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giovedì 25 agosto 2011

Anche i ricchi scioperano....è una vergogna, oppure no?


Era nell’aria ed ora è ufficiale: la prima giornata di serie A slitterà a data da destinarsi. L’associazione dei calciatori non ha trovato l’accordo con la lega di A, e la mediazione di una sempre più ridicola Figc è fallita. Due i punti della discordia, quello relativo al pagamento dell’eventuale contributo di solidarietà e quello relativo al trattamento dei fuori rosa. Inutile sottolineare che questo sciopero, o slittamento che dir si voglia,  stride ancora di più considerata  la situazione economica, sociale e politica del paese. Questi signorotti incrociano le braccia, o meglio, le gambe , dall’alto delle loro munifiche buste paga, per due motivazioni che fanno imbestialire noi piccoli esseri umani alle prese con la normale quotidianità:  vogliono che siano le società a versare il 5 o il 10% del reddito come previsto dal disegno di legge e non vogliono essere costretti ad allenarsi a parte quando le società li scaricano. )….”Anche i giocatori sono lavoratori, hanno il diritto di protestare per i loro diritti” è la frase che si sente spesso in queste situazioni. Per carità, va bene. Ma che si comportino davvero da lavoratori dipendenti allora, eseguendo gli ordini della società, senza disertare allenamenti, mandare a quel paese allenatori, rifiutare panchine, chiedere aumenti, minacciare di andarsene ogni tre per due. Poveraccio, come farebbe Ibrahimovic con ben 900 mila euro in meno all’anno? Buffon con 600 mila in meno? Eto’o giustamente se n’è scappato da questa persecuzione contro i ricchi. Come può sopportare un giocatore di Serie A di allenarsi tutto solo soletto, senza i compagni, vessato da tutti in cambio di minimo 25 mila euro mensili (minimo ripeto)….”Anche i giocatori sono lavoratori, hanno il diritto di protestare per i loro diritti” è la frase che si sente spesso in queste situazioniPer dirla con Totò…..ma mi faccia il piacere!!

I giocatori fanno parte di un sistema che ormai è marcio e logoro. La cattiva gestione politica da parte della Figc è sotto gli occhi di tutti. Il presidente Abete e le altre mummie che costituiscono questa inutile istituzione, da buoni politicanti italiani, consci da un anno di questa situazione, hanno aspettato la vigilia del nuovo campionato per provare a porvi rimedio, con una proposta poi che definire ridicola è riduttivo. In un paese serio, dopo quanto accaduto a livello sportivo in questi ultimi 5 anni, Abete dovrebbe già essere in pensione anticipata…..

Dette peste e corna di calciatori e Figc non ci facciamo mancare nulla e rivolgiamo gli strali alla Lega di A. Una lega fantasma che non ha mai fatto nulla per il bene di questo sport ma che si pone come un’organizzazione seria e all’avanguardia,  comandata da un certo Beretta che non conta nulla, messo lì solo perché non ce n’erano altri.  Per una volta Zamparini e De Laurentiis hanno ragione, c’è bisogno che i 20 presidenti di serie A si mettano intorno ad un tavolo e facciano qualcosa di buono per il calcio italiano: non sarebbe nemmeno difficile, peggio di così si muore. D’altronde questi contratti e questi privilegi li hanno concessi loro per primi ai loro tesserati.

Chi manca in questo tiro al bersaglio? Noi spettatori. Oppressi dal caldo, dalla situazione economica e dai soliti problemini di tutti i giorni noi appassionati aspettavamo come manna dal cielo la prima giornata di campionato, per passare un paio d’ore di spensierata allegria, per tornare clienti di quel bar dello sport che per mesi ha vissuto solo di un povero calciomercato. Ma niente, non ci resta nemmeno questo,  ce lo tolgono…così per dei futili motivi. E noi, dopo l’ennesima presa in giro, dopo calciopoli, calciopoli bis, scommessopoli, invece di arrabbiarci come delle bestie perché ci stanno rovinando un gioco meraviglioso, trasformato ormai in una losca macchina da soldi,  mandarli a quel paese, che facciamo? Tutti pronti, come me, a dirsi sdegnati, mentre in realtà non vediamo l’ora che arrivi il weekend del 10-11 settembre per tornare ad osannare i nostri campioni. La vergogna vera qual è? Lo sciopero dei ricchi? O l’ottusa sopportazione di noi persone comuni, che ormai non protestiamo più, e non lo faremmo nemmeno se ci prendessero a schiaffi dalla mattina alla sera? E’ la solita utopia lo so, sopportiamo condizioni ben più gravi e problemi ben più seri……ma in questo caso, se fossimo noi a scioperare,  a disertare gli stadi, a stracciare gli abbonamenti e spegnere le televisioni….allora altro che sciopero, Ibra & co. dovrebbero pure trovarsi un secondo lavoretto, non sia mai. Addirittura arriviamo al paradosso....fanno bene, c'è da invidiarli, altro che noi.
 E invece sopportiamo pure che contro i calciatori si scagli un politico, definendoli una casta troppo viziata….il bue che dice cornuto all’asino. Come diceva Totò?

MDZ

1 commento:

Andrea Bussi ha detto...

come diceva Totò : "E io pago!"
scandaloso.