravanti visto che Castillo non può reggere per 42 partite.
BRESCIA: si parla poco del Brescia tra le favorite ma a mio avviso come rosa dopo la Samp vengono proprio le rondinelle. Panchina affidata al debuttante Scienza ed ambiente depresso per l'ennesima retrocessione possono essere due handicap ma se la rosa non verrà toccata in questi ultimi giorni di calciomercato i lombardi saranno molto competitivi. Diamanti ufficiale al Bologna e Konè vicinissimo al Catania sono gli unici elementi che hanno lasciato Brescia. Tra i pali Leali (si dice il nuovo Buffon) potrebbe essere pronto per una stagione da titolare. Difesa esperta con i veterani Zambelli, Zoboli e Dallamano. Il centrocampo ha perso la corsa di Hatemaj, ma si è riusciti a trattenere Budel e Cordova. In attacco Caracciolo pare convinto a rimanere anche se il Parma ed il Chievo tenteranno un ultimo disperato assalto.
Se il Brescia saprà resistere l'Airone in serie B può garantire 20 goal che saranno pesanti per un piazzamento come minimo tra le prime 6
CITTADELLA: per il 7mo anno Foscarini in panchina e già il nome è una garanzia. Ancora una volta cede il capocannoniere (Piovaccari) e lo sostituisce con un giovane (Di Carmine) che ha già siglato 2 goal nelle prime due partite ufficiali di coppa Italia (Cittadella sconfitto al 2° turno a Firenze 2-1). Per il resto confermata la squadra che ha centrato una faticosa salvezza. Cittadella rimane una delle più belle realtà della serie cadetta per la politica della società che punta sui giovani e per il tipo di gioco proposto da Foscarini. Pierobon farà da chioccia a Cordaz estremo difensore classe '93 proveniente dalla primavera dell'Inter. Difesa puntellata con Martinelli.
CROTONE: la proprietà ha lasciato in polemica con i tifosi, colpevoli pur a prezzi stracciati di non riempire lo Scida. La squadra ha reagito alla grande andando a vincere a Lecce in Coppa. Il Crotone ha cambiato pochissimo, il gruppo si conosce ma la cessione di Cutulo (15 goal l'anno scorso) non è da sottovalutare. Per sostituirlo, notevole sforzo economico per Pettinari (eccellente a Cittadella, pessimo a Bergamo) che se sente la stima dell'ambiente può definitivamente esplodere.
EMPOLI: anche la squadra di Aglietti ha cambiato pochissimo ed ha rinforzato il reparto offensivo con il ritorno di Tavano. Con Coralli forma una delle più forti coppie d'attacco della serie b. Da segnalare il ritorno di un altro "vecchio" empolese, Buscè reduce da due ottimi anni di serie A al Bologna. L'Empoli è un ottimo mix di esperienza, qualità e gioventù e quest'anno può giocarsela con tutti come dimostrato dalla vittoria in Coppa con la corazzata Sampdoria.
GROSSETO: la scelta della panchina è caduta su Guido Ugonotti, ma il presidente Camilli ci ha abituato a cambiare idea molto velocemente sugli allenatori (6 negli ultimi 3 anni). In avanti è stato trattenuto Sforzini, affiancato da Lupoli. Anche il centrocampo è di assoluta qualità con Allegretti, Caridi, Consonni e Paolo Zanetti (atteso forse all'ultima chiamata di una carriera fino a questo momento al di sotto delle aspettative). Può essere un outsider ma manca secondo me di giocatori con grande facilità di corsa ed in b è un handicap non da poco.
GUBBIO: neopromossa e sulla carta lotterà fino alla fine per evitare la retrocessione, ma gli ultimi campionati ci hanno insegnato che le squadre che vengono dalla C e che cambiano poco possono togliersi non poche soddisfazioni. Perso il tecnico Torrente, il ds Simoni punta su Pecchia (ex centrocampista di Juve e Napoli) e su un impianto di gioco collaudato. Lamanna viene sostituito con Donnarumma (classe '90). In attacco grandissimo colpo Ragatzu, in prestito dal Cagliari (già 14 apparizioni e 2 goal in A). Nel 3-4 esterno con cui il Gubbio ha eliminato l'Atalanta dalla Coppa Italia da segnalare la tripletta di Gianetti ex Juve.
