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martedì 2 novembre 2010

Serie A, il punto dopo 9 giornate

La giornata "spezzatino" appena archiviata ci offre numerosi spunti di riflessione. Iniziamo con una nota statistica. La nona giornata entrerà negli almanacchi del calcio: è stato eguagliato il record di vittorie esterne, ben 6, come non succedeva dagli anni 30, dato molto significativo che evidenzia l'incertezza e il livellamento dei valori in campo. Certo, siamo appena ad un quarto del campionato, alla lunga probabilmente i valori delle squadre più attrezzate emergeranno ma per ora, Lazio a parte, tutte le squadre sono a dir poco altalenanti.
La capolista Lazio non ferma la sua corsa da record battendo in trasferta il Palermo per 1-0 grazie ad un gol capolavoro di Dias e alle parate di un Muslera in versione uomo ragno. Quasi tutti gli addetti ai lavori si aspettavano uno stop degli uomini di Reja e invece...hanno ottenuto una vittoria da grande squadra, cinica e compatta. E se dovesse arrivare la vittoria contro la Roma il volo dell'aquila potrebbe diventare inarrestabile.
I rosanero avrebbero meritato di più, ma hanno sciupato troppo. Per quanto Zamparini manterrà la calma? Il Renzo Barbera di Palermo, non è mai stato terra di facile conquista come in questo inizio stagione: in 7 partite, tra campionato ed europa league due sole vittorie, due pareggi e ben tre sconfitte. Troppe aspettative sui palermitani privi del faro Miccoli: hanno cambiato molto dalla scorsa stagione e la rosa è alle prime esperienze nel massimo campionato italiano. Pastore a parte ci sono solo note negative, vedi la mancata esplosione di Hernandez e gli stenti del reparto offensivo. Domenica sera a Palermo arriverà il Genoa....è già tempo di dentro o fuori per Rossi?
A meno 4 dalla capolista troviamo l'Inter che supera il Genoa al Ferraris (altro stadio una volta fortino ora terra di conquiste) grazie ad un goal del redento Muntari....o meglio grazie alla papera dell'incertissimo Eduardo, non nuovo a topiche di questo genere. La vittoria di Genova, dove l'Inter non ha brillato, lascia in eredità a Benitez la sicurezza di una difesa imperforabile, solo 4 goal subiti in 9 gare, ma anche gli infortuni che hanno colpito questa volta Julio Cesar e Cambiasso. Davvero troppi gli infortuni che funestano la rosa nerazzurra da inizio stagione che  ha dovuto già fare i conti con le assenze di Tiago Motta, Milito, Maicon, Cambiasso, Samuel, Lucio, Pandev, Mariga. Benitez ha dovuto giocarsi questo inizio di stagione mettendo in campo i ragazzini Coutinho e Biabiany, promettenti ma ancora acerbi per portare la croce in tutte le competizioni. Tutti si chiedono dove sarebbero i nerazzurri se non ci fosse un Eto'o in forma stellare...e io rispondo chiedendomi dove sarebbero con la rosa sempre al completo. Staremo a vedere cosa saranno capaci di fare a ranghi completi. Inizio di stagione deludente per la banda di Gasperini, ai ferri corti con Preziosi, considerando i soldi spesi nel mercato estivo...evidentemente spesi non al meglio.
Altra clamorosa vittoria esterna nel match clou della giornata, in cui la Juve ha battuto per 2-1 il Milan a San Siro, cosa che non accadeva da 5 anni. Vittoria importantissima per i bianconeri non tanto per i tre punti conquistati, comunque fondamentali per non sprofondare nel centro della classifica, ma soprattutto per quella sicurezza nei propri mezzi spazzata via dalle ultime stagioni. Il cantiere è ancora aperto ma la direzione è quella giusta come dimostrano i 4 punti ottenuti a Milano nei due scontri diretti. Ora Del Neri, che si trova alla pari