Cerca nel blog

mercoledì 14 luglio 2010

Ai piedi della Spagna

Il mondiale è stato vinto dalla squadra più forte e completa basata su un blocco di giovani ma già con grande esperienza internazionale maturata con Barcellona e Real Madrid.
Le due finaliste 2006 sono uscite nella fase a gironi, l'Argentina è stata spazzata via dalla Germania, il Portogallo è stata la solita incompiuta, l'Inghilterra ha pagato un errore arbitrale macroscopico ma non aveva una condizione fisica accettabile ed il Brasile ha avuto 45'di follia contro l'Olanda. La Spagna, partita male, ha avuto la forza e la convinzione nei propri mezzi. Del Bosque ha capito che Silva era un lusso che non poteva permettersi ed ha inserito Busquets come schermo davanti alla difesa e nelle ultime due partite ha fatto a meno di un Torres irriconoscibile. Casillas e la difesa hanno fatto il resto.
Se Cardozo non avesse sbagliato quel calcio di rigore molto probabilmente non staremmo qui a celebrare la Spagna, ma tant'è. Forse le Furie Rosse non hanno entusiasmato per il gioco, ma la mole di calcio prodotta è stata superiore a tutte le altre squadre. La Spagna ha sempre fatto la partita e con palleggiatori come Xavi, Iniesta (entrambi candidati, per l'ennesima volta al pallone d'oro), Xabi Alonso, Fabregas (un lusso utilizzarlo come dodicesimo uomo) tutto è stato più facile. Il mondiale si vince (Italia docet) anche con una grandissima fase difensiva, quello che era sempre mancato alla Spagna. Pique è un centrale straordinario con doti di regista arretrato che consentono di far iniziare la manovra, Puyol è una garanzia e Sergio Ramos ha convinto Mourinho a non svenare il Real nella rincorsa per Maicon. L'ex Siviglia è ormai un terzino a tutti gli effetti. Molto bravo anche Capdevila unico titolare a non far parte di Barcellona o Real Madrid.
La finale è stata bruttissima nel primo tempo, le due squadre erano bloccate dalla tensione, si è giocato a calcio più che a calci e Webb non ha avuto la personalità di tirare fuori il rosso per De Jong. Nel secondo tempo la Spagna ha provato a prendere l'iniziativa anche se è stato Robben ad avere sul suo magico sinistro l'occasione della vita ma Casillas è stato bravissimo a rimanere in piedi fino all'ultimo.
L'Olanda ha giocato male come in tutto questo mondiale dove ha avuto una gran dose di fortuna nella partita chiave (con il Brasile) ed un tabellone che le ha sorriso: Danimarca, Giappone, Paraguay, Slovacchia e Uruguay non sono avversari irresistibili per una squadra che nel suo organico può contare Sneijder e Robben.
Van Marwijk ha detto che ha insegnato agli olandesi a difendere ma nella finale non ha mai saputo imporre il suo gioco. Ha tentato di impostare la partita solo da un punto di vista fisico, l'unico aspetto in cui gli orange erano superiori alla Spagna e fino all'espulsione (sacrosanta) di Heitinga la strategia poteva anche funzionare.
Ai tempi supplementari le squadre erano più stanche, l'ingresso di Fabregas ha dato nuove idee alla Spagna che non poteva permettersi il rischio di finire ai rigori.
Il goal (bellissimo) di Iniesta rispecchia i valori in campo e dà alla Spagna la prima gioia mondiale.
Come ha detto Busquets era qualcosa che il calcio doveva alla Spagna.

Edoardo Lupi

3 commenti:

Marchetti ha detto...

Mi permetto di fare una piccola osservazione sul Brasile. Hai ragione a dire che ha avuto 45' minuti di follia, ma complessivamente non mi è parsa una grande squadra: ok il livello generale è stato basso, giusta infatti l'osservazione sulla pochezza dell'Olanda.....ma Kakà era reduce da una stagione difficile, Luis Fabiano non è un fuoriclasse, Robinho ha talento ma ci sarà un perchè se gioca nel Santos, Silva e Melo formano un'orribile cerniera centrale. Si salvava solo la difesa...anche se Lucio e Juan non sono imperforabili. Si salva solo Maicon.

Ale ha detto...

tutti a pensare a difendersi quando la partita si vince attaccando.
contro la Spagna la Germania è stata guardinga preoccupata più a contenere che a fare il suo bel gioco sulle fasce come aveva fatto contro un'Argentina che l'ha aiutata con la sua disastrosa difesa (se De Michielis si gioca un mondiale allora posso farlo anche io!).
Dopo 30' 0 tiri in porta tedeschi contro 7 spagnoli!
lo stesso ha fatto l'Olanda in finale occupandosi di prendere a pedate in tutti i punti le Furie Rosse.
Gli spagnoli hanno avuto il merito di non drammatizzare concedendosi solo di protestare con l'arbitro in tutti quanti a ogni fallo olandese.
Giocare come ha fatto il Ct Orange senza una prima punta vera come Huntelaar è stato un suicidio. Nessun punto di riferimento, nessuno in grado di far alzare la squadra e di dare una sponda, traffico in avanti con Robben, Sneijder, Van Persie e poi pure Van der Vaart. Così non si ha profondità.
A me la Spagna è piaciuta un sacco. All'inizio avrà pagato una mentalità sbagliata e superficiale, poi ha capito che gli avversari non sono da sottovalutare nemmeno se mungono il latte alle vacche.
Ha un possesso palla stupendo e Iniesta e Xabi oltre ad avere due piedini fatati hanno anche grinta e cuore: non hanno un gran fisico ma nei contrasti erano tosti e stavano in piedi.
Tenere palla per così tanto tempo senza far gol porta alla pazzia. 0° mentali, pazienza, sicurezza in difesa con Puyol sempre pronto nelle chiusure senza troppe leziosità, Casillas che è una sicurezza come ultimo baluardo, Piquet che sa usare bene i piedi è un centrocampista aggiunto che può lasciare libertà a uno tra Xabi e Iniesta, mettendosi di fianco a Xabi Alonso. Se poi ci si può permettere di mettere dentro anche Fabregas, tanto di cappello.
Una squadra umile capace di soffrire, che ha tecnica e cuore.
Ha vinto la nazionale che ha meritato di più.

markedo ha detto...

Non posso che essere d'accordo con te. Purtroppo la prima punta dell'Olanda era Huntelaar,non certo uno che può far traballare la coppia centrale del Barça.
Mi fa piacere che hai notato l'importanza di Pique:un grande difensore ma soprattutto un centrocampista aggiunto in grado di far iniziare l'azione. Sull'importanza e la forza di Xavi ed Iniesta sfondi una porta aperta,due giocatori prodigiosi.