JUVE STABIA: dopo 50 anni le vespe tornano in serie B. Grandissima impresa compiuta nei play-off in cui la squadra di Braglia pur partendo dal 4° posto ha saputo eliminare Benevento e Atletico Roma vincendo entrambi i match di ritorno fuori casa. Anche qui solo qualche ritocco in avanti: dalla Samp è arrivato in prestito il talentuoso Zaza (15 goal con la primavera, classe '92) che farà coppia con l'esperto Danilevicius (una sicurezza per la categoria). Salvezza difficile.
LIVORNO: persi Tavano e Danilevicius si punta tutto sulla giovane coppia Dionisi-Paulinho. A centrocampo il metronomo Iori è stato rimpiazzato con l'ex campione del mondo Barone. Confermata la linea difensiva Salviato-Knezevic-Perticone-Pieri. Un po' in la con gli anni ma affidabile. Come ha detto Novellino il primo obbiettivo è quello di riconquistare i tifosi attraverso il bel gioco ed i risultati (soprattutto in casa). L'anno scorso era più attrezzata ed ha mancato l'accesso ai play-off, ora rischia di ristagnare in b per un bel po' di anni
MODENA: 8va stagione in b consecutiva, la 49ma della propria storia (record in Italia, seguito dal Vicenza). A Modena è da anni che viene confermato praticamente lo stesso gruppo con le colonne Perna, Diagouraga, Giampà, e Tamburini a formare il nerbo portante di una squadra che quest'anno può esprimere un ottimo calcio grazie all'innesto di elementi come Di Gennaro, Greco e Bernacci. Bergodi (confermato dopo la buona stagione passata) può centrare una tranquilla salvezza
NOCERINA: unico acquisto quello di Plasmati. Auteri dopo aver dominato il campionato di C ha preteso che il gruppo venisse confermato in toto senza movimenti sul mercato. La squadra si conosce e non ha pressioni, l'ambiente è entusiasta ma basterà una rosa costruita per un tranquillo campionato di C (era quello l'obbiettivo nell'anno della promozione) a far bene anche in serie B? Qualche piccolo ritocco l'avrei fatto soprattutto in una serie B così competitiva come quella di quest'anno.
PESCARA: l'acquisto eclatante è stato Zeman: dopo una discreta stagione al Foggia il sopravvalutatissimo tecnico boemo è stato premiato con un salto di categoria. 4-3-3 solito con difesa altissima e spettacolo. Ha avuto Insigne dal Foggia (subito doppietta nell'esordio in coppa Italia, con gli abruzzesi sconfitti ai rigori con la Triestina). In attacco trattenuti Ganci e Sansovini (può fare benissimo con Zeman). Redini del centrocampo in mano a Soddimo e Tognozzi. Squadra estremamente offensiva, di buona qualità. Difficile migliorare l' 8° posto ottenuto la scorsa stagione. Ho la sensazione che Zeman non duri fino a fine campionato.
REGGINA: dopo aver sfiorato la finale play-off è la squadra che si è maggiormente indebolita soprattutto nel reparto difensivo. Il tecnico Atzori e Costa hanno preso la strada di Genova, mentre il promettente Acerbi si è accasato al Chievo dove sostituirà Mantovani. Tornato dall'esperienza a Cagliari capitan Missiroli che con Bonazzoli e Tedesco metterà la sua esperienza a servizio dei vari Viola, Campagnacci, Rizzo. Squadra affidata a Breda, ex mediano amaranto. Difficile ripetere i play-off della scorsa stagione, ma starà nella parte sinistra della classifica mostrando bel gioco e rendendo la vita difficile a chiunque soprattutto al Granillo. Ho delle perplessità sul tecnico.