del collega Benitez alle prese con un'infinita emergenza infortuni (Martinez, De Ceglie fratturati e out per 2-3 mesi, Manninger per 1) dovrà cercare di gestire la rosa e di trovare la continuità per fare una stagione importante in Italia e in Europa. Magari a Gennaio potrebbe dargli una mano Marotta....I Rossoneri, che venivano da 4 vittorie consecutive, dopo un ottimo inizio si sono sgonfiati e  hanno evidenziato tutti i loro limiti. Difesa incerta, centrocampo poco propositivo ed incapace di sostenere il peso delle tre star dell'attacco, sopratutto quando sono, come in questo caso, in giornata decisamente no, Pato su tutti. Dopo la netta sconfitta di Madrid arriva l'ennesima bocciatura in un big match, tra l'altro contro una Juve apparsa non irresistibile. E tra poche ore arriva Mourinho col suo Real.....
Il Napoli ottiene 3 punti importantissimi a Brescia in un campo reso pesantissimo dalla pioggia, confermandosi squadra da trasferta, letale nelle ripartenze e negli spazi aperti. Positive le prove  dei giovani acquisti Yebda e Sosa, notizia importante per Mazzarri. Il sogno Champions continua, ma i partenopei devono iniziare ad imporre il loro gioco piuttosto che giocare di rimessa. Certo, con le doti di Lavezzi, Cavani, Hamsik il contropiede viene quasi naturale ma contro squadre organizzate vincere sarà difficile. Malissimo il Brescia che dopo un'inizio scoppiettante colleziona la quinta sconfitta consecutiva: le rondinelle sono in piena crisi e la panchina di Iachini, mai in completa sintonia con il Patron Corioni sin dalla passata stagione, è a dir poco traballante...e sabato c'è la trasferta al Meazza contro l'Inter. 
L'Udinese è la copia vista allo specchio del Brescia: dopo una partenza disastrosa con 1 punto in 5 partite ottiene a Bari il quarto successo consecutivo grazie alla magia del ritrovato Sanchez e al gol di Isla. A Udine hanno fatto benissimo a non perdere la pazienza, la rosa ha ottimi elementi, è guidata da un buon tecnico come Guidolin e si potrà togliere delle belle soddisfazioni. A proposito di serie positive e negative....il Bari di Ventura è alla quarta sconfitta consecutiva e sembra aver perso quel gioco veloce e frizzante che l'ha consacrato rivelazione della scorsa stagione. Dopo l'illusoria vittoria all'esordio contro la Juve la squadra ha stentato e  è invischiata in una pericolosa crisi d'identità e di risultati. La salvezza sarà difficile di questo passo, considerando che probabilmente la quota dei punti necessari si alzerà. Domenica c'è il Milan, l'esame è di quelli importanti per Ventura.
Il Cagliari ottiene una vittoria tanto fondamentale quanto convincente contro il Bologna di Malesani, sorpassando i rivali in classifica. Quest'anno il gioco spumeggiante fatto vedere dai sardi nelle passate stagioni non si era ancora visto e aveva lasciato il posto ad una compattezza difensiva (ko contro la Juve a parte) raramente sfoggiata prima. Ebbene contro il Bologna gli uomini di Bisoli hanno saputo coniugare accortezza difensiva, bel gioco ed efficacia in zona goal, da confermare nella prossima trasferta ad Udine. Malesani dovrà lavorare tantissimo per portare i suoi alla salvezza, tra rosa giovane e problemi societari: Di Vaio potrebbe non ripetersi o quantomeno non bastare più. 
