Fulmine Pedrosa a Misano, Rossi terzo dietro a Lorenzo

Inevitabilmente la gara di oggi passa in secondo piano rispetto a quanto accaduto. La voglia degli stessi piloti e dei telecronisti di parlare della corsa è venuta meno. In un clima abbastanza surreale noi spettatori abbiamo assistito, consci dell'avvenuta tragedia diversamente dai piloti che erano ignari della morte di Shoya, ad una gara dominata dal primo all'ultimo giro da Pedrosa. Lo spagnolo ha davvero fatto un altro sport oggi, girando costantemente sotto il record di gara dello scorso anno, troppo veloce persino per Lorenzo che ha provato a stargli incollato ma che si è subito arreso e accontentato della seconda posizione. Dietro di loro si è presto formato il terzetto composto da Stoner, Rossi e Dovizioso: l'australiano sembrava molto veloce nei primi giri ma ha subito rallentato il ritmo, lasciando ai due italiani la lotta per il gradino più basso del podio. Rossi e Dovizioso nella seconda parte di gara hanno ravvivato un pò la  triste e noiosa corsa, tragedia a parte una consuetudine di questo periodo, arrivando a fare dei tempi velocissimi, in linea con quelli dell'ormai lontano Pedrosa. Valentino negli ultimi giri è riuscito a staccare il connazionale e ad avvicinare un Lorenzo che stava amministrando il vantaggio: il campione di Tavullia ha conquistato il podio di fronte al suo pubblico con una gara finalmente veloce, con il solo rammarico di non essere riuscito ad essere efficace da subito, cosa che i due spagnoli hanno fatto e capitalizzato. Dietro a Dovizioso è arrivato Stoner, staccatissimo in quinta posizione. Ancora più indietro nell'ordine Spies, Edwards, Bautista, Barbera e decimo Melandri. Male gli altri italiani, con Capirossi "falciato" da Hayden nel primo giro e Simoncelli ultimo autore dell'ennesima caduta.
Da segnalare anche i vergognosi fischi dei tifosi di Rossi indirizzati a Jorge Lorenzo durante la premiazione sul podio, roba da stadio che non è mai appartenuta al mondo delle moto. Gli imbecilli evidentemente sono dappertutto.
Questa la cronaca fredda di una gara noiosa che in ogni caso non sarebbe mai potuta essere bella.

MDZ