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lunedì 13 settembre 2010

La Ferrari trionfa a Monza. Alonso tiene vivo il sogno mondiale

Fernando Alonso trionfa a Monza davanti al pubblico di casa facendo esplodere la passione rossa del pubblico italiano e riaccendendo le sue speranze mondiali. Lo spagnolo era arrivato a Monza con un solo obiettivo, la vittoria, magnificamente centrata grazie ad un superbo lavoro di squadra iniziato con la messa a punto del venerdì, proseguito con la splendida pole del sabato e culminato con il pit stop capolavoro che di fatto gli ha consentito di sorpassare l'ottimo Button e ottenere la sua terza vittoria stagionale. Molte volte sono stato inclemente nei confronti della Ferrari e dei suoi piloti stigmatizzando errori tattici e di guida grossolani o comunque non consoni alla grandezza della casa di Maranello. Oggi devo riconoscere invece, e lo faccio con piacere da appassionato italiano, la grande performance del team durante tutto il weekend. E dire che non si era messa affatto bene per Alonso: al pronti via lo spagnolo, autore di una brutta partenza, si fa sorpassare da Button e viene affiancato dal compagno di squadra Massa. Sembra l'inizio dell'ennesima delusione stagionale. Ma la magia del weekend rosso torna a palesarsi alla Roggia, la prima curva dopo la partenza: le due Ferrari affiancate si sfiorano e riescono a girare miracolosamente senza danni, facendo anche da tappo all'arrembante McLaren di Lewis Hamilton. L'inglese non ha la stessa bravura e fortuna dei due ferraristi e nel tentativo di infilarsi nel muro rosso finisce col toccare con la sua anteriore destra la posteriore sinistra di Massa, involontario ottimo scudiero del compagno. Sospensione spezzata e prematuro addio alla gara per l'inglese, che dopo aver sbollito la rabbia ammette ai microfoni di aver commesso un grave errore che potrebbe costargli molto caro. Effettivamente è uno zero pesantissimo nell'economia del mondiale.Per diventare campioni del mondo serve anche freddezza e la lucidità di starsene calmi e tranquilli in quarta posizione. Hamilton in questo manca gravemente (vedi 2007) ed è un peccato perchè dal punto di vista dell'aggressività e della spettacolarità non è secondo a nessuno.
Dopo la Roggia troviamo dunque in testa Button con le due Ferrari di Alonso e Massa ad inseguire; pessima la partenza delle Red Bull sprofondate ai limiti della zona punti, al contrario ottimo spunto al via di Nico Rosberg che si mette in quarta posizione. Una partenza quindi densa di colpi di scena.
Alonso rimane sempre incollato ai tubi di scarico della freccia d'argento di Button, mai staccato più di un secondo e mezzo, trainandosi dietro Massa. Lontani dai primi tre tutti gli altri con un ritardo di mezzo secondo al giro. Le posizioni si congelano, nemmeno i doppiati creano i presupposti per dei sorpassi in testa. Via via che passano i giri appare sempre più chiaro come l'unica opportunità per Alonso di prendere il comando sia tramite il pit-stop. E qui entra in scena la perfezione dei meccanici Ferrari. Il momento clou arriva nei giri 36-37: Button si ferma per primo ai box, Alonso prosegue effettuando un giro record per poi fermarsi a sua volta. I meccanici Ferrari eseguono il tutto in 3.2 secondi, contro i 4 dei meccanici McLaren. Otto decimi fondamentali che consegneranno la vittoria allo spagnolo. Il suo ritorno in pista fa trattenere il fiato agli spettatori: affiancato da Button riesce a tenergli testa con gomme fredde alla Roggia e per tutto un lunghissimo giro in cui le due monoposto sembrano essere incollate. Giro dopo giro il ferrarista inanella giri record e si invola verso il traguardo staccando il campione del mondo uscente a cui non rimane altro che controllare il ritorno di Massa. Ulteriore brivido a pochi Km dal traguardo, con Alonso che arriva lungo e salta sui cordoli dissuasori di una chicane, per fortuna senza conseguenze. Medaglia di legno per Vettel che, dopo un inizio nelle retrovie condizionato da un vuoto di potenza del suo motore, riesce a risalire la china anche grazie ad una tattica furba: si è fermato per il cambio gomme obbligatorio solo al penultimo giro, accumulando così il vantaggio necessario per stare davanti a Rosberg e Webber, un miraggio per quasi tutta la gara.
Weekend decisamente no per le Red Bull, lontane dal podio e ancora autori di una condotta di gara suicida. Della serie come perdere un mondiale....
Hulkenberg ottimo settimo, Kubica ottavo tiene dietro sua maestà Michael Schumacher. Ultimo posto a punti per nonno Barrichello.  Per quanto riguarda gli Italiani in gara, buona la prova di Liuzzi partito dalle retrovie e arrivato dodicesimo. Ancora un desolante ritiro per Jarno Trulli.
Grande passo avanti di Alonso che in un colpo solo ha dimezzato lo svantaggio e ha sopravanzato in classifica Button e Vettel. Lo Spagnolo ora è "solamente" a 21 lunghezze dal nuovo leader Webber. Missione compiuta, il sogno continua. Il finale ci regalerà emozioni a non finire, con ancora cinque gare in calendario e 5 piloti racchiusi in 24 punti a contendersi il mondiale. Che vinca il migliore!

MDZ

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