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venerdì 24 settembre 2010

Inter: già fuga decisiva?

Il turno infrasettimanale conclusasi ieri ha fatto capire una volta di più che l'Inter resta anche quest'anno, senza Mourinho la squadra più forte e probabilmente vincerà il suo sesto campionato consecutivo. In 4 partite ha accumulato già un vantaggio di 6 punti sulla Juventus, di 5 sul Milan, addirittura di 8 punti sulla Roma, prossimo avversario sabato all'Olimpico. Eto'o in questa primissima parte di stagione è apparso devastante, Milito è tornato al goal con il Bari e tutto il collettivo sembra non aver smarrito la voglia di vincere. L'Inter è in testa anche per mancanza di avversari: il Milan ha centrato 2 punti nelle ultime 3 partite (Cesena, Catania e Lazio); l'ottima Juve vista ad Udine crolla in casa contro il Palermo, la Roma vive una crisi di gioco, di idee e di nervi che è lontana dall'essere conclusa. L'Inter come sempre gli è accaduto negli ultimi anni ha già 10 punti nelle prime quattro partite (tre vittorie di fila dopo il pari iniziale), è già da sola in testa alla classifica inseguita da Chievo e Brescia (non certo rivali credibili per il titolo). Il Milan non trova continuità; Allegri continua a ritenere la squadra competitiva per lo scudetto ma così facendo illude un ambiente che si è già "scaricato" dopo l'esaltante prima giornata. La convincente partenza in Champions League con il modesto Auxerre non può soddisfare i rossoneri: soprattutto la proprietà era convinta di aver allestito una squadra allo stesso livello dell'Inter, ma la dura realtà ci dice che i nerazzurri sono un gruppo unito e collaudato mentre il Milan è per ora un'accozzaglia di (presunti) piedi buoni che vorrebbe mettere paura all'avversario e vincere solamente con i nomi e con il presigio che presenta nel rettangolo di gioco.
Non mi spiego la sconfitta della Juve: l'avevo vista concentrata, positiva ad Udine. I bianconeri sembravano aver recepito i dettami di Del Neri: squadra corta, linea difensiva alta, esterni aggressivi e due punte che si scambiano la posizione. Con il Palermo (modesto con l'Inter) è arrivata la seconda sconfitta in 4 partite ma soprattutto un'involuzione sotto il piano del gioco allarmante. E'stranissimo come in 3 giorni una squadra che "non si pone limiti" (Del Neri dopo Udine) possa cambiare faccia in modo così netto. Qual è la vera Juve, quali sono i veri obbiettivi? Troppo presto per dirlo, ma anche per porseli degli obbiettivi. Mi pare una squadra in grado di giocarsela con tutti ma anche di perdere con tutti.
Continuano a soprendere Chievo e Brescia che superano Napoli e Roma e volano al 2°posto in classifica. Sono punti pesanti messi via per la salvezza e per i periodi in cui l'entusiasmo scemerà e le gambe gireranno meno. Conosce la prima sconfitta stagionale ed i primi goal subiti il Cesena che dopo una settimana di elogi subisce la pressione e non entra mai in partita a Catania. I rossazzurri sono alla seconda vittoria interna consecutiva e non sembrano far parte quest'anno del novero di squadre impegnate nella lotta salvezza.
Impattano Cagliari e Samp al termine di una partita brutta che ha dato ad entrambe le squadre quel che cercavano: 1 punto per muovere una classifica per due formazioni ancora alla ricerca della loro dimensione in questo campionato. Stesso discorso vale per Genoa e Fiorentina anche se il pareggio finale (1-1) è stato frutto di una partita scoppiettante, ricca di occasione da goal con un Frey miracoloso che ha salvato più volte i viola. Sempre più ultimo l'Udinese che esce senza punti anche da Bologna al termine di una partita che l'aveva anche visto in vantaggio. Il goal al 90' di Di Vaio è una beffa per una squadra che è apparsa tonica. Le due clamorose traverse colpite testimoniano il dominio territoriale dei friulani che riscattano la disastrosa prestazione con la Juve ma sono fermi al palo dopo la peggiore partenza della loro storia.
EL

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