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lunedì 16 agosto 2010

Brno:le pagelle



LORENZO: 10
Semplicemente perfetto lo spagnolo, ieri in versione martillo. Conduce la gara con un'autorità e una lucidità da vero campione. Non sbaglia un colpo da tempo, non si fa condizionare dalla caduta durante le prove del sabato e va a prendersi la settima vittoria stagionale. Stagione finora pazzesca se pensiamo che il suo peggior risultato è il secondo posto. L'assenza di Rossi gli ha spianato la strada ma quest'anno il più forte è lui. Imprendibile!

DE PUNIET: 10
Avevamo appena finito di stropicciarci gli occhi per il recupero non umano del dottore (infortunio simile ma comunque clinicamente più difficile quello di Vale, anche se la gamba in questione del francese viene più sollecitata in moto) e De Puniet dopo nemmeno un mese dall'incidente in cui ha riportato la frattura di tibia e perone torna alla grande lasciandoci increduli. Combatte come se niente fosse e si piazza pure molto bene! Forse merito della coniglietta? Miracoloso

PEDROSA: 8,5
Ottimo weekend per Dani, ancora una volta l'unico in grado di stare il più possibile vicino a Lorenzo. Per metà gara è rimasto incollato alla Yamaha ma poi si è fatto distanziare giro per giro inesorabilmente. Dopo la pole di sabato ci si aspettava di più, sebbene battere Lorenzo e la Yamaha non sia facile di questi tempi. Eterno secondo.

STONER: 6
Appena una sufficienza per l'australiano, nonostante l'ottimo podio. Da quando è stato ufficializzato il suo passaggio alla Honda, si è sempre limitato a fare il suo compitino, senza mai rischiare, senza dare gas e grinta in quantità industriali, il suo marchio di fabbrica. Non si capisce se si sia smarrita la sua indole vincente (non sale sul gradino più alto del podio da 11 gran premi consecutivi) oppure se si stia risparmiando. Smarrito.

 SPIES: 8
Ottima prestazione per Texas Terror, per tutto il weekend in pianta stabile tra i migliori con una moto clienti. Brno è uno dei pochi circuiti che già conosceva grazie ai trascorsi in Sbk è visto. Autore di una gran prova il sabato dove ha sfiorato la pole, si conferma veloce e combattivo almeno fino a metà gara,dopodichè ha avuto un normale calo prestazionale con un mezzo non alla pari. Ottimo il quarto posto: fa molto meglio di colui che andrà a sostituire l'anno prossimo nel team ufficiale, Valentino Rossi. In rampa di lancio.

ROSSI: 5,5
Va bene che le aspettative erano tutte per il dopogara, ma in gara Vale è stato troppo lento per essere vero. Probabilmente ha passato la gara a parlare con la sua M1 di quante ne hanno combinate e vinte insieme. Dichiara di essere deluso, di non capire il perchè di questo risultato. Speriamo che nella sua testa non si sia insinuato l'atroce dubbio che la Yamaha non lo stia più trattando come si deve. Lasciatevi bene!

HAYDEN: 7
Il futuro compagno di box di Rossi sta riuscendo a fare ciò che sembrava impossibile per qualsiasi altro pilota che non fosse Stoner, ovvero portare a casa ottimi risultati e piazzamenti con una ducati. Studia Vale restandogli alle calcagna per molti giri, finendo poi sesto. Se pensiamo che ha corso con un polso fratturato.... le lodi si sprecano. Tenace

SIMONCELLI: 4,5
Il Sic vuole proprio essere uguale al suo amico Vale. Come lui è autore di una cattiva prova. Gli è andato tutto storto dal venerdì fino alla domenica. In gara sembrava essere riuscito a metterci una pezza, salvo poi crollare nell'ultima parte di gara, dando il via libera a Melandri (6), Barbera (6,5) e persino agli infortunati De Puniet e Bautista (stesosi all'ultima curva, 4). Stagione di medio-basso profilo. Rimandato.