La Roma batte il Lecce con un netto 2-0 e si toglie dalle zone calde della classifica, guadagnando quel pizzico di serenità necessaria per affrontare la cruciale sfida di Champions a Basilea e soprattutto il derby contro una Lazio più lanciata che mai. Derby che Ranieri dovrà affrontare senza Taddei, Pizarro e Brighi causa infortunio ma sopratutto senza Totti, espulso per un battibecco con il leccese Olivera. Giusto o sbagliato che sia il provvedimento, apparso a molti eccessivo, resta il fatto che il pupone perde troppe volte la testa. I maligni dicono che sarà un vantaggio per la Roma non averlo in campo...staremo a vedere. Il Lecce di De Canio dovrebbe fare richiesta di giocare esclusivamente al Via del Mare: temibile per tutti in casa, inconsistente in trasferta. 11 punti in 9 partite non sono comunque un cattivo bottino, considerata la caratura tecnica di una rosa apparsa poco competitiva.
Il Parma non riesce a superare un Chievo da Champions e Marino inizia a temere per la sua panchina. Il Parma si ritrova ultimo in classifica, in buona compagnia, segna poco, Giovinco , Candreva & co. non brillano. Troppe mezze punte, nessuna punta di peso. Nonostante tutto Marino merita ancora fiducia, domenica però deve strappare punti al San Paolo contro il Napoli. Il Chievo continua a volare, si trova ai margini della zona Champions e sta mettendo in mostra giovani interessanti come Costant. Se l'europa sembra un obiettivo proibitivo, la salvezza dovrebbe essere ampiamente alla portata dei clivensi. 
La Sampdoria, alle prese con il contorto caso Cassano, beffa il Cesena in zona Cesarini con un gol di Pazzini che ritorna a segnare in A dopo più di sei mesi. I blucerchiati hanno dimostrato di saper vincere anche senza il genio barese ma alla lunga in queste condizioni tanto la sua mancanza quanto la sua presenza potrebbero logorare l'ambiente. Il caso va risolto alla svelta, la cessione sembra ora la soluzione più conveniente per entrambi. Il Cesena perde ancora (1 solo punto in 5 partite) e vede lontani i fasti della vittoria contro il Milan d'inizio campionato. La rosa non è adeguata per la massima serie, i giovani Giaccherini e Schelotto sono promettenti ma non bastano. Il presidente Campedelli ha confermato la fiducia al suo mister Ficcadenti che domenica affronterà la Juventus a Torino...tosto come esame di riparazione!
Pareggio a reti inviolate tra Catania e Fiorentina nel posticipo domenicale. Le due formazioni si accontentano presto di un punticino che serve solo a muovere la classifica. La Fiorentina in particolare aveva bisogno di 3 punti per cominciare a raddrizzare una classifica al momento inquietante, da retrocessione. La prossima sfida contro il Chievo sarà determinante per Mihajlovic che può sorridere solo pensando al ritorno in campo del rissoso Mutu. Giampaolo, mister dei siciliani, imbattuti in casa, deve migliorare il rendimento dei suoi in trasferta per ottenere una salvezza tranquilla. 
Non vediamo l'ora che arrivi il weekend per gustarci un'altra giornata di campionato. Occhi puntati come già detto sul derby della capitale ma anche su Palermo-Genoa, con entrambe le squadre bisognose di punti, Bari-Milan, in cui i rossoneri dovranno riscattarsi contro i pugliesi in crisi, Juve-Cesena, non tanto per la partita in sé ma per vedere se i bianconeri daranno continuità all'impresa di San Siro.


MDZ

2 commenti:

Ale ha detto...

in un calcio che per ma non ha più sapore, credo che si debbano fare i complimenti a Edy Reja.
Lo apprezzavo anche quando era a Vicenza, dove avrà anche conquistato una promozione facile quella volta, con Luiso Bucchi e Comandini davanti, ma ovunque è andato ha sempre fatto bene.

markedo ha detto...

Non sono un fan di Reja ma devo riconoscere che hai perfettamente ragione. Cultura del lavoro, grandi conoscenze tattiche...e sopratutto poche chiacchere. Ora staremo a vedere se riuscirà a portare la Lazio al vertice.

P.S. Perchè per te il calcio non ha più sapore?