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giovedì 15 luglio 2010

La nuova Juve: progetti e polemiche

La Juventus ha iniziato la stagione prima di tutte le sue avversarie, ultima pesante eredità della scorsa sciagurata stagione. Le quasi due settimane di ritiro non hanno ancora fornito delle indicazioni attendibili, ma la preparazione sembra più dura e scrupolosa del solito, sperando che ciò possa servire ad attenuare la problematica degli infortuni, che hanno compromesso le stagioni Juventine del dopo calciopoli.
La Juventus 2010/11 è radicalmente cambiata nel profondo della sua struttura portante: il quadro dirigenziale è stato rivoluzionato con le entrate del presidente Andrea Agnelli a segnare un ritorno fondamentale della famiglia, l'inserimento di Giuseppe Marotta e il suo fido d.s. Paratici. A mio avviso questi sono gli acquisti più importanti, la società finalmente è tornata seria, interessata e competente, fattore fondamentale per ottenere buoni risultati. Il lavoro è tanto e sarà difficile tornare ai fasti del pre-calciopoli, ma questa dirigenza ha tutta la stoffa per tessere una nuova vincente storia Bianconera.
Nonostante il provvidenziale cambio al vertice, attorno alla squadra e alla società monta da tempo uno scetticismo generale, uno dei più grossi cancri in seno all'ambiente bianconero che ha creato negli ultimi anni un clima in cui francamente era impossibile esprimersi al meglio. Scandaloso voltare le spalle alla squadra nel momento più basso della storia...i veri tifosi si vedono nel momento del bisogno! Anche qui c'è bisogno di un cambio di cultura sportiva, certo generale non solo per i bianconeri: quanto è bello vedere le tifoserie inglesi ringraziare i propri beniamini seppur dopo una retrocessione? I tifosi aspettano che sia la squadra a farli cambiare idea. Sbagliato, sono loro che devono mettere la squadra nelle giuste condizioni. Non dimentichiamoci che 4 anni fa, non 45, abbiamo rischiato di scomparire nell'anonimato delle serie dilettanti.
Piovono critiche per la nomina di Del Neri come nuovo allenatore, per gli acquisti di mercato strapagati e da provinciale. Io Ritengo Del Neri l'allenatore giusto per la Juventus di oggi, che necessita di disciplina ferrea, motivazioni e compattezza, tutte qualità che il mister ha saputo infondere alle sue ex squadre. Per intenderci ricordatevi come ha gestito Cassano: o al servizio della squadra o in tribuna, nonostante fosse il faro della squadra. Come è andata a Genova lo sappiamo già: Cassano redento e Samp in Champions. Da applausi. Al mister vengono contestati i fallimenti con le grandi Porto (esonerato dopo 22 giorni) e Roma, esperienze per cui  io personalmente mi sento di assolverlo per i grandi problemi di quelle due società indipendenti dalla sua gestione, o quantomeno credo che siano da ricordare più i suoi successi a Genova, Bergamo e Verona. Inoltre Del Neri sarà supportato da una dirigenza solida che lo proteggerà, cosa su cui Ranieri e Ferrara non hanno potuto contare: è stato il gruppo finora a scegliere gli allenatori, a farli esonerare, a indebolirli. Bene, questo comportamento non sarà più tollerato. Altra grande conquista.
Prima di affrontare il discorso nuovi acquisti, è inevitabile fare alcune premesse per capire davvero il lavoro che attende Marotta: 1- La Juve non disputerà la Champions e questo comporta gravi svantaggi economici e d'immagine...in parole povere non ci sono soldi e non c'è quell'appeal necessario per portare i campioni a Torino; 2- l'organico è composto da giocatori che hanno fatto la storia recente della Juve, il cui ciclo è finito, e da altri che non fanno più parte del progetto per limiti tecnici. Ma tutti questi, i vari Trezeguet, Camoranesi, Zebina, Poulsen, Grygera, Melo, Diego, sono praticamente impossibili da piazzare sul mercato a causa dei loro ingaggi stratosferici, frutto della disastrosa gestione precedente. Detto questo è chiaro che Marotta non può permettersi grandi colpi, sopratutto se la rosa non viene sfoltita.
Sono arrivati Bonucci, Martinez, Motta, Pepe, Storari e Lanzafame è rientrato alla casa madre. Ho dei dubbi solo su i primi due citati, ma esclusivamente per la spesa troppo alta sostenuta: l'ex Bari ha buone potenzialità ma è una scommessa, troppi 15 milioni; come troppi 10 per l'uruguaiano che pur si adatta bene al gioco sulle fasce del mister. Ottime invece le altre operazioni che consentono alla rosa di guadagnare in freschezza e corsa con una spesa contenuta. Ovvio che manca qualcosa, soprattutto dal punto di vista della qualità. Ma siamo a Luglio e il mercato non è finito qui: si parla di Krasic, Dzeko, Mexes, che secondo me non arriveranno per motivi di cui sopra ma mai dire mai nel calcio. Subito via alle polemiche: acquisti da provinciale dite? Vi rinfresco la memoria allora..Montero, Inzaghi, Del Piero, Pessotto, Porrini, Torricelli, Di Livio, Deschamps, Jugovic, Zidane, Zambrotta, Padovano (e mi fermo qui per non annoiarvi) chi erano? Non mi risulta fossero dei campioni affermati, giocano nell'Atalanta, Padova, Bari e così via. La storia della società insegna che a Torino arrivano buoni giocatori e ne escono campioni. Dicevate? Provinciale? Magari! La Juve è sempre stata una grande ma dal carattere provinciale, una squadra operaia, giusto riflesso della maggior parte dei suoi tifosi del dopo guerra, meridionali emigrati a Torino per lavorare e sopravvivere.
Ciò che serve alla Juve di oggi non sono i campionissimi, ma dei giocatori con fame, grinta e corsa a perdifiato.Ricordate qual era la caratteristica principale della Juve vincente? "Sono tosti, non mollano mai questi" dicevano sconsolati gli avversari. Ricordate gli elogi a Diego e Melo dopo sole 4 giornate, rinnegati dopo le prime sconfitte? La squadra deve cambiare mentalità e secondo me con Agnelli, Marotta e Del Neri ci riuscirà. Anche i tifosi devono farlo, ma non sono altrettanto sicuro che ci riescano.

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