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martedì 28 settembre 2010

Alonso trionfa a Singapore, il mondiale non è più un sogno!

Seconda vittoria consecutiva per Fernando Alonso che ha dominato il Gp di Singapore, circuito che sembra disegnato apposta per esaltare le caratteristiche tecniche della Red Bull e che invece ha esaltato la rossa e lo spagnolo. Dopo l'autorevole pole conquistata in stile Monza, cioè al primo giro utile nella Q3, lo spagnolo si ripete in gara non sbagliando nulla e rimanendo sempre al comando. Alle sue spalle sono arrivate le Red Bull di Vettel e Webber; Hamilton costretto al ritiro dopo una collisione con Webber.
Ai blocchi di partenza la tensione è alle stelle per Alonso e i tifosi del cavallino, memori della brutta partenza di Monza. Lo spunto della rossa non è dei migliori, Vettel sembra essere in grado di prendersi la prima posizione, Alonso lo capisce e sposta la sua traiettoria per chiudere il tedesco, salvando la leadership della gara. Nessun incidente in partenza, con posizioni pressochè invariate. Massa entra subito ai box dopo il primo giro, con la speranza che la safety car dia una mano entrando. Speranza che si avvera subito al quarto giro, la SC entra per far spostare la Toro rosso di Liuzzi. Webber viene richiamato ai box per sfruttare le circostanze, mentre tutti gli altri big rimangono fuori. Al sesto giro la SC rientra, Alonso riparte benissimo dando anche un pò di metri di distacco a Vettel. La corsa inizia qui, con i due che si sfidano a colpi di giri veloci, staccando tutti gli altri. Nel frattempo per i loro compagni di squadra inizia a pagare la strategia del pit stop anticipato, Massa risale in 14 posizione, Webber scala la classifica fino alla nona regalandoci anche tre ottimi sorpassi. Arriva il 29esimo giro, Alonso e Vettel si fermano insieme ai box: ancora una volta i meccanici del cavallino hanno la meglio, Vettel commette anche un piccolo errore nella ripartenza che comunque gli fa perdere pochi decimi. I due rientrano in pista, riparte un'altra gara e immancabile ritorna in scena la safety a compattare il gruppo, che dopo la giostra dei pit-stop in testa vede Alonso Vettel e Webber nei primi tre, Hamilton e Button ad inseguire. La safety esce ed è subito colpo di scena: Hamilton si avvicina a Webber, lo affianca all'esterno, gli mette davanti mezza macchina ma alla staccata gli chiude la porta con troppa decisione. Collisione inevitabile, Webber tocca Hamilton che è costretto a ritirarsi, sospensione danneggiata per lui. L'episodio viene messo sotto inchiesta dalla commissione gara, che poi lo bollerà come "incidente di gara", cioè nessuna penalità per l'australiano che conquista un terzo posto fondamentale. Secondo zero consecutivo in classifica per l'inglese, che con la sua foga sta compromettendo il suo mondiale: è un pilota talentuoso e spettacolare ma purtroppo, e la cosa è molto grave per questo sport, chi cerca di dare spettacolo poi la paga cara, meglio starsene dietro l'avversario e sorpassarlo ai box, Monza docet. A proposito di spettacolo non posso non citare Robert Kubica, che nel finale di gara ha effettuato sorpassi da manuale, complici le gomme nuove appena montate. Che peccato che un talento del genere non sia in un top team. Vedere Massa e Button al volante della Ferrari e della McLaren con il polacco a lottare a centro gruppo è paradossale.
Torniamo alla gara, che rimane incerta fino all'ultimo giro: Vettel continua ad inanellare giri veloci, Alonso risponde con il record della gara firmato al giro 58, a tre dalla fine. Nell'ultimo giro i due sono vicinissimi, al limite del tamponamento, lo spagnolo non sbaglia nulla e arriva davanti al rivale per soli due decimi! Il podio è completato da Webber, con la Red Bull che fa un grande passo avanti in ottica campionato costruttori. Quarto Button, quinto Rosberg che si mette alle spalle Barrichello e Kubica. Massa finisce ottavo grazie alla penalità di 20 secondi inflitta per aver tagliato una chicane a Hulkemberg e Sutil.
Alonso con un altro weekend perfetto (secondo slam consecutivo per lui con pole position, giro più veloce in gara e vittoria) riduce a soli 11 punti il distacco dal leader del mondiale Webber. Non si può parlare più di sogno, le possibilità dello Spagnolo sono concrete. In classifica regna l'incertezza, con i 5 piloti in lotta per il titolo racchiusi in soli 25 punti: basta un ritiro, un errore, un colpo di sfortuna ed ecco che tutto si ribalta. Prevedere chi vincerà il mondiale è quasi impossibile...(l'analisi è complessa e merita si essere trattata con ampiezza in un post che sarà pubblicato domani). Certamente a soli 4 Gp dal termine del campionato nessuno può permettersi di sbagliare....Alonso e la Ferrari dovranno continuare ad essere perfetti.


MDZ

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