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giovedì 4 novembre 2010

Champions dolce-amara per le Italiane. Immortale Inzaghi re del goal


La quarta giornata dei gironi di Champions League inizia malissimo per i colori italiani. I campioni in carica dell'Inter rimediano una sonora sconfitta al White Hart Lane di Londra ad opera di un grande Tottenham. I nerazzurri si presentano privi di giocatori importanti come Julio Cesar, Cambiasso, Stankovic, Thiago Motta, con Milito recuperato per la panchina e come se non bastasse perdono anche Muntari nel corso della partita a causa dell'ennesimo infortunio muscolare; al suo posto il giovane Obi, al debutto assoluto in Europa. Le assenze, seppur influenti e pesanti, non devono essere un alibi per la squadra di Benitez che è stata dominata da un Tottenham quasi perfetto: Huddleston fa legna a centrocampo, Modric fa girare la squadra a suo piacimento, Van der Vaart taglia la difesa in due e mette a segno l'1-0 dopo 18 minuti, Lennon si propone sulla destra e punta l'uomo con continuità e Bale.....beh l'abbiamo visto tutti, un ciclone sulla fascia sinistra che spazza via chiunque provi a fermarlo, principalmente il malcapitato Maicon, mica l'ultimo dei terzini. L'esterno gallese, dopo aver segnato una clamorosa tripletta due settimane fa al Meazza si ripete con una prestazione pazzesca, fornendo due assist per il 2 e il 3 a 0 ad opera di Pavlyuchenko e Crouch al termine di fulminee scorribande sulla sinistra. L'Inter non è riuscita a prendere le misure alla freccia gallese e ha subito per tutta la partita, secondo tempo in particolare, la sua velocità. Maicon è stato surclassato, non era meglio mettere sulle sue traccie capitan Zanetti? Tutta l'Inter ha subito il gioco veloce degli Inglesi, più determinati e freschi. Ai nerazzurri non è bastato il solito goal di Eto'o, il settimo in quattro partite, che riapre momentaneamente la partita sul 2-1. Il Camerunese, capocannoniere della Champions, ha tratto giovamento dall'ingresso di Milito al posto di uno spento Pandev e di Coutinho al posto di un'inguardabile Biabiany: è tutta un'altra cosa con loro tre in campo ma non basta. I nerazzurri dicono addio alla possibilità di qualificarsi con largo anticipo e si fanno raggiungere dagli Inglesi in testa al girone a quota sette punti, perdendo però la leadership a causa dei goal subiti nei due scontri diretti: se la qualificazione non è in discussione (può arrivare già dopo la prossima giornata in caso di vittoria contro Il Twente al Meazza)  la corsa per il primo posto si complica. Preoccupa specialmente l'atteggiamento della squadra apparsa debole di testa e carente di motivazioni. Si sente la mancanza di Mou? Vedremo quando le partite conteranno davvero. Nell'altra sfida del girone il Twente batte per 2-0 il Werder Brema in Germania e ipoteca la qualificazione all'Europa League: agli olandesi, a quota 5 punti, la matematica non proibisce di sognare, ma a meno di clamorose sorprese hanno poche chance contro Tottenham e Inter. Spacciati i tedeschi..che rimpianti per la Samp!
Migliora il borsino delle italiane nella giornata di Mercoledì: la Roma ottiene tre punti preziosissimi in Svizzera sul campo del Basilea, imponendosi per 3-2. I giallorossi soffrono più del previsto: nei primi minuti il Basilea spinge moltissimo e sembra sopraffare gli avversari, che però reggono l'urto e si portano addirittura in vantaggio con Menez al 17'. Gli Svizzeri subiscono il colpo e poco dopo lo stesso francese spreca un'ottima occasione per il raddoppio che è solo rimandato al 26' quando ancora l'incontenibile Menez è autore di un coast to coast dalla sua area alla trequarti avversaria, serve Riise che viene steso in area. Rigore trasformato da Totti che ritrova la via del goal dopo un lungo digiuno europeo. Nel secondo tempo il Basilea ha un'improvvisa fiammata e accorcia le distanze con Frei; Vucinic e Greco, appena subentrati a Borriello e Menez, al 32' confezionano in contropiede l'azione del 3-1, con Greco che fulmina il portiere Costanzo. Sembra finita ma 6 minuti dopo Shaqiri porta i suoi sul 3-2 dopo un batti e ribatti in area. Gli Svizzeri cercano il pareggio nei minuti finali, la Roma rischia ma regge, portando a casa una vittoria fondamentale per la qualificazione. L'importante era vincere e alla luce del risultato si può archiviare con maggiore serenità una prestazione non brillantissima condita da sprazzi di bel gioco ma anche da pause e disattenzioni clamorose che con altre squadre possono essere letali. Ora la Roma, a quota 6, può chiudere il discorso qualificazione contro il Bayern, che arriverà all'Olimpico già qualificato (a punteggio pieno) dopo la netta vittoria per 4-0 in Romania contro il Cluj. Servirà un'altra Roma contro i Tedeschi, servirà una vittoria per non avere grattacapi proprio in Romania nell'ultima giornata.
