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mercoledì 25 agosto 2010

Samp, che beffa e che peccato!


La Sampdoria esce ai preliminari di Champions League a testa altissima: all'ultimo minuto di recupero una staffilata di Rosemberg forza la partita ai supplementari che saranno un monologo tedesco.
La Samp spinta dal suo pubblico parte benissimo e già dopo 15' una doppietta di Pazzini ribalta il risultato dell'andata. La squadra rivitalizzata dal rombo proposto da Di Carlo appare aggressiva su ogni pallone. Guberti gioca su Frings ed impedisce al Werder di ragionare. Il pressing a centrocampo è asfissiante con Dessena che recupera ogni pallone. Prima di testa e poi con uno splendido tiro al volo su assist di Stankevicus Pazzini fa esplodere Marassi. La Samp tiene il campo benissimo per 60' non concedendo nulla agli avversari, poi a poco a poco la condizione fisica viene meno: Tissone, entrato per Guberti s'infortunia quasi subito e costringe Di Carlo a giocarsi un altro cambio con l'ingresso di Mannini. Il Werder risponde con l'ingresso di Arnautovic e Rosemberg al posto di Borowski e Vagner, inguardabili. Pizzarro viene spostato punta centrale con una squadra tutta offensiva alle spalle. La Samp non soffre ed anzi con una perfetta ripartenza trova il 3° goal con una magia di Cassano all'86'. E'qui che la squadra blucerchiata si siede: non più supportata da una condizione fisica al top la Samp arretra convinta di aver fatto l'impresa. Il Werder porta i due centrali Prodl e Mertesacker in attacco ma la Samp non ha più forza di tenere palla e nemmeno di agire in contropiede, Cassano esausto lascia il posto a Pozzi. Il tributo di Marassi sembra essere la preparazione della festa
Il Werder esercita la sua continua sterile pressione territoriale che Gastaldello e Volta paiono controllare senza affanni ma proprio quando scocca il 93' Rosenberg complice uno scivolone di Ziegler (campo non all'altezza) tira fuori il cilindro con un destro angolatissimo dai 18 metri che non lascia scampo a Curci.
E 'la doccia fredda su Marassi, è la fine del sogno blucerchiato: la Samp era arrivata a pochi passi dall'impresa mancavano 120 secondi per la festa. Da una mazzata così non ci si rialza: durante i 30' minuti dei supplementari lo stadio è ammutolito, la squadra di fatto non scende in campo. Il Werder sente il sangue degli avversari e non perdona: 2 pali clamorosi ed un goal sono lo score dei tedeschi nei 30' di extra time. La Samp già sulle gambe non si è riuscita a riprendere mentalmente dal goal di Rosenberg.
Non mi sento di imputare nulla alla squadra che è stata perfetta ed ammirevole per tutta la partita ed ha dimostrato di potersela giocare senza alcun timore riverenziale surclassando il Werder sotto tutti i punti di vista. Molto probabilmente nei 180' se c'era una squadra superiore quella è stata senza dubbio la Samp. Di Carlo ha trovato un modulo che probabilmente riutilizzerà anche in campionato con il rombo a centrocampo che ha garantito dinamismo, interdizione e fantasia. Il goal di Rosenberg al 93' è un episodio che non deve far perdere alla squadra autostima e consapevolezza della propria forza. Se Ziegler non fosse scivolato staremmo qui a festeggiare per la Samp e per tutto il calcio italiano, ma purtroppo il risultato che si è verificato dà un amaro verdetto: la Sampdoria farà l'Europa League ed il calcio italiano avrà 3 rappresentanti in Champions.
A Marassi si è consumato un dramma sportivo, ma così è il calcio che dà e toglie spesso non guardando in faccia niente e nessuno e così può accadere che un trionfo si trasformi nel giro di pochi secondi in un pianto senza freni come quello di Palombo a fine partita. I tifosi hanno capito lo sforzo della squadra e Marassi ha applaudito a scena aperta i suoi beniamini: mancavano 120 secondi ad un sogno che si meritavano di centrare ma purtoppo in queste due sfide nulla è andato per il verso giusto. Pazzini ha dichiarato che forse era destino che la Samp non passasse il turno. Resta la spiegazione migliore perchè altre spiegazioni sinceramente non saprei trovarle: il calo fisico, l'incapacità di pungere in contropiede, la difficoltà nella marcatura di Marin, sono tutti argomenti che lasciano il tempo che trovano di fronte alla prestazione della Samp di ieri: tutti sono stati sopra le righe, tutti hanno dato il 110% in una partita che comunque farà la storia della società blucerchiata
Ora bisogna dimenticare la sconfitta e continuare a crescere. Non sarà facile.
EL

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