SASSUOLO: archiviato un campionato deludente, con una salvezza arrivata all'ultima giornata i neroverdi ripartono con Pea in panchina. Interessante la scelta del mister che ha vinto molto con le Primavere di Samp ed Inter ed ora è chiamato al salto di qualità. Vale lo stesso discorso fatto per il Modena (con il quale condivide lo stadio): lo zoccolo duro della squadra è stato confermato con Pomini, Piccioni, Magnanelli, Bruno e Noselli. Perso il regista Signori, la scelta è caduta su Sansone, più statico ma più esperto. Presi dalla Trestina Marchi e Titone che possono fare comodo nel 4-3-3. Prevedo un campionato tranquillo attorno al 12-15mo posto senza gli affanni della scorsa stagione
TORINO: come al solito parte con tutti i favori del pronostico. L'anno scorso Lerda ha fallito i play-off, quest'anno sono l'obbiettivo minimo. Ventura in panchina è una garanzia e tutti i pezzi pregiati sono stati trattenuti. Bianchi, Ogbonna (assalto nelle ultime ore del Napoli), Guberti, Iori, Vives, Antenucci, Gasbarroni sono tutti elementi da A. Ventura ha preteso il suo fedelissimo Parisi che va a formare un treno di assoluto livello con l'ex doriano Guberti. Ebagua (eccellente a Varese) è un altro puntello in attacco. Verrebbe da dire o quest'anno o mai più
VARESE: impossibile ripetere la cavalcata della scorsa stagione. Le perdite del d.s Sogliano, del mister Sannino e di Ebagua sono dolorose in quanto mal rimpiazzate. Il d.s è Milanese, l'allenatore Benny Carbone, la nuova punta Momentè (che ha caratteristiche completamente diverse da Ebagua). Dopo 69 partite l'Ossola è stato espugnato (primo turno di coppa Italia con l'Avellino) e la sensazione è che Carbone non sia maturo per il palcoscenico della B. Meno durerà per il Varese la sua esperienza in panchina, meglio sarà per le sorti dei lombardi. Carrozza non ha avuto particolari richieste ed è rimasto. Un medio club di serie A poteva prenderlo: 29 anni, ottimi tempi negli inserimenti, resistenza, facilità di corsa, tiro. Il migliore della scorsa stagione, un bene per il Varese che sia rimasto
VERONA: è la più ambiziosa delle neo-promosse. 10.000 abbonamenti ed una piazza da serie A guidata da un tecnico preparato come Mandorlini. Il Verona ha vinto i play-off da 5ta classificata pareggiando fuori e vincendo in casa. Ottimo il pre-campionato, coronato dalla vittoria al Menti in Coppa Italia. In porta trattenuto Rafael, difesa collaudata. Manca qualità in avanti: Mandorlini insiste con la coppia Ferrari-Taleb ma credo che alla fine Pichlmann si possa ritagliare un posto da titolare.
VICENZA: la sconfitta nel derby con il Verona ha fatto scattare la prima contestazione: un mercato deludente, una società assente hanno fatto sbottare i tifosi. In panchina ci si affida a Silvio Baldini (sempre esonerato nelle ultime 3 esperienze). Squadra uguale a quella dell'anno passato con il ritorno di Frison dopo il prestito a Frosinone. In difesa Zanchi e Martinelli sono una coppia di esperienza e di categoria, centrocampo di qualità con Paro, Botta, Gavazzi e Soligo che a mio avviso l'anno scorso hanno reso al di sotto delle aspettative (e delle loro potenzialità). Bisogna assolutamente trattenere Abbruscato: è l'unico attaccante da doppia cifra presente in rosa. Dovesse partire potrebbero essere dolori. Obbiettivo: confermarsi per l'ennesima volta nella categoria centrando una tranquilla salvezza possibilmente attraverso il bel gioco (Baldini d'altronde è stato chiamato proprio per migliorare la fase estetica e di possesso della squadra)

