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giovedì 19 agosto 2010

Il punto sul Milan


Il mercato del Milan non è decollato come si aspettavano i tifosi, già scontenti prima di cominciare.
Al termine del ciclo ancelottiano ci aspettava una rivoluzione vista l'età anagrafica dei componenti della rosa e la loro "pancia piena", sazia di trofei sopratutto europei. L'anno scorso invece la società ha persino ceduto il giocatore di maggior prestigio, Kakà, facendo comunque un grandissimo affare in termini economici. Al tecnico di allora Leonardo venne consegnata una rosa molto simile a quella precedente, con i soli volti giovani e nuovi di Thiago Silva, Abate e Antonini, che comunque ha permesso al Milan di fare un'ottima stagione viste le forze a disposizione, sebbene troppo distante alla lunga dall'Inter e eliminata in Champions.
Quest'anno il Milan è riuscito a trattenere il gioiellino Pato, ha scelto di proseguire con Ronaldinho e ha mantenuto praticamente la stessa rosa di sempre, con le partenze di Storari e gli acquisti dal basso profilo di Yepes, Amelia, Boateng, per il cui arrivo è stata fondamentale la volontà del Genoa. Curiosa questa alleanza rovescia, con una società media ad aiutare una grande. Dettagli? O sintomo che qualcosa è cambiato?
Berlusconi ha da tempo chiarito che il portafoglio è vuoto ed è tempo di dieta in vista del fair-play economico. I tifosi lo sentono lontano e chiedono più impegno o altrimenti di farsi da parte. Il mercato non è ancora chiuso, ci sono dubbi sulla permanenza di Huntelaar, la cui eventuale partenza porterebbe liquidi preziosi da investire sul mercato. In questi istanti ha preso quota l'ipotesi Ibrahimovic, che a mio parere stride con la politica attuata da due anni a questa parte, ma non si sa mai. Inoltre alla rosa manca un terzino di qualità, Antonini e Zambrotta non sono sufficienti, Abate è fuori ruolo, Oddo impresentabile. Manca un difensore centrale in grado di garantire in Italia e in Europa un rendimento degno di certi impegni: abbiamo visto l'anno scorso come senza Nesta o Thiago Silva la difesa sia andata completamente in barca. A Centrocampo Flamini, Pirlo, Gattuso, Boateng, Ambrosini garantiscono buona quantità ma la qualità è carente. Basterà l'idea di spostare Seedorf più indietro a dettare i tempi qualora ce ne fosse bisogno? Basterà fare affidamento alla fantasia di Dinho & co.?
L'attacco è stato il punto forte della squadra di Leonardo per molte partite, ma sempre a discapito dell'equilibrio e della fase difensiva, vedere Milan-Cagliari 4-3 dello scorso anno. Dinho ha fatto la sua miglior stagione, aiutando Borriello a segnare un discreto numero di Goal. Riusciranno a ripetersi i due?
Quest'anno probabilmente con il nuovo modulo di Allegri, 4-3-1-2, il brasiliano sarà dirottato al centro dietro le punte come vuole Berlusconi. La classe c'è tutta, l'intelligenza tattica e la corsa, alla Snejder per interderci, molto meno. Pato deve risolvere i suoi problemi fisici e Huntelaar,qualora restasse, dovrà modificare il suo gioco: nel calcio moderno ormai gli attaccanti che aspettano il pallone immobili sono out. A queste incertezze si aggiunge la scommessa Allegri, al debutto su una grande panchina. Può far bene, ha le idee giuste ma forse non una squadra all'altezza.
Il quadro descritto sembra condannare i rossoneri, ma basterà far pendere dalla giusta parte alcune incertezze, come peraltro è sempre successo negli anni scorsi. Perciò, nonostante tutto, il Milan parte per bissare quantomeno il terzo posto, giocandosi i posti champions con le solite Roma e Juve ma anche con le outsider Samp, Napoli, Palermo, Genoa. L'Inter è oggettivamente di un altro livello, anche se nel calcio può succedere di tutto, ancor di più nell'anno post mondiale. In Europa squadre come la stessa Inter, Barcellona, Real, Manchester, Chelsea non sono alla portata, a meno di miracoli stile 2007. Queste le chiacchere pre-campionato, che l'imminente stagione potrà spazzare via....o confermare.

MDZ

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