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martedì 14 settembre 2010

Se anche i milionari scioperano....

Il mondo del calcio italiano è stato recentemente scosso da un annuncio choc da parte del portavoce dei calciatori Massimo Oddo, appoggiato all'unanimità dall'associazione calciatori: il 25 e 26 settembre i giocatori incroceranno le braccia, o meglio le gambe, e non giocheranno dunque la quinta giornata, che prevede Roma-Inter tra le altre. La notizia è sconvolgente, tanto da far affermare al presidente della nuova Lega di Serie A "ma è una barzelletta?" No, non è una barzelletta ma la triste realtà. Il motivo del contendere è il rinnovo del contratto collettivo e relative normative che "comporterebbero la carenza più assoluta di ogni forma di tutela per i calciatori" come recita il comunicato letto da Oddo; norme sintetizzate nei famosi 8 punti della discordia. Prima di giudicare tenterò di sintetizzare questi fantomatici otto punti. (Perdonate la noia che ne deriva ma mi sembra opportuno esserne a conoscenza per analizzare la questione).
1-CONTRATTO: La lega di serie A lo vuole flessibile al 100% con introiti legati ai risultati, compresa l'automatica riduzione in caso di retrocessione; L'AIC accetta la flessibilità solo al 50%.
2-PROFESSIONALITA' AL 100%: Per la Lega il calciatore deve fare solo ed eclusivamente il calciatore, per l'AIC deve essere libero di fare ciò che vuole e svolgere altre professioni nel tempo libero.
3-COMPORTAMENTO: secondo la lega la condotta deve seguire un regolamento etico ferreo anche fuori dal campo, per l'AIC i calciatori devono essere liberi di fare ciò che vogliono durante il tempo libero.
4-CURE MEDICHE: le società chiedono che siano esclusivamente a carico dello staff societario, senza interferenze di professionisti esterni; i calciatori vogliono la libertà di scegliere da chi farsi curare, a carico del club ovviamente
5-SANZIONI: per la lega devono essere pagate dal club in modo automatiche, per l'AIC bisogna sempre rimettersi alle decisioni del collegio arbitrali ed inoltre vuole avere mano libera nelle sanzioni ai propri calciatori, svincolandole dall'ingaggio (attualmente non si può superare il 30% dell'ingaggio)
6-ARBITRI: La lega vuole riformare il collegio arbitrale scegliendo autonomamente un presidente esterno al calcio, l'AIC insiste per eleggerlo tramite sorteggio interno agli organi calcistici
7-PREPARAZIONE: Per la Lega un allenatore deve avere la possibilità di allenare la squadra divisa in più gruppi, l'AIC vuole mantenere un gruppo unico
8-TRASFERIMENTI: questo è il punto più dibattuto. La Lega chiede che un giocatore non possa rifiutare il trasferimento ad un club dello stesso livello e che gli garantisca lo stesso stipendio, se il suo club di appartenenza si accorda per la vendita del cartellino. In caso di rifiuto scatta la risoluzione del contratto con multa da pagare a carico del calciatore che ammonta al 50% del suo stipendio.

Questi i punti su cui la Lega di Serie A e l'Associazione Calciatori stanno discutendo in questi giorni. Ieri le parti si sono incontrate per scongiurare lo sciopero, con una fumata grigia: si tratta su sei degli otto punti. Su quelli riguardanti i trasferimenti e la preparazione è scontro aperto.
Questi i dettagli dello scontro in atto. Nel leggerli non riscontro nulla di scandaloso o illegittimo nelle rischieste dei calciatori. Ma un conto è avanzare delle richieste, un conto è il modo con cui le si avanzano, soprattutto considerando lo status di chi le propone.
Trovo assolutamente scandaloso e fuori da ogni realtà l'atteggiamento dei calciatori (e con ciò non voglio certo prendere le difese dei club che meriterebbero uguale reprimenda). Correrò il rischio di cadere nel qualunquismo più facile ma il fatto che dei milionari si sentano trattati come oggetti,  indicano uno sciopero, guadagnando mediamente 1,3 milioni di euro l'anno per un gioco, bellissimo ma pur sempre un gioco....tutto questo stride come un'unghiata su una lavagna ed è semplicemente vergognoso, non ci sono altri termini. Anzi ci sono: è offensivo verso tutti coloro che faticano ad arrivare a fine mese, che non hanno alcun diritto e non possono nemmeno permettersi di scioperare, altro che oggetti! Fa rabbia sentire il signor Sergio Campana, il sindacalista dei miliardari, presidente dell'AIC, affermare che questi sono argomenti di una "demagogia becera ed inopportuna". Inopportune sono le sue parole caro Campana. E' ammissibile che anche i calciatori abbiano delle richieste e vogliano avere dei diritti e delle tutele, ma vorrei ricordare che i giocatori quando firmano con le società ne accettano le condizioni e viceversa ; non dovessero esserci i presupposti per iniziare un rapporto di "lavoro" basterebbe non firmare, molto semplice. Visto che si sentono trattati come oggetti, che rifiutino i contratti e si cerchino un lavoro a tempo determinato sottopagato. Magari si faranno un'idea migliore di cosa vuol dire essere trattati come beceri oggetti/forza lavoro!
Non voglio scadere davvero in una facile demagogia e ribadisco che anche i calciatori hanno il diritto di richiedere regolamenti che li tutelino. Ma da qui ad indire uno sciopero dai toni forti e melodrammatici ce ne passa, è una vergognosa presa in giro, una "barzelletta", per usare le parole del presidente della Lega di serie A. Una barzelletta che non fa ridere noi milioni di appassionati Italiani, i veri motori e protagonisti del giocattolo Calcio, un giocattolo che i milionari e i dirigenti del pallone ci stanno rompendo davanti ai nostri occhi con iniziative e polemiche come quest'ultima. Dovremmo essere noi a scioperare per il prezzo sempre più insostenibile di biglietti e abbonamenti, per stadi fatiscenti e poco sicuri, per la perduta credibilità del gioco e per mille altri motivi. Dovremmo lasciare vuoti gli stadi e spente le TV...allora si che i giocatori avrebbero motivo di preoccupazione, altrochè. Un'utopia direte...e avete ragione. Ma credo di avere ragione quando dico che sempre più persone si stanno disamorando di questo gioco, anzi di questo bussiness. Ebbene questo stucchevole sciopero potrebbe dare il colpo definitivo ad un mondo già in grave difficoltà. Magari vedere giocare i ragazzi delle squadre Primavera al posto dei viziati campioni ci restituirebbe quella genuinità di cui lamentiamo la mancanza da tempo. OK lo so, altra utopia. Infatti, nonostante tutto, sono sicuro che le parti troveranno un accordo e che la quinta giornata verrà disputata. The show must go on...sì ma sull'onda della vergogna e dell'ipocrisia che non verranno cancellate facilmente come può essere cancellato uno sciopero.

MDZ

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