EL

giovedì 25 agosto 2011

Anche i ricchi scioperano....è una vergogna, oppure no?


Era nell’aria ed ora è ufficiale: la prima giornata di serie A slitterà a data da destinarsi. L’associazione dei calciatori non ha trovato l’accordo con la lega di A, e la mediazione di una sempre più ridicola Figc è fallita. Due i punti della discordia, quello relativo al pagamento dell’eventuale contributo di solidarietà e quello relativo al trattamento dei fuori rosa. Inutile sottolineare che questo sciopero, o slittamento che dir si voglia,  stride ancora di più considerata  la situazione economica, sociale e politica del paese. Questi signorotti incrociano le braccia, o meglio, le gambe , dall’alto delle loro munifiche buste paga, per due motivazioni che fanno imbestialire noi piccoli esseri umani alle prese con la normale quotidianità:  vogliono che siano le società a versare il 5 o il 10% del reddito come previsto dal disegno di legge e non vogliono essere costretti ad allenarsi a parte quando le società li scaricano. )….”Anche i giocatori sono lavoratori, hanno il diritto di protestare per i loro diritti” è la frase che si sente spesso in queste situazioni. Per carità, va bene. Ma che si comportino davvero da lavoratori dipendenti allora, eseguendo gli ordini della società, senza disertare allenamenti, mandare a quel paese allenatori, rifiutare panchine, chiedere aumenti, minacciare di andarsene ogni tre per due. Poveraccio, come farebbe Ibrahimovic con ben 900 mila euro in meno all’anno? Buffon con 600 mila in meno? Eto’o giustamente se n’è scappato da questa persecuzione contro i ricchi. Come può sopportare un giocatore di Serie A di allenarsi tutto solo soletto, senza i compagni, vessato da tutti in cambio di minimo 25 mila euro mensili (minimo ripeto)….”Anche i giocatori sono lavoratori, hanno il diritto di protestare per i loro diritti” è la frase che si sente spesso in queste situazioniPer dirla con Totò…..ma mi faccia il piacere!!

I giocatori fanno parte di un sistema che ormai è marcio e logoro. La cattiva gestione politica da parte della Figc è sotto gli occhi di tutti. Il presidente Abete e le altre mummie che costituiscono questa inutile istituzione, da buoni politicanti italiani, consci da un anno di questa situazione, hanno aspettato la vigilia del nuovo campionato per provare a porvi rimedio, con una proposta poi che definire ridicola è riduttivo. In un paese serio, dopo quanto accaduto a livello sportivo in questi ultimi 5 anni, Abete dovrebbe già essere in pensione anticipata…..

Dette peste e corna di calciatori e Figc non ci facciamo mancare nulla e rivolgiamo gli strali alla Lega di A. Una lega fantasma che non ha mai fatto nulla per il bene di questo sport ma che si pone come un’organizzazione seria e all’avanguardia,  comandata da un certo Beretta che non conta nulla, messo lì solo perché non ce n’erano altri.  Per una volta Zamparini e De Laurentiis hanno ragione, c’è bisogno che i 20 presidenti di serie A si mettano intorno ad un tavolo e facciano qualcosa di buono per il calcio italiano: non sarebbe nemmeno difficile, peggio di così si muore. D’altronde questi contratti e questi privilegi li hanno concessi loro per primi ai loro tesserati.

Chi manca in questo tiro al bersaglio? Noi spettatori. Oppressi dal caldo, dalla situazione economica e dai soliti problemini di tutti i giorni noi appassionati aspettavamo come manna dal cielo la prima giornata di campionato, per passare un paio d’ore di spensierata allegria, per tornare clienti di quel bar dello sport che per mesi ha vissuto solo di un povero calciomercato. Ma niente, non ci resta nemmeno questo,  ce lo tolgono…così per dei futili motivi. E noi, dopo l’ennesima presa in giro, dopo calciopoli, calciopoli bis, scommessopoli, invece di arrabbiarci come delle bestie perché ci stanno rovinando un gioco meraviglioso, trasformato ormai in una losca macchina da soldi,  mandarli a quel paese, che facciamo? Tutti pronti, come me, a dirsi sdegnati, mentre in realtà non vediamo l’ora che arrivi il weekend del 10-11 settembre per tornare ad osannare i nostri campioni. La vergogna vera qual è? Lo sciopero dei ricchi? O l’ottusa sopportazione di noi persone comuni, che ormai non protestiamo più, e non lo faremmo nemmeno se ci prendessero a schiaffi dalla mattina alla sera? E’ la solita utopia lo so, sopportiamo condizioni ben più gravi e problemi ben più seri……ma in questo caso, se fossimo noi a scioperare,  a disertare gli stadi, a stracciare gli abbonamenti e spegnere le televisioni….allora altro che sciopero, Ibra & co. dovrebbero pure trovarsi un secondo lavoretto, non sia mai. Addirittura arriviamo al paradosso....fanno bene, c'è da invidiarli, altro che noi.
 E invece sopportiamo pure che contro i calciatori si scagli un politico, definendoli una casta troppo viziata….il bue che dice cornuto all’asino. Come diceva Totò?

MDZ