DOVIZIOSO: 3
Il Dovi sta proprio facendo di tutto per non meritarsi quello che pretende fermamente dai vertici Honda, ovvero la riconferma in HRC. Butta via tutto il buon lavoro svolto in prova con una caduta durante le prime battute del Gp, tra l'altro immediatamente dopo aver fatto segnare il giro più veloce fino a quel momento in gara, segno che quando c'è da andare al limite si stende, come gli è già successo in questa stagione. E' un ottimo pilota, ha una buona carriera alle spalle nelle serie minori, ma la Moto Gp è un'altra cosa. Non per niente la Honda ha ingaggiato Stoner e farebbe bene a metterto in HRC dirottando Andrea da Gresini, magari con una moto ancora ufficiale o quasi. Promessa non mantenuta.

MDZ

3 commenti:

Ale ha detto...

A Stoner darei un calcio nel didietro e lo manderei già da Suppo!
Da quando ha saputo - e cioè prima della firma... - di passare alla HRC non si è mai azzardato di sorpassare Camomillo Pedrosino, eterno perdente della Honda! Una delusione!

Simoncelli è il pilota italiano più sopravvalutato della storia! Peggio di Cadalora che piangeva per avere la moto migliore e quando gliela hanno data ha fatto schifo.
Come l'anno scorso quando era in 250 anche questa stagione sta finendo troppo spesso a terra. Sfasciacarene!

Due cose sul passaggio di Rossi alla Ducati.
Primo. Ho letto e sentito che finalmente si forma il binomio italiano pilota/moto. Vero, ma è quell'avverbio che stride.
Forse qualcuno si è già dimenticato che non è il primo italiano a salire sulla Ducati, prima di lui infatti ci sono stati Capirossi e Melandri.
Il primo l'ha sviluppata i primi anni e il secondo ha fatto una figura barbina ma è stato in buona compagnia.
Un po' più di memoria e rispetto e un po' meno reverenza la prossima volta.
Secondo. Purtroppo ci sono troppi "ducatisti" e "rossisti" scontenti del passaggio di Rossi sulla Desmosedici.
Peccato.
Noi italiani siamo fatti un po' così e cioè male.
Come la storia dell'uovo e della gallina, nonostante ci siano due singoli a formare il binomio - moto e pilota - dietro ci sono delle persone, un gruppo di persone, che insieme al mezzo e al pilota formano una squadra.
Non c'è solo la Ducati come non c'è solo Rossi, perché se nei box non ci fossero delle brave persone non ci sarebbero ne' l'una ne' l'altro.
Come è successo in Honda, Yamaha etc.
Come è successo in Ferrari con Schumacher, Brawn, Todt e tutto il gruppo di meccanici.
Basta parlare di singoli.
E' la squadra e l'affiatamento che conta.

markedo ha detto...

Su Stoner e Simoncelli mi sono già espresso. Ritengo sopravvalutati entrambi, ma questo è un discorso lungo da fare e che qui c'entra poco.

Tutto vero quello che dici sul passaggio di Rossi alla Ducati, sebbene la portata dell'arrivo di Rossi sia ben diversa da quella di Capirossi e Melandri. Il binomio italiano si sarebbe formato con chiunque, Iannone, Simoncelli e via dicendo. Per la prima volta una moto italiana, fatta da ingegneri italiani (Filippo Preziosi è geniale, tanto per citare il più famoso) viene consegnata all'italiano più vincente di sempre dopo Agostini.
Quindi a mio parere memoria e rispetto non c'entrano nulla in quanto detto o scritto. Ovvio che dietro i singoli ci sia una squadra, ma se la squadra poi consegna il gioiellino a Melandri invece che a Rossi le cose cambiano. In questo mondo conta, ahimè sempre meno, ancora il pilota. Come Schumacher...ok, aveva il meglio alle sue spalle...ma senza di lui non so come sarebbe andata....
Altrimenti non si spiega come Rossi abbia stravinto nel 2005 con un paracarro.
Non voglio dire che hai torto sulla questione, ma non vorrei che per sottolineare i meriti degli uomini "ombra" tu sminuissi troppo i meriti di chi ha il compito di rendere vincente un progetto.

markedo ha detto...

Per quanto riguarda l'avverbio....penso sia riferito al binomio Rossi-Ducati e non Pilota italiano-Ducati. Per quanto mi riguarda la nazionalità dei piloti conta poco. In questo caso conta molto, contribuisce a rendere straordinario il tutto...ma Rossi è Rossi, Italiano o Cingalese...