Finora dunque una sconfitta e una vittoria....per completare il quadro ecco il pareggio del Milan contro il Real del profetico Mourinho: "il Milan si presenta con 4 attaccanti? Va bene...tutti ma non Inzaghi". E proprio Pippo Inzaghi, subentrato al posto di uno spento Ronaldinho, ribalta con una doppietta una partita fino a quel momento dominata dai madrileni, andati in vantaggio grazie al solito Higuain. Goal numero 69 e 70 per il grande Inzaghi, re del goal in Europa, più di Gerd Muller e Raul fermi a quota 69. Ma al 94' Pedro Leon sigla il pareggio e rovina la festa al grande goleador.  I rossoneri, memori della debacle spagnola, sembrano iniziare con un piglio diverso, sono più aggressivi e pressano di più cercando di impedire le avanzate dei veloci blancos: non basta, C. Ronaldo & co. non si lasciano intimorire ed eludono il pressing avversario con scambi veloci e tanto movimento senza palla. Il Milan viene messo sotto pressione e dopo soli 12' minuti il Real spreca due ottime occasioni, con Pepe che schiaccia troppo il colpo di testa ad un passo da Abbiati e con Di Maria che dopo aver eluso l'intervento di Zambrotta, penetra in area e scarica il sinistro a fil di palo. Abate cerca di contenere l'irriverente Ronaldo, tanto talentuoso quanto cafone, Gattuso guida i suoi compagni contro le invenzioni di Di Maria, Ozil e Xabi Alonso: è molto dura...ma il fortino regge, grazie anche a Pirlo che salva per due volte sulla linea al 20'. Il Milan si affida alle ripartenze ma Dinho è ben controllato da Sergio Ramos, Pato si beve sempre Marcelo ma non concretizza e Ibra è il solito snervante Ibra di coppa. Proprio lo svedese si mangia un goal clamoroso solo davanti a Casillas al 23'; succede di nuovo al 37' quando, lanciato splendidamente da Ronaldinho, il suo pallonetto scavalca il portiere della nazionale Spagnola, uscito non benissimo a dir la verità, ma è fuori misura. Brutto segno: quando subisci, lotti per tenere a galla la partita ma non sfrutti le occasioni d'oro che ti capitano sui piedi...poi la paghi. E così succede al 45' esatto: palla filtrante di Xabi per Higuain, Nesta non sale per metterlo in fuorigioco ed è 1-0. Nella ripresa il copione non cambia: il Real si presenta in campo con piglio da padrone di casa e con Ronaldo mette paura ad Abbiati già dopo 2'. Si teme il peggio, ci vorrebbe il miracolo. Dentro Inzaghi al posto di Dinho...e scocca la scintilla. Pippo sprizza grinta da tutti i pori, rincorre gli avversari, incita i compagni che a dir la verità sono inesistenti, Gattuso a parte, Pato su tutti. Ma ecco il miracolo: Pepe manca il pallone sulla sinistra, Ibra si invola e mette in mezzo per l'accorrente Inzaghi, Casillas fa due passi avanti per intercettare il cross che però va verso la porta, riesce solo a deviarlo, accorre il rapace Pippo ed è 1-1. La partita cambia, il Milan si fa trascinare da Inzaghi e arriva persino il 2-1, ancora di Pippo, partito però in netto fuorigioco. Come già detto al 94' arriva la mazzata: passaggio filtrante per Pedro Leon, la difesa rossonera si fa trovare ancora impreparata e lo spagnolo insacca per il 2-2 finale. Peccato per il Milan che sfiora il colpaccio, ma i rossoneri devono comunque essere contenti per aver portato a casa un pareggio, insperato dopo il primo tempo, che li pone al secondo posto in classifica a quota 5. Un punto in più dell'Ajax sconfitto per 2-1 ad Auxerre, contro i Francesi che ottengono i loro primi punti . Per il Milan sarà fondamentale la partita casalinga contro gli Olandesi: vincere significa passare il turno. Capitolo Inzaghi: ci vorrebbero fiumi di parole per lodarlo a pieno. Meglio di no, per lui parlano i fiumi di goal che ha messo a segno, in Italia e in Europa. Grande Pippo Inzaghi...altro che Ibra, Dinho e altri! Che Allegri ne prenda atto!
Qualificazione ampiamente alla portata per le nostre squadre che però dovranno compiere dei progressi importanti per giocarsi la competizione fino in fondo. Il calcio Italiano ne ha bisogno.

MDZ

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